In molti si chiedevano perché mai nessuno avesse provato a ispirarsi alle meccaniche di Monster Hunter e creare qualcosa di simile su PC. D'altronde titoli come Monster Hunter Frontier e Monster Hunter Online qui in Europa non si sono mai arrivati e per metterci mano si doveva passare attraverso complesse (e illegali) sottoscrizioni. Mentre su console qualche idea similare si è vista, specialmente se pensiamo alle piccole portatili di casa Sony, i nostri hard disk sono rimasti orfani di qualcosa che ci permettesse di cacciare enormi mostroni in compagnia, una nicchia di mercato che, secondo noi, poteva comunque regalare alcune gioie agli investitori. Questo almeno fino a qualche mese fa, quando a sorpresa Dauntless è spuntato quasi dal nulla, offrendo ai novelli cacciatori meccaniche di gioco semplici ma funzionali e uscendo dalla sua preliminare fase di sviluppo. Da buoni amanti del genere non potevamo certo esimerci dal finanziare il progetto con un bel pacchetto dei Fondatori e oggi, dopo aver giocato in alpha per qualche settimana, siamo pronti a riportarvi le nostre prime impressioni.
A Shriek donato non si guarda in bocca
Tutto inizia in maniera molto canonica, con la possibilità di creare il proprio personaggio in maniera accurata e scolpirne attentamente l'aspetto estetico. Si può cosi modificare la corporatura, il taglio di capelli o il colore degli occhi ma anche lavorare sui dettagli e cambiare la profondità di mento, zigomi e mascella e così via per una personalizzazione che ricorda molto da vicino quella dei giochi di ruolo più blasonati. Le scelte pre-gioco si fermano qui visto che non esistono al momento classi di sorta o altri talenti da assegnare: tutto lo sviluppo verrà deciso poi una volta approdati sui server. Si arriva così in un HUB generale dove ci vengono assegnate di volta in volta missioni di difficoltà crescente e si segue una storia che non ha propriamente tratti epici, utile solo a fare da collante tra una caccia e l'altra. Già, Dauntless, esattamente come Monster Hunter, è un gioco che fa del gameplay il suo cuore e tutto il resto può essere considerato come un ininfluente contorno, o quasi. Poco importa allora se i personaggi non rendono viva una cittadina che pare uscita da un set cinematografico di cartone, ciò che conta è che la navigazione per i vicoli sia comoda e non faccia perdere troppo tempo mentre ci si sposta da un punto all'altro dell'ambientazione. Nelle pause tra una caccia e l'altra ci si può così dirigere in velocità dal fabbro per acquistare e creare nuovi equipaggiamenti o recarsi dall'alchimista per comprare le pozioni di salute e resistenza, ma anche socializzare con i giocatori presenti nella vostra stessa istanza, cercando di creare un gruppo per partire alla volta di un'impresa impegnativa: tutto il necessario in un minuscolo spazio vitale.
A caccia, finalmente!
La lista delle taglie si arricchisce di nuovi mostri da combattere mano a mano che le missioni vengono portate a compimento, senza mai cancellare totalmente la possibilità di riaffrontare le creature già uccise. È una scelta quasi obbligata visto che il farming, esattamente come in Monster Hunter, è una componente intessuta nel DNA della produzione. Esiste infatti una certa randomicità nelle parti raccolte dai mostri e sarete sostanzialmente costretti ad affrontarli più volte se vorrete avere dei set specifici. Le componenti per costruire qualcosa vengono generate solo alla fine dello scontro e tagliando parti dei mostri come coda o corna avrete una chance più alta di ottenere quel tipo di oggetto. Discorso similare anche per ciò che concerne le materie prime, anche se l'unica difficoltà questa volta consiste nell'individuarle all'interno delle zone di caccia e raccoglierle prima che il nemico vi scorga e il combattimento entri nel vivo. Una volta ottenuti tutti gli oggetti, in quantità superiore al normale nel caso foste dei fondatori, potrete così tornare in città e cercare di farvi cucire quei guanti in pelle di Shriek che desideravate tanto o farvi forgiare quell'arma utile a velocizzare il processo di farming. È un sistema di crescita classico e senza particolari twist interessanti, dove dovrete semplicemente costruire armi e armature via via più potenti così da poter affrontare mostri più grossi e forti per ottenere armi e oggetti ancora più potenti: ripetete così fino ad arrivare all'endgame. Non abbiamo ancora visto, né è stato reso noto, se, esattamente come in Monster Hunter, ci saranno dei combattimenti finali che vi richiederanno di interagire anche con l'ambiente, magari lanciando arpioni o sfruttando postazioni fisse di artiglieria ma è una eventualità che non escludiamo a priori visto che nella serie Capcom questa soluzione è sempre stata apprezzata e funziona egregiamente per portare un po' di varietà.
I quattro moschettieri, senza moschetto
Potete decidere di imbarcarvi sui vascelli per raggiungere le varie isolette di Dauntless con altri tre compagni di caccia ma il gioco vi mette a disposizione tutti gli strumenti per essere godibile anche in solitaria, con tanto di chat integrate e un matchmaking automatico che funziona in maniera egregia al momento, nonostante l'esiguo numero di giocatori sui server. Una volta giunti nella zona di caccia l'occhio viene gratificato da uno stile cartoon piuttosto azzeccato che ricorda gli MMO occidentali à là World of Warcraft per intenderci. Le aree sono ricche di dettagli, c'è una buona verticalità e anche l'impianto di illuminazione fa il suo dovere. Non aspettatevi ovviamente una grafica ultra realistica e super dettagliata ma il compromesso tra bellezza artistica e leggerezza nell'ottimizzazione è più che accettabile, permettendo di godere di ottimi panorami senza gravare eccessivamente sulla GPU. Una volta scorto il vostro bersaglio potrete usare un razzo segnalatore per richiamare a voi i vostri compagni e da li iniziare a fare sul serio. Lo stile di gioco è puramente action con attacchi veloci e pesanti da concatenare tra loro, mosse speciali da sfruttrare una volta caricata la barra dedicata e abilità ad attivazione per curarvi o aumentare i danni per un breve periodo di tempo. Tutto il gioco si basa ovviamente sul tempismo e sulle schivate ed è molto più fluido e permissivo di un Monster Hunter qualsiasi: la scelta ideale per arrivare a un pubblico più vasto. Questo elemento non pregiudica però la complessità dei pattern di attacco dei nemici che risultano sì prevedibili, come è giusto che sia, ma al contempo piuttosto vari. Gli scontri sono una festa di salti, schivate e mazzate continue e divertono particolarmente se affrontati con altri tre amici. Ci saremmo aspettati forse una varietà di armi superiore visto che al momento abbiamo solo strumenti per il corpo a corpo piuttosto classici e una maggior quantità di stili ma sono elementi che, con buona probabilità verranno aggiunti mano a mano che lo sviluppo progredirà. Ci teniamo a ricordarvi infatti che Dauntless verrà lanciato con un modello free to play nel giro di qualche mese e che a breve dovrebbe anche partire una open beta per permettervi di toccare con mano quanto vi abbiamo raccontato oggi. Il titolo è sicuramente promettente ed è per questo che ne seguiremo lo sviluppo particolarmente da vicino: restate su queste pagine per ulteriori aggiornamenti.
Dauntless, probabilmente, non sarà il prodotto più originale dell'ultimo decennio ma arriva ad occupare una nicchia al momento vuota su PC, cosa che potrebbe portarlo velocemente a diventare un titolo molto giocato. La struttura free to play e il modello arcade potrebbero avvicinare così un pubblico casual attirato dalla grafica piacevole e dalle semplici meccaniche, imbrigliandolo poi con un sistema di gioco che richiede decine e decine di ore per essere sviscerato a dovere.Se gli sviluppatori riusciranno dunque ad approfondire maggiormente il sistema di combattimento per i veterani e regalare un end game degno di questo nome, potremmo travarci davanti a una produzione pronta a soffiare parecchi giocatori a Monster Hunter World viste le tempistiche. Il guanto di sfida è stato lanciato.
CERTEZZE
- Buon design di mostri e armature
- Stile grafico piacevole
- Modello free to play ben strutturato
DUBBI
- Ripetitivo fino al midollo
- L'end game è ancora un mistero
- Al momento manca un po' di profondità extra nel sistema di combattimento