Gearbox sta attraversando uno strano periodo transitorio, che da una parte l'ha vista affrontare discretamente bene il ruolo di publisher, mentre dall'altra non propriamente alla grande quello della casa di sviluppo. Se a questo mix si aggiungono le roboanti vicende che vedono protagonista il CEO della software house, Randy Pitchford, il cocktail che ne risulta non può che sapere di amarezza e preoccupazione, con un pizzico di apparente delirio d'onnipotenza a dare ancora più carica negativa al tutto. Quale che sia la verità su Randy (che a questo punto è rispettivamente il più bistrattato dei paria o il più abominevole tra gli uomini, con pochissime vie di mezzo), però, a noi interessa davvero poco: l'azienda americana è dopotutto una fucina di talenti anche senza la sua guida, è arrivata dove è arrivata con un misto di coraggio e abilità che pochi altri team possono vantare, e ha appena tirato fuori il suo asso più importante. Parliamo, ovviamente, di Borderlands 3: un gioco destinato a segnare per sempre il futuro di questi sviluppatori, che in un periodo di GAAS (game as a service) più o meno deludenti, ha il potenziale per spaccare il mercato e riconsolidare il team con una forza persino maggiore di quella dei diretti predecessori. Noi lo abbiamo già assaporato durante il primo evento di presentazione, certo, ma non potevamo certo lasciarci scappare le novità losangeline... oggi quindi vi parleremo di una nuova cacciatrice della cripta, Moze, e di un bel pianeta chiamato Eden 6, che è il primo analizzato degnamente dopo il caro vecchio Pandora.
Mech warrior
Ve lo diciamo subito, con tutta la moderazione possibile. Moze è un tornado di morte alla guida di un robot gigante, che per ora ci ha esaltato così tanto da aver guadagnato quasi certamente l'ambito titolo di "personaggio che useremo nel gioco". E ci siamo davvero trattenuti nella sua descrizione. L'abilità speciale della cacciatrice si chiama Iron Bear Mech, e consiste, appunto, nella utilissima possibilità di evocare un grosso esoscheletro metallico, pensato per aumentare a dismisura le sue capacità offensive e offrire un po' di respiro difensivo. Già questo dovrebbe bastare a rendere questa esperta di armi e ingegneria appetibile a un giocatore di Borderlands, ma se si trattasse solo di un robottone dalle abilità fisse ci sarebbe il rischio di far venire rapidamente a noia la nuova classe. La software house americana ha quindi deciso di rimescolare le carte in tavola dando a Moze una gestione delle abilità completamente unica: laddove gli altri personaggi possono equipaggiare tre diversi poteri legati ai vari rami di sviluppo, Moze equipaggia armi a due slot del suo mech, che diventano ben quattro avanzando di livello, e offrono un numero impressionante di possibilità in battaglia.
Volete essere una fortezza in movimento? Investite punti nel ramo difensivo chiamato "Shield of Retribution", per ottenere campi energetici elementali dalla corta distanza, un pugno meccanico a ripetizione, e una barriera energetica capace di rendere quasi indistruttibile il vostro mech per un periodo limitato. Preferite un po' di classica devastazione dalla distanza? Avrete a disposizione lanciafiamme, missili a ricerca, railgun, cannoni a ripetizione, e una massa di poteri che vanno a influenzare i danni esplosivi, elementali, e la durata della "trasformazione" (che dipende dalla resistenza e dal quantitativo di benzina consumata dal mech utilizzando le armi). Grazie a questo bestione di metallo, dunque, utilizzare Moze è uno spasso, e anche nella demo già vista in cui abbiamo potuto provarla ci ha catturato, nonostante il numero limitato di armi a nostra disposizione. La ragazza sembra inoltre essere particolarmente interessante per la cooperativa, perché il suo mech è dotato anche di torrette extra, utilizzabili come armi aggiuntive da qualunque compagno decida di salirgli in spalla dopo l'evocazione.
Nuovi pianeti, nuovo tutto
Manca quindi solo una classe da svelare - e speriamo che il Beastmaster sia interessante quanto la nostra Gunner, visto quanto ci è piaciuta - laddove i pianeti aggiuntivi che affiancheranno Pandora in questo terzo capitolo sono ancora piuttosto misteriosi. La demo di presentazione della nuova classe tuttavia si svolgeva sul pianeta forestale Eden 6, come accennato prima, e ci ha finalmente dato un'idea di come verrà gestita la campagna vagando per la galassia, mostrando alcuni dei pericolosi nemici che si incontreranno tra le sue paludi e la notevole varietà dei suoi biomi. "Varietà" è peraltro la parola d'ordine di Gearbox: stando a quanto spiegato dall'art director durante la presentazione, il team ha lavorato duramente per offrire ambientazioni interattive dotate di elementi curiosi capaci di movimentare le battaglie (forse simili alla gravità diminuita della Luna in Borderlands the Pre-Sequel), ma anche in grado di cambiare completamente registro da una missione all'altra. Proprio su Eden, ad esempio, si passa con naturalezza dalle zone palustri alla tenuta d'origine del produttore d'armi Jacob's, tra le cui decadenti sale immaginiamo di trovare avversari ben diversi dalle bestie feroci viste negli spazi aperti.
Altro? Beh, abbiamo notato una cura nettamente superiore ai precedenti capitoli per la personalizzazione e le skin, con tanto di possibilità di ricolorarle a piacere, verniciature per le bocche da fuoco (applicabili ad ognuna delle centinaia e centinaia di armi disponibili), e persino portachiavi per personalizzare ulteriormente i vostri fucili. Inoltre sono state inserite molte chicche extra legate al multiplayer, tra cui indicatori delle armi acquistate dai compagni nei distributori automatici, e taglie ottenibili se completate da giocatori nella lista amici. Insomma, Borderlands 3 è un vero spasso, ogni volta che lo proviamo ci convince sempre di più, e capiamo perché 2K ci stia puntando così tanto. Non vediamo l'ora di giocarlo un'altra volta.
Borderlands 3 è, al solito, adrenalina pura, e anche se abbiamo provato una demo già nota, Moze la Gunner si è dimostrata una classe talmente particolare e unica da rendercela più fresca che mai. Il titolo è sempre spettacolare, eccessivo oltre ogni limite, e sembra voler davvero portare al limite tutti gli elementi che hanno fatto innamorare la sua fanbase in passato. Se saprà mantenere le alte (ma non improbabili) aspettative che lo circondano, sarà una hit eccezionale.
CERTEZZE
- Spassoso e fuori di testa
- Moze è gestita in modo molto particolare e divertentissima da usare
- La varietà dei pianeti promette grandi cose
DUBBI
- Difficile dire se la qualità si manterrà eccelsa per tutta la campagna al momento