Versione mostrata: PlayStation 3
Il rally è stato vagamente bistrattato in questi ultimi anni, o meglio lo è stato un approccio simulativo a questo genere automobilistico. Dopo l'abbandono della licenza ufficiale da parte di Evolution Studios, ai tempi della PlayStation 2, abbiamo avuto il piacere di percorrere polverose carrarecce praticamente solo con la serie Dirt e Sega Rally, titoli validi, ma ben lungi dall'essere una riproduzione rigorosa e puntuale di questo sport. L'italiana Milestone, vera esperta dell'approccio simulativo, con all'attivo titoli del calibro di SBK, MotoGP, per non parlare degli albori di Screamer e Screamer Rally, si è preso in carico l'onere di riportare agli antichi fasti la licenza ufficiale del campionato del mondo di rally, con risultati, a quanto potuto vedere nel chiuso del loro stand all'E3, decisamente incoraggianti.
Più vero del vero
Correndo il rischio di ripeterci, tutto è giocato sul filo della simulazione. I parametri che i ragazzi di Milano hanno tenuto in conto per rendere credibile e reale la fisica della vettura sono moltissimi. Per prima cosa sono stati implementati quaranta diversi tipi di terreno, ognuno dei quali restituirà un diverso comportamento della macchina. Inoltre durante la dimostrazione ci è stato fatto notare o meglio ascoltare, come al passaggio da una strada asfaltata ad una di terra battuta, cambi il rumore del battistrada. Altrettanto competente sembra la gestione dei danni. Innanzitutto è progressiva, una semplice sportellata rovina la carrozzeria (che va in pezzi), ma se la nostra guida non è perfetta si possono rischiare danni meccanici più o meno seri, con intere componenti meccaniche che possono cedere di botto. Durante la demo mostrata abbiamo visto in questo senso, dopo una serie di urti volontari, la macchina prima perdere entrambi i paraurti, poi pendere decisamente verso destra per poi fermarsi del tutto, col motore distrutto da un preciso impatto frontale. Il gioco però non vuole essere troppo punitivo in senso assoluto. Come il canone impone è possibile scalare la guidabilità della macchina, decidendo come giocare il titolo,se in modo arcade o simulativo, con gli aiuti attivati o no.
Sul versante contenutistico il menù preparato da Milestone sembra essere abbondante. La modalità più importante è ovviamente la carriera, giocabile tanto in single player, tanto online. Nulla di particolarmente innovativo sul versante in solitaria, si tratta di partire nelle serie minori e piano piano arrivare alla categoria regina, passando attraverso la ricerca degli sponsor e la customizzazione delle vetture. In rete, la struttura della carriera è ancora un pò fumosa, si tratta di un generico punteggio che decreterà la nostra classifica, ma ancora non è dato sapere quali saranno i parametri che verranno tenuti in considerazione in gara. Le uniche certezze riguardano quelle di un massimo di 16 giocatori per gara, ovviamente senza collisioni, ma con il ghost dell'avversario più veloce a spronarci in pista. Presente poi l'ovvia modalità libera, per impostare a piacere tutte le regole del campionato mondiale e una sorta di scuola guida in diverse lezioni chiamata Academy Game Mode.
Tanta sostanza
Tecnicamente parlando, l'attenzione al dettaglio di Milestone per il modello di guida sembra riflettersi anche nella messa in scena dei vari tracciati. Per riproporre le quindici ambientazioni di gara ci è stato detto che sono state fatte centinaia di fotografie in loco, e a rendere ancora più credibile il tutto le corse godranno dell'esatta collacazione temporale della vera gara. Se corsa realmente in autunno, ci sarà una buona possibilità che la strada sia invasa da scivolose foglie cadute in terra e così via. Ma come si è tradotta tutta questa attenzione a video? Freddamente parlando la qualità delle texture e della modellazione è certamente piuttosto buona, anche se non può rivaleggiare con i fuochi artificiali messi in campo dai big del settore, Dirt 2 o Gran Turismo 5 che siano. Quello che è sembrato vincente è l'impatto globale. Correndo per le inedite stradine di campagna dell'Alsazia (regione natale di Sebastien Loeb) e per gli impervi saliscendi bulgari, la sensazione di velocità, ma anche di precarietà della vettura, sempre sul filo del rasoio è sembrata tangibile.
La macchina ha morso la strada rabbiosamente, scodando di potenza e aggredendo i cordoli, con il navigatore che non si è limitato alle semplici indicazioni di difficoltà della curva, ma commentando, anche impietosamente, la nostra condotta di gara. In definitiva questo primissimo incontro con il nuovo corso rallystico di Milestone ha restituito sensazioni decisamente positive, perfettamente in linea con l'attitudine simulativa della software house italiana. Tanta sostanza insomma, ci riserviamo di provare con mano il gioco il più presto possibile per testare il modello di guida, per adesso ci sono buone possibilità di trovarci in mano, il prossimo settembre, la simulazione di rally migliore degli ultimi anni.
CERTEZZE
- Voglia simulativa presente in ogni settore
- Molte modalità di gioco
DUBBI
- Da valutare lo scalabile modello di guida