Inutile girarci troppo attorno: Assassin's Creed Odyssey non è un tentativo di stravolgere la serie, bensì un titolo chiaramente costruito sulle basi poste da Origins, e si tratta di una mossa quantomai sensata visto il successo delle avventure di Bayek e la loro capacità di ridare vita a una serie che qualitativamente aveva imboccato una strada pericolosa con gli ultimi capitoli. La sua vicinanza a un gioco recente non significa però che Odyssey sia un prodotto privo di personalità: i ragazzi di Ubisoft Quebec si sono potuti sbizzarrire con una delle ambientazioni più suggestive mai viste nella serie, e hanno per una volta puntato su un aspetto davvero atipico per questo noto marchio, ovvero il fantastico. Già, perché Odyssey porta al limite le possibilità dei cosiddetti "frutti dell'eden" legandone le proprietà alla mitologia greca e offrendo per una volta avversari mostruosi... una mossa che non solo offre innumerevoli nuove opzioni ai designer, ma ha un effetto sul giocato ben più significativo di quanto si possa pensare.
Faccia a faccia con Medusa
La nostra prova non ci ha messo molto a mettere nero su bianco questa cosa: si parla di ben un'ora e mezza di gameplay avanzato, con il protagonista Alexios (ma scegliere la sua variante femminile porta ad un'avventura assolutamente identica) già dotato di gran parte dei poteri disponibili nel gioco. Ed è roba che rivaleggia con le esagerazioni di Saints Row 4, perché tra calci "spartani" e semplici bonus al danno si trovano anche esplosioni energetiche ad area, cariche infuocate, tiri da cecchino devastanti, e manovre sovrumane che in generale rendono il vostro alter ego una macchina da guerra inarrestabile, fino quasi allo sbilanciamento. Male? Non proprio, perché gli Assassin's Creed non sono mai stati particolarmente impegnativi, e Odyssey guadagna davvero molto in divertimento dalla presenza di abilità simili, per un sistema di combattimento nel complesso più variegato e adatto alla struttura libera ormai adottata dalla serie.
Inoltre non crediate che la forza spaventosa di Alexios implichi necessariamente un netto abbassamento del livello di sfida in ogni dove: la presenza di creature mitologiche ha permesso a Ubisoft di alzare a valori indegni la potenza dei boss, e Medusa - il mostro che concludeva la nostra prova dopo una questline piuttosto interessante - ci ha messo in seria difficoltà finché non abbiamo studiato una strategia sensata per eliminarla. Credeteci: il boss evocava soldati di pietra, scagliava raggi paralizzanti ed era in grado di teletrasportarsi, oltre a contare su tonnellate di punti vita; per ucciderla siamo stati costretti a dosare le cure, usare l'arco, calcolare attentamente i momenti di vulnerabilità tra un raggio e l'altro, e a schivare di continuo prese ed esplosioni. Si tratta di roba ben lontana dai boss a cui la saga ci ha abituato; il resto della formula, però, dai predecessori prende a piene mani, con qualche novità.
Il tuo protagonista, la tua ciurma
Parliamo ad esempio delle navi, qui tornate centrali perché supportate nettamente meglio dalla nuova ambientazione. Non abbiamo potuto esplorare più di tanto i combattimenti marittimi - non facevano parte della questline, e non abbiamo approcciato vascelli nemici durante la prova - ma c'è stata comunque la possibilità di reclutare nuovi marinai (una cosa fattibile subito dopo aver stordito un nemico) e di osservare i tanti miglioramenti disponibili per la propria imbarcazione: tutti elementi che fanno intendere una sua notevole importanza durante l'avventura. Molto interessante, inoltre, il nuovo sistema di dialoghi, ben più libero rispetto a quello visto in Origins (dove Bayek era un personaggio ben definito, diversamente da Alexios). A tutti gli effetti nulla sembra impedirvi di essere un antieroe senza scrupoli qui, e anche se lo scopo finale della campagna è ancora da definire, abbiamo avuto a disposizione scelte a dir poco brutali durante certe conversazioni. Sarà interessante vedere come tutto verrà contestualizzato all'interno della trama.
Tutto bene dunque? Non proprio. Il gioco mantiene ancora qualche magagna tecnica, principalmente legata all'intelligenza artificiale (che è molto più aggressiva ma anche sensibilmente più facile da confondere, visto l'arsenale di poteri a disposizione del vostro alter ego). In più alcuni puristi potrebbero protestare per le scelte fatte dagli sviluppatori, visto che hanno abbandonato in gran parte la fedeltà storica per offrire un titolo più imprevedibile e caciarone. Noi, in tutta sincerità, siamo dalla parte di Ubisoft Quebec in questo caso: la prova ci è piaciuta, e nel complesso l'esperienza ci è parsa più varia e piacevole delle fasi finali di Origins. Caratteristiche non da poco per un titolo che dovrebbe essere una "quantità nota". Ah, per chiudere, tecnicamente Odyssey ha ben poco da invidiare al suo predecessore, e gli eccessi mitologici hanno migliorato a dovere anche l'art direction offrendo viste di rara bellezza impossibili nel mondo reale. Un bel pacchetto completo, non c'è che dire.
Odyssey è potenzialmente l'Assassin's Creed più eccessivo e spettacolare mai creato, e questo potrebbe donargli un posto di prestigio nella serie nonostante le tante similarità con il suo diretto predecessore, Origins. Noi ci siamo divertiti parecchio durante la prova di Colonia, e crediamo sinceramente che il titolo abbia del potenziale, nonostante alcune magagne tipiche del marchio siano ancora chiaramente presenti. Poco da dire: se avete amato le avventure di Bayek, difficilmente non apprezzerete quelle di Alexios o Kassandra.
CERTEZZE
- Eccessivo, e molto più "fantasy" degli altri Assassin's Creed
- Molto divertente, imprevedibile e caciarone
- Le basi di Origins a cui si rifà restano molto solide
DUBBI
- Problemi con l'intelligenza artificiale, ancora non ottimale
- La trama sarà all'altezza?