Da dove nasce Chernobylite? Il romanzo Picnic sul ciglio della strada (1972) dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij e il disastro della centrale nucleare di Chernobyl (1986) sono fortemente legati nell'immaginario contemporaneo dei territori dell'ex Unione Sovietica, al punto da aver ispirato un ricco filone di opere post apocalittiche con dei tratti fortemente peculiari e riconoscibili.
L'idea di andare alla ricerca del senso dell'esistenza, sia esso un monolite o un semplice ricordo, all'interno di zone abbandonate per via delle radiazioni, ormai invivibili per l'essere umano, è diventata un'allegoria di ciò che rimane di quel colosso che per tutta la Guerra Fredda ha concorso con gli USA per il dominio del mondo e della cui ideologia rimangono solo macerie. In ambito videoludico sono numerosi i giochi che sfruttano questo scenario, a partire dall'ovvia serie S.T.A.L.K.E.R., che riprende il titolo dal film omonimo di Andrej Tarkovskij del 1979, a sua volta liberamente tratto proprio dal romanzo dei fratelli Strugackij, passando per l'altrettanto nota serie Metro, per arrivare infine proprio a Chernobylite di The Farm 51, studio specializzato in sparatutto in prima persona cui dobbiamo tra gli altri il sottovalutatissimo Get Even.
Chernobylite su Kickstarter
Attualmente Chernobylite è alla ricerca di fondi su Kickstarter. Non moltissimi in verità, visto che si parla di 88.047 € per apportare alcune rifiniture al gioco e aggiungere qualche contenuto. Comunque se vi interessa supportarne lo sviluppo, potete andare sulla pagina della campagna. Di nostro possiamo dirvi che The Farm 51 è un team di sviluppo serio con molti giochi all'attivo, quindi non dovrebbero esserci grossi rischi nel finanziare il gioco. Del resto quanto abbiamo provato è già in un'avanzata fase di sviluppo. Insomma, stiamo parlando di un progetto concreto fatto da gente seria di cui ci si può fidare.
Meccaniche di gioco
Chernobylite riprende completamente l'estetica dei titoli citati nel paragrafo precedente, scegliendo anche l'ambientazione più iconica in assoluto per questo scenario: i dintorni della centrale di Chernobyl, città di Pripyat compresa. La demo Kickstarter che abbiamo avuto modo di provare, nonostante l'ovvia necessità di ottimizzazioni (stiamo parlando di una versione pre-alpha), ci ha permesso di testare a fondo il titolo, con cui abbiamo passato più di qualche ora.
Il movente dell'intera avventura è la scomparsa della moglie dello stalker protagonista, un'ex impiegata della centrale di Chernobyl, avvenuta trent'anni prima dei fatti che andremo a vivere. La missione di ritrovarla, in apparenza disperata e folle, funge da trampolino per un racconto metafisico e a tratti surreale, in cui realtà e onirismo si fondono in modo armonioso e inaspettato. Lo stile di conduzione del racconto è quello già visto in Get Even ma viene sfruttato per un contesto ludico più delineato. Chernobylite infatti è anche uno sparatutto survival in cui il giocatore deve riuscire a cavarsela raccogliendo materie prime, utili per costruirsi gli strumenti per sopravvivere e per dotare la sua base operativa delle strutture necessarie ad affrontare le missioni più complesse. Dopo una breve sequenza introduttiva, che serve anche da tutorial, arriviamo infatti in un grosso edificio abbandonato, pieno di detriti, che funge area di collegamento per le missioni che dovremo affrontare e in cui incroceremo tutte le informazioni e gli oggetti raccolti sul campo.
È qui che scopriamo che Chernobylite è strutturato in singole missioni che si svolgono in aree distinte, dove dovremo di volta in volta recarci perseguendo gli obiettivi assegnati dai nostri compagni, o da personaggi esterni che hanno anch'essi i loro interessi, ma che possono fornirci informazioni su quello che è il nostro obiettivo finale.
Gameplay
Il gameplay di Chernobylite mescola meccaniche survival, stealth e da sparatutto in prima persona. A seconda degli obiettivi da perseguire potremo scegliere approcci diversi per superare le missioni. Diciamo che il sistema stealth ricorda molto da vicino quello visto in Get Even, ma con gli avversari molto più reattivi, anche se per ora non proprio brillanti in termini di intelligenza arficiale. Durante l'avventura si entra in possesso di diverse armi: si comincia con una pistola e poi si accede a fucili, mitragliette e quant'altro. Il tempo che si passa a sparare è comunque abbastanza limitato, almeno nella nostra esperienza, mentre è molto più quello che si dedica alla ricerca di oggetti utili e materie prime, grazie a uno scanner portatile che li evidenzia direttamente nel mondo di gioco.
Chi temesse per un gameplay incentrato sulla raccolta e sulla costruzione alla Ark: Survival Evolved o alla Conan Exiles stia però tranquillo, perché qui tutto è molto più razionale e legato allo scenario. In un certo senso l'obiettivo del sistema di crafting non è quello di decorare il nostro avamposto, ma di gestire la progressione del gioco e di aumentare il numero di caratteristiche del gameplay. Ad esempio durante l'avventura ci viene richiesto di creare medicamenti per curarci, sia dalle ferite, sia dalle radiazioni assunte sul campo. Gli oggetti da cercare e raccogliere sono quindi erbe, scarti metallici, taniche piene di composti chimici e quant'altro (niente ora passate a scavare montagne). Per lavorarli bisogna dotarsi di apposite postazioni come un fuoco da campo per cucinare o un banco da lavoro per creare oggetti più complessi e migliorare quelli già disponibili. Come già detto, non si tratta di operazioni fini a sé stesse, ma fanno parte di un processo di crescita molto più complesso, legato alla gestione del personaggio e della base.
Interessante da questo punto di vista la possibilità di utilizzare gli stalker presenti nel nostro avamposto (all'inizio solo uno, con il tempo molti di più) per svolgere alcune missioni e reperire risorse. Ognuno di essi ha delle caratteristiche autonome che lo rendono più o meno adatto per alcuni tipi di compiti. Assegnare un uomo a una missione che non è nelle sue corde può significare vederlo fallire o addirittura perderlo completamente. Dal punto di vista tecnico preferiamo per ora non esprimerci su Chernobylite, visto che la demo Kickstarter ha un gran numero di problemi, dovuti allo stato acerbo dello sviluppo. Diciamo che quando tutto funziona il titolo di The Farm 51 è un bel vedere e che le aree intorno a Chernobyl sono state ricostruite con grande cura (sono state letteralmente scansionate dal team dei grafici). Comunque vi sapremo dire con più precisione nei prossimi mesi. Lo stesso vale per il lato narrativo, davvero intrigante per quello che abbiamo avuto modo di provare, ma per ora incompleto.
Chernobylite è un titolo promettente, che interesserà sicuramente a chi ha apprezzato gli S.T.A.K.E.R. e i Metro. Da quello che abbiamo avuto modo di provare si offre come un'esperienza sfaccettata e complessa, nonché profonda dal punto di vista narrativo. Comunque sia è davvero presto per tirare le somme, visto che la build da noi testata si è dimostrata instabile e incompleta in più parti.
CERTEZZE
- Storia intrigante
- Il sistema di gioco è molto sfaccettato
DUBBI
- L'IA dei nemici non ci è sembrata brillante