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84: il bar segreto diventato mecca dei fan Nintendo a Tokyo

Abbiamo visitato l'esclusivo 84, il locale super segreto frequentato da leggende dei videogiochi e diventato un museo della storia Nintendo.

SPECIALE di Vincenzo Lettera   —   22/09/2022

Tra le strade di Shibuya a Tokyo c'è una piccola porta nascosta. Non c'è nessun cartello all'esterno, e non c'è niente che la rende diversa da qualsiasi altra porta nella zona. Ma quando la si apre, si viene accolti da una melodia familiare ai fan di Zelda: il classico jingle di quando si scopre un segreto.

Sono appena entrato nel bar 84, uno dei luoghi più esclusivi di Tokyo, diventato negli anni un punto di ritrovo per creatori di videogiochi e artisti giapponesi, tra cui vere leggende nell'industria dei videogiochi e dello spettacolo. Proprio per questo è così segreto: per sapere dove si trova ed essere ammessi bisogna essere dei membri, oppure conoscere qualcuno che possa introdurvi. Nel mio caso, è stato il mio collega e amico Alexey a svelarmi il segreto.

Il nome del bar è "84", si pronuncia Hashi ed è sia un riferimento all'ultimo livello di Super Mario Bros. (World 8-4, appunto), sia un richiamo al cognome del suo fondatore e manager Toru Hashimoto. Per tutti, biglietto da visita e clienti affezionati compresi, si fa chiamare Chokan, che vuol dire appunto "capo".

La nascita del bar

Chokan, il gestore del locale
Chokan, il gestore del locale

Chokan è un ex dipendente Nintendo, che tra gli anni '80 e '90 aveva lavorato a tutta una serie di giochi per console. "Per i primi dieci anni in Nintendo ho lavorato come programmatore software", mi ha raccontato il gestore davanti a una birra. "Gli ultimi due anni li ho passati invece al Super Mario Club, che era una divisione di Nintendo creata nello specifico per il debugging e il testing dei giochi. Dopo questo periodo mi sono trasferito a Tokyo dove ho guidato un'azienda di consulenza e testing". Quest'azienda si chiamava Sarugakucho, e ha permesso a Chokan di contribuire ai giochi più disparati: da Ninja Gaiden e Space Channel 5, passando per Chibi-Robo.

In questi anni ha avuto l'occasione di conoscere e stringere rapporti con numerosi colleghi in Nintendo e sviluppatori di altre aziende. Nel gennaio del 2014, Chokan ha avuto un'illuminazione alquanto particolare: "Ho sentito la voce di Dio", racconta senza la minima ombra di ironia. "Mi ha suggerito lui di aprire questo posto: è stata un'idea improvvisa, e ho deciso di farlo anche se non avevo nessuna esperienza nell'ambito della ristorazione". Si pensa che il significato della parola "Nintendo" sia il motto "lascia la fortuna al cielo", ma in questo caso è proprio il cielo che ha deciso quale sarebbe stato il destino di Chokan.

All'inizio del 2015, un anno dopo quella famosa rivelazione, Chokan apre finalmente il bar 84. L'intenzione fin dall'inizio non era quella di aprire un semplice locale al pubblico, ma creare un posto che fosse diverso da qualsiasi altro, e in cui accogliere colleghi e amici nell'industria dei videogiochi: lì potevano parlare di lavoro e di giochi ovviamente, ma anche di qualsiasi altra cosa, senza il timore di essere riconosciuti da otaku appassionati, e senza il rischio che le loro conversazioni potessero essere ascoltate e spifferate in giro. "E' stato molto difficile avviare l'attività, ma l'idea di creare un posto unico al mondo mi ha dato la carica per continuare", racconta Chokan.

Tra tesori e dediche

Il bar 84 per molti sviluppatori è una seconda casa
Il bar 84 per molti sviluppatori è una seconda casa

Fin dall'inizio, il bar 84 ha ricevuto un enorme supporto da tutti i colleghi che conoscevano Chokan e che facevano il tifo per la sua nuova attività. Atsuko Nishida, l'artista giapponese che ha creato il design di Pikachu, si è offerta di realizzare una mascotte per il locale chiamata Hasha.

Hashi 13

Sulla parete di fronte all'ingresso si trova un disegno originale di Super Mario realizzato e autografato da Shigeru Miyamoto in occasione dell'apertura del locale.

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Subito accanto c'è un Link disegnato da Eiji Aonuma, da anni responsabile della serie The Legend of Zelda. Da notare che in questa illustrazione Link impugna delle bacchette, altro richiamo al locale di Chokan visto che in giapponese le bacchette si chiamano hashi.

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Tra le dediche più impressionanti c'è quella di Koji Kondo. Il leggendario compositore di Nintendo ha regalato a Chokan la copia originale dello spartito con il tema di Super Mario Bros.

Il locale è stato anche punto di ristoro per sviluppatori non appartenenti a Nintendo. Sulla stessa parete c'è un disegno di Mega Man realizzato e autografato da Keiji Inafune, oppure un buffo slime di Dragon Quest, lasciato come regalo a Chokan da Yuji Horii.

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Un Lakitu disegnato da Takashi Tezuka, co-creatore assieme a Miyamoto di alcuni dei capitoli più amati di Mario e Zelda. Il disegno risale al 12 settembre 2015, e sotto si può leggere "domani è il 30° anniversario di Mario". L'84 viene infatti utilizzato spesso per festeggiare avvenimenti particolari, come la fine dello sviluppo, l'uscita di un nuovo gioco, o appunto anniversari speciali.

A Chokan non piace molto l'idea che il suo bar venga visto come una sorta di piccolo museo, ma è innegabile che, pezzo dopo pezzo, sia finito per diventarlo. Oltre a pupazzi e peluche di personaggi Nintendo e non, l'intero locale è pieno di vecchi gadget, piccoli tesori e memorabilia. Sul soffitto c'è attaccato un piccolo tatami con un Famicom, mentre in una vetrinetta sono esposte console, cartucce e oggetti più o meno rari.

Il bagno del locale è tappezzato da dediche, autografi e disegni di artisti e personalità dello spettacolo
Il bagno del locale è tappezzato da dediche, autografi e disegni di artisti e personalità dello spettacolo

Gli sviluppatori che negli anni hanno visitato il bar 84 hanno spesso fatto conoscere il posto ad altri artisti che non lavorano direttamente nell'industria dei videogiochi: tra questi mangaka, musicisti o anche comici più o meno famosi. Man mano hanno cominciato a lasciare le loro dediche sulle pareti del bagno, che oggi è completamente tappezzato fino al soffitto di autografi, messaggi e piccoli disegni. Mi ha fatto sorridere vedere, appesa in bagno, una replica di una vecchia maglia di Batistuta alla Fiorentina, negli anni in cui la squadra di calcio portava sul petto il logo Nintendo.

In un angolo del locale c'è anche una cabina del telefono, di quelle verdi che si trovano in giro per le strade di Tokyo. È stata modificata per essere una cabina fumatori, anche se ogni tanto i clienti inseriscono delle monete nel telefono come forma di mancia.

Chiusura e riapertura al pubblico

Il bancone dell'84 è pieno di oggetti e colorate cianfrusaglie
Il bancone dell'84 è pieno di oggetti e colorate cianfrusaglie

Le cose però non sono andate sempre bene per l'84. Nel dicembre del 2015, il vecchio edificio in cui si trovava il locale venne demolito, costringendo Chokan a chiudere bottega e riaprire qualche mese dopo in questa nuova location nell'area di Shibuya. Il 2020 è stato poi l'anno più difficile: prima si è smesso di servire cibo ai clienti dopo che la precedente cuoca ha dato le dimissioni, e poi l'attività si è inevitabilmente fermata a causa dell'emergenza Covid.

"Con la pandemia, clienti e sviluppatori del settore hanno smesso di venire", spiega Chokan. "Ho così deciso di chiuderlo, ma successivamente ho iniziato a ricevere messaggi da parte di tante persone che mi dicevano di voler venire. Per molti di loro non è solo un posto dove bere in compagnia, ma una seconda casa".

Su un mobile del bar ci sono le vecchie foto di Chokan con ex colleghi e amici
Su un mobile del bar ci sono le vecchie foto di Chokan con ex colleghi e amici

Il bar ha così riaperto parzialmente nel 2021, per poi tornare a pieno regime solo alla fine dello stesso anno. "Pieno regime", si fa per dire, perché dopo il Covid l'afflusso di clienti si è ridotto dell'85%, stima Chokan. Oggi il locale è tornato a servire anche qualche pietanza, ma il gestore lascia tranquillamente che i suoi clienti portino del cibo acquistato in uno dei tanti posti vicini, oppure che ordinino da mangiare attraverso un servizio di delivery.

Su una parete, incorniciata accanto al bancone del bar, c'è una lunga lista di nomi appartenenti a tutti coloro che, tramite una donazione, hanno contribuito a far sopravvivere il locale anche nel suo periodo più complicato. Ma dalla riapertura Chokan ha deciso di lanciare tutta una serie di iniziative che hanno l'obiettivo di attirare clienti, cercando però di non perdere quell'aura di segretezza che fino a oggi ha caratterizzato il locale.

La selezione di drink nel locale è limitata, ma non è per quello che i clienti abituali lo adorano
La selezione di drink nel locale è limitata, ma non è per quello che i clienti abituali lo adorano

A settembre del 2022 si è deciso infatti di lanciare l'84tour, una pagina online attraverso cui le persone (per il momento solo i turisti in visita) possono fare richiesta di visitare il locale. Sul sito ufficiale - aperto il giorno stesso in cui abbiamo visitato il locale - si trovano informazioni sul bar e sulle persone che ci lavorano, ma ovviamente non c'è traccia dell'indirizzo. L'intenzione di Chokan è di valutare le richieste ricevute attraverso la pagina e dare appuntamento ai turisti interessati, pregandoli tuttavia di non condividere l'indirizzo preciso con nessuno. Inoltre, i giorni aperti ai visitatori saranno ben distinti da quelli di normale attività, così da permettere alla clientela abituale di continuare a frequentare il locale come ha sempre fatto.

Altra iniziativa interessante è quella di rendere l'84 anche un luogo di incontro e scambio tra sviluppatori di videogiochi alle prime armi e veterani dell'industria. "Mi piacerebbe creare un posto che stimoli discussioni aperte tra le persone mentre si godono il cibo e le bevande, e magari metterli in connessione per fare in modo che assieme collaborino ai videogiochi del futuro".

Chissà come evolverà l'84 e quanto a lungo resterà un luogo segreto dopo che per ben sette anni la sua posizione è rimasta nascosta. Eppure, in questo strano locale a metà tra un bar esclusivo e un museo dei memorabilia, a colpirmi di più non sono stati oggetti rarissimi, né l'idea che personalità come Shigeru Miyamoto, Koji Kondo, Fumito Ueda e chissà quanti altri hanno bevuto allo stesso tavolino dove io e Chokan abbiamo condiviso una birra. A lasciare il segno è invece stata l'energia positiva trasmessa da tutte le dediche, i messaggi, le foto e i regali di chi ha visitato e supportato quel posto: persone che, accomunate dalla passione per i videogiochi, trovano in quelle quattro mura un luogo di ritrovo e svago, e fanno il tifo per Chokan affinché un locale così unico come l'84 riesca ad andare avanti. Sempre lì, nascosto dietro una porticina come tante altre che quando la apri fa un suono familiare.