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Le prime venti ore su Destiny 2

Vi raccontiamo (senza spoiler) com'è il nuovo titolo Bungie e perché dovete giocarlo

PROVATO di Tommaso Valentini   —   05/09/2017
Destiny 2
Destiny 2
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Oggi è il grande giorno. Mentre vi apprestate a leggere queste righe mancano ormai pochissime ore al lancio di Destiny 2, con i server Activision che apriranno le porte allo scoccare della mezzanotte. Mentre attendete impazienti di ricevere la vostra copia fisica o fissate la barra del download del client digitale, abbiamo dunque pensato di tenervi compagnia parlandovi delle prime venti ore di gioco, di quello che vi aspetta e di quali sono state le nostre prime impressioni dopo aver passato due giorni chiusi in un hotel di Seattle a giocare senza sosta a Destiny 2. Non vi preoccupate però, non vi faremo spoiler in questo nostro articolo preliminare e cercheremo di tenerci il più lontano possibile dai dettagli sulla trama e sui personaggi, perché crediamo fermamente che Destiny sia anche, e soprattutto, la scoperta di un mondo che ha tantissime cose da raccontare. Ci soffermeremo dunque sulle sensazioni emerse e vi racconteremo quello che il titolo Bungie ci ha lasciato sotto pelle. Un po' di hype extra a meno di dieci ore dal lancio non può che farvi bene!

Le prime venti ore su Destiny 2

Se la Cittadella non c’è più

L'incipit di Destiny è semplice ma non per questo poco affascinante, con una missione iniziale provata e vista più e più volte nella beta di qualche settimana fa. La Cittadella è ormai caduta sotto i colpi della Legione Rossa guidata da Dominus Ghaul in persona e i nostri guardiani, cacciati dalla loro zona sicura e accogliente, si trovano dispersi sulla terra, decisi più di prima a restituire un po' dei calci presi nell'ultimo attacco. Abbiamo però perso la luce e, con essa, anche i nostri poteri vengono sostanzialmente cancellati, la scusa ufficiale insomma per far ricominciare tutti da uno stesso identico livello. In Destiny 2, infatti, perderete tutti i progressi fatti con i vostri guardiani precedenti, soluzione probabilmente non facile da prendere per Bungie ma necessaria per portare avanti un progetto che sembra voler costruire nuove e più solide fondamenta di tantissimi aspetti. Non è un mistero ormai che questo Destiny 2 sembri sempre più un gioco pensato per i nuovi fan piuttosto che un titolo atto a dare una sorta di continuità ai vecchi appassionati. Ci sono tante, tantissime cose da fare e questo è assolutamente vero, ma l'impressione di trovarsi di fronte a un primo capitolo espanso e migliorato non è poi così errata, ma questo può anche essere un bene. I giocatori del primo Destiny si sentiranno a casa e avranno tutto quello che li ha tenuti incollati fino ad oggi sui server, ma sono le nuove leve che troveranno in questo capitolo tutti quei perfezionamenti e migliorie che potrebbero convincerli a restare definitivamente. Non stiamo parlando dunque di una vera e propria ripartenza ma poco ci manca, con qualche lato negativo ovviamente ma altresì con tantissimi lati positivi. Partiamo allora dalla storia, da quella campagna discussa in più occasioni anche negli ultimi giorni in seguito a rumor di diversa natura. La narrazione di Destiny 2 è molto più chiara e lineare rispetto a quella del primo capitolo. I personaggi vengono presentati meglio, il filo logico che unisce tutte le missioni è forte ed evidente e sebbene le missioni siano innestate in aree ad ampio respiro, non si perde mai il senso di quello che si sta facendo. Ci si muove ordinatamente per la mappa, si esplora ogni area dell'European Dead Zone (come vi avevamo già raccontato in un nostro precedente articolo), si completano attività pubbliche e missioni secondarie e il tutto senza mai perdere di vista l'obiettivo o distraendosi per colpa di sotto trame ingarbugliate o poco consistenti. No, Destiny 2, nelle sue prime ore di gioco, vi accompagnerà mano nella mano alla riscoperta di un universo cambiato profondamente da quello del primo capitolo, conscio che i personaggi e gli antagonisti debbano diventare il cuore pulsante di un gioco come questo e celare troppi dettagli solo per i giocatori più attenti si è forse rivelato addirittura controproducente. Potremmo forse fare un paragone azzardato con World of Warcraft dove gli eroi sono entrati nel cuore di tutti i giocatori e li ci sono rimasti per anni, e in Destiny 2 abbiamo visto lo stesso desiderio di creare personaggi carismatici che sappiano farsi ricordare a lungo. Anche lo stesso Ghaul, dopo solo qualche missione inizia a diventare estremamente interessante, e non è il classico cattivone tutto muscoli e senza cervello che ci si potrebbe aspettare, ma un antagonista solido e con una storia che sicuramente non mancherà di sorprenderci. Ma ci sono anche Kayden, con quel carattere esagerato e sottolineato ancor di più nei trailer e nei video di presentazione, o Devrim Kay, cecchino solitario che ci accoglierà nella EDZ, tanto per citarne un paio, tutti personaggi disegnati per lasciare un ricordo indelebile nelle memorie del giocatore. Personaggi fatti per restare o per segnare nel profondo.

Le prime venti ore su Destiny 2

Tante, tantissime ore di gioco

Abbiamo giocato per circa venti ore a Destiny 2 nella nostra avventura a Seattle e facendo quattro chiacchiere con gli sviluppatori è emerso che avevamo visto circa solo il trenta percento del gioco. Al monte ore complessivo, ovviamente, ne andrebbero tolte molte in cui semplicemente ci siamo fermati ad ammirare il paesaggio o ci siamo messi a ripetere gli eventi pubblici ma se pensiamo alle cose che non abbiamo fatto o al PvP che abbiamo solo assaggiato è lecito aspettarsi una campagna che possa tranquillamente accompagnarci per oltre sessanta ore, escludendo ovviamente la possibilità di ripetere ogni singola attività per cercare ricompense migliori o per aumentare la reputazione con i vari avamposti. Proprio la reputazione sembra essere il motore che spingerà i giocatori a tornare sui propri passi, per ottenere quella ricompensa speciale che hanno visto o per accaparrarsi uno degli Astori o delle colorazioni speciali da ottenere con gli engrammi di cristallo, disponibili alla Farm una volta raggiunto il cap del livello fissato al 20. Non c'è bisogno certamente di impazzire per raggiungere questo risultato visto che le attività sono davvero infinite ed anzi ci sentiamo di poter rassicurare chi vorrebbe prendere Destiny 2 ma ha paura di non avere tempo a sufficienza per giocarci: tutta la parte in solitaria, per quanto visto, potrebbe già valere il prezzo del biglietto, senza nemmeno la necessità di doversi appoggiare a qualsivoglia clan, quantomeno per godersi un'esperienza assolutamente non hardcore. E poi come dicevamo prima la campagna è particolarmente ben narrata, con tanto di cinematiche poderose ed esaltanti, da gustarsi nel silenzio più assoluto belli spaparanzati sul divano mentre esplosioni e scene d'azione si susseguono a ritmo serrato a schermo. Prendete il vecchio Destiny e limategli tutti gli spigoli insomma, Destiny 2 sembra fatto di tutt'altra pasta.

Le prime venti ore su Destiny 2

Questione di classe

La luce è stata persa dai guardiani, e con essa le varie specializzazioni. Non preoccupatevi però perché giocando potrete ricevere in maniera casuale alcuni artefatti capaci di sbloccare le sottoclassi mancanti: quelle vanilla ma anche quelle di the Taken King. Vi lasciamo con questa notizia senza però anticiparvi altro, ricordandovi che ora tutti avranno oltre alle granate e al colpo corpo a corpo anche un'altra abilità speciale distintiva, aggiungendo al gameplay un pizzico di profondità extra che male non fa. Suona quindi ancora più strano comprendere la nuova gestione delle armi, con i fucili a pompa e da cecchino posizionati tra le munizioni pesanti. Anche nella campagna single player viene evidenziato un posizionamento completamente errato dei fucili a pompa, spesso snobbati in favore di lanciarazzi o lanciagranate o anche dei più semplici sniper rifle. Una scelta che continuiamo a non comprendere e che siamo curiosi di vedere come verrà assorbita dalla community. La mappa planetaria in cui continuare a cercare armi e drop non sembra essere particolarmente vasta a dire il vero e sono solo quattro i pianeti visti fino ad ora: Titan, IO, la Terra e Nessus. Sebbene le ambientazioni siano molto ampie e ben variegate la nostra paura è che alla lunga solo quattro pianeti possano arrivare a stancare, rappresentando forse il punto più debole della produzione. Non c'è comunque da preoccuparsi eccessivamente, in termini di ambientazioni Destiny 2 tocca vette elevatissime e non vediamo l'ora questa notte di gettarci insieme a voi in questa nuova avventura, pronti a scoprire il destino dei nuovi guardiani.

Le prime venti ore su Destiny 2

Destiny 2 ci ha colpito, con una partenza scoppiettante e in grado di rapirci sin dalle primissime ore di gioco. Non serve essere un veterano per poter apprezzare i passi avanti fatti dalla produzione, grazie soprattutto a una campagna che ora viene narrata in modo sublime ed è infarcita di personaggi incredibilmente tratteggiati, con tantissimi motivi per cominciare oggi come se fosse un nuovo day one. Restano alcune ambientazioni clamorose da scoprire e un sistema di gioco evoluto rispetto a quello di qualche anno fa ma che non tradisce aspettative e promesse. L'evoluzione di tutto questo andrà però valutata con la dovuta calma, come sempre sarà infatti poi l'endgame a farla da padrone e per quello dovrete aspettare ancora qualche settimana.

CERTEZZE

  • Ambientazioni incredibili
  • Bei personaggi
  • Storia ben narrata

DUBBI

  • Una ripartenza in tutto e per tutto
  • Il farming resta insito nel DNA della produzione