A.O.T. 2: Final Battle, che abbiamo recentemente provato durante un evento organizzata da Koch Media e Koei Tecmo a Parigi, è l'ultima incarnazione videoludica di un'anomalia: negli ultimi anni sono stati infatti pochissimi i manga (e anime) capaci di colpire l'immaginario tanto quanto Attack on Titan, l'opera di Hajime Isayama. Che infatti è una delle poche a contrastare il decennale strapotere di One Piece, Dragon Ball e compagnia in termini di popolarità. La prossima versione del videogioco si presenta ai cavalletti di partenza come una sorta di edizione definitiva del secondo capitolo, con la doppia possibilità di acquistarlo per intero oppure, per chi dovesse possedere A.O.T. 2, di integrare i nuovi contenuti alla propria copia come un qualsiasi DLC. Il piatto forte sono ovviamente le missioni prese dalla terza stagione dell'anime ma, come abbiamo potuto provare, c'è altro da vedere e giocare.
Una campagna, tre strade
Dicevamo la campagna dedicata alla stagione numero tre dell'anime: il pacchetto comprende oltre 20 missioni divise in tre blocchi distinti dedicati a Scout Regiment, 104th Southern Division e al punto di vista dei giganteschi nemici. Per la prima volta non ci verrà chiesto di impersonare un personaggio presente solo nella realtà del gioco ma utilizzeremo, a seconda della missione, i volti noti di Attack on Titan. A livello di gameplay le meccaniche sono quelle che già abbiamo imparato a conoscere, quindi un mix di abilità per muoversi in aria con il sistema di spostamento 3D e poi di tempismo per attaccare.
Una piccola novità per chi volesse unicamente godersi la storia è la presenza di una modalità ultra facile che demanda tutto il sistema di combattimento al solo tasto triangolo, ma dubitiamo saranno in molti lettori di queste pagine a sceglierla. Molto più succoso per gli appassionati è l'ampliamento dell'arsenale. Le Thunder Speas sono una versione speciale delle lame in dotazione ai nostri eroi, che aggiungono una nuova barra all'interfaccia e permettono, quando questa non si è esaurita, di sferrare un potente colpo dalla distanza in grado di uccidere immediatamente un gigante di grandi dimensioni. Tra l'altro usando lo sprint con il giusto tempismo si ottiene un ulteriore danno ad area che ferisce gli avversari circostanti. Più radicale l'ingresso tra le armi a disposizione delle Anti Personal Gear, delle vere e proprie pistole dotate di un numero finito di proiettili da ricaricare con gli appositi caricatori, attivabili con R2 anziché con il tasto triangolo che viene utilizzato per le normali lame. Purtroppo non le abbiamo testate ma lo sviluppatore, che ce le ha mostrate in azione, ha garantito che il vantaggio dato dalla possibilità di colpire da lontano viene equilibrato da un minor danno e poi dalla reazione dei giganti, che tenderanno a scagliarsi addosso qualsiasi cosa e a caricarci nel tentativo di colmare la distanza con il nostro alter ego. Per il resto i movimenti sono gestiti alla stessa maniera e alcune meccaniche già viste con la spada, come la schivata con annesso contrattacco, funzionano allo stesso modo con l'Anti Personal Gear.
I territori di Attack on Titan
L'altra novità più corposa di A.O.T. 2: Final Battle è la modalità Territory Reclamation Mode. Separata dalla storia principale, tanto che ci permetterà di controllare personaggi già morti nella terza stagione, prevede due fasi: una all'interno della propria base e poi una all'esterno, impegnati a combattere. Tramite un'apposita mappa è quindi possibile accedere a circa 70 scenari diversi, ciascuno con i propri obiettivi primari e secondari, quindi in base ai risultati ottenuti si viene premiati con una valutazione e le risorse necessarie ad espandere la base. Una base più evoluta ci darà modo di reclutare più personaggi incontrati sulla mappa, organizzare spedizioni più lontane dalle base e così via.
È un'aggiunta carina che tramuta in chiave videoludica l'idea dell'esplorazione fuori dalle mura. Allo stesso tempo ha permesso a Koei Tecmo di inserire alcune feature fantasiose, come delle armature e armi futuristiche, altrimenti incompatibili con il mondo di Attack on Titan. Tutte integrazioni che sono comunque state passate al vaglio dell'editore, che le ha approvate. Giocando ci siamo fatti l'idea di un'aggiunta corposa e ben studiata, piena di validi fan service, a patto ovviamente che l'originale sia piaciuto. Restano infatti i limiti di un'esperienza in parte ripetitiva, nell'azione come negli obiettivi, ma anche imperfetta dal punto di vista tecnico, come spesso ci ricorda la telecamera soprattutto ora che in certi casi combatteremo avversari umani, più numerosi e agili. La scelta dovrebbe essere facile per i giocatori già esperti, a tutti gli altri consigliamo di partire dalla nostra recensione di A.O.T. 2.
A.O.T. 2: Final Battle è una versione definitiva (e un DLC per chi possiede quella base) forte dei contenuti della terza stagione e di alcune novità che faranno felici gli amanti della serie, come la modalità Territory Reclamation Mode. Per il resto il bello e il brutto della serie sembra rimasto dov'era, prendere o lasciare.
CERTEZZE
- Tutti i contenuti della terza stagione
- La modalità Territory Reclamation Mode è una buona aggiunta
DUBBI
- Il gioco è quello con i suoi pro e contro