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Ark Nova: quando i giochi da tavolo reinterpretano i gestionali videoludici

Costruisci uno zoo votato alla ricerca e alla preservazione, e fallo meglio degli altri. È questo il cuore di Ark Nova, un gioco da tavolo che ha reinterpretato i gestionali videoludici.

SPECIALE di Francesco Serino   —   13/11/2024
Ark Nova

Dopo avervi parlato di Root e dell'importanza dell'asimmetria nel game design, e dopo avervi portato nello spazio di Nemesis per dimostrarvi che un buon regolamento può scrivere storie memorabili senza bisogno di uno script, è la volta di Ark Nova e i suoi bioparchi da costruire, gestire e naturalmente popolare di animali.

Uno zoo dopo l'altro

Da quando, un anno fa, sono tornato a interessarmi ai giochi da tavolo, Ark Nova è finito subito nel mio mirino. Del resto adoro costruire cose nei videogiochi, inoltre Agricola di Uwe Rosenberg già mi aveva dimostrato di valere due Banished, non potevo quindi non provare questo primo e al momento unico lavoro di Matthias Wigge. Ark Nova è un gioco sicuramente complesso ma poi non tanto dal punto di vista delle regole che sono anche ben spiegate: è più la sua ricca iconografia a causare grattacapi, e il suo atipico sistema di punteggio che se non compreso a dovere può allungare le partite a dismisura. Se non sai come fare punti, il gioco semplicemente non avanza: Ark Nova termina infatti solo quando uno dei giocatori non avrà fatto incontrare il segnalino attrattiva con quello reputazione, superando i cento punti in totale. Superati questi ostacoli, come premio si ha un'esperienza incredibilmente appagante lungo la quale si aprono e chiudono continuamente nuove possibilità. Alla fine, anche se avremo perso, quel che avremo costruito sarà sufficiente a sentirci pieni e soddisfatti, anche perché ad ogni partita vi ritroverete tra le mani uno zoo completamente diverso dal precedente.

Le carte di Ark Nova possono presentare tantissime icone diverse. Quelle in alto a sinistra rappresentano ciò che serve alla carta per essere giocata. L'aquila reale nella foto richiede uno spazio di cinque esagoni vicino alle montagne oppure uno slot nella voliera; venti soldi e la carta animali di secondo livello
Le carte di Ark Nova possono presentare tantissime icone diverse. Quelle in alto a sinistra rappresentano ciò che serve alla carta per essere giocata. L'aquila reale nella foto richiede uno spazio di cinque esagoni vicino alle montagne oppure uno slot nella voliera; venti soldi e la carta animali di secondo livello

Sul lato della scatola di Ark Nova, una breve biografia di Matthias Wigge ci ricorda che l'autore è nato nel 1980 e abita nella Westfalia orientale, ponendo l'accento sulla sua più grande passione: Magic the Gathering. E di somiglianze col famoso gioco di carte in Ark Nova ce ne sono diverse, a partire dal semplice fatto che la costruzione dei mazzi è uno degli aspetti più importanti di questo gioco fino ad arrivare al modo in cui le carte stesse potranno essere giocate. E sono tantissime: nel gioco base le carte zoo sono oltre 212 suddivise in 128 carte animali, 64 sponsor e 20 carte conservazione. Per giocare una carta animale è prima necessario costruire un recinto: questo avverrà attraverso degli speciali tetramini da posizionare sulla mappa esagonale del nostro parco: ce ne sono di diversa grandezza e anche di speciali come voliere e rettilari. Alcuni animali richiederanno recinti di una grandezza minima, altri fonti d'acqua o di terreni più montuosi. Il vostro parco verrà caratterizzato anche da strutture speciali come laboratori di ricerca, terreni adibiti a parchi avventura e/o progetti scolastici. Le carte sponsor se giocate vi permetteranno di assumere specialisti come l'ornitologa e la portavoce, che aumenterà la reputazione dello zoo ogni volta che verrà svolta una ricerca, o di avere sovvenzioni federali, di creare una biblioteca scientifica e molto altro ancora.

Carte, esagoni e lavoratori

Il gran numero di carte permette al gioco di offrire ad ogni partita situazioni sempre diverse, ma la rigiocabilità è anche garantita dalle numerose mappe presenti, ciascuna con una sua morfologia e in alcuni casi anche con dei bonus da attivare unici. I giocatori possono iniziare con la stessa mappa o pescarne una casualmente. Una delle mappe concede una rendita extra per ogni gelateria costruita, un'altra è munita di una grossa torre di osservazione che permette di guadagnare attrattiva per ogni recinto nelle vicinanze occupato, un'altra ancora dispone di un istituto di ricerca interno che renderà più semplice soddisfare le richieste degli animali. Sono bonus che andranno attivati costruendo strutture all'interno della mappa fino a raggiungere gli esagoni interessati, che verranno da quel momento considerati collegati e attivi. Tutte le mappe presentano poi degli esagoni speciali che una volta coperti con una struttura daranno in cambio il bonus visualizzato. Costruire necessita di una certa strategia perché farlo malamente può ridurre drasticamente lo spazio a disposizione; ci sono anche casi in cui è possibile fare punti sfruttando al massimo ogni sorgente d'acqua, o per un approccio naturalistico addirittura costruendo il meno possibile.

La plancia giocatore è dove troverete la mappa del vostro zoo e le carte azione necessarie per svolgere le diverse attività. Esistono mappe più facili e altre più impegnative, ed alcune hanno anche upgrade unici
La plancia giocatore è dove troverete la mappa del vostro zoo e le carte azione necessarie per svolgere le diverse attività. Esistono mappe più facili e altre più impegnative, ed alcune hanno anche upgrade unici

Infine, ogni zoo potrà assumere fino a tre lavoratori indispensabili per le collaborazioni di ricerca con le università, o per stringere alleanze tra i diversi continenti indispensabili per schierare alcuni animali e per partecipare alle operazioni di preservazione più importanti e remunerative dal punto di vista del punteggio. Quando si entra nel vivo, l'esperienza è delle più totalizzanti e anche se a volte non entreranno le carte giuste e sarà necessario cambiare strategia in corso d'opera, le possibilità di scelta sono sempre molteplici visto il numero di incastri, tra mappa, carte e lavoratori. Ark Nova è grosso, impegnativo, soddisfacente: ti riempie la testa non di regole, ma di possibilità. Eccetto una manciata di carte, non c'è però grande interazione tra giocatori ma forse è proprio questo che permette ad Ark Nova di essere anche un grandissimo, per quel che mi riguarda inaspettato, solitario. Mi piace giocare in solo ai board game, ma con Ark Nova non ne avevo mai considerato la possibilità e invece è stato proprio Ark Nova il mio gioco dell'estate. Se lo scorso anno me la spassavo con Two Point Campus sul portatile redazionale e questa primavera già mi pregustavo le partitone al mare con Unicorn Overlord, dopo il mare mi sono ritrovato più e più volte a riempire il silenzio del primo pomeriggio con un meticoloso solitario ad Ark Nova in terrazza, profumo di caffè appena fatto dalla cucina e grilli e grillacci tra le fronde fresche degli alberi nei paraggi. In solitario il numero di turni è prestabilito quindi le partite tendono anche a durare meno, ma la soddisfazione non è poi molto diversa da quella che si prova a vincere o perdere una missione di un videogioco gestionale che, tra le altre cose, solitamente non offre nemmeno una modalità Vs contro altri giocatori come di base fa Ark Nova.

Fotografie

Un aspetto divisivo di Ark Nova è il suo progetto grafico. Effettivamente la scelta di utilizzare fotografie al posto di illustrazioni lo rende al primo impatto meno interessante di altri giochi, meno accattivante. I dubbi svaniscono man mano che si prende confidenza col gioco e con i suoi animali, con i suoi personaggi in carne ed ossa che donano al prodotto un feeling sì diverso, ma al quale semplicemente è solo necessario abituarsi. Almeno così è stato nel nostro caso perché nel frattempo il gioco è stato intavolato anche diverse volte in compagnia, migliorando di partita in partita man mano che tutti i giocatori si impratichivano e, soprattutto, velocizzavano le loro mosse.

Ark Nova ci mette un po' a farsi capire appieno e non è proprio il più adatto se state iniziando ora, ma se gli darete fiducia è molto probabile che finisca dritto filato tra i vostri preferiti. A patto che vi piaccia il tema, naturalmente; se cercate delle meccaniche simili, non uguali, e un'ambientazione più nelle vostre corde, l'alternativa diretta è la fantascienza di Terraforming Mars. Una cosa da prendere in considerazione è che Ark Nova richiede un bel po' di spazio sul tavolo, ma fortunatamente è abbastanza veloce da apparecchiare e sparecchiare. Visto il suo peso generale, l'unico rischio è che finirete per giocarlo molto meno di quel che vorrete. Di Ark Nova uscirà a dicembre 2024 anche una trasposizione digitale su Steam.

I videogiochi gestionali potrebbero prendere più di uno spunto dal gioco da tavolo di Matthias Wigge. Graficamente impeccabili, le campagne degli ultimi builders videoludici tendono a risultare prive di mordente e sorprese. Gli imprevisti di un Ark Nova avrebbero fatto molto bene alla campagna di Zoo Tycoon 2, o del nuovo Planet Coaster; ma non solo a Frontier consigliamo un bel ripasso di cosa sia una sfida attraverso questo gioco da tavolo. Non è un caso che ultimamente stiano andando molto i gestionali survival, dove in un attimo le proprie creazioni possono venire spazzate via. Accade perché un approccio simile garantisce la fine di ogni partita entro un tempo umano, mentre l'approccio classico verso il sandbox è un impegno da centinaia di ore e senza un reale fine. Ark Nova è estremamente convincente e hai davvero l'impressione di essere al comando di uno zoo in costruzione, ma per due o tre ore di gioco. C'è quindi tutto il tempo di vedere il risultato delle proprie scelte e di sentirsene appagati, ma la conclusione rispetto alle controparti videoludiche arriva abbastanza velocemente ed è definitiva.

Animali, specialisti, edifici unici... per schierare tutte le carte avrete bisogno di un bel po' di spazio sul tavolo
Animali, specialisti, edifici unici... per schierare tutte le carte avrete bisogno di un bel po' di spazio sul tavolo

Per il me videogiocatore, è stato bellissimo scoprire che si può arrivare alle medesime emozioni attraverso strade completamente diverse da quelle frequentate fino ad ora.