Non c'è nessuno che non conosca gli X-Men. Insomma, sono dappertutto. In edicola li trovate da qualcosa come trentanni in varie edizioni, li avete visti in televisione e anche al cinema almeno in quattro film, l'ultimo è uscito proprio all'inizio dell'estate sotto forma di prequel/reboot cinematografico. Wolverine, poi, l'artigliato canadese ormai mascotte ufficiale del gruppo, lo trovate in praticamente ogni albo supereroistico pubblicato da Marvel Comics: magari leggete i Vendicatori e, sbam, eccolo lì, a mettere il broncio e a tirare fuori gli artigli.
Con una storia che definire più complicata di Beautiful sarebbe un eufemismo, gli X-Men sono stati per anni portatori di messaggi un po' più profondi delle tipiche storie a fumetti con personaggi in calzamaglia, affrontando temi come l'emarginazione, la diversità e le conseguenze delle proprie decisioni. Su questi tre temi in particolare si concentra il nuovo gioco prodotto da Activision e sviluppato da Silicon Knights.
Mi è sembrato di vedere un mutante
A scrivere la sceneggiatura di X-Men Destiny è stato chiamato nientepopodimeno che Mike Carey, un vero e proprio scrittore di fumetti che per la Marvel scrive da anni la testata X-Men Legacy, la quale gli ha dato l'opportunità di lavorare su numerosi personaggi e squadre di mutanti, riscontrando un buon successo di critica e pubblico. Per Carey è stato importante fare in modo che il giocatore si senta davvero coinvolto nell'universo di X-Men Destiny, la fedeltà alle fonti è stata insomma fondamentale e per questo il nuovo gioco di Activision strizza ripetutamente l'occhio alle pubblicazioni cartacee con cenni, rimandi e citazioni: la vicenda, per esempio, è ambientata in gran parte a San Francisco, che da alcuni anni è la città più vicina agli X-Men e ai loro ideali.
Questa attenzione per il dettaglio potrebbe far perdonare qualche anacronismo: la storia inizia infatti con la morte del Professor Xavier (che però nel fumetto è già tornato in vita da tempo) ma i protagonisti non sono davvero gli X-Men quanto invece tre mutanti inediti, alla scoperta dei loro poteri. Il giocatore interpreta uno di loro, decidendo anche la tipologia dei poteri all'inizio della partita: Grant Alexander è un muscoloso giocatore di football, Aimi Yoshida è una giapponese recatasi a San Franscisco per sfuggire alla fobia antimutanti nipponica, infine Adrian Luca è il figlio del capo dei Purificatori, una sorta di setta volta alla distruzione della razza mutante. La demo proposta al GamesCom permetteva di controllare direttamente Aimi e fin dall'inizio del gioco appare chiaro che gli X-Men avranno un ruolo importantissimo nella storia visto che X-Men Destiny si configura come una sorta di action-RPG in cui è possibile interagire con vari e famosissimi personaggi come l'Uomo Ghiaccio, Fenomeno, Gambit, Cannonball, Magneto, l'onnipresente Wolverine e molti altri ancora.
Poteri e problemi
Gli elementi RPG non si limitano comunque soltanto al dialogo con i vari comprimari mutanti, ma anche alla gestione dei poteri veri e propri del nostro personaggio. Sconfiggendo i nemici più potenti e ottenendo il rispetto dei nostri alleati potremo mettere le mani sui cosiddetti Geni X che ci permetteranno di modificare i "Core Power" selezionati alla creazione del nostro alter-ego. Provate a immaginare un'agile e scattante ragazzina mutante con la resistenza della pelle biometallica di Colosso o un muscoloso combattente corpo a corpo in grado anche di emettere micidiali scariche energetiche a lunga gittata dagli occhi, proprio come Ciclope. X-Men Destiny offrirà questo tipo di personalizzazione basata sui poteri dei più famosi mutanti Marvel, divisi in offensivi, difensivi e di supporto: inutile dire che potrebbe rivelarsi un elemento assolutamente accattivante per ogni fan del fumetto.
Inoltre, in alcuni frangenti bisognerà compiere delle scelte: ad esempio, dopo aver sconfitto un boss e aver conquistato una specie di siero, dovremo decidere se affidarlo agli X-Men perché venga distrutto o consegnarlo alla malvagia Confraternita dei Mutanti per i suoi loschi scopi. L'esito della decisione modificherà la trama e il nostro allineamento, conducendo probabilmente a finali diversi. Sotto questi aspetti, X-Men Destiny sembrerebbe essere un gioco davvero promettente... se non fosse per il suo aspetto. Veniamo dunque alle dolenti note: se già fino a pochi mesi fa filmati e immagini non apparivano proprio convincenti, questa nuova build ha confermato una serie di problemi principalmente grafici che rischiano di compromettere la valutazione finale del prodotto; la qualità di texture e frame rate appare infatti piuttosto sotto la media rispetto all'attuale concorrenza, qualcosa di cui Silicon Knights dovrà tenere conto nelle poche settimane che ci separano dalla release.
CERTEZZE
- Licenza utilizzata a dovere
- Buona varietà di intreccio e gameplay
DUBBI
- La release è davvero vicina e tecnicamente ci sono ancora molti problemi