Il 2010 è appena cominciato ma su Multiplayer.it c'è ancora il tempo di pensare al 2009. E' infatti giunto il momento tanto atteso: l'elezione del Gioco dell'Anno!
La lunghissima pagina che state navigando si apre con le righe che trovate poco più in basso, ovvero con la personalissima classifica dei 9 pretendenti al titolo e del singolo vincitore che si è portato a casa il nostro ambito premio di Gioco dell'Anno 2009. Ognuno di questi 10 titoli è stato liberamente commentato, senza peli sulla lingua, dai caporedattori di Multiplayer.it (Andrea, i due Antonio, Umberto e la guest star Pierpaolo) con l'aggiunta di un Matteo in splendida forma. Vi garantiamo che non vi pentirete a leggerli tutti!
Immediatamente più in basso troverete anche il risultato del sondaggio che per tre settimane, a cavallo delle festività natalizie, ha coinvolto tutti voi lettori nello scegliere il Gioco dell'Anno 2009 - Scelto dai Lettori seguito dai 4 finalisti.
E poi a cascata non possono ovviamente mancare i 6 Giochi dell'Anno 2009, uno per piattaforma, selezionati dalle varie redazioni che compongono la realtà editoriale del sito, con tanto di finalisti e una piccola ciliegina su questa immensa torta: il Gioco dell'Anno 2009 - Scaricabile, un piccolo esperimento che non è stato assolutamente facile da compiere che evidenzia il titolo scaricabile più interessante rilasciato nel corso dell'anno, ovviamente seguito dai 2 immancabili finalisti.
E dopo questa lunga introduzione è finalmente giunto il momento di scoprire chi si è portato a casa i tanto agognati bollini d'oro!
Il Gioco dell'Anno 2009
1° Uncharted 2: Il Covo dei Ladri
Sviluppato da Naughty Dog per PlayStation 3
Antonio Fucito: Ho avuto la fortuna di curare la recensione di questo titolo, e quindi il mio giudizio è già bello che chiaro. Uncharted 2: Il Covo dei Ladri mi ha soddisfatto dal primo all'ultimo secondo. Non solo dal punto di vista tecnico, dove talvolta facevo fatica a rendermi conto di tanta bellezza grafica, ma proprio perché è un titolo fatto molto bene, con un ritmo sempre alto senza punti morti e con sezioni platform e puzzle decisamente piacevoli. Anche il multiplayer mi ha piacevolmente sorpreso, tant'è vero che ci ho dedicato diverse ore. Per il terzo capitolo c'è ancora spazio da migliorare, vedi combattimenti con i boss che probabilmente sono la parte più debole del gioco, ma ne ho conseguito il Platino e finito più di una volta, chiaro indice di quanto mi sia piaciuto. E poi, come detto altrove, per me vince il premio "Miglior sequenza su un treno in corsa, che sembri sempre in movimento senza ripetizioni".
Pierpaolo Greco: E' vero, ho detto pochissimo più in basso che il mio gioco dell'anno è Dragon Age: Origins ma rispetto pienamente la scelta democratica redazionale e anzi, in più di un'occasione l'ho appoggiata con piacere ed enfasi. Dragon Age è il titolo per i puristi, per quelli duri e crudi, Uncharted 2 è lo splendore abbagliante del sole a mezzogiorno che colpisce la pupilla lasciando senza fiato. Mi diverto sempre a dire, nelle varie discussioni quotidiane, che se dovessi iniziare a giocare a Uncharted 2 con mio padre di fianco, probabilmente potrei fargli capire fino a che punto si sono spinti i videogiochi e magari riuscire a tenere alta anche la sua soglia di attenzione per diverse ore. Se lo facessi sedere sul divano di fianco a me e caricassi Dragon Age: Origins è già tanto se dopo 30 secondi non si è ancora aperto un quotidiano da leggere. E il gioco dell'anno deve essere anche questo: l'immediatezza e il coinvolgimento di un gameplay che magari non è innovativo come il prequel, l'imponenza di un comparto tecnico che sembra spingere PlayStation 3 su altre vette, la fluidità di una trama, forse poco epica, ma narrata in modo sopraffino e con dei dialoghi freschissimi. E sicuramente saprete meglio di me che Uncharted 2 non è soltanto tutto questo.
Antonio Jodice: Il gioco dell'anno, senza discussioni. Una grafica fuori dal comune, trovate tecniche innovative, personaggi finalmente curati e dialoghi divertenti, soprattutto nel triangolo "amoroso" tra Nathan e le sue due compagne d'avventure. Il nostro Drake, però, alla fine sceglie assolutamente la peggiore tra le due e non possiamo che biasimarlo fortemente! E per dirla con la parole della sensualissima Cloe: "Ti mancherà questo culo, eh?". Un po' sì, e anche tutto quello che ci gravita attorno per tutta la durata di Uncharted 2.
Umberto Moioli: Ancora non ho finito Uncharted 2, troppo forte è il richiamo di altre produzioni più nelle mie corde, ma già a due terzi dell'avventura non è difficile capire l'entusiasmo che ha suscitato e appoggiarne la candidatura a gioco dell'anno. Naughty Dog non inventa nulla come mai ha fatto, proseguendo però lungo il sentiero dell'innovazione tecnica e mescolando azione, puzzle e narrazione con tale maestria da ottenere quello che a tutti gli effetti è il nuovo punto di riferimento sul fronte della qualità produttiva. Bello da vedere, immediato e coinvolgente, Uncharted 2 è anche e soprattutto un'esperienza godibile da chiunque: in un periodo di noiose distinzioni e categorizzazioni, dimostra cosa vuol dire realizzare una killer application.
Andrea Palmisano: Gioco dell'anno sacrosanto, per carità. Un blockbuster di altissimo livello, e - finalmente - una esclusiva Ps3 capace davvero di farsi invidiare dai boxari. Però nonostante me lo sia giocato tutto d'un fiato e goduto alla grande, non sono riuscito a togliermi l'idea che Uncharted 2 potesse essere anche migliore. In fondo si tratta di un action game molto convenzionale nelle meccaniche, realizzato in maniera eccellente ma in cui la mancanza di un progresso, di una crescita e di uno sviluppo nel gameplay (in sintesi si fanno le stesse identiche cose dall'inizio alla fine) mi ha lasciato una punta di amaro in bocca. Senza la componente tecnica sontuosa e l'incredibile sviluppo dei personaggi, siamo certi che avremmo parlato con gli stessi toni del gioco Naughty Dog? E poi che peccato per quello scontro finale così "buttato via"...
Matteo Santicchia: C'è poco da dire su Unchy, come lo chiamano i ragazzi del forum. Finalmente si è vista quella fantomatica superiorità di PlayStation 3 rispetto a Xbox 360, che di fatto ha messo d'accordo tutti, sonari e boxari. Personalmente, più del boost grafico ho gradito molto l'atmosfera generale del titolo, un vero e proprio film "interattivo", adulto e con una sceneggiatura di ferro, con tantissimi momenti indimenticabili. Qualcuno dirà Naughty Dog si è focalizzata troppo sulle sparatorie e poco sull'esplorazione, comunque quel poco che c'è, sempre che poco sia, è uno dei momenti più alti di videogioco degli ultimi anni.
2° Dragon Age: Origins
Sviluppato da BioWare per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Antonio Fucito: E' difficile trovare un prodotto di Bioware che non sia di qualità assoluta, e Dragon Age: Origins non ne fa eccezione. Classico oltre ogni misura (e solo qui si possono fare critiche), mi ha letteralmente accalappiato per decine e decine di ore grazie ai suoi dialoghi interessanti, alla profondità della trama, al tipo di gestione del party e a tutte le cose che è possibile fare all'interno del gioco. Per gli utenti console rappresenta un qualcosa di piuttosto nuovo rispetto agli altri rpg occidentali presenti, per me, che ho anche un lungo trascorso PC, mi ha riportato in mente altri grandi classici lontani si nel tempo, ma che da un bel po' non vedevano degni successori spirituali. Per me vale tutto il suo valore anche su console, bisogna dire però che la versione PC è assolutamente da preferire sia per il comparto tecnico, sia per la gestione dei combattimenti, molto meno caotici grazie alla visuale aggiuntiva disponibile.
Pierpaolo Greco: E' gioco di ruolo allo stato puro. Ho poco altro da aggiungere: ho vomitato fin troppe parole in occasione della sudatissima recensione. Più lo gioco e lo rigioco e più mi convinco che Dragon Age è l'RPG definitivo per tutti gli amanti del fantasy. Spero vivamente che BioWare con Origins abbia soltanto scalfito la punta dell'iceberg e si stia preparando per colpirci duro con un secondo e un terzo titolo in previsione di una ipotetica trilogia. E' lui il mio personale gioco dell'anno!
Antonio Jodice: Affacciandosi nel mondo di Dragon Age: Origins si viene travolti da una ventata d'antichità, portata da questo "sontuoso" omaggio a temi e meccaniche di gioco che hanno radici profonde, ma che, soprattutto agli occhi degli utenti console, sono oramai un po' datate. Però, Bioware non sbaglia un colpo e Dragon Age merita di stare tra i migliori del 2009, non fosse altro che per gli amanti del fantasy più classico che si son trovati un gioiello di RPG tra le mani. In attesa di Mass Effect 2, che dovrebbe ridarci la Bioware più grintosa e, per me, affascinante.
Umberto Moioli: Che Dragon Age: Origins sarebbe diventato il mio personale gioco dell'anno l'ho capito quando, regalato un antico libro di magia a Morrigan, l'affascinante maga nera punto fermo del mio party, mi sono ritrovato coinvolto in una drammatica sotto trama relativa alla madre. Nulla sarebbe mancato al gioco di ruolo Bioware se non fosse stato inserito quel piccolo inciso in un così enorme affresco fantasy ma sapere che quel frammento, assieme a molti altri, è stato creato, mi ha dato conferma di quanto appassionato sia stato lo sviluppo e l'implementazione dei contenuti nel corso degli anni. Un percorso non incentrato solo sul sistema di combattimento, ottimo, sulla varietà di ambienti, nemici e personaggi non giocanti, tantissimi e sempre diversi, ma anche sulle sei origini, le storie, le suggestione, i libri, le leggende e i mille piccoli o grandi pezzi di un prodotto contenutisticamente unico nell'appena chiuso 2009.
Matteo Santicchia: Di Dragon Age: Origins posso dire ben poco, complice l'improvvisa dipartita della scheda video, le mie 4 ore scarse di gioco sono solo una goccia nel mare del lavoro di Bioware. Per quello che ho visto giocato qui in redazione, ma soprattutto sentito da un Pierpaolo letteralmente rapito dal gioco, roba che nemmeno i fan più sfegatati di Apple ad un keynote di Jobs, posso tranquillamente dire che il secondo posto è assolutamente meritato, e che finalmente su console anche i più giovani possono provare un'esperienza di gioco complessa e appagante, che mette in mostra tutta la forza della scuola occidentale degli rpg.
3° Assassin's Creed 2
Sviluppato da Ubisoft per PlayStation 3, Xbox 360
Antonio Fucito: Non è un mistero che il primo Assassin's Creed per me sia stato un titolo di assoluto potenziale, ma bombardato da problemi di varietà e ripetitività, che mi hanno portato a finirlo a fatica. Questo secondo capitolo è di tutt'altra pasta e non solo perché l'ambientazione vede il nostro Bel Paese riprodotto molto bene sia dal punto di vista "storico" che tecnico. Tant'è vero che l'ho finito in un sol boccone, facendo praticamente tutte le missioni secondarie (nel primo erano un incubo) e leggendo documenti e altro sulla famiglia Auditore, un bel passo avanti che riporta la serie nelle mie grazie e con grossa curiosità nel pensare cosa proporrà Ubisoft per il terzo capitolo...soprattutto dopo aver visto il finale di questo secondo!
Pierpaolo Greco: Se soltanto in Ubisoft si fossero resi conto della pesantezza delle prime 4 ore di gioco (ma fatemi dire anche 6) prima di mandare in masterizzazione il gioco e fossero corsi ai ripari, probabilmente a mio umilissimo parere avremmo sfiorato il capolavoro. Assassin's Creed 2 è gioia per gli occhi e sapore per la bocca affamata del videogiocatore e per quello che mi riguarda, dopo la tranvata presa con le avventure di Altair (che comunque sono riuscito a portare a termine), con Ezio mi sento praticamente a casa. L'azione c'è, l'avventura è narrata divinamente e tutto sembra incastrarsi alla perfezione, persino tutti i mini-giochi all'apparenza inutile e le sezioni platform in grado di far resuscitare persino un Prince of Persia seppellito troppo velocemente. Oddio adesso non può sembrare tutto oro quello che luccica visto che in fin dei conti ancora non sono riuscito a trovare la forza di completare il gioco ma d'altra parte se consideriamo che riesce persino a essere lungo senza annoiare, direi che il risultato è stato raggiunto alla grande.
Antonio Jodice: La terna dei migliori del 2009 si apre con un gioco avvincente, che ha saputo prendere gli aspetti migliori del primo capitolo e affinarli ulteriormente con una trama più articolata e una struttura meno rigida e più varia. L'omaggio al nostro Paese, alla sua ironia e alle sue meraviglie chiudono uno dei cerchi migliori dell'anno, con un livello di produzione che raramente viene raggiunto.
Citando uno dei dialoghi iniziali: "Figlio mio, dovresti avere altri interessi nella vita" "Ma io ne ho molti madre!" "Sì, oltre alla topa...". Chi ha la passione dei videogiochi, oltre che della "topa", saprà cosa fare per molte ore.
Umberto Moioli: Il primo Assassin's Creed è stata la delusione più forte riservatami dal 2007: bellissimo da vedere, di insostenibile noia da giocare. Al secondo sono arrivato con poche aspettative e tantissimi altri titoli da portare a termine, motivo per cui sono ancora in alto mare nello scoprire tutti i dettagli della vita di Ezio Auditore. Giunto ad assassinare Antonio Maffei, però, i miei pregiudizi iniziano a farsi pian pianino più sottili: l'Italia proposta da Ubisoft è straordinariamente affascinante, ma questo me lo aspettavo, e nonostante permangano diversi problemi nel sistema di combattimento, è innegabile quanto gli sviluppatori abbiano lavorato per aumentare la varietà riducendo i punti morti. Insomma non più solo un prodotto unico come due anni fa, ma anche un videogame divertente e capace di tener incollati allo schermo senza esaurirsi dopo le buone premesse.
Andrea Palmisano: Un gran sequel questo Assassin's Creed 2, considerata la pochezza ludica di un predecessore che dopo mezz'ora praticamente aveva già mostrato tutto quanto il gioco aveva da offrire. Soprattutto una trama sempre intrigante, complice l'ambientazione italiana dall'indubbio fascino, la splendida veste tecnica e la costante aggiunta di nuovi obiettivi e stimoli hanno mantenuto il mio interesse alto nonostante la legnosità di alcuni elementi del sistema di controllo e la perfettibile gestione dei combattimenti. Se il terzo capitolo riuscirà a confermare una analoga escalation qualitativa, Ubisoft avrà davvero nella manica un asso parecchio pesante.
4° Borderlands
Sviluppato da Gearbox Software per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Antonio Fucito: Classico fulmine al ciel sereno, riconosco indubbiamente la qualità e la bravura di Gearbox Software nell'aver sviluppato un titolo pieno di stile e humour, che riprende alcuni concetti visi e rivisti e li pone in chiave FPS e con una componente online che rende tantissimo con le persone giuste. Sarà che ci ho giocato poche ore o il fatto che comunque ho uno storico molto ampio su PC e Console in tal senso, ma Borderlands potrebbe dare ancora di più, con la promessa che gli darò una seconda chance non appena avrò l'occasione.
Pierpaolo Greco: Purtroppo l'ho iniziato a giocare soltanto in tempi recentissimi dopo aver ricevuto decine di solleciti da Umbo con richieste varie di accompagnarlo nelle sue peregrinazioni per le lande desolate di Pandora. Eppure non posso nascondere che Borderlands mi ha da sempre affascinato, fin dalle prime volte in cui mi capitò di adocchiarlo durante un paio di fiere videoludiche in compagnia del prestante Jodice. E poi c'è che io adoro Pitchford, il fondatore di Gearbox, la società alle spalle del gioco. E' uno di quelli tosti, senza peli sulla lingua e che non ha paura di rischiare. E dalla sua geniale mente è nato quel gioiellino di franchise che risponde al nome di Brothers in Arms. E' vero non c'entra niente con Borderlands ora che ci penso, ma i presupposti ci sono tutti, le prime ore di gameplay mi sono piaciute e quindi ora rimane solo da trovare il tempo per passarne delle altre sul gioco.
Antonio Jodice: Mi ricordo una stanza della GamesConvention di Lipsia in cui venne presentato un gioco di ambientazione fantascientifica con meccaniche FPS e Freeroaming. A parlarcene era il boss dei tipi di Brothers in Arms, Gearbox, e sentii che c'era del buono fin dalle prime schermate. Una vera sorpresa che, grazie al passa parola, sta convincendo anche i più scettici con idee nuove e una realizzazione curata e molto solida, portando a giocare online persone che di solito se ne stanno assolutamente alla larga, come l'amico Andrea Palmisano. E non è una cosa da poco, assolutamente.
Umberto Moioli: Mettendo da parte le produzioni indipendenti, Borderlands vince il mio personalissimo premio innovazione del 2009. L'idea è semplice ma non banale: invertire la tendenza di inserire elementi da sparatutto all'interno di uno scheletro da gioco di ruolo, partendo invece proprio dall'immediatezza tipica dei first person shooter e aggiungendoci sopra un esile quanto appagante sistema di crescita, puntando tutto sulla raccolta del loot e l'incredibile varietà di armi generate proceduralmente tra milioni di possibilità diverse. Il risultato è un capolavoro di disequilibrio dove le poche situazioni diverse proposte e ripetute per decine di ore possono essere affrontate in un'infinità di modi diversi, spinti dalla voglia di raccogliere qualche nuovo potenziamento, infilare una nuova sequenza di danni critici e sentirsi sempre più il dominatore del selvaggio mondi di Pandora. In coop ma non solo, Gearbox omaggia egregiamente l'amato Diablo.
Andrea Palmisano: Senza dubbio la più grande sorpresa dell'anno per me, che durante le fiere in giro per il mondo avevo assistito alle presentazioni del titolo Gearbox - all'epoca ancora con lo stile grafico originale - senza nessuna emozione. Invece ho trovato in Borderlands una vera droga capace di mescolare elementi di Diablo e World of Warcraft in un ambiente fps di altissima qualità, da giocare però rigorosamente in multiplayer. Ma questo level cap di 50 quando si decidono ad alzarlo?
Matteo Santicchia: Se queste righe sono state scritte in ritardo è per colpa di di Gearbox. Non giocavo così tanto ad un gioco da anni, ore e ore passate a fare stupide missioni secondarie per livellare o per paura di fare le quest principali e arrivare troppo in fretta alla fine del gioco. Una droga vera e propria, ovviamente se avete tatuato sul bicipite destro uccidi e saccheggia! Un gioco passato un pò in secondo piano, che ha sbugiardato l'ennesima panzana di Pachter, e che invece, come Batman, concorre al titolo di sleeper hits dell'anno. Gearbox ha insomma fatto un gioco praticamente perfetto, facendolo rinascere dalle ceneri del primo fallimentare design. Magari dopo 30 ore di gioco potrebbe annoiare qualcuno se giocato da soli, ma in quattro, o in split screen, diventa l'esperienza multiplayer definitiva accanto a MW2. In attesa che si sappia qualcosa di più del fantomatico Borderworlds, torno a giocare col mio soldato di 31° livello.
5° Forza Motorsport 3
Sviluppato da Turn 10 per Xbox 360
Antonio Fucito: Ero abbastanza in astinenza di titoli automobilistici omnicomprensivi e che abbracciassero in toto le competizioni Gran Turismo e affini, per fortuna grazie a Forza Motorsport 3 mi sono dilettato alquanto a correre su circuiti reali e di fantasia sia online che nella lunga carriera in solitario. Al titolo dei Turn 10 riconosco tantissimi pregi, a partire da un bel comparto grafico fino ad arrivare ad un ottimo modello di guida, con un'ottima gestione di menu, elaborazioni e tutta la componente dedicata ad aste, livree e parte di condivisione con gli altri utenti. L'unica cosa che imputo al gioco è il fatto che sia forse eccessivamente facile e che perdoni il giocatore anche disattivando tutti gli aiuti e settando il livello di difficoltà più elevato, ma per il resto è sicuramente il titolo di guida che mi ha esaltato di più da un bel po' di mesi (anni?) a questa parte.
Antonio Jodice: La continua ricerca della perfezione nella fisica e della capacità di conquistare un pubblico sempre più trasversale gli hanno forse levato un po' di "cattiveria", ma Forza Motorsport 3 è il gioco di guida dell'anno, e una produzione che ha davvero pochi punti deboli in assoluto. Fosse sgommato nella terna dei primi tre, per me, non avrebbe fatto torto a nessuno.
Andrea Palmisano: Un ottimo racing game senza dubbio, competente sotto ogni aspetto, incapace però di emozionarmi. Mi è sembrato un lavoro accademico e che avrebbe potuto essere più interessante soprattutto nel modello di guida, leggermente troppo semplificato anche disattivando tutti gli aiuti. Francamente credo che GT5, se mai si decideranno a farlo uscire davvero, riuscirà a darmi quello che dal mio punto di vista è mancato nel titolo Turn 10. E poi il campionato sugli ovali con una Yaris era davvero necessario?
Matteo Santicchia: Odio fortemente i titoli di guida troppo simulativi, tutto ciò che ha più di 250 cavalli con trazione posteriore mi mette in crisi, e mi fa subito ripensare ai bei tempi di Ridge Racer...
Più del secondo episodio, FM3 è riuscita nel non facile compito di mediare, senza scontentare nessuno, tra simulazione e arcade, uscendo praticamente col gioco di guida definitivo, mai troppo frustrante e bello da vedere, cosa questa che molti pensavano fosse impossibile. Per quanto mi riguarda, la febbre delle terre di confine ha messo momentaneamente il gioco di Turn 10 ai box, ma sinceramente non vedo l'ora di tornare in pista e di provare a perdermi tra le mille possibilità di messa a punto della macchina. Quest'anno ci sono stati diversi titoli automobilistici validi, ma solo con questo l'eccitazione iniziale e un certo senso di appagamento a breve termine sono poi continuate, rendendo l'esperienza di gioco sempre godibile e soprattutto completa. Per ora questo è il termine di paragone, non so se a primavera cambierà qualcosa, adesso questo è il gioco di corse definitivo.
6° The Legend of Zelda: Spirit Tracks
Sviluppato da Nintendo per Nintendo DS
Pierpaolo Greco: A livello teorico dovrebbe valere la stessa critica che ho mosso nei confronti del New Super Mario Bros.: il troppo stroppia. Ma con Zelda mi sento non solo più clemente, ma addirittura affascinato. Sarà che la serie di Nintendo con protagonista Link si è saputa rinnovare in modo strutturale in occasione dell'arrivo sul DS ma ancora sono ben lontano dal sentirmi nauseato per un gameplay probabilmente troppo simile al prequel. Tutti gli ingranaggi costruiti e messi in funzione con Phantom Hourglass sono ora perfettamente oliati e girano alla perfezione e io Spirit Tracks me lo sono divorato tutto d'un fiato nei miei perigliosi spostamenti tra Terni e Roma nella speranza di concludere finalmente un lungo percorso di studi.
Andrea Palmisano: Chiamiamolo pure l'espansione di Phantom Hourglass, diciamo senza problemi che è esteticamente indistinguibile dal precedente capitolo su DS, aggiungiamo un senso di deja-vu impossibile da cancellare e che praticamente accomuna da parecchio tempo tutti i capitoli della serie Nintendo. Sta di fatto che The Legend of Zelda è, secondo il mio parere, la serie della casa di Kyoto che più è in grado di divertire, coinvolgere e emozionare pur restando fondamentalmente sempre uguale a sé stessa, e Spirit Tracks non fa eccezione a tale regola.
7° Batman: Arkham Asylum
Sviluppato da Rocksteady Studios per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Antonio Fucito: Chi dice ancora che i Tie In e derivati sono spazzatura? Non certo io, e tra i tanti titoli su licenza Batman: Arkham Asylum è quello che mi ha convinto di più, Davvero un ottimo gioco, per certi versi una sorpresa, che unisce molto bene gli aspetti picchiaduro, stealth e quant'altro e propone, a mio immodesto parere, alcuni degli scontri con i boss più interessanti delle ultime produzioni videoludiche. Joker come sempre è il mio preferito, peccato solo che il titolo manchi di quel mordente o spunti in grado da farmelo posizionare ancora più in alto nella mia personale classifica.
Antonio Jodice: Ho avuto la fortuna di scrivere la recensione di questa autentica sorpresa, che ha tutte le qualità di un ottimo action game - uno dei migliori giochi usciti quest'anno, ad essere precisi - e che riesce a sfruttare tutti i vantaggi portati dal fascino dell'uomo pipistrello. Completano il tutto i segreti da scoprire, una buona narrazione e una bella ambientazione, che, però, sarebbe potuta esplodere davanti agli occhi di tutti, se non si fosse fatto un uso un po' banale dell'Unreal Engine 3.
Umberto Moioli: Nonostante una parte finale poco ispirata e un'alternanza troppo netta e ripetuta tra le fasi stealth e quelle in mischia, Arkham Asylum sfrutta magnificamente il carisma di un personaggio rinato a nuova vita negli ultimi anni. Trama e atmosfera funzionano così come stupisce l'ottima caratterizzazione data a nemici e ambienti, rivisti con originalità, facendo dell'isola penitenziaria di Gotham City un piccolo ecosistema credibile oltre che affascinante e ricolmo di pericoli. Su PC l'uso combinato di PhysX e l'ottimizzato Nvidia 3D Vision rendono lo spettacolo ancora superiore facendolo diventare il miglior risultato tecnico dell'anno. Il seguito se dotato delle giuste limature e di una rigiocabilità superiore potrebbe essere un capolavoro, incrocio le dita.
Andrea Palmisano: Credo francamente che Arkham Asylum avrebbe meritato una posizione più alta in questa classifica; arrivato praticamente a sorpresa, il titolo del cavaliere oscuro non solo si è rivelato a mani basse il miglior videogioco mai realizzato su un eroe dei fumetti, ma anche un action game di altissima classe capace di gettare le basi per una delle serie potenzialmente più interessanti dei prossimi anni. Considerato poi che è uno dei pochissimi nomi nuovi di questo 2009 all'insegna dei sequel...
Matteo Santicchia: Insieme a Borderlands, Batman è stata la vera sorpresa dell'anno. Per la prima volta un gioco dedicato ad un ip preesistente, non un tie in in senso stretto, risulta essere un capolavoro, forse sarà l'eccezione che conferma la regola, ma questa volta è andata così, incredibile ma vero. Nessuno, come da tradizione, avrebbe puntato un centesimo sulle avventure del Cavaliere Oscuro, invece a dei bei filmati ha fatto seguito un gioco coi fiocchi. A me è piaciuto tantissimo, da grande lettore di Batman sono rimasto enormemente sorpreso dalla bontà dell'operazione di Rocksteady. Tutte le caratteristiche del personaggio sono coerenti con quelle codificate da 70 anni di fumetto, la fisicità del personaggio è preponderante, non manca nulla, nemmeno le fasi investigative, e quelle più fantasiose, e quindi più rischiose, riescono alla perfezione. Un plauso quindi a Rocksteady, che dal nulla, con pochissimo hype e senza un pedigree degno di nota, ha sfornato uno dei migliori giochi dell'anno.
8° Killzone 2
Sviluppato da Guerrilla Games per PlayStation 3
Antonio Fucito: Chiudiamo subito il discorso tecnico del gioco, utilizzato per fare Console War ovunque e che, aldilà di tutti i sotterfugi tecnologici utilizzati da Guerrilla, propone un impatto complessivamente eccezionale, Killzone 2 mi è piaciuto soprattutto per il senso di fisicità che restituisce giocandoci, appannaggio solitamente di produzioni PC, e di come lo sviluppatore sia riuscito a restituire il senso di guerra all'interno del gioco, con una buona Intelligenza Artificiale a supporto. Che poi la storia e i colpi di scena siano ampiamente rivedibili è un altro paio di maniche, peccato poi che il multiplayer non abbia avuto un successo maggiore, visto che tutti quelli che l'hanno provato converranno con me che propone diverse idee interessanti e una completezza di fondo non comune.
Pierpaolo Greco: Mamma mia, faccio fatica a pensare che Killzone 2 è uscito nel 2009. Mi sembra essere passata un'eternità da quando ho messo le mani sul pad per giocarlo e me ne sono staccato solo dopo un paio di mesi, tanto me lo sono goduto lo shooter di Guerrilla. Imponente e faticoso, dai tempi del primo Halo non ero più riuscito ad apprezzare le trovate di uno sviluppatore per rendere confortevole e utilizzabile un joypad in uno shooter in prima persona, decisamente troppo abituato alle meraviglie di mouse e tastiera. E invece Killzone 2 sfrutta proprio la sua pesantezza e rigidità in un sistema di controllo volutamente impreciso e dannatamente realistico che riesce a restituire il vero feeling della guerra. Ho apprezzato il peso del fucile, la fatica provata nel girarsi per cercare di colpire in testa un nemico troppo resistente per essere buttato giù con pochi colpi. E' questo che ho adorato in Killzone 2; è questo che voglio negli shooter di guerra. E non la sensazione di comandare un esperto nel pattinaggio artistico che non dimostra affatto di avere 40 kg di equipaggiamento caricati sul proprio corpo.
Antonio Jodice: Dopo anni di immagini e filmati, è uscito Killzone 2 e mi ha pienamente convinto proprio in uno degli aspetti meno "pompati", ovvero il multiplayer online, che di fatto è stato uno dei più apprezzati dai possessori di PS3 durante tutto l'arco dell'anno, riuscendo a farli stare connessi laddove tanti altri avevano fallito in precedenza. Con idee fresche e una bella giocabilità, mi ha divertito più che nella campagna in singolo, dove il level design e l'epicità non sono paragonabili a quelle di altri FPS di primo piano, andando a diminuire il grande impatto visivo e uno stile dalla forte personalità.
Umberto Moioli: Guerrilla impiega quattro anni a rispettare le attese createsi attorno un marchio che ora può finalmente installarsi stabilmente nella lista degli sparatutto di prima categoria. Personalmente alcune scelte non le ho apprezzate, come il sistema di coperture che trovo un'aggiunta inutile quando in prima persona, e non ci sono incredibili motivi d'innovazione, però Killzone 2 si lascia giocare magnificamente, diverte e tutto il lavoro visivo, tecnico ma anche artistico, è di incredibile fattura. Mi spiace solo non aver avuto tempo per approfondito la componente multiplayer del titolo, motivo per cui lascio ad altri pareri più definitivi.
Andrea Palmisano: Tanto entusiasta alla vigilia dell'uscita, quanto deluso una volta giocato. Questa è la sintesi del mio pensiero con Killzone 2, un fps generico e derivativo particolarmente debole nella modalità single player, che è anche l'unica di mio interesse nell'ambito di questo tipo di prodotti. Un peccato soprattutto fronte della ottima componente tecnica, sta di fatto che per il terzo capitolo suggerirei a Guerrilla di assumere qualche game designer di maggiore qualità, per permettere alla serie di fare quel salto di qualità che finora è mancato.
Matteo Santicchia: Che dire di Killzone 2? Mi è piaciuto, e non poco, ma non mi ha fatto scattare la scintilla, l'ho giocato più per dovere di cronaca che per vera passione, bello e godibile per carità, ma decisamente freddo e con poco potere di rapire il giocare e portarlo dentro il suo mondo. Questo è per me il più grande difetto di Killzone 2, la scarsa empatia che emana, lo si gioca con quasi con un certo timore reverenziale, senza però che nasca un legame forte tra il gioco e il fruitore. Inutile spendere parole sul comparto grafico, siamo di fronte quanto di meglio possano offrire oggi le console, ma alla fine mi ha lasciato veramente poco.
9° New Super Mario Bros. Wii
Sviluppato da Nintendo per Nintendo Wii
Antonio Fucito: Doverosa premessa, sarò "old" come si dice in giro per i forum, ma per me il platform 2D per eccellenza continua ad essere Super Mario World, con diversi illustri comprimari anche più recenti che tuttavia si posizionano sotto a questa produzione Nintendo. Una volta esplicate le mie preferenze, non è difficile immaginarsi che anche New Super Mario Bros. Wii mi sia piaciuto non poco, a dispetto di una parte delle critiche ricevute. La difficoltà è quella, siamo noi che siamo invecchiati, la meccanica di gioco è sempre perfetta e calibrata al millimetro, cosa che apprezzo moltissimo per il genere che rappresenta. E siccome sono old fino al midollo, la modalità cooperativa la preferisco solo per farsi quattro risate, New Super Mario Bros. Wii mi piace giocarlo solo soletto.
Pierpaolo Greco: Probabilmente non sono la persona più adatta a poterlo commentare. Alla fine l'ho giocato una manciata scarsa di ore. Ma sinceramente non sarei potuto andare oltre. Mario Galaxy l'ho spolpato vivo a suo tempo e quando ho sentito parlare di un nuovo Mario, sequel ideale di quel New Super Mario Bros. giocato fino alla sfinimento su DS, il conto alla rovescia nella mia testa è partito inesorabile. Poi il primo approccio in fiera e già qualche dubbio mi aveva sfiorato, quindi la prova finale e definitiva con la versione review. Basta con i platform bidimensionali, non sono più digeribili! Basta con la stessa identica sequela di mondi da affrontare! E, tra le altre cose, me lo proponete anche come gioco casual, per tutti, grazie al multiplayer? Ma se probabilmente è la cosa più difficile prodotta da Nintendo negli ultimi cinque anni?! Non ci siamo proprio, voglio Mario Galaxy 2!
Antonio Jodice: Il guinness dei primati ha eletto PacMan come l'icona dei videogiochi più conosciuta d'America, ma l'idraulico di Nintendo è arrivato subito dietro confermando un amore planetario che non fa cenno d'esaurirsi. Dopo i fasti e l'innovazione di Mario Galaxy, un ritorno all'antico in un'operazione simile a quella fatta a suo tempo su DS. Certo che se si fosse potuto giocare in 4 anche via Internet...
Umberto Moioli: Ho un problema con le incarnazioni bidimensionali dei platform Nintendo: mi piacciono sempre e comunque, riesco a tornare a giocarli nonostante le infinite similitudini, i richiami e le poche innovazioni inserite in ogni singolo capitolo. New Super Mario Bros. Wii non fa eccezione e, nonostante aggiunga solo una componente multiplayer che trovo essere un simpatico plus e nulla più, riesco ancora a giudicarlo un capolavoro di ritmo e velocità, il solito gioiello in grado di alternare meccaniche e situazioni diverse livello dopo livello rendendosi nel contempo apprezzabile da tutti. Su quella che considero la console più triste da parecchi anni a questa parte, quello che per me è ancora una volta il miglior platform in assoluto.
Andrea Palmisano: In fondo Mario è sempre Mario... una frase dai molteplici significati, e anche New Super Mario Bros. Wii potrebbe essere letto sia come l'esempio della staticità di Nintendo, ferma sugli stessi brand e su meccaniche praticamente immobili da anni, sia come un fulgido esemplare della N-difference senza se e senza ma. La mia esperienza è stata piacevole e divertente, un viaggio nel passato di quelli che però è sempre bello fare per ricordare quello che il videogioco, in sintesi, dovrebbe essere, ovvero divertimento. Detto questo, e dando a New Super Mario Bros per Wii ogni onore possibile per la qualità indiscutibile e cristallina del suo gameplay, credo francamente che come pinnacolo della produzione su Wii del 2009 avrebbe dovuto esserci "qualcosa di più". Sarà per il 2010...
10° Call of Duty: Modern Warfare 2
Sviluppato da Infinity Ward per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Antonio Fucito: Se dovessi basarmi unicamente sulle vendite, non potrei fare altro che tacere in un angolino, ma alla fine Call of Duty: Modern Warfare 2 ha rappresentato per me un punto di rottura, in negativo, con la saga, che farò fatica a digerire nelle prossime iterazioni se non ci saranno decisi cambiamenti. Che il titolo sia oramai un punto di riferimento per il multiplayer online è cosa che condivido e che riconosco appieno, tanto più che ci gioco con piacere seppur con risultati (poco) invidiabili, quello che faccio fatica a digerire è un single player sempre più arido di idee, varietà e di spunti originali, un qualcosa di già visto, breve e raccontato in maniera troppo frastagliata, quando io, al tempo, mi sono innamorato della saga proprio per gli aspetti opposti.
Pierpaolo Greco: Ho adorato a dismisura il primo Modern Warfare, non per caso fui proprio io a recensirlo a suo tempo affibbiandogli un sonoro 9.4. Arrivò sul mercato rivoluzionando il concetto degli shooter di guerra da troppo tempo immobilizzati sia a livello stilistico che storiografico. Modern Warfare, il primo, fu realmente un fulmine a ciel sereno: si combatteva una guerra moderna, lo scripting e il respawn erano probabilmente troppo evidenti ma il risultato finale era assolutamente da urlo con una trama coinvolgente e adrenalinica e un multiplayer innovativo che riusciva addirittura a instillare una micro-componente RPG in Call of Duty. Anche Modern Warfare 2 è stato un fulmine a ciel sereno: un single player addirittura più breve del prequel (già abbondantemente criticato per questo) e con una narrazione approssimativa, appena accennata e, purtroppo, inconcludente. Come se non bastasse, la componente multigiocatore è rimasta ancorata al passato, introducendo quella sparuta manciata di migliorie che se non altro, possono giustificare l'acquisto della possente creatura multimilionaria di Activision. Poi però vedo record di vendita mai sfiorati neanche lontanamente da altre produzioni e chiacchierando in redazione scopro di colleghi che passano notti insonni con il gioco. E allora capisco che probabilmente mi manca il metro di giudizio adeguato per valutare Modern Warfare 2.
Umberto Moioli: Modern Warfare 2 è un nodo piuttosto complesso da sciogliere. Il multiplayer, messe da parte alcune difficoltà di bilanciamento all'interno di determinate mappe, è ancora una volta il primo della classe e per gli amanti del genere, a meno che non si cerchino mod e server dedicati su PC, vale da solo l'acquisto. Il problema arriva quando si analizza l'esperienza in singolo: Infinity Ward ha seguito la sua strada ed è impossibile non vedere quanto si sia impegnata duramente per creare una campagna di grande ritmo, piena di scene madri e forte di una narrazione in-action senza pari. Restano i problemi del gameplay, che per favorire le belle coreografie viene mortificato facendo preferire il completamento ai livelli di difficoltà più bassi, così da non diventare frustrante mostrando anche i limiti del respawn, e della trama nel suo insieme che sembra perdere di logica dopo poco l'inizio e stenta a riprenderla fino quasi alla fine.
Andrea Palmisano: Partiamo dal presupposto che io non gioco gli fps in multiplayer, non è proprio una cosa che mi piace. Eliminando quindi la parte più corposa di Modern Warfare 2, ciò che resta è comunque uno story mode molto, molto deludente considerati i precedenti di Infinity Ward; livelli sconclusionati e legati da una trama praticamente assente, e la sensazione sempre presente di essere più spettatori che attori di quando avviene su schermo. Come ha detto Umberto in un nostro podcast, si tratta di un fps da giocare ad un livello di difficoltà basso, per godere degli spettacolari eventi scriptati e della potenza coreografica di un titolo che però, a livello ludico, mi ha lasciato poco o niente, se non l'amarezza per una serie (similmente ad Halo) nata per il single player e che ha poi ridotto questa modalità ai margini della propria offerta.
Matteo Santicchia: La più grande conferma o la più grande delusione del 2009? Quest'anno, per la prima volta una volta terminato il single player non l'ho più giocato, cosa strana visto che comunque di tanto in tanto qualche singola missione ai vecchi COD me la faccio. Amore e odio per me. Impossibile scindere le due offerte di gioco principali, è sbagliato dire Call of Duty è solo multiplayer, e chi non ha la dsl cosa fa? Al pari di Borderlands il multiplayer è una vera e propria droga, e della peggior specie, quella che ci ruba le ore di sonno al grido di una partita ancora e stacco, mentre sul single player è meglio stendere un velo pietoso, con alcuni bei momenti questo è doveroso, inframmezzati però a missioni poco ispirate, ancora cortissimo, e con una storia risibile e mal raccontata.
Il Gioco dell'Anno 2009 - Scelto dai Lettori
1° Uncharted 2: Il Covo dei Ladri
Sviluppato da Naughty Dog per PlayStation 3
Il bombardamento di immagini e video che ha accompagnato i mesi precedenti l'uscita faceva già presagire grandi cose, e l'arrivo nei negozi di Uncharted 2: Il Covo dei Ladri ha portato con se tanti pregi che hanno rapito ed esaltato tutti coloro che lo hanno giocato su PlayStation 3. Il titolo dei Naughty Dog sorprende a partire dal comparto tecnico, che probabilmente rappresenta la cosa più incredibile mai vista su console grazie a texture, dettaglio e uso di poligoni e luci, per passare ad un gameplay solido e divertente, pieno di colpi di scena dall'inizio alla fine e ulteriormente rifinito rispetto al titolo originale. Senza dimenticare la componente multiplayer, che sorprende per varietà di opzioni e bilanciamento delle partite, con un parte anche cooperativa a fare da ciliegina sulla torta. Avventura, azione, umorismo, con questi tre aspetti che fanno il verso ad Indiana Jones, unitamente a quelli precedentemente elencati, Uncharted 2: Il Covo dei Ladri si è aggiudicato in maniera chiara e cristallina la palma del titolo dell'anno secondo i lettori di Multiplayer.it.
Finalisti
2° Assassin's Creed 2
Sviluppato da Ubisoft per PlayStation 3, Xbox 360
3° Call of Duty: Modern Warfare 2
Sviluppato da Infinity Ward per PC, PlayStation 3, Xbox 360
4° Dragon Age: Origins
Sviluppato da BioWare per PC, PlayStation 3, Xbox 360
5° Batman: Arkham Asylum
Sviluppato da Rocksteady Studios per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Il Gioco dell'Anno 2009 - PC
1° Dragon Age: Origins
Sviluppato da BioWare per PC, PlayStation 3, Xbox 360
In un 2009 di buone uscite PC, Dragon Age: Origins si installa piuttosto facilmente sul gradino più alto del podio. Bioware si è presa gli anni necessari per confezionare un titolo fortemente sentito e finalmente in grado di proseguire la tradizione inaugurata con Baldur's Gate e seguito, separandosi dall'universo di Forgotten Realms per crearne uno nuovo di incredibile profondità e bellezza, dominato dal costante pericolo di venir distrutto ma nel contempo attento nel raccontare con dovizia di particolari i drammi dei singoli personaggi che lo popolano. Decine e decine di ore di gioco senza quasi nessuna pausa, scoprendo in ogni istante nuovi aspetti di un gameplay non nuovo ma qui rifinito, ammodernato per mescolare un livello di difficoltà volutamente elevato al sempre più evoluto sistema di sviluppo delle relazioni tra il protagonista e i suoi compagni. Il gioco dell'anno e uno dei migliori giochi di ruolo del decennio appena conclusosi.
Finalisti
2° Street Fighter IV
Sviluppato da Capcom per PC, PlayStation 3, Xbox 360
3° Batman: Arkham Asylum
Sviluppato da Rocksteady Studios per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Il Gioco dell'Anno 2009 - PlayStation 3
1° Uncharted 2: Il Covo dei Ladri
Sviluppato da Naughty Dog per PlayStation 3
Aspettato come un messia da tutti i possessori di PlayStation 3, Uncharted 2: Il Covo dei Ladri ha mantenuto tutte le promesse se non di più, vincendo in scioltezza il titolo di miglior gioco dell'anno per l'ammiraglia di casa Sony. I Naughty Dog sono riusciti a migliorare in tutto e per tutto il primo capitolo, sviluppando un'avventura in terza persona piena di umorismo e colpi di scena spettacolari, che magari non innova ma che propone ogni singolo aspetto con una cura sublime e ricercata, con tanti richiami a classici anche cinematografici come Indiana Jones. Naturale estensione ne è il multiplayer, annunciato quasi a sorpresa ma in ogni caso ricco di modalità e ben bilanciato, con una parte cooperativa che verrà espansa in futuro. Se poi parliamo di comparto tecnico, lo sviluppatore è riuscito a far vedere cosa è in grado di fare l'hardware Sony se sfruttato a dovere: Uncharted 2: Il Covo dei Ladri è infatti un'orgia grafica, che propone cose incredibili senza battere alcun ciglio, da mettere in pausa solamente per ammirare la bellezza dei paesaggi che propone.
Finalisti
2° Assassin's Creed 2
Sviluppato da Ubisoft per PlayStation 3, Xbox 360
3° Dragon Age: Origins
Sviluppato da BioWare per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Il Gioco dell'Anno 2009 - Nintendo Wii
1° New Super Mario Bros. Wii
SSviluppato da Nintendo per Nintendo Wii
Che su una console Nintendo vinca un gioco realizzato da Nintendo è praticamente un fatto scontato. Anche il 2009 non ha fatto eccezione sia su DS che su Wii; per l'ammiraglia il prescelto è New Super Mario Bros. Wii, primo capitolo che ha spinto la serie in una dimensione multigiocatore la quale però ha affiancato, e non sostituito, la più che robusta e classica componente in singolo. Un gioco Nintendo dalla testa ai piedi, tradizionale ma anche capace di innovare, e che rappresenta esattamente ciò che un possessore di una console della casa di Kyoto si aspetta di poter trovare.
Finalisti
2° Metroid Prime Trilogy
Sviluppato da Retro Studios per Nintendo Wii
3° Little King's Story
Sviluppato da Marvelous Entertainment per Nintendo Wii
Il Gioco dell'Anno 2009 - Xbox 360
1° Forza Motorsport 3
Sviluppato da Turn 10 per Xbox 360
Il gioco di guida dell'anno e un titolo completo sotto troppi punti di vista perché la nostra redazione non lo eleggesse come gioco del 2009 per Xbox 360. Un'esclusiva "forte", che gli amanti delle quattro ruote stanno consumando per ore e ore e che continua a riscuotere grande successo in tutto il mondo.
Finalisti
2° Assassin's Creed 2
Sviluppato da Ubisoft per PlayStation 3, Xbox 360
3° Batman: Arkham Asylum
Sviluppato da Rocksteady Studios per PC, PlayStation 3, Xbox 360
Il Gioco dell'Anno 2009 - Nintendo DS
1° The Legend of Zelda: Spirit Tracks
Sviluppato da Nintendo per Nintendo DS
L'ultimo arrivato vince la posta; un'annata non esattamente esaltante per il portatile Nintendo, con tanti titoli di buona qualità ma pochi in grado di spiccare davvero sugli altri. Tra questi ultimi abbiamo scelto la seconda avventura di Link per DS, molto simile a Phantom Hourglass sotto diversi punti di vista ma comunque contraddistinta da una qualità che è davvero raro trovare su una console portatile. In attesa della "rivoluzione" della serie attesa su Wii, Spirit Tracks resta una scelta imprescindibile sia per chi inizia ora a conoscere Hyrule e i suoi abitanti, sia per chi ormai nel regno della principessa Zelda ha messo le radici da anni.
Finalisti
2° Mario & Luigi: Viaggio al Centro di Bowser
Sviluppato da Nintendo per Nintendo DS
3° Grand Theft Auto: Chinatown Wars
Sviluppato da Rockstar Games per Nintendo DS, PSP
Il Gioco dell'Anno 2009 - PSP
1° DISSIDIA: Final Fantasy
Sviluppato da Square Enix per PSP
Un Final Fantasy che diventa picchiaduro e propone un cast proveniente da una buona parte dei titoli della serie? No grazie, avrebbe detto qualcuno, ma invece in questo caso Square Enix è riuscita a fare un lavoro peculiare ed encomiabile, sviluppando un titolo che riesce ad unire elementi tipici dei GDR in un contesto picchiaduro, dove ogni personaggio ha una propria storia ed è divertente da utilizzare in un'arena di combattimento dove gli scontri durano molto più del normale, sono a 360 gradi e permettono di utilizzare i tasti di PSP in un numero elevato di combinazioni. Inutile dire della presenza di numerosi extra sbloccabili e modalità di gioco, che rendono DISSIDIA: Final Fantasy, aldilà della modalità multigiocatore, un picchiaduro ad incontri estremamente longevo, vario e unico nel suo genere, senza dimenticare l'ottimo lavoro fatto dal punto di vista tecnico.
Finalisti
2° Grand Theft Auto: Chinatown Wars
Sviluppato da Rockstar Games per Nintendo DS, PSP
3° LittleBigPlanet
Sviluppato da Media Molecule per PSP
Il Gioco dell'Anno 2009 - Scaricabile
1° Shadow Complex
Sviluppato da Chair Entertainment per Xbox 360
Nel 2009 diversi ottimi videogiochi hanno reso evidente che il digital delivery è un formato adatto per poter fornire contenuti che non hanno niente da invidiare ai giochi pacchettizzati venduti a più del doppio del prezzo. Premiamo Shadow Complex, titolo sviluppato dai Chair, che è un gioco a se stante e non solo un' espansione, in cui, grazie a un ottimo uso dell'Unreal Engine, gli sviluppatori americani si son presi il lusso di scomodare le meccaniche di giochi come Castlevania e Metroid e di farne una versione moderna e godibilissima da chiunque.
Finalisti
2° Grand Theft Auto: The Ballad of Gay Tony
Sviluppato da Rockstar Games per Xbox 360
3° Machinarium
Sviluppato da Amanita Design per PC