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Baldur's Gate 3, l'ultima, impressionante, prova del gioco a casa di Larian

Volati a Gand per un ultimo evento stampa di Baldur's Gate 3, abbiamo potuto approfondire l'opera di Larian come mai prima d'ora. Quanto visto è impressionante.

PROVATO di Aligi Comandini   —   07/07/2023
Baldur's Gate 3, l'ultima, impressionante, prova del gioco a casa di Larian
Baldur's Gate III
Baldur's Gate III
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Che Baldur's Gate 3 sia ormai circondato da aspettative titaniche non è certo un segreto: il massiccio early access che ha accompagnato lo sviluppo del gioco quasi dal principio è stato già sviscerato in ogni modo possibile e ha colpito l'utenza al punto da portare svariati giocatori a considerarlo migliore di gran parte dei giochi di ruolo occidentali disponibili sul mercato, nonostante si tratti a tutti gli effetti solo del prologo. Le motivazioni per essere ottimisti, insomma, ci sono davvero tutte.

Non dipende nemmeno più dall'importanza del marchio ormai, dato che Larian negli anni ha dimostrato non solo di avere un occhio di riguardo per la community - tanto da aver modificato sensibilmente i sistemi in base al feedback ricevuto, migliorando non poco vari aspetti - ma di aver fatto passi da gigante persino nello sviluppo degli aspetti in cui erano maestri.

Eppure, invitati a casa del team a Gand per un ultimo evento prima del lancio (anticipato al 3 agosto) di questo titanico GDR, non avevamo chissà quali aspettative... non per dubbi sulla qualità del titolo, bensì per via delle passate presentazioni del team, di norma dedicate solo alle nuovi classi inserite e alle modifiche contenutistiche legate al primo atto della campagna. Invece, sorprendentemente, Larian ha chiuso con stile, mostrandoci addirittura sezioni avanzate del secondo e del terzo atto giocate dal fondatore dello studio Swen Vincke in persona (e prevedibilmente finite malissimo) oltre a molteplici variazioni delle quest legate alle scelte del giocatore che ci hanno lasciato a bocca aperta. Ecco cosa vi aspetta.

L'omicidio nel sangue

Tra le tante origini a disposizione in Baldur's Gate 3 ora c'è anche 'the Dark Urge'. Un punto di partenza incredibilmente dark e affascinante
Tra le tante origini a disposizione in Baldur's Gate 3 ora c'è anche "the Dark Urge". Un punto di partenza incredibilmente dark e affascinante

Prima di elaborare quanto detto, crediamo sia il caso di partire da alcune specifiche novità, perché c'è stato finalmente modo di provare una build molto vicina a quella finale (contenutisticamente completa, ma ancora da ripulire) e con tutte le classi e le origini a disposizione. Quando si parla di origini ovviamente si intende la possibilità di interpretare uno dei personaggi già caratterizzati nel gioco invece di un protagonista personalizzato - una caratteristica confermata dagli sviluppatori molto tempo fa, e simile a quanto fatto con Divinity Original Sin 2 - eppure anche qui ci siamo trovati davanti a una sorpresa.

L'ultima origine a disposizione si chiama infatti "The Dark Urge" e permette di creare il proprio personaggio da zero esattamente come quella base (comunemente conosciuta come "Tav", per via del nome di default del protagonista); se la si seleziona, però, si affronta un'avventura molto più dark e cruda di quanto potessimo immaginare. Questo curioso punto di partenza vi rende infatti un individuo privo di memoria, costantemente mosso da istinti violenti, talmente poderosi da farvi perdere a tratti del tutto il controllo. Basta pochissimo perché nei panni di un personaggio simile le cose si facciano spaventosamente dark, tanto da permettere apparentemente di affrontare l'intera avventura come una sorta di serial killer pronto a uccidere chiunque, compresi i suoi compagni. Attenzione però, perché questa origine, pur contenendo alcuni eventi inevitabili, è flessibile quanto le altre: sta al giocatore abbandonarsi del tutto ai suoi istinti maligni o tentare di combatterli, e sembra perfino possibile portarla avanti in modo eroico. Non bastasse, tale scelta vanta un'ulteriore chicca sotto forma di poteri aggiuntivi ottenibili abbandonandosi all'istinto omicida; non ancora noti, ma certamente stuzzicanti. Riteniamo sia una idea brillante, che ci ha catturato al punto da spingerci ad affrontare la prima run proprio interpretando questo mostro in forma di uomo. Non vediamo l'ora di approfondire a dovere i tanti sviluppi possibili una volta intrapresa questa strada.

Questo tipo di approccio alla narrativa, ad ogni modo, pervade l'intero gioco a livelli che non ritenevamo possibili. Già nell'atto uno si notavano collegamenti significativi tra le quest e variazioni gargantuesche della campagna legate alle scelte del giocatore, ma non ci aspettavamo che stravolgimenti simili permanessero in ogni singolo atto. Invece gli spezzoni di gioco mostrati da Swen Vincke hanno sottolineato in modo incredibile l'importanza delle scelte fatte dal giocatore, al punto da costringere il team a mettere in parallelo il giocato di un altro sviluppatore a quello del fondatore del team per mostrare fino a che punto le cose possono mutare tra una partita e l'altra. Senza voler entrare nel campo minato degli spoiler (e ne abbiamo visti più di quanto avremmo voluto), sappiate solo che scelte volutamente maligne offrono quest principali del tutto trasformate, con interazioni e dialoghi totalmente nuovi, battaglie a fianco di fazioni opposte, e interi quartier generali dedicati (ognuno con la sua pletora di quest). E la cosa migliore è che non si tratta di scelte binarie: al giocatore viene sempre data la possibilità di affrontare le quest principali in vari modi, arrivando a inimicarsi anche individui all'interno delle fazioni amiche o permettendo di avanzare seguendo approcci del tutto inaspettati e separati dalle vie più ovvie. È una ragnatela di eventi e possibilità a dir poco impressionante, e non ci aspettavamo arrivasse a livelli simili pur avendo giocato buona parte dell'atto uno più volte.

Siamo rimasti positivamente sorpresi anche dalla qualità generale della scrittura. Il fatto che i Larian siano in larga parte grossi fan della serie di cui si stanno occupando è cristallino, e la cura riposta nella caratterizzazione di personaggi, fazioni e quant'altro ci è parsa davvero notevole. La narrativa, peraltro, passa da momenti davvero oscuri all'umorismo leggero con grande naturalezza, chiaramente a voler sottolineare quanto eterogeneo e imprevedibile sia l'universo dei Forgotten Realms su cui tutto si basa.

Mille modi di fallire un tiro di dado

La mappa di Baldur's Gate è molto più complessa e verticale di quanto ci aspettassimo. Passerete decine di ore in città
La mappa di Baldur's Gate è molto più complessa e verticale di quanto ci aspettassimo. Passerete decine di ore in città

Difficile ovviamente al momento valutare la qualità complessiva della narrativa, considerando che quanto visto è a malapena un frammento dell'insieme, tuttavia è difficile non essere ottimisti davanti a un lavoro come questo. Se tutto dovesse rompersi, l'unico colpevole possibile saranno le connessioni tra gli eventi: la ragnatela della trama è spaventosamente elaborata, e con un numero di fattori simile da tenere costantemente in considerazione, la possibilità che qualcosa si "spezzi" esiste eccome.

La stessa cosa vale, peraltro, per il gameplay, dato che l'ultima versione da noi provata conteneva non solo tutte le nuove sottoclassi, ma anche un buon numero di magie aggiuntive (oltre alle innumerevoli abilità legate al nuovo level cap settato a 12). Baldur's Gate 3, alla base, è pur sempre un GDR di Larian e come tale offre un'infinità di approcci resi possibili dall'interattività estrema del sistema. Lo spezzone di gioco mostrato da Swen Vincke è stato però particolarmente illuminante nel mostrare le tante opzioni a disposizione del giocatore, dato che il fondatore di Larian ha pensato bene di mostrarci in diretta un complicatissimo piano per accedere al caveau di una banca (non per una rapina, ma per far avanzare uno degli eventi principali della storia) ed è riuscito a far fallire sistematicamente tre quarti delle sue strategie, dimenticandosi magie fondamentali per portarli a termine, o trovandosi semplicemente di fronte all'inesorabile muro della sfortuna nera durante i tiri di dado. La cosa incredibile? Ad ogni errore o dimenticanza, si aprivano almeno altre tre nuove possibilità per aggirare i problemi che Swen aveva creato da solo; questo è chiaramente un gioco che premia la creatività del giocatore e il pensiero laterale. Altro elemento sorprendente poi, è il design delle mappe: le ambientazioni (e in particolare la città di Baldur's Gate) sono strutturate secondo calcoli precisi legati alle distanze e alla verticalità, per permettere ai giocatori di aggirare completamente certi blocchi solo con l'uso di magie utili, specifiche abilità passive, i teletrasporti offerti da certi oggetti, o semplicemente la forza bruta.

Le scelte fatte durante la campagna d Baldur's Gate 3 cambieranno completamente la vostra progressione e le quest principali. Ci aspettiamo una rigiocabilità esagerata
Le scelte fatte durante la campagna d Baldur's Gate 3 cambieranno completamente la vostra progressione e le quest principali. Ci aspettiamo una rigiocabilità esagerata

Anche col ribilanciamento generale delle classi il team sembra aver fatto un ottimo lavoro. Non c'è purtroppo stato il tempo di testare a fondo tutto (d'altronde molte sottoclassi si sviluppano solo a livelli avanzati, e non se ne possono cogliere le finezze ripartendo dal primo atto), ma quanto fatto col monaco, ad esempio, ci ha convinto. Con più azioni e punti ki a disposizione, oltre a un rimaneggiamento completo della sua sottoclasse elementale, ora questa opzione non sembra aver nulla da invidiare alle altre, e dopo una lunga chiacchierata con il Lead System Designer risulta chiaro come si sia tentato di equilibrare le cose nel modo più logico possibile, partendo anche da anni di discussioni legate alle versioni offerte dal GDR carta e penna.

L'unico lato negativo in tutto questo ben di dio? La versione da noi provata non era ancora quella definitiva, nonostante il titolo esca a brevissimo. Si notavano quindi ancora alcune mancanze nella pulizia tecnica generale, e non sono mancati dei bug (anche se un paio di quelli visti sembra siano già noti e risolti). Improbabile che un gioco di questa scala e complessità sia impeccabile da questo punto di vista comunque, e accettiamo di buon grado le imperfezioni, a patto che non salti fuori qualcosa di devastante per la progressione generale.

Baldur's Gate 3 è impressionante e dopo l'ultima dimostrazione non c'è davvero altro modo di definirlo. Il titolo di Larian è chiaramente un GDR dalle ambizioni incalcolabili, dotato di una complessità e una qualità generale eccezionale in quasi ogni aspetto. L'unico problema? Per certi versi è persino troppo complesso e ambizioso, ed è difficile credere che tutto il ben di dio mostrato possa realmente reggere il colpo dall'inizio alla fine della campagna, senza errori di calcolo o mancanze. Se dovesse effettivamente essere così, però, potremmo essere davanti a uno dei migliori giochi di ruolo mai creati.

CERTEZZE

  • Complessità impressionante, che offre una miriade di opzioni e scelte
  • Narrativamente curatissimo, e ricco di potenziale
  • The Dark Urge è un'origine inaspettata e quanto mai affascinante

DUBBI

  • Quanto sarà stabile la build finale?
  • Una tale complessità strutturale può portare a sviste gravi