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Il futuro di WiiWare e DsiWare

Piccoli sviluppatori crescono. A Londra abbiamo visto il futuro dei titoli WiiWare e DSiWare. Originalità, immediatezza e tanto divertimento per tutti.

SPECIALE di Matteo Santicchia   —   23/09/2009
LostWinds2: Winter of the Melodias
LostWinds2: Winter of the Melodias
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Il futuro di WiiWare e DsiWare

Il Nintendo Wii Ware e DSiWare Media Summit tenutosi a Londra la scorsa settimana è stata l'occasione per vedere e per provare alcuni interessanti titoli che usciranno nei prossimi mesi, scaricabili attraverso il Nintendo Shop. L'attitudine a cercare un pubblico sempre più vasto si è resa ancora più palese non solo grazie a giochi che affrontano i generi più disparati, ma anche soprattutto sviluppando il tema della creatività e della condivisione. Cosa meglio di titoli "a basso costo", sia per che li compra che per chi li produce, per tradurre in pixel e poligoni fantasie sfrenate e concept potenzialmente rivoluzionari che potrebbero trovare poco spazio nei più rischiosi lidi della distribuzione "scatolata"? Sul fronte della condivisione, sono stati fatti alcuni interessanti annunci: tutti coloro che possiedono un DSi possono fare foto, lavorarle con i tool di fotoritocco presenti sulla console per poi postarle direttamente su Facebook, senza passare per un computer; secondariamente è stato reso noto l'accordo stipulato con Aardman studios, gli autori tra l'altro dei film di Wallace and Gromit, per la produzione e il download di animazioni realizzate con Flipnote Studio, un software gratuito gia disponibile per creare dei piccoli corti con il DSi, tramite il quale creare una folta e attiva comunità di artisti ma soprattutto è stata svelata la promozione chiamata Connection Ambassador Promotion, tramite la quale giocando la carta della fidelizzazione (e dell'offerta che non si può rifiutare) l'azienda giapponese vuole ampliare la base di tutti coloro che accedono ai suoi canali online di download di titoli. Come in una sorta di "multilevel marketing", più utenti si portano in rete più Nintendo ricompenserà il proprio ambasciatore. Lo scherma è semplice, dieci persone equivalgono a 5000 Wii Points e tutto il catalogo gratuito dei titoli Nes first party per Virtual Console, con venti persone il premio raddoppia, 10000 Wii Points e tutti i titoli di first e third party Nes, Supernes e N64. A ciò si aggiunge anche un restyling generalizzato del portale WiiWare, con informazioni di più facile accesso sui giochi più scaricati, gli amici attivi e così via.

Ma i giochi?

Ma cosa è stato mostrato? Ben ventuno giochi, tra questi spiccavano per Wii alcuni titoli di sicuro interesse, come il secondo capitolo di Tales of Monkey Island Episode 2 , sviluppata dai geniacci di TellTale Games e il seguito di Lost Winds, Winter of the Melodias ad opera di Frontier, che sin dal titolo è esplicativo delle novità del sequel, più tutta una serie di giochi caratterizzati da concept brillanti e meccaniche immediate di facile presa, come Super Meat Boy , Night Sky e You, Me, and the Cubes, sempre per rimanere sull'ammiraglia Nintendo, mentre per DSi a parte Flipnote Studios si sono fatti apprezzare Reflection, progetto universitario che è arrivato alla commercializzazione grazie a Konami, Bomberman Blitz, Pop Island e le versioni dedicate alla matematica e all'arte di Brain Training. Di Monkey Island c'è ben poco da dire, il gioco è lo stesso presente su pc, con l'ovvio downgrade grafico, mentre come scritto precedentemente LostWinds: Winter of the Melodias grazie alle nuove features è quello che ha attirato maggiormente l'attenzione di tutti.

LostWinds: Winter of the Melodias
LostWinds: Winter of the Melodias

Non solo estate e non solo vento, i molti puzzle ambientali del gioco ora coinvolgono anche l'inverno, con la sua neve e i suoi ghiacci. Il giocatore ora, in presenza di particolari interruttori fatti a forma d'orso potrà quando necessario, in pratica solo quando c'è da risolvere un piccolo enigma, cambiare stagione e di conseguenza utilizzare le proprie abilità in accordo con il cambiamento delle condizioni climatiche. Nelle prime battute di gioco è stato mostrato come tenere aperta una porta semplicemente tenendo premuto uno switch mediante una palla di neve creata passando da estate a inverno, o come svuotare una pozza d'acqua agitando il Remote per far apparire dal nulla un tornado il quale "succhierà" l'acqua fuori rivelando tesori e passaggi segreti. Tornano tutte le peculiarità del precedente capitolo, con pregi e difetti annessi, come i nemici poco cattivi e una certa meccanicità degli enigmi che questa volta, pur mantenendo un solo metodo di soluzione, sono certamente più vari costringendo il giocatore a spremere un pò di più le meningi. In attesa della sua uscita, prevista ad ottobre, c'è da aggiungere l'interessamento di Frontier verso una versione nextgen del loro gioco, che magari sfrutterà i nuovi metodi di controllo Sony e Microsoft, a riprova questo della bontà generale del gioco, ma soprattutto di meccaniche e di un concept originale e di grande impatto.

A volte ritornano

Gli altri giochi, pur non vantando un settore tecnico di grande appeal, hanno stupito per alcune buone idee, e soprattutto per un uso intelligente della fisica in gioco.

Night Sky
Night Sky

You, Me and the Cubes, sviluppato da uno dei nomi storici del design giapponese, quel Kenjii Eno che ha lavorato su titoli storici come Altered Beast, la serie di survival horror D e Enemy Zero è il classico titolo che dietro una veste grafica pulita e essenziale, racchiude una giocabilità praticamente perfetta e di grande presa. Le meccaniche del gioco sono semplici, tramite Remote bisogna lanciare degli omini, nel gioco chiamati Fallos, su dei cubi i quali si inclinano e ruotano a seconda del peso che grava sulle loro facciate. Bisogna evitare che i Fallos scivolino via, bilanciando il peso degli omini sui cubi che mano a mano si aggiungono a quello di partenza. Tutto qui, immediato e come dicono gli inglesi addictive, qualità che ci riportano in mente un classico come Tetris. Super Meat Boy è senza mezzi termini uno dei platform più difficili mai provati. Nei panni di un taglio sanguinolento di carne bisogna esplorare dei livelli a schermate statiche saltando come pazzi cercando di evitare trappole, seghe circolari e tutto quello che può fare a fette una (gia affettata) fetta di carne. Il bello del gioco sta nel fatto che le superfici sulle quali saltare hanno bisogno di essere precedentemente "lubrificate" di sangue e solo dopo possono fungere da appiglio.

Super Meat Boy
Super Meat Boy

Con un tasso di prova/errore esagerato Super Meat Boy si candida ad essere uno dei giochi più bastardi dei prossimi mesi, sicuramente da tenere d'occhio. Night Sky è il trionfo della fisica. Anche qui la cosmesi è ben fatta ma solo funzionale al gioco, artisticamente di gran pregio però visto che tutto gli elementi del fondale sono scuri, come se fossero in ombra. Bisogna semplicemente guidare una pallina attraverso schermate fisse, sfruttando la conformazione dell'ambiente per superare salti, burroni, giri della morte e quant'altro. Ci sono però anche sezioni particolari in cui i comandi si invertono o dove la gravità smette di fare il suo normale corso, o in cui per raggiungere zone sopraelevate bisogna giocare letteralmente a flipper. Una sorta di rompicapo, in cui il concept vince sulla grafica, divertente e a costo di ripetizioni (ma per giochi di questo genere è normale) immediato e difficile da mollare. Nel resto dei titoli presenti spiccavano certamente Zombie Panic in Wonderland, clone in salsa zombi demenziale di Cabal, classico sparatutto di venti anni fa, BIT.TRIP VOID, una sorta di mix tra Snake e Rez in cui bisogna raccogliere i punti neri evitando come la peste quelli bianchi, variando la grandezza del proprio avatar, punto nero anch'esso

You, Me and the Cubes
You, Me and the Cubes

e And Yet It Moves un interessante platform ambientato in un mondo fatto di ritagli di carta in cui bisogna ruotare tramite Remote i livelli per risolvere i vari enigmi, grazie alla credibile fisica che insieme al peculiare stile visivo del gioco, è il vero punto di forza del titolo. Sulla fisica è basato anche Max & the Magic Marker, che con uno stile unico quasi a tempera, espande le meccaniche di iPhysics per iPhone, con il protagonista impegnato a progredire nei livelli semplicemente disegnando le piattaforme mancanti e creando oggetti come leve e massi per superare i piccoli puzzle e enigmi tutti basati sulla fisica del gioco. Meccaniche semplici ma efficaci nel mostrare una credibile e reale gestione degli oggetti in tempo reale.

Originalità portatile

Sul versante dei titoli DsiWare si sono viste alcune piccole perle anche se in quantità minore rispetto al fratello maggiore Wii. Reflection è stato di sicuro il titolo migliore, sviluppato principalmente all'università della California come tesi di fine anno, il titolo è una sorta di vero e proprio rompicapo travestito da platform game. Si gioca tenendo costantemente gli occhi su entrambi gli schermi del DSi visto che un ostacolo, un albero, un burrone, non visibile su uno è presente sull'altro e viceversa, ovviamente ribaltato.

Pop Island
Pop Island

Un gran mal di testa insomma, ma anche un qualcosa di originale e che spinge il giocatore ad abbandonare le solite consuetudini per risolvere i molti enigmi: ecco quindi che vediamo la protagonista Kirra saltare e appendersi nel vuoto nello schermo superiore mentre in quello inferiore sta scalando un albero, oppure la osserviamo spostare una cassa di sotto per raggiungere una piattaforma apparentemente irraggiungibile di sopra e così via. Un titolo questo che sfrutta in modo originale il duplice schermo della console, che convince grazie a meccaniche innovative e che ci fa del tutto scordare una grafica semplice ma con buone animazioni, di sicuro non il pezzo forte del gioco. Flight Control è il porting di un titolo di grande successo per IPhone, in cui si vestono i panni di un controllore di volo, con lo scopo di far atterrare le decine di aerei che si affollano sopra lo spazio aereo dell'aeroporto, disegnando semplicemente col pennino i corridoi di discesa più sicuri.

Bomberman Blitz
Bomberman Blitz

Rispetto alla versione per cellulare, sono inclusi due nuovi aeroporti, il più coinvolgente è sicuramente quello galleggiante, ovvero una portaerei, ma cosa di sicuro gradita è stata implementata una modalità cooperativa per due giocatori, tanto per aumentare il traffico sopra le proprie piste d'atterraggio. Tra nuovi titoli e sequel di sicuro successo si sono fatti apprezzare Bomberman Blitz, con l'area di gioco che occupa entrambi gli schermi, e un multiplayer offline e online per un massimo di otto giocatori, Combattimento fra Giganti: Dragons che sposta la sua collaudata formula dalla preistoria al mondo fantasy, con quattro nuove mappe da esplorare, nuovi tesori e nuove abilità, i due nuovi Brain Training, dedicati all'arte e alla matematica e impreziositi dall'utilizzo della telecamera propria del DSi e Pop Island, interessante titolo votato (quasi) esclusivamente al multiplayer, per un massimo di otto giocatori in cui su isole tratteggiate con uno stile ipercolorato, fumettoso al limite del super deformed si gioca ad una sorta di capture the flag in cui al posto di soldati armati fino ai denti si viaggia sulle ali o sulle zampe di "tenerissimi" animali come gabbiani, aquile, leoni, scimmie e chi più ne ha più ne metta, dotati solamente di innoqui fuochi artificiali. In definitiva questo evento non è stato avaro di sorprese, soprattutto in ambito Wii. Non sono mancate piacevoli novità anche su DSi, ma l'impressione avuta avuta è che la bianca ammiraglia Nintendo, possa offrire qualità sia dal punto di vista del gameplay che da quello tecnico, con titoli originali, piccole gemme tutte da provare.

Reflection
Reflection

Insomma, il canale WiiWare può diventare una miniera d'oro per gli utenti che cercano esperienze di gioco diverse dal solito, e che nel contempo può dare agli sviluppatori la possibilità, con un tasso di rischio diverso rispetto alle versioni retail, di sperimentare proponendo qualcosa di diverso, in attesa magari di fare il grande salto (mantenendo se possibile le proprie peculiarità) verso la tanto agognata distribuzione nei negozi.