Sono trascorsi quasi tre anni dall'annuncio di Biomutant, ambizioso Action RPG sviluppato inizialmente in maniera indipendente da 101 Experiment, studio successivamente preso sotto l'ala protettrice di THQ Nordic. Dopo aver subito diversi rinvii e ancora senza una data di uscita definitiva, abbiamo avuto modo di tornare a dare uno sguardo in anteprima esclusiva allo stato dei lavori, cercando di coglierne i punti focali. Esattamente come la prima volta, Biomutant ci ha trasmesso grandi potenzialità e ottime idee, che potrebbero venire affossate solo dalle troppe ambizioni di un team dannatamente piccolo.
Procione marziale
Per chiunque non abbia ancora messo nel proprio radar quest'opera, Biomutant ci mette nei panni di una sorta di procione geneticamente modificato che, in un mondo post apocalittico, è chiamato a risolvere i problemi dell'Albero della Vita. Nel mezzo del mondo aperto che fa da sfondo all'avventura è infatti presente questo possente albero che, tramite le proprie radici, si dirama in cinque direzioni differenti, appartenenti a zone e biomi profondamente diversi tra loro. Qualche sorta di corruzione sta uccidendo l'albero e noi potremmo decidere di esserne i salvatori o i definitivi carnefici.
Quel che appare interessante è proprio la libertà di scelta che è demandata al giocatore e che permetterà, a detta dei ragazzi del team, di portare a finali assolutamente inaspettati. Nel corso delle ore necessarie a concludere la campagna principale (che potranno aumentare a dismisura con il completamento degli incarichi secondari), saremo noi a decidere le sorti del mondo mutato nel quale viviamo, lì dove l'uomo appare un ricordo ormai dimenticato e dove gli animali sono ormai padroni.
La natura libera ed interessante della produzione è constatabile già dalle prime battute, con la possibilità di modificare significativamente l'aspetto del proprio alter ego cambiandone i singolo connotati. Come ogni RPG che si rispetti, sarà possibile assegnare un certo quantitativo di punti abilità in specifiche categorie. A differenza di ciò a cui siamo abituati queste scelte porteranno anche alla modifica dell'aspetto fisico del protagonista: avere una forte intelligenza provocherà l'ingrandimento del cranio e quindi del cervello. Se avremo voglia di essere molto agili, sarà necessario rendere il nostro animale il più snello possibile, e via di questo passo.
La personalizzazione non finisce certamente qui e, al contrario, dovrebbe espandersi grazie ad una buona dose di abilità e poteri che verranno acquisiti sia con l'avanzare della campagna, che esplorando le zone più remote e radioattive del mondo di gioco. Nel rispetto totale dell'ambientazione infatti, saranno proprio le alterazioni e le mutazioni del mondo post apocalittico nel quale vivremo a generare in noi altrettante modifiche, permettendoci di acquisire la telecinesi o altri poteri simili. Grande personalità e profonda personalizzazione sembrano gli elementi cardine di un'esperienza che ha da offrire molto anche dal punto di vista del gameplay, seppur con qualche dubbio legittimo che non smette di assillarci.
Un mondo ancor più enorme
Il nuovo filmato assemblato dal team di sviluppo sembra avere due differenti obiettivi: il primo è quello di confermare la bontà generale della produzione e il lavoro mastodontico effettuato su un progetto che, come sempre più spesso accade, è assimilabile come un "doppia A"; l'altro aspetto riguarda invece la varietà del gioco. Questi nuovi dieci minuti mettono sul piatto una quantità di ambientazioni, avversari, comprimari, armi, armature, poteri, mezzi di trasporto e cavalcature che farebbero impallidire buona parte degli action RPG sul mercato.
Questo aspetto è certamente interessante e ci ha aiutati anche a comprendere come il progetto iniziale si sia fortemente alterato, diventando ben più grande di quanto inizialmente atteso, richiedendo in maniera legittima più tempo per essere portato a termine. Al contrario però il rischio attuale è che la produzione rischi di inserire troppi elementi e non approfondire nessuno nella maniera sperata. Non abbiamo strumenti per decretarlo e, anzi, quel che abbiamo visto ci ha convinto ancor di più della bontà generale, ma stiamo pur sempre parlando di un team nato dall'idea di una delle menti chiave dietro a Just Cause e Mad Max e sappiamo bene come gli open world di Avalanche non abbiano fatto gridare al miracolo per profondità.
Nonostante questi dubbi, è impossibile non rimanere sbalorditi di fronte a quello che sembra un mondo enorme, vario nella differenziazione delle regioni e abitato da creature della più disparata natura. Nel corso della visione, non sempre bellissima a livello di montaggio, ci vengono mostrati anche tanti scontri con boss gargantueschi e sempre diversi l'uno dall'altro che, appare chiaro, richiederanno meccaniche particolari per essere abbattuti, così da decidere se vorremo liberare una zona dalla corruzione o essere noi stessi carnefici e portare il mondo al totale disastro. La personalizzazione dell'armamentario e dell'equipaggiamento ci ha fatto un'ottima impressione, rappresentando forse l'elemento più impattante di questo nuovo scorcio di gioco. Sarà infatti possibile craftare le proprie armi e armature recuperando pezzi di scarto in giro per la mappa, con una serie di caratteristiche di rarità e potenza (compresi danni elementali) che sembrerebbero donare ulteriore profondità all'impianto ruolistico. Alcuni di questi pezzi, probabilmente quelli più rari ed interessanti, potrebbero fungere da veri e propri innesti, trasformando alcune parti del nostro corpo in utensili e armi utili agli scontri o all'esplorazione.
A queste modifiche personali si aggiungono anche un'infinità di mezzi meccanici, che vanno da una mongolfiera che può sorvolare la mappa e dalla quale scendere in tempo reale in un paio di secondi, passando per razzi, moto d'acqua e addirittura una strana mano meccanica. Non mancheranno neanche sezioni subacquee, aggiungendo un ulteriore piano di azione e differenti modalità di movimento e scontro. Sembrerebbe che ognuno dei diversi biomi o degli incarichi che stiamo portando avanti richieda l'utilizzo di uno specifico mezzo, che sarà interessante capire se permetterà la personalizzazione o meno.
Tecnicamente
Dal punto di vista tecnico Biomutant continua a regalare alti e bassi. Tralasciando alcuni elementi chiaramente non definitivi visti nel corso del nuovo reel, è evidente che ci troviamo di fronte ad un titolo che punterà tutto sullo stile e sulla caratterizzazione, piuttosto che su texture e conta poligonale. Il modello del protagonista, così come le animazioni di combattimenti e movimento sembrano di qualità sopraffina, mettendo anche in luce una fluidità invidiabile.
Lo stesso non si può direi dei vari comprimari e soprattutto degli enormi boss, che appaiono ancora indietro nella pulizia. Gli ambienti godono di alti e bassi, complici anche lì una serie di elementi stilistici e ambientali che possono o meno ovviare ad una qualità grafica generalmente sottotono. C'è da dire che, a differenza di quanto visto precedentemente, ci sono stati presentati una buona quantità di NPC che incontreremo nel corso dell'avventura, elemento che potrebbe far ben sperare per ciò che riguarda la densità degli ambienti di gioco. Per questo però non possiamo che attendere di avere il gioco tra le mani nei prossimi mesi, così da scoprire se l'open world di Experiment 101 è di quelli che sapranno lasciare il segno.
Biomutant sembra sempre più grande e arioso ogni volta che torna a mostrarsi. È chiaro come la portata della produzione sia profondamente mutata nel corso degli anni e che la varietà in gioco sia l'elemento cardine sul quale il team ha puntato tutte le proprie carte. Questo nuovo contatto ci ha infatti convinti nuovamente della bontà di meccaniche, varietà degli ambienti, possibilità nel combat system e nella personalizzazione e tutti quegli elementi che potrebbero fare di Biomutant un gioco incredibilmente divertente. I punti interrogativi restano i soliti, legati alla densità di incarichi e punti di interesse nel mondo di gioco, così come una progressione e una profondità del sistema RPG che saranno tutti da valutare.
CERTEZZE
- Il mondo sembra vario ed enorme
- La personalizzazione è totale
- La quantità di mezzi e meccaniche appare genuinamente soverchiante
DUBBI
- C'è il rischio che possa essere il solito open world vuoto
- Il livello tecnico non appare certo miracoloso
- Longevità e varietà tutta da dimostrare