Realizzato come progetto scolastico da un gruppo di studenti della scuola di programmazione di Montreal (l'ISART Digital), Blood Spear ha raccolto buoni consensi una volta approdato, questa estate, su Steam. Con queste premesse non c'è da stupirsi della natura embrionale del progetto: stiamo parlando di un titolo che si completa in mezz'ora, con una storia e un sistema di progressione appena abbozzati e delle meccaniche semplici, ma non per questo banali. Eppure, questa che è poco più di una tech-demo free-to-play potrebbe essere il seme di qualcosa di più ambizioso nel futuro dei suoi autori.
Per questo motivo abbiamo provato Blood Spear e abbiamo deciso di parlarvene.
Ispirato a Dark Souls
L'ambientazione è quella tipica della rocca medievale infestata da mostri e non morti (per farsi un'idea si può pensare alle Mura del Castello di Lothric di Dark Souls III), ben realizzata anche se un po' povera di dettagli e non troppo originale. Per la parte tecnica gli sviluppatori si sono affidati alla quarta versione del motore di Unreal, con risultati complessivamente encomiabili considerando la scarsa esperienza e il budget limitato. Merita una menzione speciale la fase iniziale, in cui cavalieri striscianti nel sangue, attratti dal lamentoso richiamo dell'arma, si protraggono verso di essa. Una scena che ricorda il dodicesimo canto dell'inferno dantesco, in cui i violenti tentano di uscire dal Flegetonte, con il giocatore che, nelle vesti di un centauro, respinge i dannati che lo circondano. Buone le texture anche utilizzando la risoluzione massima (4K), poco brillante la colonna sonora, azzeccata anche se un po' banale la voce femminile dell'arma indemoniata.
La protagonista del gioco è appunto una lancia insanguinata in grado di prendere il possesso dei corpi esanimi dei cavalieri. Come tale è immortale: qualora il personaggio che la brandisce venga ferito irreparabilmente sarà sufficiente girovagare per il livello fino a trovare un altro cadavere di cui impossessarsi. Altra peculiarità della Blood Spear è quella di consumare costantemente la barra vitale, rendendo necessaria una continua ricerca di nemici da abbattere.
Tra le loro fila troviamo principalmente scheletri, alcuni armati di arco e freccia, altri, più coriacei, di scudo e spada, e beholder che fluttuano a mezz'aria. Gli scontri sono tutto sommato semplici, ma non si possono affrontare a cuor leggero e soprattutto senza aver osservato attentamente il loro posizionamento. Non manca nemmeno un boss di fine livello, il cui schema di attacco è piuttosto scolastico, ma non per questo banale.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 10 Pro
- Processore: AMD Ryzen 9 5950X
- Memoria: 32 GB di RAM
- Scheda video: AMD Radeon RX 6800 XT
Requisiti minimi
- Richiede un processore e un sistema operativo a 64 bit
- Sistema operativo: Windows 10
- Processore: Intel® Core™ i7
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce GTX 1060 o AMD Radeon RX 580
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 2 GB di spazio disponibile
Requisiti consigliati
- Processore: Intel® Core™ i7
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce GTX 1070 o AMD Radeon RX Vega-56
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 2 GB di spazio disponibile
La lancia... si lancia. E basta.
Il sistema di combattimento è insolito, infatti non sono contemplati scontri a corpo a corpo. La lancia si può solo scagliare, più o meno violentemente a seconda di quanto si tiene premuto il pulsante destro del mouse (che funge anche da zoom), mentre quello sinistro serve per gli attacchi rapidi. Non c'è il bisogno di andare a recuperare l'arma, perché una volta scoccata si rigenera. Un'altra mossa consiste nel creare un'onda d'urto piantando l'arma sul pavimento, azione utile esclusivamente per far perdere l'equilibrio ai nemici dotati di scudo, lasciandoli vulnerabili alla punta della lancia. Ci sono la corsa e lo scatto che, a differenza degli attacchi, consumano vigore e quindi necessitano di tempi di ricarica, ma mancano salto, capriole e la possibilità di accovacciarsi.
Uno dei difetti più gravi di Blood Spear riguarda il puntamento del nemico, perché la lancia segue il movimento del giocatore anche qualche decimo di secondo dopo che si è staccata dalla mano del guerriero. Oltre a cozzare con i ritmi di gioco, la scarsa precisione nel sistema dei comandi risulta fastidiosa specialmente nelle fasi con il maggior numero di presenze nemiche. Segnalazioni sui forum puntano il dito sulla comprensibile scarsa ottimizzazione - alcuni utenti hanno verificato che l'utilizzo della GPU è costantemente al 100% anche nei menu, il che aveva fatto temere a una qualche sorta di programma di mining occulto, minaccia che in realtà non è presente. Con la nostra configurazione non c'è stato nulla di segnalare: buona la stabilità e anche la costanza del frame rate.
Blood Spear lascia intravedere del potenziale, ma difficilmente si trasformerà in un progetto completo. Gli autori hanno fatto sapere di essere alla ricerca di nuove sfide, magari accasandosi in qualche importante software house, e non c'è alcuna intenzione concreta nel continuare il lavoro su Blood Spear, che rimane comunque un ottimo esempio di come il talento possa sopperire all'esperienza.
CERTEZZE
- Tecnicamente ben realizzato
- Sistema di combattimento immediato
- Gratuito
DUBBI
- Troppo breve per poter essere considerato un gioco completo
- Controlli poco precisi
- Meccaniche un po' scolastiche