Per tredici anni, Alan Wake è rimasto intrappolato nell'oscurità. Lo è rimasto nella nostra realtà, visto che tredici anni sono passati dal suo debutto su Xbox 360, ma lo è rimasto anche nell'universo interconnesso creato da Remedy Entertainment. Alan Wake 2 gioca continuamente sui dualismi e sui punti di contatto tra varie realtà, ma se c'è una cosa certa è che la nuova opera di Remedy si presenta già come il progetto più ambizioso mai realizzato dal team finlandese.
Alla Summer Game Fest di Los Angeles, abbiamo visto in anteprima una demo di circa mezz'ora di Alan Wake 2 con cui ci siamo formati un'idea precisa di come Alan Wake 2 ammoderna la formula originale mantenendo comunque il DNA caratteristico della prima avventura.
La demo di Alan Wake 2 al Summer Game Fest
La demo del Summer Game Fest di Alan Wake 2 era tratta dalle fasi iniziali del gioco e vedeva protagonista Saga Anderson, agente dell'FBI interpretata da Melanie Liburd e che si è fatta una nomea per aver risolto casi apparentemente impossibili. Solo che nemmeno Saga si è mai trovata davanti a un caso come questo, tra mostri, cultisti e persone prima decedute e poi tornate in vita. La co-protagonista dell'avventura rappresenta anche un punto di vista inedito in Alan Wake 2, utile anche a tutte quelle persone che non si sono mai avvicinate all'episodio originale e che, con lo stesso stupore di Saga, fanno conoscenza del mondo creato da Remedy e della sua natura sovrannaturale.
Nella demo Saga condivide i suoi timori e i suoi dubbi con l'agente Alex Casey, a cui presta il volto Sam Lake, direttore creativo e scrittore del gioco. Casey era impegnato sulla misteriosa scomparsa dello scrittore Alan Wake, ma ora i due agenti FBI stanno visitando Bright Falls e il Nord-ovest pacifico in cerca di indizi sull'omicidio di Robert Nightingale. Si tratta di uno dei tre grandi hub che troveremo in Alan Wake 2, pieno di sentieri tra i boschi che portano a indizi aggiuntivi e incarichi opzionali. Mentre Saga si fa strada tra la vegetazione, si rimane impressionati dall'affascinante ambientazione e dagli scorci mozzafiato: un'area picnic abbandonata, un rifugio fagocitato dal muschio, un pantano creato dalla pioggia. E questo non è niente, perché ben presto Alan Wake 2 comincia a diventare sempre più surreale e allucinato, prendendo una deriva che nemmeno in Control si era vista.
Dopo le prime ore nei panni di Saga Anderson, sarà infatti possibile prendere il controllo di Alan Wake, intrappolato in una realtà parallela chiamata il Luogo buio. Completamente diverso dai paesaggi del nord-ovest pacifico, il Luogo buio rappresenta una sorta di prigione onirica per Wake, una manifestazione dei suoi incubi: dal momento che i suoi libri gialli erano ambientati a New York, il Luogo buio ha le sembianze di una versione corrotta e tetra della Grande Mela. Da quel momento in poi sarà possibile passare da un personaggio all'altro recandosi presso specifiche stanze, e si è relativamente liberi di scegliere quanto tempo passare controllando Saga nel Nord-ovest pacifico oppure Alan nel Luogo buio: "il giocatore potrebbe ad esempio seguire per quattro missioni Saga prima di tornare a controllare Alan, oppure potrebbe alternare l'uno e l'altro a ogni singola missione", spiega il responsabile comunicazioni in Remedy, Thomas Puha.
Come se controllare due personaggi in due realtà diverse non fosse già di per sé estremamente ambizioso, alcuni dei momenti più visionari di Alan Wake 2 si verificheranno nell'Overlap, una speciale area in cui le due realtà si sovrappongono, creando delle assurde allucinazioni che faranno uscire di testa tanto Saga quanto il giocatore.
Nella mente di Saga
Passando metà del tempo nei panni di un'agente federale, la componente investigativa sarà ovviamente centrale in Alan Wake 2. Mentre si esplorano le diverse ambientazioni si raccolgono indizi e si interrogano altri personaggi, e tutte le informazioni ottenute vengono conservate all'interno del palazzo mentale di Saga. Un po' come in Sherlock o come Hannibal Lecter, si tratta di un luogo immaginario in cui la protagonista si rifugia per fare ordine tra i propri ricordi, cercare dei collegamenti e fare deduzioni. All'atto pratico, in Alan Wake 2 si tratta di un'ambientazione scollegata dal resto del gioco, in cui Saga può appendere foto e post-it a una parete e tendere dei fili rossi tra i vari indizi, in modo da progredire nelle investigazioni.
"Inizialmente avevamo pensato di lasciare che il giocatore fosse libero di posizionare e spostare gli indizi e i fili sulla parete", racconta Puha. "Il risultato era un po' come il meme di quel tizio davanti a una parete piena di fogli e fili rossi. Era troppo confuso e dispersivo, e per quello abbiamo deciso che le foto e gli indizi si posizionano automaticamente in un certo ordine, così da suggerire anche a colpo d'occhio dei possibili collegamenti".
Il palazzo mentale di Saga non è altro che un menù degli indizi proposto in maniera fantasiosa e interattiva. Si può richiamare in qualsiasi momento del gioco con la singola pressione di un tasto; può essere utilizzato per sfogliare e leggere i manoscritti raccolti, riguardare le cinematiche e potenziare le armi. C'è anche un'ulteriore meccanica chiamata "Profiling": una volta ottenuti abbastanza indizi, Saga può entrare nella mente di alcuni sospettati per scoprire cosa hanno visto e cosa hanno provato, quasi fosse un sovrannaturale interrogatorio a distanza. Tuttavia, mentre Saga si trova nel suo palazzo mentale il tempo scorre normalmente nella realtà, rendendo molto rischioso accedervi quando ci sono dei nemici nei paraggi. E, a proposito di nemici...
Le novità del combattimento
Dopo tredici anni, uno degli elementi di Alan Wake che aveva assolutamente bisogno di una svecchiata era il sistema di combattimento, senza dubbio l'anello debole dell'episodio originale. Remedy lo sapeva bene, e così ha preso ispirazione da moderni action in terza persona per proporre dei combattimenti più coinvolgenti e meno ripetitivi. Un assaggio lo abbiamo avuto durante la demo, quando Saga ha affrontato prima un gruppo di cultisti corrotti dall'oscurità e poi un feroce boss nel bosco.
Com'era già noto, fa il suo ritorno la meccanica della torcia: al tempo di Alan Wake non piacque a tutti, ma essendo l'unico elemento davvero distintivo nei combattimenti, Remedy ha preferito tenerlo e ampliarlo anziché liberarsene. Poiché sono deboli alla luce, i nemici andranno prima indeboliti con la torcia, e poi trivellati a colpi di pistola o di fucile a canne mozze.
Più avanti si otterranno anche flashbang e altri gadget in grado di rendere più strategici gli scontri contro più avversari, ma l'impressione a caldo è che anche stavolta i combattimenti saranno la parte meno interessante del pacchetto. Non per demeriti particolari, sia chiaro: gli scontri a fuoco sembrano sufficientemente coinvolgenti ed equilibrati da non venire a noia. Il punto è che tutto il resto del gioco è su un livello di gran lunga superiore: l'enfasi è sull'atmosfera, sulla narrativa e i dialoghi tra i personaggi, il modo in cui le realtà si fondono e ti spiazzano. Rispetto a qualsiasi altro ramo di Alan Wake 2, la componente action è indubbiamente quella più anonima.
Senza dubbio tra i giochi migliori della Summer Game Fest 2023, Alan Wake 2 si è presentato all'appuntamento losangelino in grande spolvero, con una sequenza di gioco perfettamente equilibrata tra narrazione, investigazione e sequenze d'azione. La co-protagonista Saga Anderson sembra già un'ottima aggiunta al cast, perfettamente complementare al racconto di Alan Wake, mentre il passaggio tra le due realtà e i momenti in cui queste si sovrappongono hanno già mostrato alcune sequenze allucinate e ricche di tensione.
CERTEZZE
- Atmosfera di altissimo livello
- Ottimo bilanciamento tra investigazione, dialoghi e azione
- Saga Anderson sembra una co-protagonista azzeccata
DUBBI
- I combattimenti potrebbero essere la parte meno interessante