Paradox tende ad aggiornare costantemente i suoi prodotti, e per quanto questa caratteristica abbia attirato qualche ira sulla casa da parte di una piccola parte dell'utenza desiderosa di progetti "nuovi", non si può negare che sia stata una strategia vincente negli anni. D'altronde offrire di volta in volta una discreta massa di contenuti extra all'interno di titoli già spaventosamente complessi come i grand strategy è un modo a dir poco furbo per mantenere coesa la propria community e concentrati i propri sviluppatori; meglio ancora se su videogiochi acclamati dalla critica in ogni dove. Crusader Kings II, vista la sua qualità, era uno dei candidati più scontati per un ulteriore trattamento di questo tipo; solo che la nuova espansione, Holy Fury, si è rivelata persino più ricca del previsto, perché arriva a cavallo di una grossa patch e cerca di ampliare e migliorare davvero tutti gli aspetti del gioco. Meglio lustrare l'armatura, c'è da partire per le crociate.
Furia non tanto cieca
Considerando che si chiama "furia sacra" non è difficile capire quali siano i punti focali della nuova espansione: il cristianesimo occidentale e i pagani. Il sistema delle crociate, in particolare, è stato rivisto in toto, e vanta una schermata completamente nuova, attivata subito dalla chiamata del papa. Se il sommo pontefice decide che è giunto il tempo di muovere guerra durante la campagna, tutto il mondo deve rispondere, offrire le sue truppe e prepararsi alla battaglia. Il nuovo sistema è pensato proprio per aumentare la profondità di queste fasi, con ricompense legate non solo alla vittoria ma anche alla semplice partecipazione (e serie ripercussioni se si tenta di ignorare la cosa). In parole povere, in Crusader Kings II: Holy Fury le crociate sono un elemento ancor più fondamentale, l'importanza del papa e del cattolicesimo è sensibilmente aumentata, e sono state aggiunte pure crociate "speciali" che come obiettivo possono avere Bisanzio invece che Gerusalemme.
Non è ovviamente tutto qui. Parlavamo di ricompense prima, e quella più importante è l'incoronamento: una nuova meccanica che richiede relazioni molto strette col papa, di norma ottenute sia con le partecipazioni alle crociate che con numerosi doni di vario tipo alla chiesa cattolica. Le scomuniche sono inoltre mutate in modo simile, e per toglierle è necessario recuperare i rapporti col pontefice con azioni drastiche, tra cui non si esclude l'educazione monastica per alcuni dei propri eredi, o la cessione di territori. Se però tutto questo vi annoia terribilmente, non c'è di che preoccuparsi: i pagani vantano un sistema completamente diverso e a sua volta modificato a fondo. Controllare un popolo poco interessato al papa e ai suoi voleri ora permette infatti di costruire una loggia dei guerrieri, basata su una serie di figure eroiche. E i combattenti usciti dalla loggia non sono persone comuni: desiderano diventare leggende, e cercano costantemente la battaglia negli altri reami. Se riescono a compiere qualcosa di realmente memorabile durante la loro esistenza ottengono una "bloodline", ovvero una discendenza con caratteristiche speciali (la bloodline può attivarsi anche in caso di morte, a patto che ci siano eredi e si tratti di una dipartita gloriosa).
Volere degli dei, volere degli uomini
Il paganesimo non ha solo gli eroi dalla sua in questa espansione, ed è stato migliorato anche con un sistema di riforme dinamico, utile per relazionarsi a popoli con religioni diverse dalla propria, seguendo strade "spirituali" personalizzabili. Persino il pacifismo e una delle vie percorribili, mentre scegliere di essere dei "figli del Ragnarock", ad esempio, renderebbe automaticamente il vostro popolo un gruppo di invasori con l'arrabbiatura facile. Non bastasse, vista tutta questa enfasi sulla religione e ciò che ne deriva, si può utilizzare un sistema di conversione di massa per stabilizzare il proprio reame ed entrare al meglio nel feudalesimo. Ci spieghiamo meglio: ora in caso di conversione non si cambia fede singolarmente, ma si convertono anche tutti i propri vassalli, una soluzione che rende finalmente ottimale questa scelta. Convertirsi permette poi di cercare degli "sponsor", che possono finanziarvi mandando preti, costruendo chiese e donando risorse.
Prevedibilmente, anche il sistema di combattimento non è uscito intonso da Holy Fury: le meccaniche sono state modificate per valorizzare maggiormente le capacità personali in battaglia, e con le nuove opzioni è possibile perfino dare il via a una sorta di "guerra psicologica" con il proprio avversario, per devastarne prima il morale e poi l'armata. L'ultima modifica massiccia invece riguarda la partenza della partita, perché ora ci sono a disposizione sia "il mondo spezzato", che divide la mappa in tante piccole regioni - ed è particolarmente adatto al multiplayer, poiché tutti partono praticamente alla pari - e il "mondo random" che invece cerca di creare linee temporali alternative ove imperi e territori si sono sviluppati in modo logico. Quest'ultima possibilità dovrebbe risultare fantastica per chi ama le ucronie, e offre una rigiocabilità pressoché illimitata ai fan.
Con l'arrivo della patch e della nuova espansione, Crusader Kings II è andato incontro a una revisione massiccia, che ne amplia con forza alcuni aspetti importanti e dovrebbe offrire una miriade di nuove ore di gioco agli aficionados. Resta solo da vedere quanta profondità effettiva il gioco abbia guadagnato dalle nuove opzioni, ma è bello vedere come Paradox lavori incessantemente sui suoi titoli, cercando di perfezionarli di anno in anno sempre più.
CERTEZZE
- Modifiche sensibili alle crociate, al sistema religioso e ai popoli pagani
- Tante migliorie derivanti sia dalla nuova patch che dall'espansione
DUBBI
- Resta da vedere quanto valide e bilanciate saranno certe modifiche