Esistono esperienze di gioco estremamente differenti tra di loro. Alcune sono puramente basate sul divertimento, altre tendono a percorrere la via della spettacolarità e altre ancora voglio farsi portatrici di grandi messaggi. Esiste poi un tipo di esperienza, quello incentrato maggiormente sul ragionamento e sul migliorare se stessi, che è esattamente ciò a cui punta SpyParty. Titolo in sviluppo da quasi dieci anni e giunto in Early Access proprio in questi giorni, il simulatore di spionaggio di Chris Hecker ha un'unica e semplice volontà: quella di mettervi nei panni di una spia, o del corrispettivo cecchino intento a toglierla di mezzo. Sappiate da subito che ci troviamo di fronte ad un titolo estremamente particolare, amato dalla propria nutritissima schiera di appassionati, ma certamente difficile da digerire per il grande pubblico. Se siete disposti a superare lo scoglio di un titolo estremamente arretrato dal punto di vista tecnico e poco user friendly con i nuovi giocatori, potreste togliervi non poche soddisfazioni. Al contrario passate oltre, sicuramente non è il gioco che fa per voi. Svisceriamo a grandi linee quelle che sono le due diverse possibilità che permette il gameplay, trattandosi di un multi player asimmetrico uno contro uno.
Sono una bellissima farla… no, spia
Dopo un nutrito tutorial fondamentale per apprendere le basi di un gioco tutt'altro che immediato, sarete in grado di partecipare alle vostre prime partite. Entrati all'interno di una lobby nella quale potrete decidere di invitare o aspettare di essere invitati da un altro giocatore, accettare significa passare alla schermata di scelta della missione e del proprio compito. Ogni partita è gestita secondo un numero imprecisato di round, alla conclusione di ognuno di essi chi era spia diventerà cecchino e viceversa. Nel qual caso scegliate di essere la spia, dovrete anche decidere in quale degli invitati al party immedesimarvi. Una volta iniziato lo scontro, vi ritroverete a muovere il vostro alter ego secondo uno schema di comandi molto semplice. Con il classico WASD cambierete la vostra direzione, mentre tramite l'utilizzo del tasti del mouse e della rotella, potrete cambiare e compiere la nutrita schiera di azioni possibili. Ogni round ha una durata di tempo variabile, durante il quale la spia sarà chiamata a compiere una serie di piccole missioni (prendere contatto con il doppiogiochista, flirtare con uno degli invitati, piazzare una cimice sul cosiddetto "ambassador" e così via). Ognuna di queste azioni richiede un tempo e un'animazione specifica, che rappresentano gli elementi secondo i quali il cecchino è chiamato a scovare la presenza della spia ed ucciderla, prima che porti a termini i propri obiettivi.
Nulla di troppo articolato nel momento in cui avrete compreso le basi di gioco, tutt'altro per quanto riguarda il riuscire a compiere questi gesti nella maniera più furtiva possibile. L'unico elemento che può aiutarvi a capire se il cecchino è o meno sulle vostre tracce è la presenza di un indicatore rosso che rappresenta l'attuale punto di mira del vostro avversario. La spia può vincere solo se completa i propri obiettivi nel tempo limite o se il cecchino colpisce erroneamente uno degli altri invitati gestiti dalla CPU. Nonostante quattro o cinque minuti siano un buon tempo per la maggior parte delle spie esperte, è possibile allungare il tempo di missione avvicinandosi ad una delle finestre dei vari luoghi in cui si svolgono le partite e guardando il proprio orologio, azione che comporterà l'aggiunta di tempo extra alla propria partita ma anche il rischio di ritrovarsi sotto tiro del cecchino. Gran parte delle azioni che è possibile compiere viene ripetuta - pedissequamente o con leggerissime differenze - anche dagli inviati della festa, e starà proprio al giocatore che interpreta la spia capire come replicare al meglio movimenti e tempistiche dell'intelligenza artificiale, così da confondersi in maniera ideale tra la folla. Come detto si tratta di una base di gameplay piuttosto semplice da assimilare ma, vi assicuriamo, se sarete così sfortunati da incappare in giocatori con decine o centinaia di ore sul titolo, sarà quasi impossibile riuscire ad uscirne vivi, in un caso o nell'altro.
Ce l’ho più lungo io, il fucile
Parliamo ora di ciò che concerne la partita nei panni del cecchino. Una volta iniziato il duello, perché all'atto pratico di questo si tratta, vi ritroverete a giocare in prima persona dall'esterno della mappa. Ciò che potrete osservare tramite la vostra visuale è l'interno della stanza dove si sta commettendo il misfatto e il vostro compito sarà quello di scoprire nel minor tempo possibile quale degli invitati sia la spia. Per farlo avrete a disposizione una visuale piuttosto ampia, e la possibilità di stringere con il vostro mirino per andare ad osservare più nel dettaglio il comportamento degli avatar presenti alla festa. Ogni mappa viene approcciata in maniera differente, data la struttura della stanza e la possibilità di muoversi anche in orizzontale per focalizzare una libreria con le statuette, o per evitare di essere impallati da uno dei personaggi durante una conversazione. La tensione generata dalle partite di SpyParty è magistrale e, nonostante la semplicità di fondo, l'immedesimazione nei classici letterari o cinematografici dello spionaggio è difficile da comprendere finché non ci si trova in partita. Anche il cecchino ha delle possibilità in termini di meccaniche che gli permettono di semplificarsi la vita. Tramite i tasti del mouse è infatti consentito "accendere" o "spegnere" i vari invitati, facendo in modo di focalizzare la propria attenzione su coloro i quali crediamo possano effettivamente essere la spia. Utilizzare questa tecnica può essere utile per eliminare dalla propria visuale tutti quegli NPC che già sappiamo essere doppiogiochisti (o l'ambasciatore) ma, entrando più nello specifico, si può sfruttare questa possibilità per eliminare i propri sospetti su tutti quegli elementi che non sono alle prese con una conversazione, quando si percepisce l'audio che rappresenta la parola chiave con cui la spia prende contatti con l'agente doppiogiochista. Dall'altra parte, il giocatore che impersona la spia dev'essere abbastanza furbo e reattivo da concludere questa missione quando più invitati possibili sono alle prese con un dialogo. Dal punto di vista del cecchino, è fondamentalmente osservare attentamente la scena e non perdersi movimenti inconsulti, o aumenti del tempo della missione, o anche solo l'incedere incespicante di un invitato che, a causa di un movimento erroneo del giocatore spia, può essere necessario per raggiungere uno degli spot utili a compiere le azioni. Nel caso specifico, osservare un personaggio che non si muove in maniera "elementare" o che si ferma nel mezzo della stanza dove non è possibile compiere nessuna azione può essere sufficiente al cecchino per individuare la spia ed eliminarla.
Mi sono rifatto la veste... grafica
Da l punto di vista tecnico, l'arrivo del titolo in questi giorni su Steam in early access ha portato in dote tutta una nuova veste grafica. Lì dove prima le mappe erano un insieme di elementi generati in un ambiente 3D vuoto e spoglio, ora si sono trasformate in attici di lusso, gallerie d'arte o saloni dove le alte sfere si ritrovano per discutere di chissà quale strana futilità da menti colte. L'impatto grafico non è certo l'elemento fondamentale di SpyParty, così come anche il comparto sonoro, ma è certamente divertente vedere riprodotti i classici elementi di mobilio di un luogo di ritrovo, piuttosto che dei semplici solidi senza vita. Anche il cast di personaggi, tutti ispirati a figure piuttosto chiare, convincono e si rendono funzionali a generare quel sentore di ilare parodia dello spionaggio che è insito nel gioco. Dal classico generale tutto stelle, all'ambasciatore con indosso la fascia, si arriva anche a modelli più specificatamente dedicati, come quello che ricorda incredibilmente la regina Elisabetta, o un nano che ci piace pensare si ispiri, in maniera piuttosto ridicola e ironica, al nostro Silvio Berlusconi.
SpyParty è un titolo particolare, certamente colmo di carattere e dedicato ai giocatori più attenti e poco inclini all'azione esasperata. La sensazione di tensione generata in chi impersona la spia, ogni volta che è chiamato a completare una delle missioni presenti, è resa in maniera magistrale. D'altra parte è la modalità cecchino che tende ad essere meno divertente ed in alcuni casi anche monotona, fatta di tempi morti (per quanto possibile data l'estrema velocità dei round) e sicuramente meno ispirata rispetto alla sua controparte. La nuova veste grafica funziona e dona al titolo un pizzico di carattere in più. Ci piacerebbe scoprire al più presto quali sono queste nuove modalità che gli sviluppatori hanno promesso verranno aggiunte perché, per quanto ben riuscita la sola presente, il rischio di ripetitività e stanca è dietro l'angolo. Dopotutto parliamo di un titolo in sviluppo da quasi dieci anni, non proprio due giorni.
CERTEZZE
- La resa dell'atmosfera di spionaggio è magistrale
- Le diverse mappe, seppur sempre minimali, cambiano spesso l'approccio all'azione
- La nuova veste grafica è ben riuscita
- Mantiene ancora oggi una delle community migliori che è possibile trovare nel mondo videoludico
DUBBI
- Il rischio di annoiarsi dopo qualche ora è altissimo, per il grande pubblico
- Ci piacerebbe sapere in che direzione si muoverà il progetto con le nuove modalità e con il vociferato single player