Asgard's Wrath, provato alla GDC 2019

Una parte consistente dei giochi in realtà virtuale attualmente sul mercato è composta da esperienze dalle dimensioni contenute, piccole avventure dalla durata di poche ore o sandbox e arcade che è teoricamente possibile giocare all'infinito. Titoli come The Mage's Tale e The Solus Project rappresentano interessanti eccezioni, ma Asgard's Wrath prova a fare proprio della longevità il suo selling point, promettendo un'avventura lunga la bellezza di 30-40 ore. Dopo averlo provato alla GDC 2019, possiamo però dire che la durata del viaggio è probabilmente la parte meno interessante dell'action RPG sviluppato da Sanzaru Games.

Pdor, figlio di VR

Come altri giochi in VR, Asgard's Wrath vuole esaudire una fantasia ben precisa: immergere chi gioca nei panni di una potente divinità, affrontando creature mitologiche e scatenando poteri ultraterreni. In questo caso la mitologia scelta è quella norrena, con il giocatore che veste i sacri panni di un dio alle prime armi e che, per conquistare pieni poteri, viene messo alla prova da Loki attraverso una serie di missioni e battaglie. Non basta però indossare un visore per sentirsi immediatamente dei superumani, e questo Sanzaru Games sembra saperlo bene. Enormi attenzioni sono state chiaramente spese per fare in modo che le battute iniziali di Asgard's Wrath fossero d'impatto e aiutassero il giocatore a entrare nella parte. La nascita della divinità impersonata dal giocatore è infatti epica e solenne, ci porta nella sala di Asgard mentre attraversiamo un percorso celestiale fiancheggiato da imponenti statue.

Un attimo dopo ci si trova nel bel mezzo di un combattimento tra Loki e un gigantesco Kraken: nella sua forma divina, chi gioca ha le dimensioni di un gigante in mezzo all'oceano, e così gli umani tutt'attorno sembrano lillipuziani indifesi sulle loro minuscole barche. Terminato il combattimento (in cui potete affrontare il kraken con una spada gigante... o semplicemente prendendolo a pugni sul muso), il giocatore passa alla sua forma "mortale", assimilando le basi del sistema di combattimento attraverso alcune schermaglie con una serie di orchi. Nonostante non sia particolarmente originale o innovativo, il combattimento in Asgard's Wrath è elettrizzante e libero da qualsiasi limitazione.

Nel solo tutorial abbiamo utilizzato spade, mazze chiodate, scudi, asce e lame di diverso tipo, passandole liberamente da una mano all'altra e impugnandole in un verso o nell'altro; come in God of War, è possibile lanciare l'ascia contro un nemico e richiamarla a sé dalla distanza (afferrarla col giusto tempismo è una goduria), si può stordire l'avversario colpendolo con lo scudo, sbilanciarlo parando un colpo al momento giusto o eliminarlo in un attimo attaccando i suoi punti vitali. Una volta presa dimestichezza, il combattimento è viscerale e violento, e ci si trova a improvvisare e cercare il proprio stile con gli strumenti a disposizione. Il livello di sfida è tuttavia piuttosto elevato, costringendo a ricorrere con frequenza a pozioni curative, a studiare il comportamento e gli attacchi dei nemici e giocare in maniera non troppo avventata. A fare da collante tra i vari combattimenti ci saranno poi sequenze d'esplorazione più rilassate, con la possibilità di convertire certi animali in compagni da utilizzare in combattimento. Sfortunatamente non ci è stata mostrata una sequenza esplorativa, e i dubbi legati ad Asgard's Wrath riguardano proprio la capacità di intrattenere il giocatore con un'esperienza che sia varia e densa per tutta la durata dell'avventura. Specialmente considerando le oltre 30 ore di gioco a cui Sanzaru Games sta puntando.