Animal Crossing è tornato. Quanti anni sono passati, nella speranza di poter pronunciare questa frase il più presto possibile? In Europa esattamente sei, considerando che Animal Crossing: New Leaf per Nintendo 3DS fu pubblicato nell'ormai lontanissimo giugno 2013. Ogni Direct vissuto con la speranza di un annuncio da parte di Nintendo portava puntualmente alla delusione e allo sconforto più totali: sembrava quasi che, spin-off perfettamente dimenticabili aparte, la Casa di Kyoto si fosse dimenticata di Tom Nook, Fuffi e compagnia, di una serie che aveva prontamente salvato l'hardware di Nintendo 3DS dal baratro. Ma adesso Animal Crossing è tornato. O meglio, tornerà in esclusiva su Nintendo Switch il prossimo 20 marzo 2020, con il titolo Animal Crossing: New Horizons. È vero, era inizialmente previsto per la fine del 2019, ma la società ha bisogno di più tempo per rifinirlo e, soprattutto, non vuole che gli impiegati che vi stanno lavorando siano troppo stressati. La tranquillità e la cura per i minimi dettagli costituiscono la filosofia di fondo della serie di Animal Crossing, e quindi non riteniamo sia giusto commentare lo slittamento. Possiamo invece commentare tutto quanto è stato mostrato su Animal Crossing: New Horizons nel corso dell'E3 2019, sia durante la presentazione ufficiale (il Nintendo Direct) che durante il Nintendo Treehouse. Se sin dalla nascita continuate a ripetere che "Animal Crossing è sempre uguale", questa volta vi ricrederete.
L’isola di Tom Nook
Tom Nook è uno dei protagonisti principali del franchise Animal Crossing, noto tra i fan tanto per la sua simpatia che per l'avidità incontenibile. È lui che nei momenti principali dell'avventura fornisce una casa al giocatore, chiaramente a rate e a fronte di mutui particolarmente ingenti, pagabili in milioni di stelline. Negli ultimi capitoli della serie ha messo da parte così tanti soldi da potersi comprare direttamente un'isola, la stessa dove ha inizio la nuova avventura di Animal Crossing: New Horizons. Sappiamo già che è qui che approderà il protagonista, qui fisserà la sua tenda e comincerà a gestire i rapporti con il vicinato: insomma, un inizio del tutto canonico, semplicemente si passa dal piccolo borgo di Animal Crossing: Let's Go To The City e di Animal Crossing: New Leaf alla vita sull'isola.
Un'isola che, lo abbiamo notato subito, sembra fin troppo piccola: non è chiaro se farà parte di un arcipelago più vasto o se nuove zone saranno accessibili su atolli limitrofi. È noto invece che pian piano sarà possibile "arredarla", costruire nuovi edifici, invitare nuovi animaletti a vivere nei paraggi. Dopo pochi minuti dalla presentazione ufficiale del Nintendo Direct dell'E3 2019 l'ansia ha investito i fan della serie: dov'è finita Fuffi? Dov'è Tortimer? E Alpaca e Merino? Perché l'isola sembra così stretta e, soprattutto, abitata dai soli NPC di Tom Nook con nipotini Marco e Mirco? Gli sviluppatori hanno confermato qualche dettaglio: pare che nuove attività, nuovi servizi e nuovi edifici arriveranno solo dopo aver completato alcune missioni principali sull'isola e - soprattutto - solo se sarà il giocatore a volerlo. In sostanza pare sarà possibile vivere semplicemente in una tenda, con la sola officina di Tom Nook nei paraggi, e nient'altro.
Fuffi, Alpaca, Ago e Filo dovrebbero essere tutti disponibili (Fuffi è stata già confermata) in un secondo momento, e con procedure differenti. Per il momento Nintendo ha deciso di non dichiarare altro, soprattutto considerando che il titolo è ancora in lavorazione e che molte cose potrebbero comunque cambiare nei prossimi mesi. Per questi dubbi circa la presenza dei personaggi più famosi della serie, quindi, dovremo aggiornarci più avanti.
Il gameplay: Animal Crossing 2.0
Prima di Animal Crossing: New Horizons Nintendo ha proposto due esperienze molto specifiche e tra loro differenti: Animal Crossing: Happy Home Designer (Nintendo 3DS) e Animal Crossing: Pocket Camp (dispositivi mobile android e iOS). Avevamo già intuito che questi titoli si sarebbero rivelati molto importanti nel prossimo capitolo ufficiale della serie per Nintendo Switch, e ve ne avevamo parlato in Animal Crossing: cinque cose che non possono mancare su Nintendo Switch. Il futuro ci ha dato ragione: Animal Crossing: New Horizons, stando a quanto si è visto finora, appare come un ibrido potenziato tra Animal Crossing: New Leaf e Animal Crossing: Pocket Camp, dove è stata recuperata la gestione tramite l'editor di Happy Home Designer. Partiamo dalla novità principale: è possibile abbellire la propria casa, e questa non è sicuramente una novità; ma è consentito arredare anche qualsiasi luogo esterno della piccola isola che andremo ad abitare, spostando gli oggetti esattamente come avviene in Happy Home Designer e Pocket Camp.
Siamo praticamente sicuri che in un secondo momento Nintendo mostrerà un editor disponibile con il touch screen di Nintendo Switch in modalità portatile: pochi, semplici tap sullo schermo per spostare gli oggetti e semplificare la personalizzazione degli ambienti interni ed esterni. Ad ogni modo già così New Horizons rappresenta un potenziamento notevole rispetto alle "opere pubbliche" di Animal Crossing: New Leaf: è possibile posizionare nel mondo di gioco qualsiasi oggetto, in qualsivoglia posizione (salvo dovute limitazioni che verranno sicuramente chiarite più avanti). Ma la novità principale di Animal Crossing: New Horizon è la direzione light RPG intrapresa dalla produzione, arricchita da una notevole componente crafting ("notevole" almeno per gli standard di Animal Crossing). Chi ha giocato in questo anno e mezzo Animal Crossing Pocket Camp sa già di cosa stiamo parlando, ma un esempio pratico chiarirà tutto ancora meglio: colpendo un albero con l'accetta quest'ultimo rilascerà diverse tipologie di legno.
Questo va portato nell'officina di Toom Nook e qui, scegliendo tra un catalogo di vari progetti, sarà possibile utilizzare il legno (e alcune stelline) per creare un oggetto di arredamento, come una panca, uno sgabello o un tavolo. Al momento è stata mostrata solo la meccanica del crafting legata al legno, ma chiaramente non sarà questa l'unica risorsa disponibile. È possibile (anzi, lo diamo quasi per scontato) che in altre zone si potranno estrarre minerali o diverse specie di rocce con il piccone. Altre componenti per le creazioni verranno probabilmente inventate da zero: quello che importa è che Animal Crossing abbia recuperato il crafting di Pocket Camp, rendendo la sua struttura portante più solida, variegata ed appagante. I momenti iniziali dell'avventura mostrano già una direzione leggermente più tecnica rispetto al passato, ma senza perdere lungo la strada l'immediatezza e l'accessibilità che da sempre contraddistinguono il franchise.
Pochi minuti sono stati dedicati anche al multiplayer di Animal Crossing: New Horizons che, lo sappiamo già, sarà sia online che in locale. Per la prima volta in assoluto potrete giocare, per esempio, assieme a vostra madre presente fisicamente nella stessa stanza, e soprattutto senza il fastidioso split screen. Quando i due personaggi si allontanano troppo tra di loro, l'abitante ospite sparisce e si ri-teletrasporta accanto al leader dell'isola; la bandierina del leader, cioè del giocatore che comanda in un preciso momento, può essere liberamente spostata dall'uno all'altro giocatore, in qualsiasi momento. È possibile così giocare insieme, interagire con il mondo di gioco, arredare l'isola. Nel trailer di presentazione erano attivi circa otto giocatori nello stesso momento: probabilmente è in arrivo non solo l'Animal Crossing più corposo di sempre, ma anche quello che maggiormente darà spazio all'interazione e alla condivisione dei contenuti tra i giocatori.
Animal Crossing: New Horizon arriverà con un po' di ritardo su Nintendo Switch, ma l'attesa dovrebbe ripagare abbondantemente ogni singolo giorno trascorso da questo giugno 2019 fino al prossimo 20 marzo 2020. È all'orizzonte probabilmente il titolo più vasto di sempre nella storia del franchise, quello che maggiormente darà spazio alla collaborazione tra i giocatori, nonché il primo di tutti a mettere da parte meccaniche immutate da dieci anni per proporre un light RPG con un (apparentemente) ricco sistema di crafting a disposizione. Questa volta i propri oggetti verranno creati in officina, e con essi sarà possibile arredare sia l'interno che l'esterno della propria abitazione. Restano alcuni dubbi sulla direzione grafico-artistica adottata su Nintendo Switch, che sembra leggermente sottotono rispetto a quanto visto in Pocket Camp, e sulle dimensioni della mappa di gioco. Bisogna pur sempre ricordarsi, tuttavia, che si tratta di un titolo ancora in lavorazione, e che Nintendo ha sicuramente scelto di mostrare solo una parte (minima) di quelli che saranno i contenuti definitivi.
CERTEZZE
- Un nuovo sistema di crafting
- Lo spirito della serie è rimasto immutato
- Si nota già tanta cura per i particolari
DUBBI
- Bisogna capire quanto innoverà il franchise
- L'isola sembra molto piccola
- Graficamente ha bisogno di molte rifiniture