Versioni testate: PlayStation 3 e Nintendo Wii
Chi ha amato le gesta del Principe di Persia in tutte le sue forme, dalle versioni in due dimensioni alle più recenti poligonali e brillanti supportate dalle console di ultima generazione, il prossimo Maggio avrà di che fregarsi le mani, visto che il bel Principe tornerà sia con un film al cinema che con un videogioco nuovo di zecca: Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate anche se i due non avranno alcun tipo di legame narrativo.
Ad un mese esatto dalla data di pubblicazione in Italia abbiamo provato un codice praticamente definitivo, almeno sotto il profilo delle meccaniche e perfettamente in grado di farci capire che qui, a differenza dell'ultimo episodio, si tratta di un ritorno alla giocabilità che tanta fortuna aveva riscosso ai tempi di PlayStation 2 e Xbox con Le Sabbie del Tempo e Spirito Guerriero, con scontri spettacolari, un'azione più dinamica e le solite ambientazioni evocative e dense di richiami all'architettura arabica. Un gioco più veloce, immediato e con un motore grafico ancora migliorato.
Ritorno al passato
Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate è ambientato subito dopo la fine del primo episodio, quando al ritorno da Azad il nostro eroe trova il palazzo reale assediato da una forza oscura, mentre il fratello cerca di respingerla. Della trama poco altro sappiamo, visto che in questa versione del gioco siamo stati catapultati nel pieno dell'azione senza alcun tipo di introduzione, con un mostro mefistofelico intento a distruggere il palazzo reale a colpi di meteoriti. Il bandolo della matassa sembra essere legato al ricongiungimento delle due metà dell'amuleto che i due fratelli portano al collo e che, solo se riunite, possono fermare l'invasione. Il problema è che il medaglione assorbe le anime dei mostri uccisi e dona potere a chi lo indossa, corrompendolo inevitabilmente, o almeno questo è quello che sembra accada con nostro fratello che, divorato dalla sensazione di potenza derivante, non ne vuole sapere di cedere la sua metà per fermare l'avanzata dei mostri. Così, a quanto pare, il nostro eroe si trova da solo (quasi, a dire il vero, vista la presenza dell'immancabile avvenente fanciulla di turno) a girovagare per le stanze del castello, combattendo i mostri, la creatura gigante e, forse, il fratello.
Per il gioco è stato abbandonato il cel shading, in favore di un render più classico, ma sempre basato sullo stesso motore che muove Assassin's Creed con un risultato molto più brillante e solare dell'ultimo Prince of Persia e con scorci davvero dal grande impatto, soprattutto pensando ad un paio di sequenze in cui abbiamo visto ballare il nostro eroe sulle mura esterne del Palazzo bersagliato di colpi che facevano saltare in aria colonne e porticati, mentre il sole abbagliava la vista e creava riflessi sulle pietre e, soprattutto, sull'acqua. E proprio i quattro elementi sono parte integrante dei poteri che l'amuleto attribuisce all'Eroe che, durante i combattimenti, può usare parte dell'energia magica raccolta dai corpi dei nemici abbattuti per ammantarsi di magia che gli consente di resistere più tenacemente ai colpi subiti, grazie alla terra, lanciare scie ghiacciate con ogni fendente, o scatenare un tornado che travolge tutti gli avversari circostanti. Ovviamente c'è anche il fuoco, ma in questa build non era ancora disponibile. I poteri, tra l'altro, sembrano evolversi con l'accumulo di esperienza dopo ogni scontro superato con successo, ma il menu che gestisce questa parte del gioco ancora non era disponibile, visto che evidentemente si è voluto concentrare l'attenzione sulla parte più immediata: le fasi platform e i combattimenti veri e propri.
La versione Wii
Com'è lecito aspettarsi, l'incarnazione Wii di Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate si distingue nettamente da quanto offerto su PC, Xbox 360 e PlayStation 3, in primis sotto il profilo estetico: posto che il colpo d'occhio è ovviamente limitato dalle potenzialità dell'hardware, si può dire che gli sviluppatori di Ubisoft abbiano svolto un buon lavoro, fornendo il prodotto di scenari piuttosto vasti e ben curati e di personaggi spigolosi ma decisamente positivi sotto il profilo delle animazioni.
Sul fronte più strettamente ludico, spicca la dinamicità di un gameplay che vedrà gli utenti impegnati a far correre, saltare e combattere il Principe tramite un sistema di controllo che ha invero dato segnali contrastanti: sfruttando la combo Remote + Nunchuck, non è stato per nulla difficile compiere le acrobazie più disparate, mentre gli scontri coi nemici hanno messo in evidenza qualche problema di lock-on, suscitando inoltre delle perplessità relative all'obbligo di scuotere una delle due periferiche per eseguire rispettivamente gli attacchi fisici e quelli magici. L'utilizzo del puntatore del Remote dovrebbe invece avere un ruolo importante nell'economia di gioco per quel che concerne la risoluzione dei puzzle: nel corso del nostro playtest, diverse situazioni richiedevano una simile attività, dimostrandosi tutte intriganti e ben implementate. In linea di massima, la versione Wii di Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate è chiaramente rivolta ad un ventaglio di pubblico più ampio rispetto alle altre controparti, come dimostrano diverse semplificazioni atte a rendere il gioco facilmente assimilabile anche agli utenti meno esperti. Ciò non sminuisce comunque le prospettive di un action game che sembra essere in grado di fare onore all'importante nome che porta.
Armato sino ai denti
Proprio i combattimenti sono l'elemento che caratterizza un più deciso ritorno alla classicità, visto che non mancano scontri con più avversari contemporaneamente, e che il fluire dell'azione è molto più rapido e non viene interrotto da quick time event o sequenze di alcun genere. Belle le animazioni, tra l'altro, con i colpi che terminano in diverse coreografie a seconda di quale parte del fondale ci si trovi, col Principe che si avvantaggia di mura e strapiombi dentro i quali spingere i nemici con l'ultimo colpo e la telecamera che stringe il campo e che indugia sugli avversari che lentamente si trasformano in ammassi di sabbia prima di dissolversi nel vento. Non mancano mostri di grandi proporzioni, coperti d'armature che, grazie all'abbandono del cell shading, risultano solide e arricchite di preziosi ornamenti.
Ovviamente, come oramai il team di Prince of Persia ci ha abituato, non mancano le fasi platform, in cui il level design si conferma intuitivo e ben realizzato, con un Principe che torna a giovarsi dei poteri delle sabbie, con R1 che serve a riavvolgere il tempo fino a prima di una caduta mortale nel vuoto e fino a quando la relativa energia non si esaurisce portandoci al game over.
Interessanti sembrano anche altre aggiunte, come la facoltà di bloccare lo scorrere dell'acqua con L2, formando colonne di liquido solidificato su cui arrampicarsi, con soluzioni interessanti quando ci viene chiesto di bloccare l'acqua e di rilasciarne lo scorrere a seconda che si debba alternare i volteggi dagli appigli improvvisati a passaggi attraverso cascate, che si trasformano in solide mura, costringendoci ad una continua attivazione e disattivazione di questo potere. Non mancano i puzzle ambientali con pesanti marchingegni da spostare per riuscire ad aprire portoni o per sistemare le piattaforme in modo da poter finalmente superare le stanze in cui di volta in volta si resta intrappolati, nella più classica della tradizione della serie. E proprio questo resta forse il nodo da sciogliere, perché la struttura è oramai ben nota agli appassionati che, di certo, vorranno trovare un solido level design per affrontare decine di stanze a suon di piroette e leve da premere e ruotare. Di certo, comunque, le impressioni per adesso sono molto positive, visto che Prince of Persia: Le Sabbie Dimenticate ci ha molto divertito riportandoci una velocità ed un'immediatezza che, forse, si era un po' persa nel recente passato. A questo punto non resta che scoprire se l'impianto di gioco sarà all'altezza di meccaniche così ben rodate.
CERTEZZE
- Immediato e veloce
- Fascino arabo
- Buone novità legate ai poteri
DUBBI
- Concept ancora fresco?