È interessante poter tornare a parlare di Fortnite in sede di recensione dopo il giudizio espresso lo scorso luglio, quando il titolo di Epic Games ha fatto il proprio debutto in Accesso Anticipato. Sono passati più di sette mesi da allora, il gioco si è rivelato uno straordinario successo e ha visto l'introduzione di nuovi contenuti, in particolare il modulo stand alone Battaglia Reale, scaricabile gratuitamente. È interessante, dicevamo, per diversi motivi: il primo è la genesi del gioco, in cantiere da talmente tanto tempo che si temeva la sua cancellazione, piuttosto che un lancio pur in Early Access; il secondo è che l'offerta è effettivamente cambiata molto, e dove non sono arrivati in numeri iniziali ci ha pensato la modalità Battle Royale, che ha spinto la popolarità del gioco verso picchi insperati, con oltre quaranta milioni di giocatori rilevati appena qualche settimana fa. Cerchiamo quindi di capire se e quanto Fortnite è migliorato rispetto agli esordi nella nostra recensione aggiornata.
Salva il mondo!
La porzione originale di Fortnite, con la modalità Salva il Mondo!, è ancora al suo posto e costituisce senza dubbio il fulcro dell'esperienza, il suo elemento di maggior spessore, nonché quella parte del gioco che più fa riflettere sulla natura free-to-play di una produzione che tuttavia non è ancora scaricabile gratuitamente e va pagata un minimo di 39,99 euro: non proprio un prezzo popolare, se consideriamo cosa c'è nel pacchetto. Ragionando a qualche mese dal lancio, in effetti, la struttura del titolo di Epic Games tutto lascia supporre tranne una connotazione premium: per acquistare nuovi personaggi serve la valuta pregiata, e allo stesso modo per velocizzare la progressione bisogna pagare o grindare.
I meccanismi del gameplay ormai dovreste conoscerli bene: districandoci all'interno di un'interfaccia ancora piuttosto complicata fra uno stage e l'altro, dovremo trovare oggetti e superstiti, completare quest secondarie e soprattutto attivare dei dispositivi che, una volta partiti, attireranno orde di nemici. Il nostro compito sarà accoglierli con tutte le armi di cui disponiamo fino al termine dell'ultima ondata, ma anche e soprattutto passare alla modalità di creazione (tasto Cerchio) e costruire mura, rampe, appostamenti e trappole che possano consentirci di difendere la macchina dalla furia degli zombie. Gli scenari della modalità Salva il Mondo appaiono invariati, così come l'approccio alle missioni: per poter procedere fra le varie location dovremo portare a termine degli obiettivi che non hanno necessariamente a che fare con il completamento della battaglia.
Questo tipo di approccio si presta molto bene all'esperienza che gli sviluppatori volevano mettere a punto, una sorta di enorme sandbox in cui ritrovarsi spesso e volentieri a esplorare le stesse mappe ma con incarichi differenti, così da ottenere la maggiore durata possibile senza però dover infarcire il gioco di nuovi contenuti: anche questa una soluzione in stile free-to-play. Il bilanciamento della difficoltà segue di pari passo tale filosofia, aumentando il numero e la resistenza dei nemici man mano che ci avviciniamo a sbloccare nuovi achievement. Ebbene, come ci è sembrata la modalità PvE di Fortnite a qualche mese dal lancio? Ancora piuttosto divertente in alcune situazioni, ma al contempo avara di sostanziali novità, visto che evidentemente lo sforzo di Epic Games si è spostato sulla modalità di maggior successo del gioco, ovverosia la...
Battaglia Reale
Lanciata oramai da un po' di tempo, la Battaglia Reale ha fatto un'enorme differenza in termini di popolarità per Fortnite, proiettando il titolo nell'olimpo delle esperienze PvP più gettonate in assoluto. La formula su cui questo modulo si basa è davvero semplice: dopo aver scelto se giocare da soli, in coppia o in una squadra composta da quattro persone, si viene catapultati su di una grossa isola con l'obiettivo di eliminare tutti gli altri utenti e sopravvivere fino alla fine. Una volta arrivati a terra dopo il lancio con il paracadute, dovremo intrufolarci negli agglomerati urbani più vicini e cercare armi e oggetti che costituiranno il nostro equipaggiamento, in maniera dunque del tutto casuale: potremmo essere fortunati e beccare subito un potente lanciarazzi o un fucile di precisione, oppure accontentarci di una pistola o una piccola mitragliatrice.
Recuperate delle armi, potremo scegliere di utilizzare un approccio spregiudicato o conservativo, andando a cercare gli altri giocatori nella mappa per eliminarli oppure nascondendoci nell'attesa che le fila dei nostri potenziali avversari si assottiglino e puntare così a una delle prime posizioni nella classifica finale. Naturalmente il gioco non ci permetterà di "camperare", e così dopo qualche minuto vedremo il cielo restringersi per via della ben nota tempesta viola, il che ci spingerà a convergere verso una specifica zona dello scenario e lì fare i conti con chi è rimasto in partita. Sulle prime il sistema di combattimento lascia un po' a desiderare, del resto parliamo di un third person shooter semplificato, privo di coperture e meccaniche di un certo spessore; ma più si va avanti e più ci si rende conto delle strategie che la Battaglia Reale consente di mettere in campo, ricorrendo eventualmente anche alla modalità creazione per generare dei ripari ed evitare di restare troppo esposti al fuoco nemico. A fare la differenza è però l'incredibile velocità del matchmaking, che consente di inanellare partite (e dunque progredire in maniera piuttosto rapida, a meno che non si tratti di una sequenza di game over senza alcuna uccisione effettuata) una dopo l'altra, senza pause né tempi d'attesa. Merito di un'infrastruttura solida, indubbiamente, ma anche dall'enorme numero di giocatori online: un circolo virtuoso che costituisce senza dubbio il miglior pregio di Fortnite.
Trofei PlayStation 4
Sono quarantasei i Trofei sbloccabili con Fortnite: molti si ottengono eseguendo determinate azioni per la prima volta, ad esempio costruire un'arma o una struttura, mentre altri sono legati al completamento di gruppi di missioni per ogni specifico scenario. In ogni caso bisogna dedicare un bel po' di ore al gioco se si vuole ottenere tutto.
L'inevitabile progresso
Non c'è dubbio che dal lancio a oggi Fortnite sia migliorato sotto molti aspetti, in primis quello tecnico. Le incertezze degli esordi sono un lontano ricordo, lo stile cartoonesco dei personaggi e delle ambientazioni resta molto convincente ed è anche stata aggiunta una modalità a sessanta frame al secondo per il modulo Battaglia Reale, che utilizza una risoluzione dinamica e che su PlayStation 4 Pro (la piattaforma su cui abbiamo effettuato i test) funziona molto bene. Dal punto di vista dei contenuti non si è visto tantissimo, in verità: considerando il fatto che molti utenti non hanno ancora completato tutte le missioni PvE, Epic Games ha voluto evitare di arricchire quella parte dell'esperienza se non attraverso l'aggiunta di elementi di secondo piano, impiegando le proprie risorse per la creazione della modalità Battle Royal e tutto ciò che le ruota attorno.
Ciò significa che anche il sistema di combattimento è rimasto invariato, con tutte le sue criticità; in particolare l'estrema scivolosità degli attacchi corpo a corpo e la mancanza di enfasi per gli impatti, che purtroppo rende molto meno soddisfacente mettere a segno i propri colpi, che si tratti di una situazione cooperativa o competitiva. Risulta invariata anche l'intricatissima interfaccia a cui si accede fra una missione e l'altra, quella per intenderci dov'è possibile selezionare il personaggio, assegnare unità di supporto alle varie squadre, gestire i progetti relativi all'equipaggiamento e assegnarli al nostro avatar, nonché sbloccare nuove abilità utilizzando i punti guadagnati in missione. Uno snellimento di questi meccanismi potrebbe determinare un ulteriore salto di qualità per il titolo di Epic Games, insieme magari a qualche accorgimento sul fronte degli scontri melee.
Conclusioni
Fortnite si porta dietro i pregi e i difetti che avevano caratterizzato l'esordio del gioco: da una parte abbiamo una campagna PvE molto corposa ma fondamentalmente ripetitiva, che utilizza soluzioni in stile free-to-play per gestire la progressione nelle missioni e puntare dunque alla maggiore durata possibile senza un concreto supporto in termini di contenuti; dall'altra l'indovinato modulo Battaglia Reale, molto semplice nei suoi meccanismi ma terribilmente affascinante per via dell'efficacia e della velocità di un matchmaking che consente di catapultarsi in una partita nel giro di pochi secondi, cercando di ottenere un buon piazzamento con un po' di fortuna e un pizzico di strategia.
PRO
- Stile grafico gradevole, bei personaggi
- Il modulo Battaglia Reale è una droga
- Sistema di combattimento semplice e immediato...
CONTRO
- ...ma nel corpo a corpo risulta approssimativo
- Alcuni elementi sono ancora macchinosi e complicati
- Missioni PvE ripetitive