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33 Immortals: un roguelite nella Divina Commedia

Abbiamo provato l'accesso anticipato di 33 Immortals, il nuovo titolo di Thunder Lotus Games che mescola la Divina Commedia, l'azione roguelite e i raid stile MMORPG.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   18/03/2025
La key art di 33 Immortals
33 Immortals
33 Immortals
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Non si può certo dire che a Thunder Lotus Games manchino le idee ardite: dopo aver fatto il proprio debutto attraverso l'avventura vichinga Jotun, hanno iniziato a tastare le acque del genere roguelite per mezzo del lancio di Sundered, per poi cambiare totalmente direzione e arrivare nel 2020 alla pubblicazione di Spiritfarer, un'opera gestionale che è riuscita a ottenere un successo straordinario per merito delle peculiari tematiche trattate e soprattutto dell'accoglienza che le è stata riservata dal pubblico attento al mercato indipendente. Allora sembrava proprio che la compagnia si fosse ritagliata un accogliente spazio creativo nel quale adagiarsi in tutta tranquillità, ma evidentemente la tranquillità non si addice a questi sviluppatori, perché il loro prossimo progetto - ambientato lungo i fondali della Divina Commedia di Dante Alighieri - è una miscela esplosiva a base di azione infernale.

Prendendo manciate di ispirazione dai raid che caratterizzano i classici videogiochi MMORPG, rubando molte delle principali regole alla base di avventure roguelite come Hades, e infine tratteggiando un quadro narrativo che per l'appunto reinterpreta in chiave videoludica l'universo immaginato dal sommo poeta fiorentino, gli autori mirano a iniettare nuova linfa vitale nell'idea stessa del multigiocatore cooperativo.

Abbiamo provato l'accesso anticipato di 33 Immortals scoprendo un titolo molto particolare e ambizioso, basato su un'idea davvero originale che, tuttavia, dovrà dimostrarsi in grado di provare tutto il suo valore nel momento del contatto con il pubblico.

Che cos'è 33 Immortals

33 Immortals è un videogioco d'azione cooperativo con meccaniche roguelite che prende ispirazione dai raid tipici del mondo MMORPG. Ambientato nell'universo della Divina Commedia, racconta la vicenda delle Anime Dannate, individui soggetti alle pene dell'inferno che sceglieranno di unirsi contro le avversità per sfidare il giudizio divino. A guidarli, ovviamente, interverranno diverse figure ben note alla letteratura nostrana, come per esempio Beatrice, che da guida del Purgatorio si trasforma in una guerriera armata di spadone, lo stesso Dante, che offrirà il suo supporto ai dannati, ma anche Caronte o ancora una versione femminile di Virgilio, che in quanto studiosa terrà traccia di tutte le scoperte compiute dal giocatore.

Abbandonando la Selva Oscura le Anime Dannate entrano all'inferno
Abbandonando la Selva Oscura le Anime Dannate entrano all'inferno

All'avvio della partita il quadro generale non appare dissimile da quello di roguelite moderni come Hades: la Selva Oscura non è altro che una base nella quale è possibile entrare in contatto con tutti i personaggi non giocanti e con i sistemi di potenziamenti che queste figure mettono a disposizione del giocatore. Certo, il progetto non può assolutamente contare sulla stessa carica artistica e sul piglio della scrittura tipico dei Supergiant Games, ma la cornice narrativa è molto simile e anche diverse idee alla base del gameplay vogliono puntare forte sull'azione e sulle variabili tipiche del genere di riferimento.

La grande differenza risiede nella natura puramente cooperativa di 33 Immortals: come suggerito dal titolo, si tratta di un'esperienza pensata per essere affrontata da gruppi da 33 giocatori che devono necessariamente collaborare per sopravvivere alle pene dell'inferno. La partita è strutturata come se fosse il raid di un MMORPG, pertanto bisogna affrontare una serie di sfide - nella maggior parte dei casi impossibili da completare in solitaria - nel tentativo di raggiungere e sconfiggere il boss finale che si nasconde al termine del bioma assaltato.

Lucifero è il boss del bioma infernale e risiede nel Cocito
Lucifero è il boss del bioma infernale e risiede nel Cocito

Una volta lasciata la Selva Oscura, dopo aver selezionato un'arma e di conseguenza una classe specifica, ci si trova a esplorare una vastissima ambientazione nella quale raccogliere risorse al fine di potenziare il più possibile il personaggio, il tutto tenendo costantemente sott'occhio i compagni di viaggio: per poter sopravvivere al ciclo è indispensabile che diversi giocatori si presentino dinanzi ai cancelli del boss finale, dunque è fondamentale guardarsi le spalle a vicenda e trattare ciascuna Anima Dannata come se fosse la propria.

Fra roguelite e MMORPG

Il gameplay di 33 Immortals rappresenta l'ABC del roguelite d'azione: esiste un attacco base, un attacco caricato, un attacco speciale e infine uno scatto che funge anche da schivata attiva. Questo scheletro si applica a tutte le classi disponibili, o meglio, alle armi che si possono imbracciare: lo spadone apre a uno stile di gioco da tank puro, i pugnali sono perfetti per chi apprezza l'archetipo del ladro, c'è uno scettro magico dedicato agli aspiranti incantatori e infine un arco per i provetti tiratori, e ciascuna di queste varianti mira a incapsulare quelli che sono i principali ruoli del classico ecosistema MMORPG.

Il sistema di combattimento ricalca tutte le regole dei roguelite d'azione classici
Il sistema di combattimento ricalca tutte le regole dei roguelite d'azione classici

Lo spadone consente di parare gli attacchi in arrivo, di rispondere con contrattacchi ed è perfetto per resistere nel cuore della battaglia, sacrificando di converso il numero di danni inflitti. Lo scettro magico permette di lanciare magie dalla distanza, di accumulare risorse e di spenderle per depotenziare i nemici, per esempio rallentando i loro movimenti. Allo stesso modo, i pugnali infliggono enormi quantità di danni consentendo all'utilizzatore di muoversi molto rapidamente nello scenario, infine l'arco è pensato per annientare i nemici dalla distanza mentre questi sono distratti dagli altri membri del gruppo.

Ciascuna classe è poi dotata di una speciale abilità finale che, per essere attivata, richiede la collaborazione di altri giocatori: il tank, per esempio, è in grado di evocare tre sigilli sul terreno di gioco che, qualora attivati grazie all'intervento di altre due Anime Dannate, forniscono un potentissimo sovrascudo a chiunque abbia collaborato al rituale. Ovviamente tutte le classi mettono in campo una variante specifica che risponde a diverse esigenze, fra attacchi che infliggono pesantissime scariche di danno ad area e incantesimi in grado di depotenziare un'intero plotone di demoni.

L'attivazione delle abilità finali richiede la collaborazione di altre Anime Dannate
L'attivazione delle abilità finali richiede la collaborazione di altre Anime Dannate

La spina dorsale del gameplay si presenta dunque piuttosto classica, dal momento che le orde di demoni minori assalteranno costantemente le Anime Dannate attraverso attacchi rapidi e varianti telegrafate sul terreno, costringendoli a muoversi senza sosta e a rispondere prontamente a ogni genere di minaccia. Questa, tuttavia, rappresenta giusto la punta dell'iceberg, perché esattamente come accade in ogni roguelite che si rispetti il cuore dell'esperienza risiede nella progressione che caratterizza ciascuna partita autosufficiente.

Partita e progressione

Lasciata la Selva Oscura s'invade inizialmente un bioma nel quale esistono solamente due imperativi: sopravvivere e potenziarsi. Per poter affrontare il boss finale è necessario visitare un certo numero di Stanze delle Torture, ovvero delle piccole mappe istanziate che possono accogliere un massimo di sei giocatori e nelle quali toccherà abbattere qualche orda di demoni e soprattutto i piccoli boss che risiedono all'interno, ottenendo in cambio preziosissime reliquie. Man mano che le Stanze delle Torture saranno sigillate lasceranno il posto a varianti ancora più difficili, finché non sarà possibile tentare l'Ascensione e andare ad affrontare il boss del ciclo.

Accanto ai potenziamenti delle partite singole esiste un sistema di crescita permanente, come in ogni roguelite che si rispetti
Accanto ai potenziamenti delle partite singole esiste un sistema di crescita permanente, come in ogni roguelite che si rispetti

Quindi, in una partita ideale, i 33 Immortali si dovrebbero dividere in piccole squadre da 6 giocatori in modo da affrontare più Stanze delle Torture possibile, e non solo per progredire fino al boss, ma soprattutto per potenziarsi in maniera adeguata. Le reliquie garantite come ricompensa rappresentano, infatti, i classici power-up tipici dell'esperienza roguelite, dunque applicano potentissimi modificatori statistici ai personaggi che sono indispensabili per sopravvivere alla battaglia finale. Alcune reliquie incrementano i danni inflitti, altre garantiscono la rigenerazione della salute, altre ancora mutano gli effetti delle abilità, aprendo al più tradizionale possibile dei sistemi di costruzione della build.

Allo stesso modo, i demoni abbattuti garantiscono un certo ammontare di valute di gioco che è possibile spendere presso determinati altari per ottenere ulteriori potenziamenti alle statistiche - come in un classico sistema di level-up - oppure per ricaricare una porzione di salute o ancora per acquistare chiavi con cui aprire più forzieri contenenti reliquie. Insomma, il ciclo di gioco è perfettamente ancorato alle regole dei classici: si parte all'avventura, si sconfiggono nemici, si ottengono potenziamenti e si ripete l'operazione fino al momento di attaccare il boss finale.

I boss sanno essere molto pericolosi e richiedono la presenza di diversi giocatori sopravvissuti
I boss sanno essere molto pericolosi e richiedono la presenza di diversi giocatori sopravvissuti

A chiudere il cerchio interviene l'immancabile sistema di progressione permanente, perché ciascun ritorno alla Selva Oscura è segnato dall'ottenimento di nuovi cimeli e delle nuove risorse garantite da Dante e Beatrice, in modo tale da incrementare costantemente l'efficacia delle Anime Dannate. Nonostante la miscela di idee alla base di 33 Immortals si presenti in un formato originale, l'essenza del progetto è rimasta perfettamente ancorata ai canoni del genere: sconfiggendo il boss dell'Inferno si ottiene una chiave per accedere al Purgatorio, alzando il sipario su sfide ulteriori che richiederanno una maggiore padronanza dell'amalgama.

Prime impressioni

È un bene che Thunder Lotus abbia optato per un lancio in accesso anticipato, perché tutto considerato queste prime ore hanno portato all'emersione di diversi dubbi. Anzitutto la natura stessa del progetto può risultare difficile da digerire, perché in 33 Immortals si dipende intrinsecamente da altri 32 giocatori con i quali non si ha alcuna possibilità di comunicare in maniera strutturata (c'è solo una ruota delle emote), inoltre l'impatto individuale sulle battaglie è parecchio ridotto, dunque ci si trova costantemente ad affrontare sfide il cui esito sembra spesso legato al caso. Per fare un esempio, se il nostro team raggiunge con successo il boss finale, ma tutti gli altri giocatori sono periti nel processo o hanno abbandonato la partita, portare a termine la missione diventa impossibile e non esiste alcun genere di contromisura efficace.

Inoltre, la profondità dell'esperienza sembra attualmente appena abbozzata: dal momento che mancano all'appello concetti fondamentali dell'architettura MMORPG come per esempio quello di "aggro", le differenze e le sinergie fra le classi faticano a brillare e la maggior parte delle sfide si riducono allo sterminio indiscriminato dei demoni, senza lasciare spazio all'elemento strategico. Ovviamente in un titolo pensato per accogliere 33 giocatori sconosciuti l'immediatezza dell'esperienza diventa una vera e propria necessità, ma nella pratica si viene a realizzare una sorta di ossimoro: i raid degli MMORPG funzionano proprio in ragione delle sinergie, dei ruoli, dell'importanza della comunicazione, dunque questo potrebbe rivelarsi un grosso limite a lungo termine.

Questo, ovviamente, è un riflesso delle meccaniche che caratterizzano gli scontri, tutte radicate in un sistema d'azione che nella maggior parte dei casi - la grande eccezione è rappresentata dai boss finali - si limita a richiedere di attaccare e schivare, fra l'altro ancorandosi a un sistema di combattimento davvero semplice, nel quale difficilmente i demoni riescono a risultare una vera minaccia. L'accesso anticipato si dimostrerà uno strumento indispensabile in tal senso: gli sviluppatori ci hanno già comunicato le note del primo aggiornamento, nel quale interverranno per risolvere proprio alcuni dei dubbi che abbiamo sollevato, come per esempio il bilanciamento dei nemici comuni e il funzionamento di determinate reliquie.

La resa degli avversari nel Purgatorio rende onore alla loro descrizione biblica
La resa degli avversari nel Purgatorio rende onore alla loro descrizione biblica

È evidente che l'opera dei Thunder Lotus abbia un grande potenziale: l'idea funziona, il ciclo di gameplay è semplice e immediato, conclusa una sessione viene immediatamente voglia di affrontarne un'altra, c'è qualche finezza nel design come per esempio l'aspetto delle creature angeliche, ma mai come in questo caso il periodo di early access sarà determinante per decretare il successo dell'operazione. La spina dorsale di 33 Immortals promette grandi cose, tuttavia la sensazione è che ci siano ancora diversi spigoli da limare, e non solamente in mezzo a elementi puramente numerici o statistici, dunque l'approdo nell'abbonamento del Game Pass potrà garantire agli autori tutti i dati di cui hanno bisogno.

33 Immortals di Thunder Lotus Games è un ambizioso ibrido fra il classico videogioco d'azione roguelite e l'esperienza offerta dai raid tipici degli MMORPG. Incorniciando l'ambientazione dell'inferno dantesco, gli autori hanno realizzato un'avventura cooperativa per gruppi da trentatré giocatori nella quale uno vale uno: dopo aver scelto la propria classe e abbandonato la Selva Oscura ci si trova gettati in un bioma infernale nel quale sterminare orde di demoni nel tentativo di potenziarsi quel tanto che serve per abbattere il boss finale del ciclo. L'idea è davvero originale, la formula è semplice e immediata, ma questo primo contatto ha lasciato spazio anche a diversi dubbi radicati in apparenti idiosincrasie del gameplay: fortunatamente gli sviluppatori hanno optato per un lancio in accesso anticipato, senza dubbio uno strumento indispensabile per limare gli spigoli dell'esperienza.

CERTEZZE

  • È ambientato nella Divina Commedia
  • Fonde azione roguelite e raid MMORPG
  • Le classi sono dotate di una buona identità

DUBBI

  • Impatto individuale molto ridotto
  • Profondità delle meccaniche abbozzata
  • Un po' troppo facile per gli standard del genere