A forza di sentirlo ripetere per molti di voi si tratterà indubbiamente di un'ovvietà, ma non ci stancheremo mai di dirlo: sviluppare videogiochi è difficilissimo. È un processo di complessità rara, che richiede pianificazione e una miriade di talenti anche per portare a termine i progetti più semplici, figuriamoci poi quelli più elaborati. È anche per questo motivo che molti dei titoli odierni tendono a ripercorrere strade già tracciate o a seguire formule molto lineari; con meno variabili a disposizione la probabilità di fare qualche cavolata o trovarsi a dover risolvere problemi gravi diminuisce esponenzialmente.
Baldur's Gate 3 è un gioco che di questi espedienti per facilitare la vita del suo team se ne frega altamente. Sei anni di sviluppo, alcuni dei quali passati in early access, hanno trasformato questo ambizioso GDR in un mostro di complessità, capace di mutuare in larga parte l'esperienza carta e penna di Dungeons & Dragons in forma digitale e di offrire approcci di ogni genere ai suoi giocatori. Non dovrebbe quindi sorprendere che l'early access appena citato, quindi, sia stato talmente acclamato da aver catapultato il gioco in cima alle classifiche dei preorder di Steam, oltre a garantirgli un posto nei pensieri di qualunque appassionato del genere.
Larian Studios, però, non è una software house gigantesca: certo, ora conta studi multipli su cui fare affidamento e qualche centinaio di sviluppatori (a dimostrazione di una crescita incredibile rispetto ai suoi albori), ma se è riuscita ad affrontare una sfida importante come questa lo deve ad anni di esperienza maturata coi due (eccelsi) Divinity: Original Sin, e al supporto costante di una community estremamente appassionata. Pertanto quando la casa ha svelato di aver anticipato l'uscita del gioco addirittura di un mese eravamo certi di non ricevere un codice per la recensione con largo anticipo. D'altronde, con una belva simile tra le mani, è molto più importante assicurarsi che tutto sia stabile al lancio piuttosto che garantire alla stampa un po' di vantaggio per scrivere le recensioni.
Avere un'analisi critica pronta per oggi è quindi del tutto impossibile. Per via di impegni lavorativi precedentemente presi e delle gargantuesche tempistiche di download, siamo riusciti a giocare a Baldur's Gate 3 per poco più di una ventina di ore. Avendo già affrontato il primo atto in larga parte durante l'early access, tuttavia, le abbiamo ottimizzate per cercare di carpire il più possibile su come sia cambiato il titolo rispetto alla versione precedente, arrivando molto vicini alle fasi conclusive del già enorme prologo. Ecco le nostre prime impressioni di un'opera potenzialmente eccezionale, la cui ragnatela di eventi tuttavia comporta ancora parecchi rischi.
Tutto è cambiato, nulla è cambiato
Come prevedibile, il primo atto da noi affrontato non ha messo in campo (almeno per ora) chissà quali strabilianti trasformazioni rispetto a quanto visto nell'early access. Si trattava pur sempre di una fase iniziale potenzialmente in grado di occupare per più di cinquanta ore e di offrire innumerevoli quest. Detto ciò, di modifiche ce ne sono state, a partire da un repulisti importante delle quest più "problematiche". Missioni che prima avevano qualche problema di completamento - come la quest legata alla "zia Ethel" - ora non sembrano più buggate indipendentemente dalla soluzione scelta, e si nota una maggior capacità del gioco di andare avanti senza preoccuparsi troppo delle follie messe in atto dal giocatore. Certo, ogni tanto capita ancora di vedere interazioni piuttosto goffe, ma nel complesso è impressionante come le opzioni offerte all'utente riescano a intersecarsi senza sbalzi esagerati.
Il motivo per cui siamo così stupiti risiede nella complessità assurda delle quest appena citate: Baldur's Gate 3 è un "vero" gioco di ruolo, dove le scelte fatte vanno a influenzare l'intero mondo e chi lo popola, e i quest designer hanno pensato bene di offrire più modi di risolvere le cose in quasi ogni singolo compito. Persino le quest minori di norma hanno scelte significative che ne cambiano l'andamento, ed è cristallino come tutto ciò che abbiamo completato finora avrà effetti diretti su chi o cosa troveremo una volta arrivati inevitabilmente nella città di Baldur's Gate durante l'atto conclusivo (e i dialoghi spesso lo specificano direttamente).
Si tratta di una caratteristica legata a dell'ottimo design e a una notevole gestione della narrativa, certo, ma viene ulteriormente consolidata dalle meccaniche di Baldur's Gate 3, che non solo utilizzano una variazione della quinta edizione di Dungeons & Dragons, ma vi aggiungono parallelamente sistemi elementali e interazioni comparabili a quelli dei due Divinity: Original Sin per permettere al giocatore di superare ostacoli, risolvere enigmi, o arrivare a conclusioni inaspettate anche semplicemente sfruttando in modo creativo il sistema. Zone normalmente raggiungibili solo superando una serie di tiri di dado attraverso i dialoghi e azioni contestuali possono venir del tutto ignorate a volte sfruttando semplicemente il volo, distruggendo o scassinando porte, teletrasportandosi o saltando nel punto giusto, o anche solo creando delle scalinate con le casse nei paraggi; battaglie difficilissime possono diventare una passeggiata di salute se si fa scorta di barili esplosivi, si prepara il campo di battaglia con pozze di grasso e ghiaccio che rendono il movimento nemico quasi impossibile, o si sfrutta semplicemente la gravità spintonando un avversario giù da un burrone. È una creatività non nuova nei giochi Larian Studios, eppure non era così ben integrata alle missioni dei due ultimi Divinity a nostro parere, tanto da rendere ogni partita una vera droga, perché le tantissime possibilità offerte portano il giocatore a venir pervaso da una curiosità costante.
Certo, se da una parte vedere un GDR simile nel 2023 scalda il cuore di qualunque vecchio appassionato, dall'altra un tale livello di ambizione può portare a problemi piuttosto gravi e non neghiamo di aver visto qualche ingranaggio bloccato già durante le prime venti ore. Nulla di grave in verità, ma è capitato che le risposte dei nostri compagni a certe azioni non risultassero del tutto naturali (con conseguenti cali o aumenti di affinità nel rapporto non troppo sensati), o che un paio di quest minori venissero del tutto eliminate perché avevamo completato quelle primarie a cui erano direttamente ricollegate. Ad ogni modo, il primo problema si è presentato davvero solo un paio di volte (ed è facilmente risolvibile) e il secondo è assolutamente comprensibile per far avanzare senza strani rimasugli l'avventura principale.
Classi di razza
I cambiamenti e miglioramenti sopra elencati si iniziano a percepire solo quando si va un po' a fondo nell'avventura, ovviamente, laddove quelli più evidenti da subito sono legati per lo più alla creazione del personaggio e alla selezione di razza e classe. Il gioco ora ha infatti due nuove razze a disposizione, i dragonidi e i mezzorchi, e offre ancor più opzioni di personalizzazione, tra cui persino la possibilità di creare personaggi dalla corporatura muscolosa (chiaramente molto adatti a qualunque classe marziale). Non tutte le razze hanno questa scelta a disposizione (alcune hanno delle corporature fisse), ma le opzioni a disposizione sono abbastanza per far perdere molto tempo a chiunque voglia dar vita a un alter ego impeccabile. Ah, per non limitare eccessivamente la selezione della razza preferita, Larian Studios ha deciso di applicare un set di regole alternativo legato alle statistiche. Nel regolamento originale ogni razza aveva bonus specifici, che avvantaggiavano notevolmente alcune scelte, qui invece tutte possono scegliere una statistica a cui dare un bonus di due punti e un punto secco da mettere altrove. Certe scelte (come i mezzelfi) ne escono indebolite leggermente, tuttavia comprendiamo perché gli sviluppatori abbiano voluto farlo.
La varietà di classi non è da meno, e con l'arrivo del monaco Baldur's Gate 3 ora conta tutte le classi base del manuale del giocatore di Dungeons & Dragons, con in più un gran numero di sottoclassi dalle caratteristiche uniche. La versione completa ne contiene varie prese persino da altri manuali, con alcune scelte molto popolari come il Gloom Stalker o lo Shadow Monk che verranno indubbiamente molto gradite dagli amanti del combattimento. Difficile al momento però constatare quanto bene queste classi siano state bilanciate, perché Larian Studios ha del tutto rielaborato alcune abilità, ma il set di regole originale è già di per sé piuttosto sballato, e permette di fare cose allucinanti anche a livelli non altissimi (già dal quinto vi sentirete a tratti invincibili per via degli attacchi multipli e di varie altre chicche). In Baldur's Gate 3 non esiste un master che possa limitare quanto fatto dal giocatore, dunque un utente con una discreta creatività e buone capacità nella stesura di una build efficiente, rischia di eliminare minacce potenzialmente devastanti senza troppi problemi. Se non altro, Larian Studios sembra essere intervenuta alzando il livello di sfida già alla difficoltà normale (sono tre quelle selezionabili), e non sono mancati gli scontri ostici già in queste venti ore. L'atto due e tre, quando le classi iniziano a farsi davvero esagerate, sono però quelli dove potremo dare delle valutazioni davvero precise, senza contare che durante l'avventura è possibile utilizzare anche un set di poteri "speciali" che rendono i propri personaggi ancor più poderosi e hanno elevato potenziale di rompere ancor più il tutto.
Anche qui il discorso è più complesso, però: quando le cose si fanno dure questo genere di flessibilità e potenza rende le battaglie davvero uno spasso, limitando di molto il fattore casuale. Le regole di fondo sono pur sempre quelle di D&D, e tiri di dado molto sfortunati possono mandare tutto a quel paese anche in battaglie apparentemente fattibilissime, soprattutto se si gioca alla difficoltà più alta.
Ci sono altri cambiamenti ai sistemi e allo sviluppo dei personaggi, a partire dalla curiosa possibilità di eseguire un "respec" comunemente del tutto assente in D&D, e chiaramente voluta per dare ai giocatori la chance di sperimentare o di correggere errori legati alla scarsa conoscenza delle regole di fondo; vogliamo però chiudere questo primo articolo tornando momentaneamente sul comparto tecnico, dato che abbiamo già espresso le nostre preoccupazioni correlate alla complessità spaventosa dell'opera di Larian Studios. Come detto poco sopra, infatti, Baldur's Gate 3 per ora sembra reggere il colpo davvero bene, ma quanto giocato rappresenta comunque solo una prima fase già testata a dismisura durante l'early access, e ci è comunque capitato di vedere a volte l'intelligenza artificiale arrancare nei ragionamenti (la verticalità tende a volte a farla impazzire, ed è un peccato perché generalmente è cattivella e piuttosto furba nelle strategie), o qualche problema tecnico in momenti inaspettati. Difficile dire se atti ben più estesi del primo possano resistere allo stesso modo o esista il rischio che tutto imploda. Sì, insomma, c'è ancora molto da giocare per poter dare una valutazione concreta. Se l'opera magna di Larian Studios dovesse mantenere questa qualità fino alla fine, però, crediamo sinceramente che possa rappresentare un nuovo paradigma per il genere, di quelli che verranno inseguiti per anni e anni a venire.
Le nostre prime ore sulla versione completa di Baldur's Gate 3 sono state, prevedibilmente, esaltanti. L'opera di Larian Studios vanta una complessità rara anche per i GDR più blasonati, e di rado abbiamo visto un gioco con una tale ragnatela di quest avanzare con tanta naturalezza nonostante i nostri molti esperimenti per spezzare la rete. Ciò detto, quanto provato fa comunque ancora parte di un early access a cui gli sviluppatori hanno dedicato la loro attenzione per anni con l'aiuto della community, e sarà assolutamente obbligatorio analizzare a fondo gli altri atti prima di poter dare una reale valutazione. Se tutto dovesse reggere, comunque, rischiamo di aver per le mani un capolavoro assoluto del genere. Non resta che continuare la nostra avanzata verso Baldur's Gate, e sperare in bene.
CERTEZZE
- Ragnatela di quest incredibilmente complessa
- Gran numero di classi e di possibilità di personalizzazione
- Ottima caratterizzazione dei personaggi e narrativa molto elaborata e interessante
DUBBI
- Bug e inciampi tecnici rimangono
- Riuscirà a reggere il peso delle sue ambizioni fino alla fine?