È spuntato all'improvviso uno dei titoli più interessanti della prossima lineup di Nintendo Switch: Astral Chain è emerso a sorpresa nel corso del ricco Direct di febbraio 2019 e in breve ha scalato le varie classifiche personali andandosi a piazzare nei primissimi posti tra i titoli più attesi per la console Nintendo. D'altra parte, quando compare il logo Platinum Games sappiamo già di avere a che fare con qualcosa da tenere d'occhio e quando si tratta di titoli inediti l'interesse aumenta considerevolmente. Il rapporto tra il team di sviluppo e Nintendo sembra ormai solidissimo a causa anche di una serie di condizioni particolarmente favorevoli per questa relazione: l'eclettismo ormai tipico di Nintendo Switch, la sua estrema diffusione in Giappone, la predilezione anche per stili di gioco asciutti e classici, nonché la possibilità di investire più sul gameplay che sugli orpelli tecnici sembrano tutti elementi favorevoli ad accogliere le produzioni Platinum e il terreno fertile concesso da Nintendo su questo fronte sta facendo crescere pianticelle davvero molto interessanti, da Bayonetta 3 a questo nuovissimo titolo.
A dire il vero sappiamo ancora molto poco di Astral Chain e l'entusiasmo è dovuto più al pedigree dei suoi autori e alle atmosfere che ha lasciato trapelare nelle sue brevi apparizioni viste finora. In sostanza, da febbraio ad oggi c'è stato giusto un trailer, qualche immagine e brandelli di notizie, veramente poco soprattutto per un gioco che dovrebbe essere pronto fra tre mesi. La data di uscita è fissata per il 30 agosto 2019 e la tempistica suggerisce una presenza importante del titolo all'E3 2019, considerando che non sembrano esserci altri appuntamenti importanti nel frattempo, ma è anche vero che Nintendo se ne infischia alquanto degli appuntamenti prefissati e potrebbe piazzare un Direct interamente dedicato al gioco in qualsiasi momento. In ogni caso, la presenza della casa di Kyoto alla fiera di Los Angeles è comunque confermata e anche importante, dunque è altamente probabile che Astral Chain sia destinato ad essere uno dei protagonisti dell'E3 2019 di Nintendo.
Action e spirito nipponico
È successo, a un certo punto, che l'action game classico in terza persona di matrice nipponica sia diventato una sorta di animale raro e strano, quasi da riverire in ogni sua nuova interpretazione. Con l'evoluzione del mercato che ha spinto sempre più sulle mega-produzioni di taglio cinematografico da una parte o il multiplayer spinto verso il gaas dall'altra, in mezzo ai due estremi lo spazio è stato riempito più che altro dalle produzioni indie, ma si sono perse di vista le mezze vie. In questo modo, la grande quantità di produzioni medie che costituivano buona parte del catalogo della scorsa generazione è andata dileguandosi, in corrispondenza anche di un periodo critico per lo sviluppo nipponico che ha ridotto notevolmente le sperimentazioni da tale fronte. In questo scenario, Platinum Games ha rappresentato un elemento quasi di rottura, proseguendo semplicemente con la sua visione classica dello sviluppo e continuando a proporre titoli "medi" per quanto riguarda la dimensione degli investimenti, anche su licenza a rimarcare lo stile quasi d'altri tempi nel metodo di lavoro del team.
Anche i titoli più celebri come Bayonetta, Vanquish o Metal Gear Rising non sono propriamente assimilabili a maxi-produzioni, ma ci riferiamo a giochi come MadWorld, Anarchy Reigns, The Wonderful 101 o tie-in come The Legend of Korra, Transformers: Devastation e Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutants in Manhattan. A ben vedere, c'è un particolare elemento comune in questa linea di giochi, oltre all'essere pervasi da uno spirito quasi anni 90, ed è la presenza di Takahisa Taura al design, quello stesso giovane membro di Platinum Games che debutta nel ruolo di director in Astral Chain. Ecco uno dei punti di maggior interesse nel nuovo titolo per Nintendo Switch, al di là di tutte le qualità più evidenti che sono facilmente rilevabili già dal primo trailer: si tratta di vedere come se la caverà Taura in un ruolo più centrale dello sviluppo rispetto a quanto visto finora, avendo una mano più libera nel plasmare il gioco stando sulla sedia virtuale del regista.
Il grande momento di Takahisa Taura
Un percorso da predestinato: dopo aver firmato diverse produzioni da designer di livello standard, Takahisa Taura si ritrova ad essere uno dei due maggiori responsabili di NieR: Automata come senior designer, che si rivela un successo globale nonché uno di quei titoli tuttora presi a pardigma della rinascita dello stile di sviluppo videoludico nipponico. Ritrovarsi accanto a un personaggio come Yoko Taro non favorisce l'emersione della sua figura, peraltro piuttosto schiva rispetto anche ad altri colleghi ben più baldanzosi tipo Hideki Kamiya, tuttavia è chiaro come Taura sia probabilmente l'elemento chiave nella costruzione del nuovo NieR, responsabile del sistema di combattimento che è poi la spina dorsale del gioco intero, in un perfetto equilibrio tra gameplay ed estetica, sostanza e forma. È un deciso passo avanti rispetto ad altri giochi nella carriera del designer, nei quali l'azione pura sembrava emergere in maniera più netta come elemento caratterizzante, a fronte di strutture videoludiche ancora un po' grezze o con un'identità meno precisa, che dimostra una certa maturazione e un'ottima sinergia del responsabile del sistema di combattimento con gli altri membri del team.
Astral Chain è dunque un momento fondamentale nella carriera di Taura, che si ritrova in giovane età a dirigere una nuova proprietà intellettuale originale ed esclusiva per Nintendo Switch, console principale in Giappone e bene in vista in tutto il mondo. È la sua occasione per dimostrare una nuova visione d'insieme del videogioco, mettendo come sempre il combat system al centro dell'attenzione ma possibilmente modellandoci intorno un gioco dotato di carattere e profondità strutturale. La configurazione del team sembra studiata per far emergere le caratteristiche del gameplay firmato Taura ma in maniera più bilanciata rispetto a quanto visto anche in passato: in questo senso può risultare fondamentale il supporto dell'esperto Hideki Kamiya, istituzione di Platinum Games, che avrà il ruolo di guidare il giovane director alla sua prima esperienza in questo ruolo.
Un po' di storia
Astral Chain è ambientato ad Ark, una megalopoli multi-culturale del futuro che si ritrova improvvisamente nel caos più totale quando alcuni portali da un'altra dimensione sconosciuta si materializzano in varie zone, trasportando nella città delle aggressive creature dagli intenti distruttivi. Il mistero su queste e sulle loro intenzioni è totale, visto che l'unico comportamento che dimostrano è semplicemente l'attacco incondizionato nei confronti degli esseri umani e la distruzione dell'ambiente circostante, come una vera e propria forza d'invasione aliena. Di fronte a una minaccia di questo genere, le forze di difesa di Ark sono completamente impreparate e subiscono sconfitte disastrose, fino alla creazione di un corpo di polizia appositamente sviluppato e addestrato per fronteggiare questi misterioso nemici, chiamato Neuron, di cui fanno parte i protagonisti, tra i quali possiamo scegliere il personaggio principale tra la versione maschile e quella femminile (l'altra scelta comparirà comunque nel gioco al nostro fianco come fratello o sorella minore).
I valori produttivi messi in campo da Platinum risultano evidenti anche dalla scelta di Masakazu Katsura come character designer per i personaggi del gioco, ovvero l'autore di popolari manga come Video Girl Ai e Zetman, peraltro molto conosciuto e apprezzato anche dalle nostre parti. Non è una scelta comune in ambito videoludico e la volontà di trovare una collaborazione di alto profilo, in grado di fornire una caratterizzazione peculiare ad Astral Chain, è evidente anche in questa decisione. Il tratto di Katsura è ben riconoscibile e soprattutto piuttosto inedito per un videogioco action, dotato peraltro di un'ambientazione fantascientifica tendenzialmente cyberpunk che aumenta l'effetto novità e contribuisce a costruire una forte identità per il nuovo titolo Platinum, che in questo modo sembra voler cementare la propria presenza su Nintendo Switch con un action game davvero memorabile.
Un mix esplosivo
Che i combattimenti siano al centro della progettazione stessa di Astral Chain è stato riferito anche dallo stesso capo del team Platinum, Atsushi Inaba, che in un comunicato ai giocatori ha spiegato come il progetto sia nato già da alcuni anni a partire da un'idea dello stesso Taura, ma mantenuto segreto fino a pochi mesi fa. Questo fa capire come ci sia un notevole studio dietro al gioco, che si propone come punto di riferimento negli action game grazie alle sue particolari meccaniche. Il sistema "Synergetic Action" studiato dal director per Astral Chain dovrebbe rappresentare la nuova evoluzione del combattimento targato Platinum, che si presenta come al solito esaltante e spettacolare, in attesa di poterlo provare con mano. Elemento innovativo e caratterizzante di questo sistema è il Legion, una sorta di creatura trasformabile dall'aspetto bio-meccanico che funge sia da compagno di battaglia che da supporto nelle fasi di indagine. Il Legion è l'arma in più specifica del corpo di Polizia Neuron ed è probabilmente la caratteristica su cui il director ha lavorato maggiormente per costruire il sistema di combattimento del gioco: viene evocato all'inizio della fase di battaglia e può assumere diverse forme, tra cui una umanoide (tipo mech) e una quadrupede che funge anche da cavalcatura per il protagonista.
Il Legion funge da vero e proprio compagno di battaglia e assiste eseguendo mosse e manovre coordinate con il personaggio, a cui è legato da una sorta di catena luminescente che può essere utilizzare per imprigionare i nemici e probabilmente per altre applicazioni più creative. Tutto questo, oltre al combattimento più standard attraverso l'uso di armi bianche e da fuoco, determina una notevole varietà di approcci e situazioni grazie alla particolare implementazione di queste creature, che sembra abbiano anche risvolti importanti all'interno della storia. Il fatto che il Legion sia anche uno strumento di "indagine", come riferito dagli sviluppatori, fa pensare a ulteriori utilizzi nelle fasi più prettamente di esplorazione e stealth, dunque Astral Chain si presenta come un gioco più vari e sfaccettato di quanto potrebbe sembrare a prima vista, con le fasi extra-combattimento che appaiono improntate più sull'avventura a trazione narrativa.