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Wolfenstein II: The New Colossus mette Blazkowicz sui trampoli

Abbiamo provato nuovamente il notevole sparatutto di Bethesda e MachineGames. Al solito le impressioni sono state ottime, ma è comparsa qualche magagna inattesa...

PROVATO di Aligi Comandini   —   26/09/2017
Wolfenstein II: The New Colossus
Wolfenstein II: The New Colossus
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MachineGames sa fare gli sparatutto. A questo team svedese composto da membri chiave degli Starbreeze è bastato il fantastico The New Order per dimostrare il proprio talento, e The Old Blood non è stato altro che una perfetta conferma, capace di farci venire con largo anticipo l'acquolina in bocca per quel The New Colossus che altro non è se non il seguito diretto delle rinnovate avventure di B.J. Blazkowicz. Non ci è pesato particolarmente, dunque, l'ennesimo viaggio lampo a Londra, nella consapevolezza che avremmo potuto di nuovo testare quest'ultimo gioco; dopotutto ogni prova passata si è rivelata positiva al punto da farlo entrare di diritto nella lista dei nostri titoli più attesi del 2017 (un anno, è il caso di ricordarlo, pieno zeppo di giochi stratosferici). Eppure in quest'ultimo test prima del lancio - che sulla carta doveva essere quello più completo - abbiamo messo le mani su un videogame che va ancora ritoccato in certi aspetti, e che speriamo di veder ripulito a dovere al momento dell'uscita, perché in caso contrario si tratterebbe di un imperdonabile spreco di potenziale.

Equilibrismo nella palude

La fase da noi provata era quella immediatamente successiva alla missione a Roswell giocata per la nostra precedente anteprima. La location? New Orleans, Stati Uniti, allo scopo di convincere i ribelli americani della città del Jazz a unirsi alla causa di Blazko. Più facile a dirsi che a farsi, comunque, visto che praticamente da subito ci siamo trovati in una città ridotta dai nazisti a un mucchio di rovine palustri, dove le uniche coperture erano rappresentate da laghetti tutt'altro che limpidi e da edifici ormai prossimi al crollo. In quest'occasione non abbiamo però avuto modo di sfruttare a dovere le meccaniche stealth, principalmente a causa di un elemento di cui da tempo volevamo valutare la validità: i poteri della tuta potenziata del protagonista. Meglio spiegarci meglio: come abbiamo già detto più volte in passato, Blazkowicz in The New Colossus sfrutta una sorta di esoscheletro ultra tecnologico capace di donargli una resistenza senza pari e svariate abilità, i cui poteri non avevamo tuttavia potuto provare fino all'evento londinese.

Wolfenstein II: The New Colossus mette Blazkowicz sui trampoli

Le cose sono cambiate proprio a New Orleans, dove la tuta ci ha permesso di attivare dei "trampoli" estremamente utili per raggiungere zone sopraelevate (la mappa provata era discretamente verticalizzata, con edifici in disuso ma su più piani) e una spallata in corsa in grado non solo di fare a pezzi i nemici sulla strada, ma anche di buttar giù muri in cemento armato (cosa peraltro indispensabile per avanzare durante il livello, a un certo punto). Ora, entrambi i poteri ci hanno offerto varie possibilità extra durante le battaglie del gioco, ma i trampoli si sono rivelati mal implementati, perché la loro attivazione ci ha impedito di superare vari ostacoli normalmente scavalcabili senza problemi, arrivando a bloccarci completamente in certi momenti. La cosa assurda? Tale situazione si è presentata solo perché stavamo giocando con mouse e tastiera: pare che la meccanica non fosse ancora tarata attorno a quel sistema di controllo, e funzionasse senza troppi sbalzi col pad. Per carità, sappiamo benissimo che problematiche del genere verranno corrette al lancio, e che se già il sistema funziona col pad gli sviluppatori avranno ben poche difficoltà a ricalcolarlo attorno agli strumenti madre per la fruzione degli FPS... però è anche vero che non manca tantissimo all'uscita, e che qualche dubbio sulla solidità del progetto ora ci è venuto, mentre prima davanti a qualche cadavere "a scomparsa" la nostra preoccupazione era praticamente inesistente.

Non svegliare il Panzerhund

Dopo questi singhiozzi, è dunque un bene che il resto della prova si sia svolto in fasi più aperte e con meno problematiche di navigazione, perché quando si tratta di sparatorie c'è davvero poca roba che possa paragonarsi al nuovo Wolfenstein. New Orleans è pur sempre piena zeppa di nemici, e noi - poco propensi ad affrontarli silenziosamente - abbiamo scelto di abusare della potenza delle armi disponibili, in particolare facendo buon uso del potentissimo Laserkraftwerk. Il riconoscibilissimo laserone in The New Colossus non è un'arma di fino: disintegra i nemici, facendo a pezzi anche avversari corazzati e risultando particolarmente utile contro le minacce più poderose incontrate nel gioco. Fondamentale, ad esempio, è risultato contro i Panzerhund della nuova mappa, estremamente ardui da scalfire senza un po' di sana potenza di fuoco. Curioso peraltro come in questa fase avanzata del gioco la salute di B.J. fosse aumentata: forse tra i potenziamenti del protagonista ci saranno anche opzioni per aumentarne la resistenza, che ad ogni modo offrono poco più di qualche secondo extra contro la cattiveria dei nazisti.

Wolfenstein II: The New Colossus mette Blazkowicz sui trampoli

Il danno ricevuto è infatti paragonabile alla devastazione inflitta, e The New Colossus è persino più frenetico e impegnativo del suo predecessore, con il valore aggiunto delle mappe più complesse e delle succitate manovre extra (tra cui un pestone in caduta libera ad area molto gustoso). La possibilità di usare due armi contemporaneamente, di potenziare ogni bocca da fuoco con pezzi vari che ne modificano portata e proiettili, e la lodevole varietà di nemici non fanno che rendere ogni zona piena di minacce in un meraviglioso parco giochi della violenza, dove si scoprono sempre nuovi modi per far esplodere nazisti in mille pezzi. Se poi aggiungiamo a tutto questo ben di dio anche fasi "alternative", come una sessione in cui abbiamo potuto cavalcare uno dei mostruosi Panzerhund appena descritti in preda al furore sacro, diventa impossibile lamentarsi per il divertimento offerto. Poco da dire insomma: anche con qualche singhiozzo legato al comparto tecnico, questo titolo è ancora uno dei migliori sparatutto "run and gun" vecchio stile in circolazione, capace di portare al limite le basi poste col predecessore. Ora non resta che sperare in qualche bella limatura finale per far risplendere tutto a dovere al momento del lancio.

L'ultima prova di Wolfenstein II: The New Colossus, ha confermato tutti i suoi punti di forza, ma i bug riscontrati ci hanno fatto sorgere dubbi che fino ad oggi non avevamo. Siamo fiduciosi che verranno corretti, ma manca ormai poco all'uscita, ed è chiaro come qualche elemento del gioco vada ancora limato. Speriamo in bene: sarebbe un peccato mortale rovinare un titolo così divertente con una release affrettata.

CERTEZZE

  • Frenetico, esaltante e variegato come pochi sparatutto
  • Fasi a bordo di veicoli eccessive e ben inserite nel contesto
  • Narrativa riuscita, che non si prende troppo sul serio e cattura

DUBBI

  • Abilità al momento mal tarate creano problemi nella navigazione delle mappe