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Colpo di fulmine?

La tredicesima Fantasia Finale é disponibile in Giappone: cosa dicono i giocatori nipponici di questa nuova avventura?

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   14/01/2010
Final Fantasy XIII
Final Fantasy XIII
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"Truffa videoludica". Così una rivista di Hong Kong ha definito questa iterazione del più famoso JRPG del mondo. Una definizione forse eccessiva causata da aspettative deluse e la scoperta di trovarsi di fronte a qualcosa di quasi completamente nuovo.

Colpo di fulmine?

Ma che Final Fantasy XIII sarebbe stato diverso dai suoi predecessori si sapeva già da tempo, forse non ce lo aspettavamo "così" diverso. De gustibus, senz'altro, ma quello che ha fatto Square Enix con il suo franchise più importante é una vera rivoluzione di un concept così antico da essere considerato paradigmatico. Quello che i designer del colosso giapponese hanno pensato durante la progettazione di Final Fantasy XIII é stato senz'altro: cosa togliere a un JRPG perchè sembri un JRPG ma non lo sia? Una scelta coraggiosa, ma anche una spada di Damocle.

Non é una sit-com

Dopo un Final Fantasy XII non proprio brillante in questo senso, uno dei peggior timori dei fan (e degli amanti del genere, chiaramente) riguardava la storia e lo sviluppo dei personaggi che dovremo controllare per svariate dozzine di ore: fortunatamente i pareri sembrano unanimi e in certi casi perfino entusiastici. Narrativamente Final Fantasy XIII é considerato uno dei capitoli migliori (se non addirittura il migliore) della serie e il suo cast é immediatamente entrano nel cuore dei giocatori, superando l'ostilità verso le apparenze ingannevoli: Sazh, l'afroamericano dalla bizzarra capigliatura, era forse il personaggio che destava più perplessità proponendosi come una sorta di comic-relief ma si è rivelato il protagonista più interessante e maturo del gruppo;

Colpo di fulmine?

sorprendente anche il ruolo di Vanille e di Hope, i due teenager del cast, che riservano momenti altamente drammatici e motivazioni estremamente serie. Lightning, mascotte di questo episodio, sembra essere il nuovo punto di riferimento per la serie, una vera femme-fatale che batte in carisma perfino la splendida Ashe (Final Fantasy XII) e l'adorabile Terra (Final Fantasy VI). L'interazione tra i personaggi é stata molto curata, uniti dal fato i sei protagonisti si trovano sempre più legati in un'avventura corale che si prende una rivincita sulla deludente carovana composta in Final Fantasy XII; le perplessità sulla caratterizzazione, in calo dai tempi di Final Fantasy X, sono insomma sventate dai positivissimi pareri a proposito di personaggi e storia: quest'ultima sembra davvero complessa ed epica, espressa in modo estremamente cinematografico da cutscene qualitativamente eccellenti e una colonna sonora che é già pietra miliare. Non propriamente positivi i giudizi sulle nemesi dei sei protagonisti, considerate troppo superficiali e ben poco carismatiche: il vero nemico é l'oppressiva società che controlla il mondo di Lightning e soci, ma i suoi rappresentanti sono ben lontani dai mefistofelici Kefka (Final Fantasy VI) e Sephiroth (Final Fantasy VII).

Non é un picchiaduro

Dunque, si é parlato tanto di questo salto generazionale rispetto al resto della serie, ma in che consiste davvero questo cambiamento? Perchè il gameplay di Final Fantasy XIII sembra non aver propriamente esaltato i giocatori d'oltreoceano? Square Enix voleva effettivamente svecchiare il franchise ed entrare nella next-gen con una modifica concettuale importante che si é tradotta nell'eliminazione di parecchie caratteristiche che hanno definito il genere JRPG nel corso degli ultimi vent'anni.

Colpo di fulmine?

Via la world-map, sostituita da una lista di location e campi aperti; via i negozi, al loro posto una sorta di venditore virtuale accessibile ad ogni save-point; sopratutto via le città, via gli NPC, via insomma tutto quello che rende un mondo virtuale vivo e credibile, per quanto credibili siano piccoli ominidi poligonali che ripetono la stessa frase a ogni interazione. La scelta coraggiosa lascia non poco perplessi, trasformando Final Fantasy XIII in una sorta di dungeon-crawler in cui il giocatore procede, in modo del tutto lineare, dungeon dopo dungeon, sconfiggendo i mostri che intralciano il suo cammino, trascinato da svariate cutscene. Non per questo il mondo di Final Fantasy XIII é privo di fascino e dettagli, grazie anche a una sorta di enciclopedia virtuale, ma sicuramente appare meno vivo, per non parlare delle limitate possibilità di scelta del giocatore, costretto a seguire un iter prefissato, deviando soltanto per completare alcune missioni opzionali, quasi tutte mirate a uccidere qualche mostro. Non ci sono minigames, non ci sono distrazioni. Uno stacco epocale che andrà giocato in prima persona per comprenderne meglio l'importanza e l'impatto su uno schema senz'altro "vecchio" ma anche così intrinsecamente legato alla natura del genre stesso.
D'altra parte, l'attività principale di Final Fantasy XII, il combattimento cioè, sembra essere progettato davvero perfettamente: il nuovo sistema Optima attribuisce ad ogni personaggio tre ruoli che possono essere cambiati durante lo scontro, definendo in un certo senso la "classe" di quel personaggio e le abilità che potrà usare; alcune abilità consumano un indicatore che si ricarica a seconda delle performance durante lo scontro, ma ogni attacco o magia scarica il valore ATB e quindi bisogna ragionare esattamente su come e quando colpire, magari interrompendo una catena di attacchi (premendo triangolo) o utilizzando solo una porzone di ATB (premendo X mentre la barra è in caricamento). Imparare a utilizzare l'Optima System, le combo e l'ATB appare fondamentale in questo installment che é stato definito come il più ostico della serie. Anche le "summon" sono state perfettamente integrate nella meccanica del combattimento e l'innovativo design, che le rende simili ai Transformers, é coerente con il mondo fantascientifico del gioco. Il combat-system non é che l'evoluzione delle scelte dei giocatori all'interno del Crystarium System, una sorta di Sferografia per chi ha giocato a Final Fantasy X, che permette di distribuire i punti guadagnati in combattimento per incrementare le abilità e le statistiche dei personaggi.

Allora che cos'è?!

Final Fantasy XIII é indubbiamente uno dei titoli più attesi del 2010 e per gli amanti dei JRPG é anche un momento epocale, essendo il primo Final Fantasy di nuova generazione.

Colpo di fulmine?

Le aspettative sono altissime, grazie anche alla fama di Square Enix nella creazione di universi narrativi di grande spessore, questa volta coadiuvati dalle nuove tecnologie che promettono un'esperienza audiovisiva davvero senza precedenti. Le scelte di Square Enix nel voler rinnovare anche il gameplay della sua creatura sembrano forse un po' troppo estremistiche, Final Fantasy XIII appare di sicuro come un'incarnazione completamente nuova di un concetto che ci accompagna dagli anni '80: se si tratta di una vera evoluzione lo sapremo solo a Marzo, quando finalmente il gioco sarà disponibile anche in Occidente.

CERTEZZE

  • Comparto tecnico strabiliante
  • Storia adulta e affascinante

DUBBI

  • Tanti elementi che rendono un JRPG coeso eliminati
  • Troppo lineare e pochi extra