Memories of Mars è un titolo particolare, che fa della solitudine il proprio cardine ma che, allo stesso tempo, cerca di implementare alcune meccaniche in grado di inserire un certo grado di competitività in un survival. Certamente la location e le possibilità attuali (date anche dalle pochissime persone presenti in beta) non sono state sufficienti per sviscerarne ogni piccolo dettaglio. L'idea generale che ci siamo fatti è che si tratti di una buona base di partenza, ancora troppo acerba per essere considerata vincente come spesso accade per titoli destinati ad essere aggiornati decine di volte, fino alla loro reale uscita sul mercato.
Ranger dello spazio si nasce
Partiamo dalle basi: Memories of Mars è un survival nudo e crudo. Appena lanciata la partita non dovrete fare altro che scegliere uno dei server disponibili e partire per un viaggio difficile su un terreno decisamente poco ospitale. Recuperato il casco che vi darà la possibilità di gestire il vostro inventario e le statistiche del personaggio, le prime ore di gioco si limiteranno a farvi comprendere alcune scelte particolari (che non tutti apprezzeranno) ma che aggiungono pepe ad un sistema che ha probabilmente già detto tutto ciò che doveva. Ecco quindi che sparisce la classica esperienza per essere sostituita dai FLOP: veri e proprio chip che è possibile spendere per comprare una delle diverse ricette o potenziamenti all'interno di uno skill tree confuso ma estremamente vario. Addio ai classici punti abilità e anche alle caratteristiche propriamente dette. Lungo tre diversi rami (Survival, Equipaggiamento e Costruzioni) avrete modo di aumentare le vostre possibilità di sopravvivenza e in combattimento, così come di comprare ricette utili alla fabbricazione di nuovi pezzi di armatura e armi, per concludere con tutte le solite strutture che vi daranno la possibilità di innalzare costruzioni più o meno imponenti. All'interno di una mappa sostanzialmente vuota, se non per alcune risorse che è possibile raccogliere dal terreno, l'unico vostro obiettivo iniziale sarà muovervi seguendo i tubi che collegano le varie stazioni di controllo, così da riuscire a recuperare materiali migliori, innalzare nuovamente il vostro livello di ossigeno ed eventualmente utilizzare uno dei banchi da lavoro che vi si parerà dinnanzi. L'unica vera caratteristica peculiare del gameplay di Memories of Mars, per quanto riguarda l'ambito puramente survival, è la necessità di spendere quanto prima i vostri FLOP e dirigervi ad una stazione di memoria così da trasferire, al successivo clone, le abilità apprese prima di perdere il possesso dei FLOP stessi, i quali vengono gestiti esattamente come un classico collezionabile nell'inventario.
Stagioni e competizione
Dopo aver parlato sommariamente di tutto quello che si rifà alla classicità del genere, è il caso di spiegare cosa invece Memories of Mars fa in totale autonomia e con una discreta dose di originalità. Iniziamo con quelli che sono i cosiddetti "eventi pubblici", ai quali ci è capitato un paio di volte di partecipare e che consistono in sfide che richiedono di recarsi verso uno dei terminali segnati sulla mappa e cominciare una fase di estrazione che dura un paio di minuti, durante la quale verranno accumulati FLOP utili alla vostra crescita. Terminati i crediti disponibili nel terminale se ne sbloccherà un secondo, poi un terzo e così via. Considerata la difficoltà con la quale è possibile acquisire questi oggetti, capiterà spesso di ritrovarsi insieme ad altri giocatori nella stessa zona, tutti intenti ad uccidersi a vicenda per portarsi a casa più FLOP possibili. Questa meccanica, invero estremamente azzeccata, non rappresenta certo una rivoluzione epocale all'interno del settore, ma è certamente un'aggiunta simpatica in un survival così silenzioso e solitario come Memories of Mars. A noi per primi è capitato di trovare un altro giocatore che, approcciandoci, si è proposto di coprirci le spalle durante le varie estrazioni, in cambio del 50% dei flop recuperati. Sta a voi decidere che giocatori siete e, perché no, anche che persona siete. Un altro elemento peculiare del sistema di Memories of Mars è quello delle stagioni. Gli sviluppatori hanno deciso di implementare un sistema che porterà il titolo a modificarsi periodicamente. Sfruttando espedienti come le tempeste solari il terreno andrà a modificarsi, cambiando sostanzialmente la mappa ed inserendo nuove zone, strutture, aprendo nuovi dungeon e andando a modificare anche gli alberi delle abilità. Questa scelta sembra essere stata presa per rendere il titolo duraturo e stimolante sul lungo periodo. Non è ancora chiaro se sarà presente e come verrà gestita una vera e propria classifica stagionale, ma siamo certi che informazioni dettagliate arriveranno a breve. Noi scriviamo questo pezzo ben prima dell'uscita del titolo e ci rifacciamo, quindi, ad una versione preliminare del gioco.
Vorrei incontrarti tra cent'anni
Dal punto di vista tecnico, Memories of Mars non è certo un titolo che lascia di stucco. Tra texture in bassa definizione e ambienti sì ispirati, ma tutto uguali, il colpo d'occhio non è certo dei migliori. A fare da corollario ci pensa un codice ancora da ripulire e dei modelli che non godono di animazioni da manuale. Nulla che possa effettivamente inficiare l'esperienza, ma qualche accortezza in più dal visto di vista visivo, magari sfruttando gli scorci interessanti del Pianeta Rosso, non avrebbe certamente guastato. Stessa riflessione per quanto riguarda il comparto audio, anonimo e che non regala nessun accompagnamento in grado di rimanere impresso nella mente dei giocatori.
Memories of Mars è un'interessante derivazione del genere survival, che cerca di innestarsi in un sistema ormai consolidato aggiungendo degli elementi in grado di stimolare la rigiocabilità e la competizione tra giocatori. Il risultato attuale è un ibrido che però non regala picchi sotto nessuno dei suoi aspetti. Attendiamo comunque fiduciosi di testare con mano il prodotto che arriverà sul mercato e di capire quale sarà la roadmap intrapresa da Limbic per differenziarsi in un mare di squali che hanno ormai fagocitato quasi tutti i pesci più piccoli.
CERTEZZE
- Discreta varietà in termini di personalizzazione
- Simpatica l'idea dei FLOP e degli eventi pubblici
- Le variazioni delle stagioni potrebbe stimolare i giocatori
DUBBI
- Manca di trasmettere davvero l'idea di essere dispersi su Marte
- Dal punto di vista tecnico non è certo un miracolo
- Vorremmo qualche dettagli in più riguardo l'end game