Che Xenoblade Chronicles 2 sia uno dei giochi più attesi di quest'anno non ci piove, soprattutto ora che sono passati mesi dall'uscita di Persona 5: i fan dei giochi di ruolo giapponesi si stanno girando i pollici in attesa di un nuovo capolavoro, e la serie firmata da Monolith Soft ha già due illustri predecessori per console Nintendo. L'originale Xenoblade Chronicles (poi convertito anche per Nintendo 3DS) ha rivoluzionato il genere di JRPG in un momento di particolare stanchezza, mentre il suo successore Xenoblade Chronicles X ha gettato le interessantissime basi di una serie che, speriamo, avrà presto almeno un sequel, dato che il gioco si concludeva con un cliffhanger. A questo proposito, bisogna dire che i fan sono rimasti piuttosto perplessi di fronte alla decisione di Monolith Soft (e Nintendo) di mettere da parte la saga appena cominciata per fare un passo indietro e tornare a uno Xenoblade Chronicles senza X. Che poi... Xenoblade Chronicles 2 è un sequel? Uno spin-off? Un prequel? L'ultimo Nintendo Direct potrebbe aver chiarito la questione.
I titani di Alrest
Ormai è assodato che la parola "Xeno" nel titolo serve sostanzialmente a distinguere i titoli di Monolith Soft... da tutti gli altri, e in particolare quelli sotto la supervisione di Tetsuya Takahashi. Se escludiamo i tre episodi (sottotitolati, per l'appunto, Episode I, II e III) di XenoSaga per PlayStation 2, nessun JRPG dello sviluppatore nipponico si collega veramente agli altri ed eventuali tematiche o personaggi ricorrenti sono per l'appunto semplici citazioni. Riferendoci al passato recente, insomma, potrebbe non esserci assolutamente nessun collegamento tra Xenoblade Chronicles e Xenoblade Chronicles X, anche se i giocatori hanno cercato nei più minuscoli dettagli un legame logico tra il pianeta Mira e il mondo in cui vivevano Shulk e i suoi amici. Lo stesso sembrerebbe valere per Xenoblade Chronicles 2 che coi suoi due predecessori condivide soltanto qualche aspetto. In questo senso, è difficile capire come si stia muovendo davvero Monolith Soft. Xenoblade Chronicles a questo punto potrebbe essere diventata una serie antologica come Tales oppure Final Fantasy: ogni nuovo episodio numerato semplicemente racconta un'altra storia, a meno che non sia indicato espressamente come un sequel o un prequel. Xenoblade Chronicles X, che come dicevamo si concludeva con un finale aperto a un possibilissimo sequel, potrebbe invece essere uno spin-off destinato alla sequelizzazione magari proprio su Switch. Il mondo di Xenoblade Chronicles 2, insomma, è tutto nuovo: gli sceneggiatori hanno ripreso l'idea dell'originale e su di essa ci hanno costruito una storia inedita.
La premessa è infatti molto simile: Alrest è un mondo immerso in un mare di nuvole (invece che un oceano sconfinato) nel quale si aggirano varie creature immense, i titani. In Xenoblade Chronicles avevamo soltanto il Bionis e il Mechonis, che peraltro erano defunti, mentre in questo nuovo Alrest i titani sono vivi e sono molti di più. L'ultimo Nintendo Direct ci ha infatti presentato le comunità che sono sorte sopra e addirittura dentro questi esseri. Il regno dell'Uraya, per esempio, è fiorito nel corpo di un titano e per questo motivo si tratta di un popolo che vive in comunione con la natura, appoggiandosi a una sofisticata forma di biotecnologia. L'Impero di Mor Ardein, invece, è tutto l'opposto: esso riesce a controllare il titano che presiede attraverso la meccanica e la tecnologia e sta cercando un modo per espandersi. Il suo giovanissimo imperatore non sembra particolarmente ostile, quindi potremmo trovarci di fronte a un Impero molto diverso da quelli che solitamente bisogna affrontare nei JRPG. Mor Ardein sembrerebbe aver già conquistato la bucolica provincia del Gormott e sta allungando la sua ombra sul Praetorium dell'Indol, una comunità che si regge sulle spalle di un titano volante venerato come un dio e che controlla la creazione dei cristalli nucleici, una potente risorsa per cui tutti sono disposti a battersi. Due fazioni chiudono la carrellata: la gilda itinerante di Argentum sfrutta i rapporti commerciali tra le nazioni per trarne profitto, mentre una società segreta chiamata Torna solca il cielo appena sotto le nuvole in cerca dell'Aigis, un misterioso Gladius che potrebbe cambiare le sorti del mondo.
Musica, maestro!
Il protagonista di Xenoblade Chronicles 2 si chiama Rex ed è una specie di cacciatore di tesori; il Nintendo Direct ci ha mostrato per la prima volta Azurda, il titano su cui Rex ha messo letteralmente le tende. A quanto pare Azurda ha il potere di trasformarsi in una specie di cucciolo che probabilmente accompagnerà gli eroi nelle loro scorribande, facendo da mascotte e generando una caterva di gadget e peluche che venderanno come il pane in Giappone e in qualche modo finiranno in un pacchetto indirizzato all'autore di questo articolo. Ehm. A dare il la alla storia sarà comunque l'incontro con la bella Pyra, un Gladius e la famigerata Aigis che tutti vogliono e tutti cercano: Pyra, infatti, deve raggiungere l'Elysium, una terra leggendaria che a quanto pare sorge in cima all'Albero del Mondo che si erge in mezzo ad Alrest. Rex si offrirà di accompagnarla nel suo viaggio, ma per qualche motivo i nostri dovranno esplorare i vari titani. È chiaro che Monolith Soft ha sfruttato l'idea dei molteplici titani per giustificare la varietà di ambientazioni: in pratica ogni titano è un mondo tematico a sé stante, e quindi, per esempio, ci sarà un titano col dorso boscoso da esplorare e un titano cavernoso nel quale infiltrarsi.
Rex e Pyra dovranno affrontare numerosi nemici nei loro viaggi, oltre agli agenti di Torna che includono l'immancabile villain mascherato, ma a loro si uniranno presto almeno due comprimari, Tora e Nia: il primo è un Nopon - una razza che ormai è comparsa in ogni Xenoblade e che è stata rappresentata dall'illustre Ricky in Chronicles e dal meno illustre Tatsu in Chronicles X - e la seconda è una specie di ragazzina/gatto che appartiene a una razza non meglio specificata. Rex, Tora e Nia sono Ductor (in inglese si chiamano Driver) e possono attingere al potere dei Gladii che li accompagnano, cioè rispettivamente Pyra, la bizzarra Poppi α e il felino Dromarch. Il legame tra Ductor e Gladius sostanzialmente rappresenta il cardine del sistema di combattimento di Xenoblade Chronicles 2 che, pur in apparenza molto simile, è drasticamente cambiato rispetto ai precedenti Xenoblade Chronicles. Monolith Soft ha rallentato il ritmo dell'azione e premuto l'acceleratore sulla strategia, invece: le tecniche di combattimento non si ricaricano più automaticamente ma ad ogni colpo normale messo a segno e una volta impiegate possono avere gli effetti più disparati. Alcune infliggono danni e basta, altre immobilizzano l'avversario a mezz'aria, altre ancora fanno comparire delle pozioni curative sul terreno di scontro che possono essere raccolte per ripristinare i PV al momento opportuno.
Ogni tecnica che il Ductor mette a segno carica a sua volta le tecniche speciali dei Gladii, attacchi molto spettacolari che spesso bisogna prolungare attraverso un piccolo Quick Time Event simile a quelli già visti nei precedenti Xenoblade Chronicles. La cosa più interessante, però, è che i Ductor possono equipaggiare fino a tre Gladii, ma non è chiaro se Pyra e gli altri sono vincolati ai loro Ductor dalla storia e non possono essere cambiati. I cristalli nucleici, comunque, attraverso il sistema della risonanza permettono di ottenere nuovi Gladii le cui abilità, armi e specialità elementali sembrerebbero essere casuali e che in un certo senso ci hanno ricordato i Persona della serie Atlus omonima. A volte la risonanza produce però dei Gladii rari specifici come la piccola Finch mostrata durante il Direct: il Ductor può quindi cambiare il suo Gladius - e quindi il suo arsenale di abilità - al volo in combattimento, perciò a un certo punto bisognerà scegliere la squadra con cura per far fronte agli avversari più temibili.
Xenoblade Chronicles 2 promette sempre meglio e il recente Nintendo Direct ha gettato nuova luce su una trama che sembra partire col piede giusto e anticipare gli intrighi e i colpi di scena a cui ci ha abituato Monolith Soft. Non dubitiamo che possa esserci spazio anche per le tematiche filosofiche tanto care a Takahashi, anzi... ci contiamo. Il gioco uscirà finalmente l'1 dicembre e sembra promettere benissimo sotto ogni aspetto, anche se il character design spiccatamente cartoonesco continua a spaccare in due la comunità dei fan. A noi, per esempio, piace un sacco. E a voi?
CERTEZZE
- Il mondo di Alrest è enorme e affascinante
- Il sistema di combattimento promette grande versatilità
- Il cast è pieno di personaggi interessanti e misteriosi
DUBBI
- Il nuovo character design riuscirà a conquistare anche gli scettici?
- Permane qualche dubbio circa la velocità degli scontri
- Il frame rate ogni tanto oscilla: sistemeranno prima della release?