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Brothers: A Tale Of Two Sons Remake, il provato del remake del primo videogioco di Josef Fares

Annunciato durante gli ultimi The Game Awards, Brothers: A Tale Of Two Sons Remake è in arrivo il prossimo 28 febbraio. Vediamo cosa propone.

PROVATO di Giulia Martino   —   01/02/2024
Brothers: A Tale Of Two Sons Remake, il provato del remake del primo videogioco di Josef Fares
Brothers: A Tale of Two Sons Remake
Brothers: A Tale of Two Sons Remake
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Due fratelli, due carcerati, una coppia in crisi. I videogiochi di Josef Fares sono tutti basati sulla collaborazione: non si è mai soli nei suoi mondi virtuali, e questa filosofia era già ben visibile nel primo videogioco da lui diretto. Stiamo parlando di Brothers: A Tale Of Two Sons Remake, rimaneggiamento dell'originale uscito nel 2013 che propone l'avventura con una nuova veste grafica, cinematiche rivedute e corrette e musiche riarrangiate.

Abbiamo potuto provare una sostanziosa fetta di Brothers: A Tale Of Two Sons Remake in uscita il prossimo 28 febbraio su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S: il gioco ha una durata di circa tre ore, e per completare questa demo - che comprendeva i primi due livelli di Brothers - abbiamo impiegato circa cinquanta minuti. Le impressioni sono state molto positive, e tornare su un videogioco acclamato come l'opera prima di Fares a più di dieci anni dall'uscita si preannuncia come un'operazione davvero piacevole... E avete tutta la nostra sincera invidia se arriverete a giocare Brothers: A Tale Of Two Sons Remake senza aver provato l'esperienza originale.

Due fratelli, due tragedie

Il legame tra i due fratelli e le loro diverse caratteristiche e abilità sono il motore di Brothers: A Tale Of Two Sons
Il legame tra i due fratelli e le loro diverse caratteristiche e abilità sono il motore di Brothers: A Tale Of Two Sons

L'apertura del remake mostra subito il considerevole lavoro grafico, concentratosi soprattutto sulle forme dei personaggi (ora più realistici e meno cartooneschi rispetto al passato) e sulle texture, arricchite ed elaborate. Non solo: osservando attentamente la cinematica iniziale ci si rende conto che anche le scene d'intermezzo sono state riviste, alla ricerca di inquadrature e soluzioni visive più idonee per canalizzare la considerevole portata emotiva di Brothers: A Tale Of Two Sons.

I due fratelli protagonisti, dopo aver affrontato la tragedia della morte della madre, si trovano a fronteggiare l'ombra di un possibile lutto futuro. Il padre è afflitto da un male misterioso e necessita di cure urgenti: il nostro primo compito sarà quello di cooperare per trascinarlo su un carretto fino alla casa del saggio del villaggio. La sequenza iniziale è perfetta per far comprendere al giocatore, senza bisogno di tutorial, che sarà necessario tenere in considerazione le diversità dei due per proseguire: il fratello maggiore è più grande e robusto, ideale quando è necessario mettere in campo un po' di forza, mentre il minore è svelto e piccino, capace di sgattaiolare in spazi angusti in men che non si dica.

Una nuova veste

Anche i comprimari sono stati interessati da un importante lavoro di ammodernamento grafico. In generale, quanto fatto da Avantgarden appare coerente e convincente, all'insegna di un realismo ben più marcato rispetto all'originale
Anche i comprimari sono stati interessati da un importante lavoro di ammodernamento grafico. In generale, quanto fatto da Avantgarden appare coerente e convincente, all'insegna di un realismo ben più marcato rispetto all'originale

Brothers: A Tale Of Two Sons può essere esperito sia in solitaria, controllando entrambi i fratelli con tastiera o controller (la modalità che abbiamo scelto per questa prova), sia in modalità cooperativa locale. Scegliendo il gamepad, si impiega un po' per abituarsi a controllare i due protagonisti utilizzando due dei tasti dorsali e le due levette analogiche, ma la natura rilassata del gameplay - salvo alcune fasi più concitate, ma con checkpoint molto clementi - permette di adattarsi con i propri tempi, senza troppi patemi.

Immergersi nel percorso avventuroso dei fratelli è reso ancora più affascinante rispetto al passato grazie a una colonna sonora rinnovata: le musiche originali sono state riarrangiate e registrate nuovamente con l'ausilio di un'orchestra dal vivo. Sul lato delle prestazioni, Brothers: A Tale Of Two Sons non ha particolarmente impensierito il nostro PC di fascia media, ma segnaliamo la presenza di alcuni artefatti visivi, alcune texture meno rifinite di altre e un crash nel corso della nostra prova. Come precisato da Avantgarden - team responsabile di questo remake - non si tratta della versione finale del gioco, e solo il test della versione definitiva ci saprà dire se questi difetti sono stati limati o meno.

Nel complesso, tuttavia, abbiamo trovato fedele all'originale l'approccio adottato da Avantgarden, che non ha però mancato di sfruttare le tecnologie oggi a disposizione degli sviluppatori per proporre ai giocatori un mondo più vivo e vibrante, pieno di colore e di vita, con un'illuminazione eccellente, capace di scolpire paesaggi e personaggi molto più rispetto al passato.

Brothers: A Tale Of Two Sons è scorrevole e poetico proprio come nel 2013, quando la sua uscita proiettò Josef Fares su nell'Olimpo degli sviluppatori più iconici e chiacchierati dell'industria videoludica. Si tratta di un videogioco dalla durata ristretta, ma non per questo privo di ambizione: la sua lettura della cooperazione e della valorizzazione delle diversità è attuale ancora oggi. Questo remake sembra essere un ottimo modo per attualizzare un'avventura che merita di essere vissuta anche da chi, all'epoca, non aveva giocato l'originale, o si essere nuovamente ripresa da coloro che - come chi scrive - tanto avevano apprezzato Brothers: A Tale Of Two Sons ormai più di dieci anni fa. Alcuni piccoli problemi di natura tecnica non hanno rovinato la nostra prova, e al team resta ancora un mese per limare gli ultimi dettagli prima dell'uscita.

CERTEZZE

  • Il gioco che ha posizionato Fares nell'industria videoludica: imperdibile
  • Il lavoro fatto dal punto di vista grafico sembra ottimo
  • Molto suggestive le musiche riarrangiate e nuovamente registrate

DUBBI

  • Qualche magagna sul fronte tecnico