Hall A o Room 204?
Il piano di battaglia per questo week-end era dei più affascinanti, dividendo gli appuntamenti in due differenti ambienti: il palco con le sue migliaia di sedie e la più modesta ma non meno accogliente Room 204, una piccola sala congressi polifunzionale.
Il primo ha fatto da cornice allo svolgersi di tutti gli eventi principali, compresi gli annunci e la presentazione della demo di StarCraft II. Qui i fan hanno quindi potuto assistere a discussioni riguardanti la creazione dei dungeon, degli oggetti ed il bilanciamento delle professioni e delle classi, oltre che avere una panoramica su come ci si impegni di giorno in giorno per rendere sempre più divertente e profondo il player versus player.
Nel secondo spot sono invece occorsi i dibattiti più tecnici, che prevedevano lunghe sessioni di domande e risposte, contestualmente al trattamento di tematiche che avrebbero reso felici anche i geek più estremi. Non sono mancate, tra le altre, lunghe riflessioni a proposito della realizzazione di storie sempre più avvincenti ed originali, una colonna sonora degna di questo nome e la gestione dei server.
In aggiunta, i presenti hanno potuto prendere posto e godersi tre tornei organizzati internamente da Blizzard, che ha invitato otto tra i migliori giocatori al mondo per StarCraft e WarCraft 3 ed altrettanti team di cinque persone per World of WarCraft. Gli scontri erano visibili e commentati su tre mega schermi posti in un'area dedicata ed hanno raccolto consensi enormi, tanto che non era insolito sentire grida, di incitamento o gioia, sin da fuori l'Anaheim Convention Center.
Blizzard Story
Ripercorrere le principali tappe della softo che partì con il nome di Silicon & Synapse, utilizzato dal 1991 e per le quattro primavere successive, non è impresa difficile o eccessivamente ricca di avvenimenti, per quanto siano tutti estremamente significativi.
Il 1994 vede l'uscita di WarCraft ed il primo scontro tra orchi ed umani riuscì a garantirsi una già ottima base installata; la svolta avvenne però due anni dopo, quando nel giro di otto mesi, furono rilasciati WarCraft II, che in poco tempo superò il milione di copie, e Diablo, anch'esso primo nelle classifiche di tutto il mondo.
Il febbraio del'98 fu invece segnato da StarCraft, che beneficiò oltremodo del nuove servizio Battle.net, inaugurato già da tempo ma che solo in quel momento iniziò ad esprime le incredibili potenzialità poi sperimentate. Dopo una lunga pausa, nel 2000 incominciò un altro periodo mirabile per Blizzard, che con cadenza annuale travolse pubblico e critica con, in ordine: Diablo II, Lord of Destruction, WarCraft III, Frozen Throne e World of WarCraft.
Quindi più nulla ad esclusion fatta per The Burning Crusade, o meglio, tante risorse spese – e tantissimi soldi guadagnati – per gestire il nuovo MMORPG, ogni record possibile ed immaginabile battuto e due BlizzCon, il secondo dei quali ha visto Multiplayer.it sul campo di battaglia per voi. Ma questa è storia.
I Partner, la comunità e la follia collettiva
Dal momento che World of WarCraft non è venduto in bundle con un computer – almeno per ora – Blizzard ha tutta una serie di partner che offrono soluzioni hardware appositamente pensate per godersi il suo MMORPG. Nonostante alcune presenze sotto tono, anche questi stand secondari si sono mostrati capaci di rappresentare qualcosa di superiore ad una mera pubblicità: NVIDIA ha portato una quantità di PC, sui quali il pubblico ha anche potuto sperimentare con mano il nuovissimo World in Conflict, mentre Intel estraeva ricchissimi premi – che il sottoscritto non è assolutamente riuscito a vincere, nonostante l'impegno – e Killer, produttore di costosissime schede di rete da 200 dollari... sì beh, il divertimento è in effetti nei 200 dollari; però il rappresentante della società era molto cortese.
Eccezionale il pubblico, di una simpatia e partecipazione che non possono che rendere fieri i destinatari di tanta e tale devozione. Come immaginabile si sono visti moltissimi travestimenti, alcuni dei quali molto ben fatti e di cui trovate le foto a corredo dell'articolo; a riguardo si è anche tenuta un'apposita competizione per il costume più bello, inaspettatamente seguitissima. È stata invece una gran colpa di chi scrive non aver saputo fare una foto – a causa dell'incontro al di fuori del centro congressi – ad un ragazzo che, incurante di sbeffeggi e derisioni assortite, girava per la città in maglietta e calzoncini, con un cartello che spuntava dalla schiena recitando “Peggior imitazione di un Warlock di sempre” ed un contenitore per le offerte tra le mani.
Infine un consiglio: quando partite per lunghi viaggi e siete diretti a fare visita ad un importantissimo sviluppatore di videogiochi, fatevi un favore, non chiedete agli amici quali gadget vogliono dallo shop ufficiale dell'evento. Davvero, sono cose che si pagano quando, con in mano una lista che inizia recitando il nome di Andrea e finisce con quello Roberto, ci si scontra con la dura realtà di chi, incurante delle più basilari necessità fisiologiche, si appresta ad ore di coda per il solo gusto di comperare magliette, cappellini e quant'altro. Scherzi a parte, l'oggettistica “griffata” era a tratti molto bella ed ha riscosso un giusto successo.
Un discorso a parte lo merita infine la goody bag, ovvero l'ambitissimo sacchetto dato agli avventori all'atto della registrazione, con dentro un po' di paccottiglia, qualche spilla, una maglietta in tiratura iper-uber limitata e, sopra ad ogni altro motivo di interesse, il beta access ad un gioco di futura uscita; quest'ultimo ha raggiunto su ebay valutazioni superiori ai 500 dollari, mettendo in forse la presenza sul pianeta di forme di vita intelligente.
L'angolo dell'elfa...
...dove per elfa si annuisce chiaramente alla femmina dell'elfo, null'altro.
La presenza femminile in effetti non è che fosse moltissima e, quando c'era, non sempre si poteva gioire. Comunque questo povero scribacchino ha raccolto per voi tre differenti immagini, tre le tante, che gli sembrano significative al fine di rappresentare il gentil sesso al Blizzcon 2007.
La prima è forse la meglio riuscita in ottica cosplay, mettendo in scena un siparietto e non semplicemente mostrando dei costumi; la seconda è forse meno ben costruita ma la posa e l'atteggiamento lesbo-chic, danno una marcia in più al tutto; l'ultima è un tris: in realtà l'interesse era rivolto alla ragazza della security con la quale era stato possibile fare amicizia, ma il fortunato passaggio delle due bionde ha stravolto i piani iniziali, arricchendo il complesso.
WoW: The Movie
I giochi veramente famosi, quelli che sono dei fenomeni di costume, si riconoscono anche per il numero di progetti extra-ludici che li riguardano. World of WarCraft è già stato usato per moltissimi machinima, giochi di carte, video musicali ed una puntata di South Park, entrata nella storia e vincitrice di diversi riconoscimenti.
Il grande passo avverrà però nel 2009, quando nelle sale di tutto il mondo verrà proiettato per la prima volta il film ufficiale, una produzione da decine di milioni di dollari che vede collaborare Blizzard con Leggendary Movies, famosa per l'ottimo Batman Begins ed il visionario 300. A proposito si è tenuta una sintetica presentazione, dove di carne al fuoco se n'è vista poca ma le buone intenzioni sono parse lampanti.
La notizia più importanza è la conferma che si tratterà di un film live action, quindi con attori in carne ed ossa a recitare in un mondo che potrà oppure no essere creato in computer grafica. Il regista però ancora non ha un volto, nonostante si siano presi i primi contatti, e di conseguenza tutto il cast è lontano dall'essere scelto. A proposito della produzione in sé, invece, si è detto di voler ottenere un risultato estremamente solido, che non si fermi alla licenza ma che riesca a camminare con le proprie gambe.
Riguardo alla trama non è stato ovviamente sciolto il mistero su nulla. È stato però possibile sapere che la storia verrà per la sua gran parte narrata dal punto di vista dell'Alleanza e che sarà ambientata nello stesso arco temporale del gioco, riprendendone due o tre spunti narrativi per poi continuare per la propria strada. Come immaginabile, è stato sottolineato il grande sforzo che si vuole compiere per ottenere un plot di qualità assoluta, molto epico e suggestivo.
Non resta che mettersi comodi ed attendere un paio d'anni, incrociando le dita per un prodotto che superi gli standard dettato da altre operazioni simili; qualcuno ha detto Dungeons & Dragons?
Si è concluso il BlizzCon 2007, è tempo di fare un paio di conti e tirare le somme di un evento che definire fastoso è semplicemente riduttivo. Il periodo, tra l'altro, è lo stesso del nuovo E3, quello dell'equilibrio e dei produttori che dicono basta alle spese folli, ai carrozzoni e alla presenza di Pierpaolo Greco a Los Angeles nel mese di maggio, quando le famiglie sono ancora a casa.
Blizzard, dal canto suo, affitta un enorme centro congressi ad Anaheim, affianco al parco giochi più famoso del mondo, Disneyland, ed invita decine di giornalisti – oltre ai 10'000 spettatori paganti – coccolandoli e facendogli provare i due titoli che si appresta a lanciare, StarCraft II e World of WarCraft: Wrath of the Lich King. Riguardo questi ultimi non ci dilungheremo oltre, essendo già stati approfonditi con articoli pubblicati in via separata.
Di mezzo, oltre ai giochi, una confusione pazzesca e tantissime iniziative, molti sponsor e la sensazione che una comunità così attiva non abbia modo di spegnersi a breve. Si celebra e ci si auto-celebra, quindi, consapevoli che giorni come questi si possono trascorrere solo una volta ogni due anni o giù di lì.
Dal punto di vista di chi al BlizzCon è venuto per lavorare – espressione un po' forte – l'ambiente si è rivelato ideale, con poche ma chiare aree dedicate alle conferenze e spazi riservati, nei quali passare interminabili ore alla tastiera.