Yuji Horii - creatore della serie di Dragon Quest - ha recentemente partecipato a un dialogo legato ai giochi di ruolo e ha svelato un curioso dettaglio legato a una delle sfide moderne nella creazione dei GDR come Dragon Quest: il passaggio a una grafica 3D, soprattutto sempre più dettagliata ed espressiva, rende complesso mantenere i personaggi muti tipici della serie.
L'informazione arriva da una traduzione dal giapponese all'inglese di Automaton Media.
Il commento del creatore di Dragon Quest
"Dragon Quest consiste essenzialmente in dialoghi con i cittadini, con pochissima narrazione. La storia viene creata all'interno del dialogo. È questo il bello", spiega il creatore.
Un altro fondamento di Dragon Quest è il suo protagonista silenzioso o, come lo descrive Horii, "il protagonista simbolico". L'idea alla base era quella di permettere ai giocatori di diventare il protagonista silenzioso: potevano immaginare liberamente le reazioni del personaggio e proiettare facilmente le proprie emozioni sul protagonista.
Tuttavia, questo approccio era in parte facilitato dalla grafica dell'epoca: "man mano che la grafica dei giochi si evolve e diventa sempre più realistica, se si crea un protagonista che se ne sta lì impalato, sembrerà un idiota".
Non c'è una soluzione facile per questa situazione. Horii osserva che avere un protagonista che reagisce esplicitamente agli eventi può rendere difficile per i giocatori relazionarsi e connettersi con lui, mettendo a rischio l'immersione. "Per questo motivo, il tipo di protagonista presente in Dragon Quest diventa sempre più difficile da rappresentare man mano che i giochi diventano più realistici. Questa sarà una sfida anche in futuro", conclude il creatore.
Voi che ne pensate?
Perlomeno Dragon Quest 3 HD-2D Remake non si pone il problema visto che propone una grafica più vecchio stile.