Nella nostra più recente anteprima di Fire Emblem: Three Houses, avevamo parlato di alcune voci di corridoio che volevano smentire le atmosfere apparentemente adolescenziali di questo nuovo capitolo nella lunga e fortunata saga di strategici Nintendo. Secondo i leak, l'ambientazione scolastica tanto pubblicizzata sarebbe uno specchietto per le allodole, una scusa per preparare il nostro esercito alla storia vera e propria, che si svolgerebbe in seguito a uno scarto di ben cinque anni. Ebbene, Nintendo ha confermato e rimarcato questo sviluppo non solo nel trailer trasmesso durante il Direct dell'E3 2019, ma anche nel corso della Treehouse durante la quale abbiamo scoperto qualche nuova chicca su questo attesissimo GDR per Switch.
Il trailer
Il trailer trasmesso durante il Nintendo Direct dell'11 giugno è in realtà montato in modo abbastanza confuso e disordinato, probabilmente per non suggerire troppe informazioni circa l'inaspettato sviluppo della storia nel gioco. Finora abbiamo creduto che avremmo sostenuto soltanto una delle tre casate sulle quali si incentra la trama, ma sembra che le cose siano destinate a diventare molto più complicate. Nei primi secondi del trailer, sentiamo Edelgard organizzare una sorta di riunione per i cadetti del monastero di Garreg Mach, che avrebbero dovuto ritrovarsi a cinque anni di distanza come nelle più scontate commedie americane. Invece quei cinque anni cambiano drasticamente le vite di tutti i protagonisti: ritroviamo Edelgard incoronata, Claude col pizzetto e Dimitri con un occhio in meno. Nel continente di Fódlan è scoppiata la guerra e sembra proprio che saremo noi, nei panni di Byleth, gli unici che potranno riunire le casate contro un nemico comune e potentissimo.
La demo della Treehouse
L'ambientazione scolastica aveva sollevato qualche perplessità soprattutto nei veterani del franchise, e specialmente alla luce delle trame un po' puerili e derivative degli ultimi Fire Emblem, senza contare che il modo in cui era stato pubblicizzato il tutto ricordava eccessivamente un altro grandissimo JRPG, e cioè Persona. Sembra proprio che Nintendo sia corsa ai ripari, sfoderando l'asso nella manica della trama per suggerire che, sì, l'avventura inizia nell'accademia, ma prosegue assumendo tinte molto più fosche e drammatiche che ricordano i Fire Emblem d'antan come Path of Radiance. Nonostante ciò, i ragazzi della Treehouse si sono ben guardati dal giocare il titolo dopo lo scarto dei cinque anni, pur nominandolo spesso, e ci hanno mostrato più che altro le meccaniche di addestramento dei cadetti e qualche battaglia iniziale.
Come funziona il tutto pressapoco ormai lo sappiamo, ma la demo della Treehouse ci ha comunque rivelato qualche dettaglio aggiuntivo sulla struttura e la progressione di questa parte dell'avventura. Sapevamo già che esiste un calendario che scandisce i mesi e consente di pianificare il tempo limitato a nostra disposizione: dovremo decidere, giorno per giorno, se addestrare i cadetti, combattere sul campo di battaglia o trascorrere il tempo insieme a loro per conoscerli meglio. Oppure no. Potremmo decidere che non ce ne frega assolutamente niente di questa parte mezza social e mezza gestionale, affidando la preparazione dei cadetti a un automatismo che ci spedirà dritti all'ultimo giorno del mese, quello in cui si svolge una grande battaglia che conclude ogni capitolo della storia. In quel caso, ci perderemmo tutte le interazioni, i dialoghi e le sottotrame, senza contare che ci ritroveremmo nell'esercito personaggi meno definiti e preparati. Però, ehi, possiamo scegliere, ed è cosa buona e giusta.
Se decidessimo di seguire personalmente i nostri cadetti, si aprirebbe un mondo. Il monastero del Garreg Mach è enorme, talmente vasto che sarà possibile usare il viaggio rapido per spostarsi da un punto all'altro della mappa, sulla quale sarà possibile individuare in qualsiasi momento ogni singolo personaggio. Così facendo, potremo chiacchierare con loro, scoprire qualcosa di più sulle loro vite e apprendere informazioni che ci potrebbero essere utili, per esempio, quando dovremo rispondere a delle richieste anonime, scegliendo l'opzione giusta in base all'intuito e alla nostra familiarità coi problemi personali dei ragazzi. Potremo invitarli a cena o cantare insieme a loro nel coro della cappella, oppure semplicemente insegnare loro l'arte del combattimento in classe. Ogni decisione influenzerà il rapporto tra Byleth, i suoi studenti e gli altri docenti, aumentando il tempo che avremo a disposizione per seguirli quotidianamente e, allo stesso tempo, le possibilità per ogni studente di crescere in diversi campi.
Questa opportunità di esplorare in terza persona il monastero come fossimo in un normalissimo JRPG ci garantisce alcune possibilità esclusive che i meccanismi autonomi possono solo sognarsi. All'inizio del gioco dovremo scegliere una casata, certo, ma questo non ci impedirà di seguire le vicissitudini degli studenti nelle altre casate, e se riusciremo a colpirli positivamente, alcuni di loro potrebbero addirittura scegliere di abbandonare la loro casata per entrare nella nostra, diventando unità giocabili. In pratica, potremo reclutarli. Fire Emblem: Three Houses si dimostra quindi un titolo estremamente versatile, anche perché ogni personaggio potrà affrontare i vari esami per cambiare classe, una volta raggiunto un certo livello, e una volta sbloccate diverse classi potremo cambiarle in qualsiasi momento senza incorrere in nessuna penalità. Sebbene alcuni personaggi siano più portati di altri in certe arti di combattimento, nulla ci vieta di trasformare tutti in arcieri o in briganti.
Per quanto riguarda i combattimenti, la demo della Treehouse non ci ha rivelato nulla di particolarmente interessante che già non sapessimo, anche se ci hanno sorpreso i miniboss, nemici più potenti e grossi del normale che occupano fino a quattro caselle e possono dare parecchio filo da torcere ai nostri beniamini. Bisognerà combatterli usando ogni pizzico di strategia, ricorrendo ai Gambit dei battaglioni e alle Arti speciali - che ritornano da Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia ma non consumano più punti vita, limitandosi a logorare le armi più in fretta - per sconfiggerli. In questi casi è meglio usare i personaggi che impugnano le armi ancestrali delle loro casate: solo alcuni hanno questo potere, ma sembra che queste potentissime armi comportino anche alcuni svantaggi che equilibrano la situazione.
La prima battaglia mostrata nella Treehouse rientrava in un Paralogue, un capitolo extra sbloccato solo dopo aver reclutato nella casata delle Aquile Nere due cadetti che in precedenza appartenevano a quella dei Cervi Dorati. La seconda battaglia, invece, apparteneva alla storyline principale e schierava l'esercito del protagonista - in versione femminile - contro un misterioso Cavaliere della morte, un potente stregone mascherato che si era rintanato in un sotterraneo labirintico. In questo senso, la Treehouse ci ha mostrato un level design più elaborato: la mappa, ricca di porte da aprire e leve da tirare, era caratterizzata anche da piattaforme teletrasportanti e una serie di criteri secondari da soddisfare per vincere: nella fattispecie, il giocatore doveva raggiungere il boss e sconfiggerlo nell'arco di venticinque turni. Purtroppo non siamo riusciti a vedere lo scontro finale col Cavaliere della morte, ma dobbiamo ammettere che non vediamo l'ora di giocarlo personalmente il prossimo luglio.
E così era tutto vero. Sembra che la storia di Fire Emblem: Three Houses nasconda una componente più adulta e drammatica e che probabilmente il tempo che trascorreremo ad addestrare i giovani protagonisti servirà a stabilire un legame ancora più profondo col giocatore, coinvolgendoci ulteriormente negli sviluppi di una guerra spietata che affronteremo con il sistema di combattimento più sofisticato e appagante della serie. Se prima Intelligent Systems aveva la nostra curiosità, ora ha decisamente la nostra attenzione.
CERTEZZE
- Il trailer suggerisce una svolta epica e drammatica nella storia
- Il sistema di addestramento è ricchissimo di opzioni e garantisce un'enorme libertà di scelta e di personalizzazione
DUBBI
- Ovviamente non conosciamo ancora l'impatto che i cinque anni avranno realisticamente sulle scelte che abbiamo compiuto all'inizio del gioco