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Bloodborne: il boss più amato/odiato, e come affrontarlo

L'acclamata esclusiva Sony è gratis per gli abbonati Playstation Plus: una buona occasione per rivisitare i boss più iconici

SPECIALE di Aligi Comandini   —   07/03/2018
Bloodborne
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Giocate Bloodborne. Il nostro non è un semplice consiglio, è un ordine; perché non tentare nemmeno di avvicinarsi a uno dei migliori titoli di questa generazione ora che è stato inserito nella lista giochi Playstation Plus è seriamente peccato mortale. E sì, sappiamo benissimo quanto i titoli di From possano risultare ostici e frustranti per un giocatore poco avvezzo, ma si tratta anche di prodotti mostruosamente significativi per il gaming tutto, che sono stati in grado di trasformare completamente la visione del medium per innumerevoli utenti, e hanno rieducato buona parte del pubblico a un approccio "trial and error" che era andato scomparendo all'inizio dell'era PS4/Xbox One. Non solo: Bloodborne è un gioco che vive di momenti e atmosfera tanto quanto di gameplay, e che ci è rimasto dentro anche grazie alle sue esaltanti boss fight. I nemici incontrati a Yharnam sono pur sempre tra i più minacciosi e indimenticabili mai visti in un souls-like, e oggi in particolare vogliamo dirvi quali sono i due che ricordiamo meglio. Chiaramente, se da una parte abbiamo messo in campo il nostro boss preferito in assoluto, dall'altra c'è invece il suo esatto opposto: il nemico capace di farci imprecare più di qualunque altro durante la campagna. E siamo sicuri di non essere stati i soli a far tremare i vetri davanti a lui...

Bloodborne: il boss più amato/odiato, e come affrontarlo

Il migliore: Padre Gascoigne

Lo sappiamo, molti di voi non saranno d'accordo con la nostra scelta, ma riteniamo comunque il combattimento contro Padre Gascoigne uno di quelli in assoluto più riusciti del gioco. Il buon Gascoigne è un cacciatore come voi, ma quando lo trovate ha ormai ceduto alla bestia, abbandonando la sua umanità. Combattere contro di lui non è inizialmente niente di speciale: vi attacca con un'ascia e un'arma da fuoco fino alla perdita di una discreta percentuale di punti vita, dopodiché trasforma la sua lama raddoppiando il raggio d'attacco (ma continua comunque a usare il fucile senza limitazioni). In questa prima fase è un avversario comunque ostico, in grado di mettervi in difficoltà e di eliminarvi con pochi colpi, eppure può venir facilmente arginato sfruttando le pietre tombali sparse nell'arena in cui lo si combatte, e attaccando nei brevi momenti di vulnerabilità. Altra tecnica utile, se si usa proprio l'ascia trasformabile è possibile utilizzare l'attacco caricato dell'arma per infliggergli danni pesanti, sbilanciarlo, e recuperare eventuali punti vita persi.

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I problemi veri iniziano quando la vita di Gascoigne raggiunge il 50%: a quel punto il cacciatore soccombe totalmente al sangue, trasformandosi in una sorta di lupo mannaro che ha passato qualche lunedì storto di troppo. In questa forma è velocissimo, terrificante, e gli ostacoli della mappa non lo fermano più (si limita a distruggerli con i suoi attacchi). Per tale fase l'ideale è mantenere più proiettili possibile e cercare di stordirlo sparando durante le sue serie di attacchi continui, per contrattaccare e fargli più danni che mai. Anche cercare di mantenere la distanza e usare un misto di olio e molotov può essere una soluzione, vista la sua debolezza al fuoco. Gascoigne non è memorabile solo per l'improvvisa trasformazione e la tensione che il cambio di ritmo della sua battaglia produce, tuttavia: è un personaggio con una storia tragica, che combatte in un cimitero dove si può raccogliere la prova della morte di sua moglie, e può venir fermato per ben tre volte durante lo scontro dalla musica di un carillon (ma occhio a esagerare, o si trasformerà prima del tempo). La scatoletta musicale appartiene a una delle sue due figlie, che privata di entrambi i parenti... no, meglio non raccontarvi nulla. Lo scoprirete da voi. Sappiate solo che tra le vicende che lo coinvolgono e l'adrenalina della battaglia, Padre Gascoigne vi rimarrà indubbiamente impresso.

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Quello che ci ha fatto ripassare tutti i santi: Ludwig il dannato

Dannato di nome e di fatto, Ludwig è uno dei boss dell'espansione: The Old Hunters, ed è senza dubbio un picco di difficoltà difficile da dimenticare, anche per chi era riuscito a completare il gioco base senza troppe problematiche. Persino in questo caso abbiamo a che fare con un personaggio affascinante ed estremamente significativo all'interno del mondo di gioco: parliamo pur sempre del primo cacciatore della chiesa, la cui arma - un utile spadone d'argento trasformabile - si può acquistare e utilizzare anche nella campagna base. Il destino di Ludwig è però particolarmente beffardo, perché la sua forma è tra le più orribili viste nell'intero gioco... lo troverete infatti trasformato in un'enorme bestia equina a due teste (sebbene una delle due sia più simile a un collo mozzato) e in preda a una furia inarrestabile. Il primo incontro con lui è di norma uno shock atroce: più infuriato e impegnativo di qualunque boss nel gioco base, Ludwig attacca di continuo, è estremamente mobile, e non ha quasi momenti morti; costringe dunque il giocatore a schivare a raffica e a muoversi con costanza per non crepare malamente.

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Attenzione, non è invincibile, ed esagerare con le schivate può essere deleterio; meglio studiare i suoi pattern, andargli "sotto" e cercare di colpirlo spesso ai lati per frastornarlo (si stordisce più facilmente di molti altri boss). Con un discreto quantitativo di punti vita e una strategia aggressiva lo si può mettere in difficoltà più velocemente di quanto si pensi. In New Game+ è però ancora più ostico per via dei danni incredibili che infligge (a patto che non siate sovralivellati) e conviene quindi essere più difensivi. Dei suoi due attacchi a distanza, solo uno lo lascia leggermente vulnerabile, una sorta di raggio che vi permette di piazzare qualche colpo se vi avvicinate schivando. Non pensiate comunque che sia finita qui, perché una volta raggiunta metà barra dei punti vita Ludwig riacquista un po' di umanità, e inizia ad usare una delle armi più iconiche di From Software: la Moonlight Sword. In questa forma è più gestibile solo all'apparenza, perché è altrettanto aggressivo, i suoi attacchi hanno un raggio maggiore, e la sua area vulnerabile è diminuita. Non cercate di evitare i suoi colpi dalla distanza, dunque: schivate avvicinandovi e attaccate brutalmente. Tenete peraltro a mente per entrambe le sue fasi di non stargli attaccati troppo a lungo, o subirete uno dei suoi terribili attacchi ad area. Insomma, detto in parole povere: schivate molto cercando di avvicinarvi alla massa di arti aggrovigliati che lo compone, colpitelo qualche volta quando va a vuoto e riprendete le distanze prima che vi massacri (vale per entrambe le fasi, ma nella seconda dovrete prevedere le sue mosse ancor meglio che durante la prima). Morirete. Morirete moltissimo. Ma a un certo punto dovreste riuscire ad eliminarlo, e otterrete anche la sua splendida spada per tutta la fatica fatta. Contenti? È valsa la pena rompere tre pad. Per la cronaca: non odiamo Ludwig, lo troviamo comunque un boss maestoso, ma ci ha fatto infuriare davvero troppo per dargli il primo posto in classifica, ed è per questo che Gasscoigne lo ha superato. Siamo comunque curiosi di sapere chi sono i boss più iconici ed ostici del gioco secondo voi. Fatecelo sapere qui sotto.