Versione testata: Playstation 3
Nonostante continui a essere seguita da uno zoccolo duro di appassionati di mech, la serie Armored Core non ha mai fatto la voce grossa oltre i confini nipponici, ricevendo tiepide accoglienze sia dal pubblico che dalla stampa specializzata occidentale. Oltretutto, il passaggio alla next gen con Armored Core 4 prima e For Answer dopo fece emergere problematiche che non si fermano alla sola mediocrità tecnica, come la mancanza di una community online in grado di tener viva la modalità multigiocatore e l'incapacità degli sviluppatori di innovare delle meccaniche che ormai stavano ammuffendo. E' proprio per questo che From Software e Namco Bandai hanno deciso di introdurre alcune drastiche novità con il quinto capitolo principale della serie, nella speranza di attirare un maggior numero di giocatori europei e statunitensi grazie a una notevole enfasi sulla componente online e ad alcune idee ispirate a noti giochi bellici occidentali.
L'unione fa la forza
Ci sono pochi dubbi sul fatto che la novità più rilevante introdotta in Armored Core V riguardi la nuova esperienza multigiocatore, la quale è stata talmente enfatizzata da rappresentare il vero cuore del gioco. Sia chiaro, sarà ancora presente la tradizionale modalità in singolo, e stavolta le missioni-lampo dei capitoli precedenti saranno affiancate da sessioni di gioco molto più lunghe, ma dalla nostra prova alla Gamescom 2011 è apparso chiaro che l'opzione più importante sarà quella online. Se in passato ci si è sempre limitati a semplici deathmatch, ora fino a cinque giocatori potranno cooperare per distruggere particolari obiettivi protetti da diversi sistemi di difesa, in quello che ha tutta l'aria di essere un mix tra le meccaniche tradizionali di Armored Core e un qualsiasi tower defense. "Il gioco supporterà cinque giocatori online," ci dice il producer Toshifumi Nabeshima. "Eppure sarebbe più corretto dire che ne supporterà quattro più uno". Questo perché, mentre quattro giocatori affronteranno la missione alla classica maniera, attraverso una frenetica esperienza action in terza persona, uno impartirà loro gli ordini. Questa figura, denominata Operator, sarà in grado di osservare tutto ciò che succede attraverso un'interfaccia differente, che mostra la mappa di gioco, la posizione degli obiettivi e gli spostamenti dei propri compagni: in qualsiasi momento sarà possibile vedere quello che vedono gli altri giocatori, dare consigli via chat vocale ed eseguire scansioni del territorio per ottenere ogni tipo di informazione. L'Operator può infatti consigliare ai compagni il percorso più sicuro da seguire o il tipo di armi più efficace contro un determinato nemico, ma tutto è assolutamente opzionale e, anche se il supporto di uno stratega si rivelerà fondamentale in certe missioni, i giocatori saranno in grado di decidere se scendere tutti in campo o avere un Operator.
Prima dell'inizio della missione ci sarà sempre un briefing di 3 minuti, in cui discutere la strategia migliore da attuare e in cui equipaggiare il proprio mech con le numerose armi, armature e componenti disponibili. Avviato un livello di prova notiamo che il supporto e le indicazioni dell'Operator cambiano sensibilmente l'approccio col gioco, ora molto più tattico e pesantemente orientato alla collaborazione dei vari giocatori, mentre anche stavolta, purtroppo, si storce il naso davanti a una realizzazione grafica non certo ad altissimi livelli. Quando però ci viene detto che la mappa giocata è stata realizzata da un fan in Giappone qualcuno in sala si scambia sguardi incuriositi. Forte delle critiche e dei consigli ricevuti con i precedenti episodi, From Software ha infatti deciso di puntare molto sulla community e sui contenuti generati dagli utenti, permettendo a chiunque di creare una propria mappa, piazzare delle torrette difensive e darla in pasto agli altri giocatori sparsi per il mondo. Ci viene così mostrato un intuitivo editor delle missioni, grazie al quale decidere quali difese schierare e dove posizionarle, orientando il loro campo visivo in modo da coprire i punti più caldi dello scenario. Se dovessimo essere collegati quando qualcuno deciderà di partecipare a una nostra mappa potremo decidere di scendere in campo a nostra volta per fermare la squadra ospite, altrimenti sarà tutto nelle mani delle torri che abbiamo schierato. Anche qui verrà dato ampio spazio a scelte tattiche: chi ha creato la mappa potrebbe aver lasciato appositamente un sentiero scoperto e privo di difese, ma sarà pronto ad attendere lì i suoi avversari consapevole che l'operatore consiglierà loro quella strada. Insomma, considerando che negli ultimi anni la serie ha sofferto il peso della mancanza di innovazione e di evidenti passi in avanti, le grosse novità introdotte in Armored Core V pongono le basi per un rilancio in grande stile che sarà sicuramente apprezzato dai fan dei mech game e, speriamo, anche da chi prima d'ora non si era mai avvicinato al franchise di From Software.
CERTEZZE
- La nuova modalità online promette molto bene
- Non manca una corposa opzione in singolo
- Intuitivo editor delle mappe
DUBBI
- Tecnicamente ancora scarno