Insurgency potrebbe non dire molto a tanti di voi ma su PC questo shooter militare ha saputo ritagliarsi una buona fetta di appassionati ed è ora pronto a tornare con un seguito di tutto rispetto. New World Interactive ha lavorato duramente in questi ultimi anni per ampliare il progetto e creare un'edizione che potesse non solo soddisfare i vecchi fan ma raggiungere un pubblico del tutto nuovo su console. Insurgency: Sandstorm è il titolo che dovete quindi appuntarvi sull'agenda se sentite la mancanza di sparatutto realistici e tattici: noi siamo volati a Parigi per dargli un primo sguardo e tra combattimenti da trentadue giocatori, veicoli e raid aerei ci siamo divertiti più di quanto ci aspettassimo. Curiosi di saperne di più? Continuate pure a leggere.
A testa bassa tra i proiettili
Insurgency: Sandstorm ha un passato interessante e fonda le sue radici in una mod chiamata Insurgency: Modern Infantry Combat basata sol Source Engine e, come dicevamo, questo nuovo capitolo segna per la prima volta in assoluto l'arrivo della produzione anche su Playstation 4 e Xbox One. Negli anni i giocatori si sono ormai abituati a usare i pad per gli FPS e benché Insurgency non sia studiato attorno a questo tipo di controlli (non quanto Halo per lo meno) l'interfaccia estremamente pulita e i pochi comandi non dovrebbero rappresentare nessun ostacolo per l'adattamento. Ovviamente su PC, con mouse e tastiera, il titolo gira a meraviglia, regalando una buona immersività e la solita precisione sopraffina ma crediamo che anche su console saprà dire la sua. L'Unreal Engine 4 su cui è costruito Insurgency: Sandstorm dovrebbe poi rendere il porting estremamente più semplice, complice l'abbandono del Source da parte della serie. L'impatto visivo è sicuramente positivo, con giochi di luce estremamente belli da vedere e vi è un'ottima gestione dei particellari per la polvere che si alza ad ogni folata di vento sull'asfalto. Anche le mappe hanno ovviamente giovato del passaggio all'Unreal Engine e ora risultano più grandi e più dettagliate, così come la fisica dei proiettili resa ancora più realistica. Insurgency: Sandstorm non vuole puntare però tutto sulla simulazione 1:1 degli scontri a fuoco quanto piuttosto posizionarsi in quella fascia di mercato che passa tra giochi come Battlefield e la tattica di Arma. È un titolo che si prende sul serio, dove è molto semplice uccidere ed essere uccisi ma che non fa del realismo il suo unico punto di forza. Come si traduce tutto questo? Beh, immaginate sostanzialmente di giocare in Hardcore Mode a Battlefield, con le dovute limature. Un proiettile è capace di mandarvi al creatore e non ci sono barre di salute o punti ferita in bella mostra sull'interfaccia. Insurgency: Sandstorm è prima di ogni altra cosa un gioco di squadra, e questa cosa è messa sempre al centro dell'azione. La collaborazione e la comunicazione sono necessarie per vincere le partite, ovviamente, ma anche solo per avanzare a mantenere i punti è indispensabile parlare con i propri commilitoni e muoversi all'unisono. New World Interactive pesca in questo caso qualcosa anche da Rainbow Six Siege per linee di tiro sempre molto pulite pur perdendo la penetrabilità dei proiettili classica del titolo Ubisoft. Anche tutto l'impianto audio ci è sembrato davvero di altissimo livello, con urla dei commilitoni sotto fuoco, esplosioni roboanti e un'atmosfera generale da vera guerriglia urbana, assordante e caotica.
Il Singleplayer? Sopravvalutato
Notizia di qualche giorno fa: New World Interactive ha deciso di cancellare la campagna per giocatore singolo dal progetto concentrandosi unicamente sulle modalità multiplayer. Modalità che tra le altre cose non prevedono deathmatch ma solo operazioni di collaborazione, sia PvP sia co-op. È una scelta in controtendenza con un mercato che cerca sempre di mettere più carne al fuoco possibile ma figlia del successo di tantissimi giochi che fanno ormai solo del competitivo il proprio punto di forza come il già citato Rainbow Six: Siege ad esempio ma anche, e soprattutto, come Counter Strike. Eppure per quanto visto Insurgency ha una sua identità ben precisa e non sarà difficile riuscire a creare un seguito. Immaginatevi di venir immersi in una guerra senza respiro con le pallottole che vi sibilano accanto ed esplosioni che vi circondano senza darvi tregua. L'intelligenza artificiale spinge verso la vostra posizione e tenta di accerchiarvi mentre con il vostro team cercate di raggiungere l'obiettivo, e quell'obiettivo va preso assolutamente visto che è l'unico modo per permettere ai commilitoni caduti di ritornare in partita e proseguire verso il prossimo checkpoint. Nella modalità presentata c'era poi il fuoco amico attivato, indispensabile per non rompere l'atmosfera, ma ci è stato detto che sarà possibile modificare le impostazioni liberamente per avere un'esperienza di gioco più semplice e adatta a tutti. Eppure il concetto originale vuole essere di difficile lettura per chi non è avvezzo agli FPS di questo tipo. Non ci sono radar di sorta e gli amici non vengono segnalati in alcun modo sul nostro schermo, se non facendo comparire il loro nome dopo qualche secondo che li puntiamo con il mirino, spesso un attimo fatale in cui avremo già premuto il grilletto. Un'esperienza dura che saprà soddisfare chi cerca questo dai giochi di guerra, sicuramente un'altra produzione da tenere d'occhio del catalogo di Focus Interactive.
Insurgency: Sandstorm vuole arrivare su console portando una proposta di gioco nuova e infilandosi in una nicchia ben precisa e con pochissima concorrenza, quasi nulla se pensiamo al mercato Playstation 4 e Xbox One. L'esperienza maturata negli anni da New World Interactive fa presupporre che il titolo sarà di buona fattura, motivo più che sufficiente per farci desiderare una nuova prova il prima possibile. Al momento le sensazioni sono positive, speriamo di poterle verificare quanto prima.
CERTEZZE
- Pochissima concorrenza su console
- Il nuovo motore grafico potrebbe far fare alla produzione il salto di qualità
- Audio eccellente
DUBBI
- Adatto solo a una nicchia ben precisa di giocatori