La settimana appena trascorsa è stata quella delle grandi celebrazioni per la 200° puntata della Superdiretta, con uno streaming continuo dalla mattina alla sera di mercoledì, che non si è limitato solo a presentare tutti i ragazzi di Multiplayer.it, ma che tra una chiacchiera e l'altra ha anche mostrato due titoli di grande spessore (recensiti poi in settimana) come Just Cause 2 e l'espansione di Dragon Age: Origins, Awakening. Ma le nostre pubblicazioni non si sono fermate qui, sempre rimanendo in tema di recensioni abbiamo sputato sentenze su Red Steel 2, che segna un bel passo avanti rispetto al primo episodio, che soffriva della sindrome da titolo di lancio per Nintendo Wii, e Star Ocean: The Last Hope per PlayStation 3 che si guadagna il suffisso International, ovvero una versione riveduta e corretta di quella rilasciata un anno prima per Xbox 360.
Concludiamo in bellezza con The Secret World, ambizioso MMOG di nuova generazione previsto per PC e almeno sulla carta anche Xbox 360, un titolo davvero interessante e dotato di un comparto grafico di tutto rispetto paragonabile ai più blasonati titoli single player. Red Steel 2 per nostra fortuna non ha nulla a che vedere col primo capitolo, di fatto è un vero e proprio reboot come dicono gli americani, questo nuovo inizio coinvolge tanto l'impianto narrativo e tecnico quanto quello delle meccaniche di gioco visto che il gioco ci permette di sfruttare appieno le potenzialità del Motion Plus. Parate, affondi, colpi d'incontro forti e deboli e diverse mosse speciali esaltano il gameplay del gioco ma anche l'utente Nintendo che finalmente potrà provare qualcosa di diverso, per certi versi adulto, rispetto ai soliti giochi sportivi. Magari non tutto andrà a segno, e la rilevazione dei colpi per quanto quasi sempre puntuale non arriva al fantomatico 1:1 ma è innegabile che il gioco funzioni e il nostro 8.5 sta lì a dimostrarlo. Inoltre è impossibile non citare anche il lavoro svolto sul comparto tecnico, davvero ben fatto e che dimostra che la "old gen" se ben sfruttata ha ancora molto da dire.
RPG a go-go!
The Secret World di Funcom, ovvero i creatori di Age of Conan, cerca di reinventare il genere e quindi di attaccare il regno di World of Warcraft proponendo diverse novità e interessanti feature; la nostra anteprima scritta dal caporedattore Microsoft Antonio Jodice in occasione della GDC di San Francisco ci racconta molte cose del gioco, che uscirà entro l'anno. La prima particolarità che salta all'occhio è l'ambientazione: al posto di lande misteriose di chiara ispirazione fantasy l'azione ha luogo ai giorni nostri nella fittizia cittadina americana di Kingsmouth, che di punto in bianco si troverà avvolta da una fitta nebbia e invasa da strane creature... Un setting insolito debitore per certi versi dei racconti di Lovecraft a loro volta fonte di ispirazione per titoli come Silent Hill, che ci porterà in giro per diverse nazioni del mondo tra cui l'Egitto. Particolare anche lo sviluppo dei protagonisti, divisi in tre fazioni ma senza classi predeterminate, dotati ognuno di diversi poteri da combinare per esaltare il gioco di squadra. C'è molto altro da scoprire, leggetevi il nostro articolo e immergetevi nelle nebbie di Funcom.
Settimana ruolistica questa, le nostre pubblicazioni sono continuate con la recensione di Dragon Age: Origins - Awakening scritta da Matteo Caccialanza, decisamente più che un'espansione viste le oltre 20 ore di gioco richieste per portarlo a termine. Come prevedibile gli ingredienti principali di Awakening sono gli stessi di Origins ma il gioco introduce nuove regioni da esplorare, quest e dungeon, conditi con una generosa dose di oggetti, set d'armature e decine di nuovi talenti e abilità, che mettono a frutto l'aumento del livello massimo, che ora arriva fino al trentacinquesimo. In più approfondisce l'aspetto psicologico dei protagonisti, con la narrazione che è la vera protagonista di questa nuova creatura BioWare. Dragon Age: Origins - Awakening non è però perfetto, alcuni ricorrenti bug minano la fluidità del titolo, nulla di così grave e imperdonabile, ma questa espansione è evidentemente meno rifinita e pulita di Origins e il consiglio è di mantenere salvataggi regolari e vicini fra loro. Se avete amato l'originale alla follia questa nuova espansione è un prodotto da non perdere e, a meno di 30 euro su Steam è decisamente un bell'affare.
Giusta causa tra le stelle
Dalla scuola occidentale saltiamo a quella giapponese, forte di proprie regole e codici con la recensione di Star Ocean: The Last Hope International, una serie nata ai tempi del SuperNES e che tra alterne fortune è approdata a oggi, prima su Xbox 360 e poi, come scritto in apertura, riveduta e corretta su PlayStation 3. Rispetto alla versione Microsoft sono diverse le modifiche apportate con questa versione International, a partire dai ritocchi ai menù, all'interfaccia di gioco, al doppiaggio, per passare a piccoli cambiamenti in seno al gameplay, come la possibilità di cambiare bersaglio durante gli scontri in tempo reale o qualche modifica al posizionamento e contenuto di svariati tesori, ai materiali necessari per produrre alcuni oggetti e al bilanciamento delle statistiche di alcuni personaggi.
Magari da un punto di vista tecnico non reggerà il confronto con la tredicesima Fantasia di Square ma per il resto Star Ocean: The Last Hope International dimostra di essere un titolo solido, con una storia godibile insieme a un sistema di combattimento ben congegnato e a numerose feature che lo rendono un prodotto davvero longevo e completo. Concludiamo la settimana con la recensione di Just Cause 2, free roaming in cui la componente action è esagerata e che ci regala tanto divertimento, non raffinatissimo a dirla tutta, ma estremamente godibile e gratificante. Più delle decine di mezzi a disposizione, delle molteplici armi e della sterminata isola continente di Panau, il vero protagonista del gioco è il rampino, gadget multiuso che ci permette di fare evoluzioni incredibili, sia in termini difensivi che offensivi. Tanto per dirne una lo possiamo utilizzare per aggrapparci al volo agli elicotteri, per dirottarli e usarli a proprio piacimento, o possiamo impiegarlo per spostarci rapidamente tra grattacieli e costruzioni varie. Un titolo insomma che segna un notevole miglioramento rispetto al primo capitolo e che inoltre è dotato anche di una componente tecnica muscolosa, che si fa beffe delle decine di chilometri quadrati della mappa, tutta esplorabile sin dall'inizio e con scorci mozzafiato: rubate un elicottero o un jet militare per godere di panorami da cartolina, ideali per un bel bacio romantico!