Versione testata: PS3 e Xbox 360
Dopo due anni di sviluppo e un team giunto ad annoverare fino a 250 persone tra le sue fila, Assassin's Creed 2 è quasi arrivato al capolinea, visto che il mese prossimo uscirà in tutti i negozi d'Italia. La cosa assume ancora più rilievo visto che il gioco è ambientato nel nostro Paese, durante il Rinascimento. E proprio la culla della cultura di questo periodo, Firenze, è stata lo scenario per un evento in cui Patrice Desilets, direttore creativo, e tutto il team si sono generosamente prestati a mostrare il frutto di tanto lavoro, che ha portato a dare ancora più sostanza al seguito di un titolo che, sotto il profilo della grafica e del fascino, di problemi non ne hai mai avuti. A poche settimane dal lancio, dunque, abbiamo potuto giocare per quasi tre ore con una versione che, se non era quella definitiva, ne aveva tutta l'aria, anche solo per la solidità con cui girava sia su Playstation 3 che su Xbox 360.
Animus 2.0
La storia di Assassin's Creed 2 riprende esattamente da dove era stata lasciata con il nostro eroe che si risveglia dall'Animus, il congegno che serve per rivivere i ricordi dei propri avi nascosti nel DNA, e che, a differenza del primo capitolo, riesce a scappare dalla stanza in cui era stato rinchiuso dopo una sezione stealth in cui bisogna evitare la vista delle guardie di pattuglia in un laboratorio disseminato di altri cubicoli, ognuno contenente un Animus diverso.
Questa volta la base delle operazioni è uno scantinato in esterna dove un team di hacker affianca il protagonista nelle sue ricerche, accompagnandolo nel proprio passato e stando in continua comunicazione con lui anche mentre si stanno rivivendo i ricordi fondamentali per recuperare le informazioni necessarie ad affrontare i Templari, che a quanto pare non saranno i soli nostri avversari.
Proprio l'inserimento della voce dei compagni, anche quando si sta giocando nel passato, dà il segno del cambiamento più grande di questo seguito, ovvero il ritmo di gioco. In più di due ore non ci è mai capitato di dover interrompere il fluire dei ricordi per tornare nell'Animus.
Gli eventi si susseguono uno via l'altro, con una serie di scene raccontate sulla falsariga di quanto visto in Grand Theft Auto IV, con dialoghi più serrati tra i protagonisti, senza bisogno di interruzioni alla narrazione come accadeva troppo spesso nel precedente episodio. Così, dopo un breve riepilogo dei fatti e un tutorial molto chiaro e conciso, ci siamo ritrovati in pieno Rinascimento sul Ponte Vecchio a Firenze, dove Ezio Auditore, giovane rampollo della nobiltà fiorentina, era intento in una sassaiola con Vieri de' Pazzi, erede della famiglia che tentò la congiura omonima ai danni di Lorenzo De' Medici, congiura che il nostro eroe cercherà di sventare a tutti i costi.
Un po' di storia
Ezio è il figlio di un noto banchiere alleato di Lorenzo de' Medici, Giovanni Auditore, che si scoprirà essere anch'egli appartenente alla gilda degli Assassini. Partendo da queste premesse, e dopo un evento drammatico che non vi vogliamo svelare, Ezio si incammina lungo la strada che lo porterà ad essere un grande assassino al soldo del Principe Toscano. Firenze è ricostruita a spanne, ma si ritrovano facilmente tutti gli edifici più importanti, accompagnati ognuno, così come i personaggi principali, da delle note storiche che ne raccontano la costruzione e la storia - romanzata ai fini del gioco - aggiungendo, però, un grande valore didattico, oltre che un segno dell'enorme lavoro fatto dal team. Ezio è uno sbruffone, un avventuriero e il gioco si apre quasi subito con una scena d'amore tra lui e la sua donna, con cui interagire alla giusta pressione di tasti, sulla falsa riga dei QTE, con tanto di lieve soffio a spegnere una candela per creare la giusta penombra. Sulla mappa, alcuni punti esclamativi indicano le missioni principali, tutte accompagnate da antefatti, mentre le sottomissioni vengono via via ampliate impadronendosi di tutte le abilità del protagonista (il totale sarà di circa 150 missioni, con 20/25 ore di gioco solo per terminare la quest principale). Diversi simboli indicano i carretti dei medici da cui farsi curare al volo o da
cui comprare medicine e veleni da portarsi al seguito; i fabbri da cui comprare armi e farsi migliorare l'equipaggiamento difensivo, unico modo per aumentare l'energia vitale di Ezio; infine, le botteghe d'arte presso cui comprare le mappe con le ubicazioni dei forzieri disseminati ovunque, e le opere d'arte, sui cui però torneremo in seguito. Vera svolta nell'evoluzione del personaggio è l'incontro con Leonardo da Vinci, grazie al quale il nostro eroe si munisce della doppia lama da assassino e, in seguito, di macchinari incredibili tra cui il rudimentale aliante già protagonista di diversi filmati pubblicati negli scorsi mesi.
Vivere e combattere
Durante la nostra prova abbiamo tentato in due occasioni di salire sul Duomo di Firenze, schiantandoci al suolo irrimediabilmente, una volta giunti verso la cima della Cupola del Brunelleschi. Questo perché l'architettura dei palazzi è molto più complessa che nel primo episodio e arrampicarsi nei punti più alti non è più una passeggiata, quasi, a occhi chiusi. Serve attenzione e un minimo di studio degli appigli da cui sporgersi, con una maggiore valorizzazione degli elementi più platform del gioco. Ancora più accentuati nelle aree sotterranee segrete. Di queste ce ne sono 10 (per circa 10 ore di gioco), di cui una sola obbligatoria ai fini della storia, aree che costringono Ezio in spazi angusti, in cui saltare diventa importante e in cui ci saranno eventi determinati da attivare e enigmi da risolvere, come nel caso dell'inseguimento dietro ad alcuni mercenari che abbiamo potuto provare, al termine del quale per la prima volta si apprende della Congiura de' Pazzi. Anche questo è uno dei segni del gran lavoro speso per superare le critiche di troppa linearità rivolte al primo capitolo, che hanno portato ad inserire numerosi elementi accessori e segreti. Così come tutta la parte legata ai rapporti economici che servono, come detto, per accumulare soldi da spendere per migliorare l'equipaggiamento di Ezio, oppure da lanciare a terra per distrarre i passanti così da creare un diversivo o per assoldare alleati per far perdere le proprie tracce (vedi box relativo). Cosa che diventa sempre più importante al crescere della notorietà, in negativo, di Ezio, che può essere mitigata stracciando i manifesti che annunciano la taglia posta sul suo capo, corrompendo gli oratori agli angoli delle strade, in modo che raccontino le loro storie sostenendo la versione favorevole a Ezio piuttosto che ai Pazzi, oppure assassinando i testimoni oculari dei delitti commessi, prima che vadano a riferirne alle guardie.
Curiosità
Per nascondersi e far perdere le proprie tracce non é obbligatorio inserirsi tra le fila di monaci come nel primo episodio, ma si può utilizzare qualsiasi gruppo di persone si incontri per strada, evidenziato da un reticolo di fasci luminosi. Si possono inoltre assoldare gruppi di prostitute, ladri e mercenari, che oltre a seguire Ezio e nasconderlo, lo difendono sguainando le armi. Le prostitute sono più abili a distrarre le guardie; i mercenari sono molto forti nel combattimento, ma lo seguono solo per strada; i ladri seguono Ezio sino sui tetti dei palazzi, a patto di non lasciarli troppo indietro.
Villa Auditore
La novità più clamorosa di Assassin's Creed 2 è la villa della famiglia Auditore situata a Monteriggioni, in Toscana, di cui si entra in possesso durante il gioco e che diventerà, volendolo, la voragine in cui far finire tutti i soldi che si guadagneranno. Partendo da poco più di un rudere, è possibile farlo risplendere, investendo in costruzioni, banche, negozi (da cui ricavare dei guadagni) e persino un bordello, così da aumentarne l'attrattiva e farne meta di turisti e cittadini che porteranno sempre più denaro nelle casse del protagonista. Ma non solo, perché sviluppando il borgo si apriranno aree segrete e si svilupperanno saloni in cui appendere quelle opere d'arte di cui s'è parlato all'inizio e che sono vere e proprie riproduzioni dei capolavori del Rinascimento, come la Gioconda di Leonardo o la Venere del Botticelli. C'è persino la stanza di Ezio in cui vengono appesi tutti i ritratti dei personaggi assassinati durante il gioco. Per farlo torna il sistema di combattimento che tante gioie e qualche dolore aveva donato in precedenza, visto che non si poteva attaccare più di un nemico alla volta e visto che sostanzialmente si era immortali dopo poche ore. Di primo acchito non sembrano essere state apportate novità dirompenti sotto questo profilo, ma di contro c'è da sottolineare che in oltre due ore non abbiamo quasi mai combattuto, vista la mole di cose da fare e di modi alternativi di farle che il gioco ci ha invogliato a provare, tra corse a cavallo, in carrozza (con un combattimento in corsa davvero spettacolare) e tuffi in acqua con un motore che questa volta non presenta alcuna incertezza, problemi di sincronia verticale o rallentamento, ma solo degli scorci mozzafiato.
Insomma, dire che le nostre aspettative per Assassin's Creed 2 sono alte è davvero riduttivo, e non ci resta che attendere il prossimo mese per scoprire tutto quel che Ezio Auditore ha in serbo per noi.
CERTEZZE
- Tanti elementi nuovi
- I misteri di Villa Auditore
- Arrampicate più impegnative
- Un ritmo più incalzante
DUBBI
- Il sistema di combattimento
- Reale varietà delle situazioni gioco