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Assassin's Creed: Valhalla, un viaggio nella mitologia norrena

Scopriamo assieme le caratteristiche della mitologia norrena che farà da sfondo al nuovo Assassin's Creed: Valhalla

SPECIALE di Luca Porro   —   30/04/2020
Assassin's Creed Valhalla
Assassin's Creed Valhalla
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Ieri, dopo l'evento di reveal del nuovo Assassin's Creed con BossLogic, vi abbiamo raccontato dei principali avvenimenti storici legati all'epoca Vichinga. Il popolo Vinchingo e la sua storia però non saranno gli unici protagonisti di Assassin's Creed: Valhalla, la mitologia norrena infatti avrà un ruolo importante nella caratterizzazione di tutto ciò che ruota attorno al popolo norreno. Per questo motivo oggi vogliamo tuffarci in questo mondo fatto di dei e di creature uniche, andando a scoprire cosa questa mitologia ha in serbo per gli appassionati del franchise Ubisoft.

Cosmologia norrena

Quando ci si riferisce alla mitologia norrena si fa riferimento alla religione nordica pre-cristiana legata ai popoli della penisola scandinava e dell'Islanda, ramo della mitologia germanica. A differenza della mitologia greca o di quella egizia, la norrena ha subito in maniera più netta il lento scorrere del tempo visto che gran parte di essa è stata tramandata in maniera orale e l'unico testo a noi pervenuto è l'Edda che possiamo dividere in Edda in prosa e in Edda poetica.

L'Edda in prosa fu redatta nel 1220 da Snorri Sturluson, uno storico a cui dobbiamo gran parte delle conoscenze culturali del popolo norreno. L'Edda in prosa ci è stata tramandata da quattro codici uno dei quali, il primo (Codex Regius) conteneva 29 poemi. Questi ultimi oggi sono conosciuti come Edda Poetica o Edda Maggiore, ovvero la principale fonte delle leggende norrene. I quattro codici dell'Edda in prosa si chiamano: Codex Regius, Codex Wormianus, Codex Trajectinus e Codex Uppsalienesis. Tutte queste fonti dunque, ci hanno permesso di comprendere meglio la cosmologia del mito norreno e il suo pantheon di dei maggiori e minori. Vediamoli assieme.

Vichinghi 2

La cosmologia norrena vede la presenza di nove regni a comporre l'universo, e due grandi entità a sorreggere l'orizzontalità e la verticalità dell'universo: la prima sorretta da Jormungadr e la seconda da Yggdrasill. Un errore molto comune è l'attribuzione del valore di regno a quelli che sono invece dei luoghi: Asgardr ad esempio non è uno dei nove regni bensì il luogo dedicato agli dei all'interno del regno di Asaheimr (la casa degli Asi, una delle due tipologie di dei). Per questo motivo ricordatevi che il suffisso "gardr" indica sempre un luogo all'interno di un regno che invece è caratterizzato dal suffisso "heimr".

Seguendo dunque questa piccola regola scopriremo che i nove regni della cosmologia norrena sono: Asaheimr, Alfheimr, Svartalfaheimr, Mannheimr, Vanaheimr, Jotunheimr, Niflheimr, Hel e Muspellheimr. Questa ricostruzione dei regni ripercorre le citazioni avvenute all'interno dell'Edda che però non elenca mai i nove regni in maniera consecutiva. L'unico dato certo è che la più grande importanza è data al regno di Mannheimr contenitore di Midgardr, ovvero la casa degli umani. Questo regno infatti è il vero e proprio ago della bilancia fra le quattro coppie di regni opposti che si contrappongono nella cosmologia norrena. La più grande contrapposizione tra questi regni è ovviamente quella che vede Asaheimr contro Hel (il cielo contrapposto all'inferno).

Assassins Ragnarok

Ognuno di questi nove regni ha poi un elemento mitologico che lo contraddistingue: Asaheimr ha gli Asi (gli dei che sottostanno a Odino), Vanaheimr ha i Vani (Freya è ad esempio una di loro), Mannheimr ha gli Umani, Jotunheimr ha i Giganti, Alfheimr ha gli Elfi, Hel ha i morti con disonore, Svartalfaheimr ha i Nani e gli Elfi Oscuri e infine Niflheimr e Muspellheimr che hanno come elementi rispettivamente il mare di ghiaccio il primo e il fiume di fuoco il secondo. Ognuno di questi regni e di questi elementi mitologici ha delle leggende, delle vicende e dei personaggi caratteristici; prima però di vedere quelli più iconici è giusto a mio modo citare l'Edda Poetica, in particolare la Voluspà o Profezia della Veggente da cui si può estrapolare il mito della Creazione: "Áðr Bors synir bjǫðum of ypðu, þeir es Miðgarð mæran skópu; sól skein sunnan á salar steina; þá vas grund gróin grænum lauki. Sól varp sunnan, sinni mána, hendi enni hægri of himinjǫður; sól þat né vissi, hvar hon sali átti; stjǫrnur þat né vissu, hvar þær staði áttu; máni þat né vissi, hvat hann megins átti. Þá gengu regin ǫll á rǫkstóla, ginnheilǫg goð, ok gættusk of þat: Nótt ok niðjum nǫfn of gáfu, morgin hétu ok miðjan dag, undorn ok aptan, árum at telja."

Quello che trovate qui sopracitato è la parte della Voluspà chiamata "La Creazione del Mondo" e in maniera molto riassunta racconta di come dal vuoto cosmico iniziale emersero i regni di Muspellheimr e Niflheimr uno di fuoco e uno di ghiaccio che scontrandosi nel Ginnungagap (il nome del vuoto cosmico) diedero vita al gigante Ymir la cui progenie diede origine ai figli del gigante Borr: Odino, Vili e Vè che uccisero il padre e tutti i giganti di brina ad eccezione di Bergelmir e di sua moglie che si salvarono attraverso un tronco cavo e crearono dal corpo del primo gigante il regno degli umani, i primi umani e la volta celeste. Successivamente crearono i restanti regni.

Thor

Se dunque questo incipit vi offre un'idea generale di quanto si possa trovare all'interno della cosmologia norrena, vediamo ora qualcuno dei più rappresentanti esponenti della mitologia norrena, a partire da quei Yggdrasil che abbiamo lasciato indietro. Yggdrasill è appunto il frassino che regge la verticalità dell'universo, le sue radici si prolungano per tre diversi regni: Mannheimr, Asaheimr e Hel e da esso sgorga la sorgente di Mimir. A predersi cura di Yggdrasill, ci sono le Norne delle figure simili alle Parche greche che tessono il filo del destino e che mantengono in forze con acqua e argilla il sacro frassino.

I protagonisti della mitologia

Passando invece a quelli che sono alcuni dei personaggi più celebri della mitologia norrena abbiamo sicuramente tra gli Asi: Odino il padre degli dei, Thor e Baldr due dei suoi figli più iconici, Loki il celebre "Trickster" norreno figlio del gigante Farbauti e della dea Laufey, ma anche Heimdallr: il dio protettore del Bifrost e guardiano degli dei. Subito dopo troviamo i Vani, rappresentati dalla celebre Freya figlia di Njordr e sorella di Freyr che fu mandata ad Asgard come ostaggio per far finire il conflitto tra Asi e Vani. Oltre ai classici dei però, la mitologia norrena è ricca di personaggi iconici che trovano spazio in miti davvero sorprendenti. A partire dal lupo Fenrir, passando per il celebre drago (ex nano) Fafnir del ciclo dell'anello dei Nibelunghi, a Niddhog il drago che vive alle radici di Yggdrasil. Dai nani fabbri degli dei Brokkr e Sindri alla celebre Sif e il mito dei capelli dorati. Quello che però in molti non sanno è che la mitologia norrena è anche ricca di oggetti carismatici: non solo dunque il celebre martello di Thor: Mjollnir, ma anche la lancia di Odino Gungnir, l'anello Draupnir, la nave leggendaria Skidbladnir, e il verro d'oro Gullinbursti.

Valchirie

Quello che abbiamo visto è dunque una cosmologia e un insieme di personaggi davvero numerosi e iconici che potrebbero rientrare benissimo in un titolo della serie Assassin's Creed. Sì perché se pensiamo a come gli ultimi due titoli, Origins e Odyssey, sono stati gestiti crediamo che proprio per le caratteristiche storiche e mitologiche del popolo norreno, Assassin's Creed: Valhalla possa tranquillamente offrire in maniera più naturale un connubio perfettamente amalgamato di storia e mitologia. Potremmo avere dunque una parte molto più storicamente legata alle vicende conflittuali tra popoli scandinavi e popoli dell'Anglia (inghilterra) e una parte più mitologica legata alle visioni divine e all'uccisione magari di mostri durante delle fasi che potremmo chiamare "Berserkir". La gestione di elementi come Valchirie e Berserkir (molto lontani dai contorni prettamente storici della saga) sembrano ad una prima riflessione piuttosto problematica.

L'unico espediente che ci viene dunque in mente è la riconduzione della "furia berserkir" alla teoria secondo cui l'impossibilità di provare dolore e l'eccessiva rabbia di questi guerrieri fosse causata dall'assunzione di psicofarmaci e allucinogeni. Dunque non ci sorprenderebbe l'utilizzo di tali espedienti anche per affrontare le parti più mitologiche e meno storiche del titolo.

Vichinghi

Manca ancora un po' alla release di Assassin's Creed: Valhalla ma il setting ha dimostrato ancora una volta che le possibilità dell'espediente trovato da Ubisoft per portarci in giro per la storia dell'umanità, sono infinite. Non ci resta che attendere e nel frattempo speriamo di avervi fatto assaggiare un'ambientazione e un contesto che sulla carta ha numerosi assi da poter sfruttare.