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Gli operatori che vorremmo su Rainbow Six: Siege

Ubisoft vuole arrivare ad avere più di 100 specialisti su Siege: noi ne abbiamo immaginati cinque

SPECIALE di Tommaso Valentini   —   30/12/2017
Tom Clancy's Rainbow Six: Siege
Tom Clancy's Rainbow Six: Siege
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Con l'arrivo di Dokkaebi, Vigil e Zofia, Ubisoft ha fatto capire, se ancora ce ne fosse bisogno, che i gadget e le tecnologie su cui Rainbow Six: Siege getta le basi non devono per forza essere super realistici o attinenti alla realtà ma possono trarre ispirazione da gadget realmente esistenti per poi essere rimodellate ad uso e consumo del divertimento. L'idea è buona vista l'ambientazione futuristica di Rainbow e abbiamo deciso quindi di sbizzarrirci nell'immaginare tutta una serie di operatori che in futuro potrebbero fare la loro comparsa nello sparatutto tattico francese. Quelli che trovate in questo mega listone pre-2018 sono quindi i soldati che ci piacerebbe vedere con alcune idee magari da limare ma che potrebbero incastrarsi alla perfezione nell'attuale meta di Siege. Dopo avergli dato un'occhiata non tiratevi indietro e fateci sapere invece le vostre idee, sia mai che qualche suggerimento arrivi a chi di dovere.

Gli operatori che vorremmo su Rainbow Six: Siege

Rufus Manson (Navy Seal)

Quando pensiamo alle operazioni di Rainbow Six Siege e alle ambientazioni cittadine che spesso fanno da teatro per le missioni, ci viene naturale immaginare un'unità cinofila lanciata per stanare possibili ordigni e terroristi. Inserire un K9 è quindi una scelta sensata ma per cercare di dare un po' di originalità al tutto abbiamo scelto i Navy Seals, e più precisamente Cairo, uno dei cani che presero parte alla cattura di Osama Bin Laden. Un operatore con un segugio al proprio fianco è indubbiamente difficile da implementare, visto che l'intelligenza artificiale dovrebbe essere costruita da zero richiedendo un enorme sforzo produttivo, ma cercando di fare qualcosa di più raggiungibile si potrebbe usare il cane come sorta di sensore, facendolo abbaiare o ringhiare nel caso ci fossero operatori in un raggio ristretto, potendone sentire l'odore al di là delle pareti o attraverso fumo e zone illuminate. Le nuove unità K9 sono tecnologicamente avanzate e spesso i cani hanno gadget particolarmente efficaci: sensori per la visione notturna e tracciatori di calore e ovviamente la famosa armatura Storm K9 in kevlar per proteggere il nostro fedele compagno da eventuali esplosioni o colpi diretti al corpo. Togliendo il fattore intelligenza artificiale quindi, un cane potrebbe accompagnare un operatore restando al guinzaglio, rimanendo incollato al proprio padrone senza libertà di movimento ma permettendo ai compagni di accedere ai suoi "occhi" e avvisando la squadra di possibili bersagli.

Amos Golan (Sayeret Egoz)

Amos fu l'inventore del cornershot, un'apparecchiatura speciale da montare su specifiche bocche da fuoco che permette di esplodere i colpi dietro gli angoli senza doversi sporgere. Un gadget del genere in Siege potrebbe essere indubbiamente troppo potente ma sarebbe sicuramente pertinente al gameplay, magari limitandone fortemente l'uso. Un'arma capace di vedere oltre le protezioni e le barriere sarebbe perfetta sia in assalto sia in difesa, e potrebbe aumentare il livello di allerta di tutti quei giocatori un po' troppo spavaldi che si vedono girare ultimamente sui server. Ancora una volta, visto che si tratta di un mirino computerizzato, nulla vieterebbe di montarci sopra un visore a infrarossi per aumentarne ancora di più l'efficacia.

Gli operatori che vorremmo su Rainbow Six: Siege

Nathan Roy (JTF - 2)

A quanto pare i canadesi non sono bravi solo a chiedere scusa ma hanno anche alcuni tra i migliori cecchini al mondo tra le proprie fila. Il record attuale confermato è di circa tre chilometri e un soldato speciale dotato di fucile modificato capace di trapassare le pareti sarebbe un'aggiunta molto interessante. Potremmo quindi far fuoco dall'esterno dell'edificio perforando le mura non rinforzate, giocando ovviamente in coppia con Rufus (che potrebbe segnalare i nemici in maniera visiva per i propri compagni di squadra) in modo molto simile da quanto fatto da Caveira. Sarebbe un modo nuovo di approcciare i match sfruttando anche l'esterno delle mappe, elemento che troppo spesso viene lasciato fuori dalle regole del gioco ormai ridotte a scontri al fulmicotone nelle aree più calde intorno all'obiettivo. L'arma secondaria di Nathan dovrebbe ovviamente essere efficace sulla corta distanza dato che, dopo i primi minuti di gioco sarebbe comunque costretto a muoversi per dare manforte ai propri compagni di squadra all'interno degli edifici. Armatura bassa e alta velocità sarebbero estremamente indicati.

Olafur Jonsonn (Víkingasveitin)

Ci piace pensare che nel suo tempo libero, Olafur sia un cacciatore di quelli belli incazzati, che girano con un'ascia attaccata alla schiena e un arco per abbattere le renne. La Víkingasveitin è un'unità speciale urbana ma questo non gli vieterebbe di utilizzare frecce traccianti per rivelare i movimenti dei nemici e marcarli visivamente per tutti i compagni. Armatura pesante per gli sfondamenti, granate stordenti e tanto corpo a corpo per un operatore estremamente resistente e che predilige la prima fila negli scontri. Potrebbe sembrare un clone di Sledge ma in questo caso Olafur non avrebbe possibilità di interagire con l'ambiente per scelte tattiche completamente diverse.

Gli operatori che vorremmo su Rainbow Six: Siege

Daisuke Kaito (Esercito Giapponese)

Adoratore del sushi e gran maestro nell'arte della preparazione del pesce, Daisuke ha messo le sue doti al servizio dell'esercito Giapponese da ormai molti anni ideando e progettando una speciale bomba venefica dotata di Tetrodotossina, il veleno sprigionato dai pesci palla. Immaginiamo queste granate trappola dalla forma sferica che possono attaccarsi alle pareti come le granate stordenti di Ela e che sparano fuori gli aculei al minimo movimento nelle vicinanze. La pericolosità del veleno è ben conosciuta ma su Rainbow Six potrebbe avere il particolare effetto di confondere gli operatori colpiti, invertendo per breve tempo i comandi o alternativamente il classico danno nel tempo come le mine di Lesion.

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