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Life is Strange: Before the Storm e i suoi problemi esistenziali

In attesa di un seguito, Square offre ai fan del lavoro di Dontnod un prequel incentrato su Chloe e Rachel: lo abbiamo provato

PROVATO di Aligi Comandini   —   03/08/2017
Life is Strange: Before the Storm - Episode 1: Awake
Life is Strange: Before the Storm - Episode 1: Awake
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La creazione di prequel, spin-off e sequel di prodotti di successo è ormai un processo naturale nell'industria videoludica. Qualcosa vende degnamente? Significa che esiste una fanbase che probabilmente vorrà un'altra dose di quel qualcosa in futuro, e non è certo necessario pregare i publisher quando all'orizzonte compare del guadagno facile. Su certi progetti la situazione è però più delicata, specialmente quando si parla di lavori di fino apprezzati dal pubblico per il distacco dai blockbuster tipici. A un'utenza simile non bastano un marchio e un gameplay noto: vogliono un prodotto impegnato e capace di ritrasmettere le stesse sensazioni del primo titolo che li ha stregati. Se poi si parla di un titolo puramente narrativo, la situazione si fa rapidamente drammatica. Tenendo in considerazione tutti questi fattori, immaginate lo stress che stanno vivendo in questo momento gli sviluppatori di Deck Nine, incaricati da Square di creare un prequel dell'apprezzatissimo Life is Strange: non sono il team originale, devono dar vita a una storia interessante legata a vicende già perfettamente concluse, e hanno a che fare con l'esigente gruppo di appassionati appena descritto. Eppure in questa missione si sono buttati con coraggio, desiderosi di svelare il loro talento e di dimostrare che c'è ancora qualcosa da dire sui personaggi del lavoro di Dontnod. Noi abbiamo avuto modo di provare brevemente il gioco, assistere a una altrettanto breve sessione di gameplay guidato e parlare con gli sviluppatori negli uffici milanesi di Koch Media. Ecco cosa abbiamo scoperto.

Nei panni della ribelle

Il primo, ovvio, cambiamento di Before the Storm risiede nella sua protagonista: non più Max ma la sua amica Chloe, tre anni prima degli eventi del gioco originale. Noi non abbiamo potuto assistere all'inizio del gioco, tuttavia la fase disponibile nella demo era comunque una di quelle iniziali del primo capitolo (sono previsti tre capitoli in totale) e vedeva la ragazza dare sfogo al suo spirito ribelle durante il concerto di una band chiamata Fire Walk, in un localaccio di bassa lega. Sia per quanto riguarda lo stile del gioco che il gameplay i Deck Nine non hanno apportato grandi cambiamenti, quindi i fan delle avventure di Max si troveranno immediatamente a loro agio nei panni della sua migliore amica (anche se il prequel si svolge già in un periodo di "freddo polare" tra le due ragazze); a cambiare sono i fondamenti, poiché senza la precedente eroina in Before the Storm viene chiaramente a mancare la capacità di riavvolgere il tempo, e con essa la struttura portante di buona parte delle vicende che abbiamo imparato ad affrontare nel predecessore.

Life is Strange: Before the Storm e i suoi problemi esistenziali

L'avventura dei Deck nine prende dunque una strada diversa, vicina per certi versi alle produzioni Telltale, ma all'apparenza più ramificata: quella delle scelte multiple. Per carità, siamo perfettamente consapevoli che anche nel Life is Strange originale le scelte fatte influenzano lo svolgersi degli eventi, ma qui le cose sembrano essere sensibilmente più complesse, proprio per ovviare all'assenza di poteri temporali. Nella breve fase da noi giocata infatti Chloe poteva tirare dritto e andare verso il concerto, ma anche eseguire tutta una serie di azioni non propriamente angeliche, capaci di influenzare gli eventi futuri. Un esempio lampante? Analizzando a dovere un'auto trasformata in un negozio ambulante per la band durante il concerto, Chloe poteva creare uno "spiacevole incidente", capace di renderla più ricca di 200 sacchi e di "regalarle" una maglietta. Decidere di intraprendere azioni simili può avere un effetto immediato (i soldi così guadagnati hanno migliorato i nostri rapporti con lo spacciatore di erba della ragazza, che la ha poi protetta durante la fuga da una rissa), ma anche ripercussioni inaspettate più avanti, che possono variare in base a piccoli dettagli delle azioni compiute.

Riaprire un cerchio

Difficile dire quanto apprezzabile sarà la scelta fatta ora della fine: dipenderà tutto dalla qualità della narrativa e dalla capacità degli eventi di incastrarsi a dovere, ma è abbastanza ovvio che gli sviluppatori vogliano allargare a dovere il mondo di gioco e delineare con maggior precisione i personaggi coinvolti. Ashley Burch, interprete di Chloe nel gioco originale, non ha potuto riprendere il suo ruolo per via di uno sciopero su larga scala dei doppiatori in America, ma il team ha voluto coinvolgerla come scrittrice per assicurarsi la massima fedeltà al titolo originale e una perfetta caratterizzazione (la nuova attrice chiamata a sostituirla, comunque, si difende piuttosto bene). Non solo, gli stessi Dontnod sono stati coinvolti per varie consulenze, in modo da evitare strafalcioni o uscire eccessivamente dal seminato.

Life is Strange: Before the Storm e i suoi problemi esistenziali

Chiacchierando con noi, pensate, i Deck Nine hanno persino rivelato che nel gioco vi saranno eventi in grado di mettere alcuni degli avvenimenti del gioco originale sotto una nuova luce, a riprova della volontà di rendere il loro titolo un perfetto contraltare della precedente avventura. Questo è in poche parole un progetto pensato per i fan, attentamente calcolato per mettere al centro dell'esperienza Chloe e Rachel Amber, e ricco della stessa atmosfera che permeava il predecessore. Le musiche ci sono parse ancora una volta di alto livello, la cura riposta nelle ambientazioni è notevole, e gli oggetti esaminabili moltissimi: non fosse per il motore un po' arretrato (certe texture sgranate ci hanno fatto storcere il naso, ma non è che il predecessore fosse una meraviglia da questo punto di vista...) l'immersione nel mondo di Life is Strange sarebbe totale. Sarà puro fan service? Dipenderà dalla qualità della storia, ma ciò che abbiamo visto ci lascia ben sperare, e chissà che non sia un interessante base per un eventuale seguito della trama principale.

La volontà di far felici i fan è evidente, ma Before the Storm sembra trasudare una notevole passione per il lavoro dei Dontnod, che potrebbe rendere questo prequel qualcosa di più che del semplice fanservice. Prima di esprimere un giudizio sarà necessario per forza valutare la qualità complessiva della storia, ma per ora l'atmosfera è quella giusta, e abbiamo apprezzato la possibilità di esplorare più a fondo la vita di due dei personaggi migliori del predecessore.

CERTEZZE

  • L'atmosfera dell'originale c'è tutta
  • Più enfasi sulle scelte, e sulle conseguenze delle stesse

DUBBI

  • La storia reggerà?