Capita sempre più di frequente che un titolo emerga dal sottobosco di Steam grazie alla spinta del passaparola fra utenti, capace di portare anche autori alla prova del fuoco in vetta alle classifiche delle wishlist. È proprio quello che sta succedendo a Push On, giovanissimo studio composto da soli 42 elementi con sede a Cipro che è composto da veterani di fucine indie e tripla A accomunati da una grande passione, ovvero quella per opere come The Witcher, Dishonored, ma soprattutto Dark Messiah of Might & Magic. Il motivo per cui si sono messi in società? Realizzare il videogioco dei sogni, quello che rispondeva proprio alle loro esigenze e nel quale nessuno prima si era mai cimentato.
Quel videogioco è Alkahest, un RPG d'azione e avventura in prima persona ambientato in un medioevo fantasy di stampo oscuro che è riuscito a stregare gli appassionati attraverso un trailer al cardiopalma e giusto una manciata d'immagini promozionali. Ma cosa si nasconde, davvero, oltre quella scorza? Possibile che l'antica anima di Dark Messiah of Might & Magic si stia davvero preparando a risorgere attraverso l'opera di Push On? In attesa di mettere le mani su una versione giocabile, abbiamo avuto accesso ai documenti realizzati dagli sviluppatori: andiamo alla scoperta di Alkahest, un titolo estremamente ambizioso che promette scintille, in tutti i sensi.
Narrazione e struttura
Alkahest è ambientato nel regno di Kadanor, un universo feudale e oscuro caratterizzato da costanti tumulti nonché dall'incessante guerra per il potere fra tre casate dominanti - i cui nomi sono ancora sconosciuti - che tentano con fatica di non incrinare un fragilissimo equilibrio.
Protagonista dell'avventura è il figlio di un nobile minore, un signor nessuno che dovrà ritagliarsi un posto nel mondo: il problema più impellente riguarda le scorribande dei goblin ai margini della regione in cui risiede, una minaccia che a detta degli sviluppatori potrebbe rappresentare l'occasione perfetta per provare il suo valore tra sudore e sangue. Sarà solo l'inizio di un viaggio che lo porterà a esplorare castelli, villaggi, foreste e altre ambientazioni realistiche, incontrando gli abitanti del regno e compiendo scelte impattanti lungo il tragitto.
La vicenda sarà dunque ricamata attorno a quattro elementi fondamentali: la tragedia personale del protagonista, la questione politica di Kadanor, la presenza di fazioni e quella di personaggi d'impatto. L'ambientazione, di riflesso, farà di tutto per risultare credibile e oscura, ancorandosi a una messa in scena più fedele possibile del medioevo con giusto delle pennellate fantasy non invasive, all'apparenza in modo simile a quanto avviene in The Witcher.
Tutto questo troverà spazio in una struttura da avventura in prima persona divisa in maniera equilibrata tra sezioni di gameplay chiuse e l'esplorazione libera di zone definite da Push On come semi-aperte, il che fa pensare alla classica architettura a mappa aperta con diverse missioni dedicate.
Gameplay: tra spade e alchimia
Per quanto riguarda il gameplay, gli sviluppatori hanno menzionato le caratteristiche essenziali della ricetta di Alkahest: si tratta di un titolo che mescola elementi da immersive-sim, una componente stealth "aggressiva", un approccio non-lineare agli obiettivi delle missioni, lo sfruttamento di diversi gadget e di differenti combinazioni di meccaniche.
Sul fronte del sistema di combattimento, invece, bisogna aspettarsi battaglie corpo a corpo creative che sfrutteranno largamente la fisica e l'interazione con lo scenario, consentendo di calciare i nemici giù dalle colline così come di scagliargli tronchi d'albero sulla testa. La fondamentale caratteristica di rottura, d'altra parte, risiede nell'utilizzo dell'Alchimia in sostituzione della classica Magia: trovando ricette e mescolando ingredienti, è possibile realizzare una serie di sostanze da destinare a una moltitudine di funzioni, dal momento che possono essere lanciate dentro delle ampolle, sfruttate come oli per ricoprire le armi, ovviamente bevute dal protagonista e infine utilizzate come veleni o esplosivi da depositare nelle tasche dei nemici.
L'alchimia rappresenta ovviamente un elemento centrale dei sistemi di gioco, volto soprattutto ad alimentare l'imprevedibilità delle situazioni e scommettere ancor di più sulle interazioni ambientali: anziché realizzare un'esperienza in cui, per esempio, lo stealth è dominante, gli autori hanno dichiarato di voler puntare su un approccio bilanciato, che abbraccia sì le dinamiche furtive, ma premia anche chi carica i nemici a testa bassa, spingendoli a reagire alle situazioni in maniera dinamica, magari dandogli fuoco attraverso qualche sostanza e assistendo al caos che si scatena di conseguenza.
Gli avversari potrebbero fuggire, raggrupparsi, preparare imboscate al giocatore, spingendolo dunque a cercare soluzioni alternative tenendo sempre lo sguardo fisso sull'ambientazione circostante. A margine, si è anche parlato di una grande varietà di strumenti da sfruttare, fra pozioni potenzianti, pugnali, speciali reliquie e tantissimi altri gadget; l'esempio portato da Push On è quello di una semplice corda, che nelle mani di un giocatore esperto può trasformarsi in un'arma letale.
Promesse e realtà
"Noi siamo prima di tutto giocatori, pertanto pensiamo alla qualità prima che alla quantità: in Alkahest abbiamo scelto di dire un secco no alle mappe gonfie di attività inutili e alle noiose missioni riempitive". Dando credito a queste parole, lo scopo degli sviluppatori sembra dunque la creazione di un universo credibile e interattivo che si snoda in regioni semi open-world stringendo l'obiettivo su segreti e avventura. C'è da dire che le ispirazioni, dichiarate più e più volte nei documenti condivisi, sembrano trasparire da tutti i contenuti mostrati fino a questo momento, specialmente nei casi di Dishonored, Dark Messiah of Might and Magic e Kingdom Come Deliverance.
Ovviamente, per il momento, si tratta di una presentazione estremamente invitante per quanto ancora lontana e nebulosa: lo studio ha ricevuto i primi finanziamenti nel corso del 2023, spesso indicato anche come l'anno d'inizio della produzione vera e propria. Non è dato sapere quanto tempo sarà necessario prima di mettere le mani su una versione giocabile, né tanto meno quante delle promesse degli autori riusciranno a concretizzarsi nel gameplay vero e proprio. Fatte le doverose premesse, Alkahest si presenta comunque come uno dei titoli più interessanti fra quelli attualmente previsti per il futuro lancio su Steam, nonché di un progetto d'esordio estremamente ambizioso, certamente da tenere d'occhio.
Alkahest degli sviluppatori di Push On è un progetto ancora in fase embrionale che sta giusto tastando le acque del pubblico per farsi un'idea dell'efficacia dell'ambizione, ed è probabile che serva molto tempo prima di vederlo nuovamente in azione. Appassionati di Dark Messiah of Might and Magic, gli autori sembrano aver scommesso tutto su un medioevo fantasy e oscuro ricamato attorno alle principali dinamiche degli immersive-sim, un mondo in cui la magia è sostituita dalla ben più rara alchimia che si distanzia dalla grandezza dell'open world per puntare su una formula in cui la qualità vince sulla quantità. Se dovessero riuscire anche solo lontanamente ad avvicinarsi alle promesse fatte, si tratterebbe di uno fra i titoli più interessanti emersi dal sottobosco di Steam.