Prima dell’intervista in un sontuoso albergo della capitale belga, ci siamo persi e ritrovati nei due piani che accolgono la sua storia artistica e lavorativa. Grande rilievo hanno le tavole di Canardo, l’investigatore papero sopra le righe che ha dato una svolta – anche a livello di popolarità – alla carriera di Benoît tanto da catapultarlo nella storia del fumetto europeo (anche se non italiano). Ci sommergono le tavole preparatorie, i mille bozzetti per Paradise, luoghi incontaminati, Africa nera e vegetazione lussureggiante. E ancora, misteriose razze animali tra pantere e fantasia che ricordano tanto la saga di Star Wars, figure femminili che incutono forza, bellissime e altere ma senza che debbano avere la spregiudicatezza delle donne di Manara per intenderci. Poche parole in francese di presentazione, condivise tra il gruppo di giornalisti parigini e il gruppo italiano, ed è già tempo d’andare…
Multiplayer.it: Siamo qui con Benoît Sokal, la prego, si presenti ai nostri lettori.
Benoît Sokal: Mi chiamo Benoît Sokal e sono un autore, un realizzatore di videogiochi.
Multiplayer.it: Come mai avete fatto questa scelta? Perché il mondo videoludico e non il cinema ad esempio?
Benoit Sokal: A dire il vero non ho scelto affatto, ho solo avuto l’opportunità di lavorare alla creazione di un videogioco ormai 10 anni fa. Questo perché ero affascinato dalle immagini digitali ed al contempo i videogiochi sono terribilmente vicini per certi aspetti al mondo della celluloide tanto che a volte è come fare un film. Mi interessava propriamente il modo di raccontare una storia tramite i videogiochi E poi chissà, può darsi che nell’avvenire io realizzi un film…
Multiplayer.it: Qual è il punto d’incontro, la connessione, tra fumetti e videogiochi?
Benoit Sokal: Ai miei occhi è sempre un modo per raccontare una storia e trovo che oggi il videogioco sia il posto, il luogo, dove l’immagine è più viva, mentre ieri lo pensavo del fumetto. Ho sempre amato le immagini che trasmettessero del movimento, a questo proposito ad esempio, non ho mai amato la pittura, o altre forme troppo ‘ufficiali’. In definitiva sono modo diversi per raccontare una storia.
Multiplayer.it: Siete l’autore di Paradise, qual è la storia che ci raccontate?
Benoit Sokal: La storia è quella di una giovane donna che si ritrova in un paese sconosciuto dell’Africa perché il suo aereo è precipitato, è stato abbattuto e l’incidente le ha fatto perdere la memoria. Così lei ora non sa nulla, né perché fosse lì, né quale sia il suo nome, nulla di nulla. Il gioco non è altro che riuscire a scoprire che stesse facendo in quel dato paese mentre pian piano, durante l’avventura la protagonista recupera la memoria fino a scoprire il perché del suo viaggio.
Multiplayer.it: Come mai avete scelto di creare un’avventura grafica?
Benoit Sokal: Perché desideravo andare in Africa! Ed al contempo non mi piace semplicemente viaggiare, così ho il modo di viaggiare lavorando. Sono stato in Amazzonia, in Siberia, e anche in Africa così ho ricostruito dei viaggi, dei paesi che m’appartengono, nei quali mi sono incamminato.
Multiplayer.it: Avete creato la storia, dopodichè? Qual è esattamente il vostro ruolo nella realizzazione di Paradise?
Benoit Sokal: Ho fatto gli schizzi preparatori per creare le ambientazioni e tutto quello che fungesse da decorazione; ho cercato, fatto ricerca e scelto. Ho curato la direzione artistica del gioco, ho fatto il casting delle voci francesi, ho trovato gli attori, e in generale ho controllato ogni immagine che riguardasse il gioco.
ho sempre pensato che l'immagine fosse 'La più viva' nei fumetti, oggi lo credo dei videogiochi
Multiplayer.it: Qual è la parte che amate di più in tutto questo lavoro?
Benoit Sokal: Amo molto l’inizio del progetto, la parte creativa nella quale comincio ad immaginare come sarà questo gioco formidabile, come incasserà milioni di dollari… voilà! Possiamo dire ch’io ami la ‘giovinezza del progetto’, la pre-produzione. Mentre non amo il momento centrale quando non si ha certezza di quando finiremo mentre al contrario, vedere conclusa l’opera è una gioia.
Multiplayer.it: Ci sono dei limiti intrinsechi alla creazione di un videogioco o al contrario, grazie al computer possiamo fare…
Benoit Sokal: Quel che si desidera? Ci sono sempre delle limitazioni, sussistono nei fumetti, anche nei videogiochi, magari sono limiti economici e non tecnici, ma questo non mi tocca perché penso di poter raccontare una storia così come la desidero con i miei mezzi. Forse perché quel che mi piace narrare non tocca temi come il fascismo o la pornografia.
Multiplayer.it: Siete anche l’autore di Syberia. Ci sono dei punti di contatto tra Syberia e Paradise?
Benoit Sokal: Chiaramente ci sono! In primis ci sono io, autore d’entrambi, e poi in fondo racconto la stessa storia, creiamo paesi, universi, foreste. È lo stesso modo di raccontare una vicenda. Cambiano i personaggi, Paradise poi racconta qualcosa di molto più drammatico rispetto a Syberia.
Multiplayer.it: Da Paradise sarà tratto e pubblicato anche un fumetto…
Benoit Sokal: L’idea è nata da una semplice constatazione, i lettori di fumetti non sono gli stessi che poi giocano al videogioco. E’ un tipo di pubblico fanatico, che rimane particolarmente focalizzato su di un soggetto o l’altro. Comprano fumetti o giocano al videogioco. La gente non ha il tempo necessario a fare entrambe le cose. E’ uno sforzo troppo ampio a livello finanziario e di tempo. Per questo racconterò, con un disegnatore che non è lo stesso del videogame, tutt’altra avventura.
Ecco una piccola anteprima della nostra intervista a Benoit Sokal. In Area Files, in esclusiva per gli abbonati Gold, è disponibile invece l'intero filmato, in alta risoluzione.
Link per il download [VIDEO=320.300.c.s]https://multiplayer.it/streaming/Intervista_Sokal_stream.wmv[/VIDEO]
Bruxelles - Incontriamo Benoît Sokal, artista sulla cui vita ogni curiosità è stata fugata dal nostro ampio Ritratto, in una cornice molto particolare. Non è solo l’indecisione del cielo sopra Bruxelles o i gelidi venti che parlano dell’oceano a rendere speciale l’incontro, è il fatto che Benoît ci accolga nel bel mezzo di una mostra a lui dedicata. Un allestimento che si snoda tra tavole di fumetti, artworks, illustrazioni e persino due PC dai contenuti videoludici – è possibile provare brevemente anche il prossimo Paradise – più unico che raro in Italia, ma semplice dimostrazione della dignità che le arti figurative hanno in paesi come il Belgio e la Francia per guardare a pochi chilometri da casa. Artista in evoluzione ‘digitale’, simile ad un mangaka per l’abitudine di curare sceneggiatura, testi e disegni delle proprie opere, Sokal sta per diventare nuovamente ‘padre’, a qualche anno di distanza dall’uscita dell’avventura grafica ‘Syberia’ sta per uscire Paradise e gentilmente ha accettato di parlarcene…