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Chivalry 2, il provato

Armati delle migliori intenzioni (e di un pollo) siamo scesi sul campo di battaglia pronti a combattere la nostra personale guerra in Chivalry 2: ecco le nostre prime impressioni

PROVATO di Alessandra Borgonovo   —   21/04/2021
Chivalry II
Chivalry II
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Si dice che in amore e in guerra tutto sia lecito. Forse è per questo che la nostra uccisione migliore, in Chivalry 2, ce la siamo portata a casa con un pollo: è esattamente come pensate, abbiamo usato un pollo per eliminare il nemico di fronte a noi. Scelta voluta? Sì e no, nel senso che trovandoci disarmati di punto in bianco abbiamo afferrato la prima cosa sottomano e, be', era proprio un pollo. Dopo l'attimo di perplessità in cui abbiamo pensato "siamo morti", il Guybrush Treepwood che è in noi ha preso il sopravvento e anche senza carrucola (e il pollo non era neppure di gomma) abbiam fatto di necessità virtù. Sorprendentemente, il nemico aveva un livello di energia così basso che lanciarglielo addosso è stato abbastanza per guadagnare quei secondi in più di vita mentre lui stramazzava al suolo.

Questa piccola prefazione serve a mostrarvi fino a che punto possono diventare imprevedibili gli scontri in Chivalry II, il seguito a quasi nove anni di distanza dell'originale Chivalry: Medieval Warfare, di cui abbiamo potuto provare alcuni aspetti in anteprima. È stata un'esperienza coinvolgente, che pur nelle sue volute stranezze (il pollo non è l'oggetto più inconsueto da usare in vostra difesa) ci ha fatto sentire tutto il peso di un combattimento all'arma bianca e l'entusiasmo di aver conquistato la fortezza nemica, fino a fare irruzione nella sala del trono e soggiogare il signore di turno. Vi raccontiamo dunque com'è stato guerreggiare nel Medioevo nella nostra anteprima di Chivalry II.

Siamo tutti soldati

Per chi non lo conoscesse, Chivalry II (come il predecessore) è un multigiocatore in prima o terza persona che ci mette nei panni di un soldato medievale, facente parte di una fazione decisa dal giocatore e buttato sul campo di battaglia con il semplice, ma solo all'apparenza, obiettivo di vincere. Potrebbe essere durante un assedio, oppure una giostra, o ancora soltanto un deathmatch in campo aperto, il vostro scopo di fondo rimane quello di schiacciare il nemico - volendo letteralmente.

Già dal tutorial ci siamo resi conto di alcuni cambiamenti rispetto a Chivalry: Medieval Warfare e ce lo aspettavamo, essendo passati così tanti anni. Il primo, più evidente, è aver sistemato il cosiddetto "effetto ballerina", così chiamato perché specialmente le volte in cui il personaggio ruotava per colpire più nemici perdeva del tutto il suo peso, iniziando una serie di giravolte tale che l'étoile della Scala avrebbe fatto un passo indietro. In un gioco dove prevedere le azioni del nemico e reagire di conseguenza è la base per sopravvivere, questo poteva rappresentare un problema. Gli sviluppatori si sono concentrati dunque in modo particolare su questo difetto dell'epoca, rendendo le animazioni dei personaggi più naturali e intuitive da leggere.

Un esempio potremmo farlo con l'oscillazione della spada pesante, l'arma (di conseguenza la classe) che abbiamo sfruttato di più: adesso, in Chivalry II si percepisce molto bene il movimento del torso e lo stesso posizionamento delle gambe fino ai piedi, dando all'attacco una sensazione più realistica. Come avrete capito, o come saprete se avete giocato a Chivalry: Medieval Warfare, il combattimento corpo a corpo non è soltanto il nucleo fondante dell'esperienza ma è del tutto basato sulla lettura dell'avversario. Parare, deviare e soprattutto trovare, o crearsi, l'apertura per affondare il colpo è essenziale alla vittoria: attacchi leggeri, pesanti, dall'alto, affondi, persino finte, tutto è consentito per avere il sopravvento - anche l'utilizzo di armi, diciamo ortodosse.

Chivalry II, scontro all'ultimo sangue
Chivalry II, scontro all'ultimo sangue

Ogni mossa va calcolata con una precisione che abbiamo trovato interessante, perché basta davvero poco per perdere un eventuale vantaggio e trovarsi dalla parte sbagliata della lama; persino in questo caso, però, potete ancora sperare di sopravvivere perché se ridotti in fin di vita avrete modo di allontanarvi strisciando e persino difendervi con un coltello finché non riuscirete a tornare in piedi, o qualche vostro alleato non vi rimetterà in sesto. Certo, non capita con frequenza e scordatevelo se siete isolati dalla mischia, ma abbiamo apprezzato la meccanica poiché segue un po' la logica del "non è finita finché non è finita".

Una volta scelto il personaggio (che offre un alto livello di personalizzazione, di cui non possiamo parlarvi essendo stato escluso dalla demo) e la sua fazione di appartenenza, siete pronti a scendere in battaglia scegliendo tra quattro classi, ognuna suddivisa in tre specializzazioni: Knight, che può diventare Officer (corpo a corpo/supporto), Guardian (arma a una mano e scudo) oppure Crusader (tank duro e puro); Footman, che permette di scegliere tra Poleman (armi lunghe), Man-at-Arms (armi a una mano, molto agile) o Field Engineer (supporto); Vanguard, che si divide tra Skirmisher (ibrido tra corpo a corpo e distanza), Devastator (armi pesanti) o Raider (due armi principali); infine abbiamo Archer, specializzato in Longbowman, Crossbowman oppure Javelineer. La varietà dunque non manca e si sente, sia in termini di costituzione del personaggio, dettata dalla protezione indossata, sia ovviamente di armi e della loro efficacia. Questa diversità impatta anche sulla strategia, va da sé che un Man-at-Arms dovrà essere più cauto di un Devastator o un Crusader che, seppur più lenti, in un solo colpo ben piazzato potrebbero riuscire a dominare lo scontro.

Chivalry II, il vostro assedio può e deve finire in un unico modo
Chivalry II, il vostro assedio può e deve finire in un unico modo

In una carneficina che vede opporsi ben 64 giocatori, altra novità di Chivalry II, le occasioni per uccidere o essere uccisi non mancheranno; inoltre, è possibile cambiare fazione e classe in corso d'opera, se si vuole allargare l'esperienza a più approcci, e una volta sconfitti - escludiamo il se perché davvero, morire è all'ordine del giorno - tornerete sul campo con le ultime preferenze impostate. Sotto questo punto di vista, il gioco per fortuna non lega alla singola scelta e vi permette di sperimentare come più preferite. Tuttavia, a dispetto della sua profondità, paradossalmente è proprio questo massacro su larga scala che rende difficile l'utilizzo del sistema di combattimento nella sua forma più completa: la maggior parte delle volte vi troverete a eseguire un semplice blocco, fendenti rapidi e a volte colpi caricati. Questo perché il caos dello scontro, o anche soltanto l'essere soverchiati in numero, vi impedisce di mettere alla prova tutte le lezioni di cappa e spada apprese nel tutorial.

Non c'è dubbio che sia anche una questione di pratica, né che la situazione sia credibile perché chi mai, nel pieno di un assedio, si metterebbe a pensare che premendo due pulsanti in rapida successione potrebbe ingannare il nemico e indurlo così a scoprirsi per mettere a segno il colpo definitivo? È tutto molto bello ma la foga della battaglia, o semplicemente come si comportano gli avversari, non permette un utilizzo vario delle mosse disponibili, risolvendosi spesso nello stesso pattern ripetuto. A dare varietà c'è la già menzionata possibilità di utilizzare qualunque oggetto a portata come arma, organico o meno che sia. Capiterà di essere disarmati o, come nel caso dell'arciere, finire le frecce e non avere una cassa rifornimenti vicina: in quel caso si può, con una certa dose di fortuna, raccogliere un'arma caduta a qualcuno oppure affidarsi all'improvvisazione.

Chivalry II, la resa non è mai contemplata
Chivalry II, la resa non è mai contemplata

Per quanto ci riguarda il pollo è stato uno degli esempi più esilaranti ma abbiamo anche fieramente combattuto usando una scopa (contro un soldato armato di alabarda, immaginate l'esito), oppure preso una testa che rotolava ai nostri piedi per sfruttarla come impropria arma da lancio; ancora, una sedia come se ci trovassimo in una rissa di bar, un secchio, una campana, una torcia... insomma, di tutto e di più. Questo approccio rende ogni battaglia imprevedibile, almeno per quanto riguarda gli assedi, perché non sai mai cosa possa capitarti tra le mani; in altre occasioni come i combattimenti in campo aperto stile deathmatch o le giostre c'è un po' più di limitazione ma avete comunque la possibilità di trasformare un oggetto di uso comune in un'arma letale.

Nel complesso, Chivalry II è un'esperienza divertente nel suo essere chiassosa e a tratti confusionaria: troviamo renda molto bene negli assedi e sia più ridondante nei deathmatch e nelle giostre ma è anche vero che abbiamo avuto solo un assaggio della totalità delle mappe. In giochi come questo, la varietà delle ambientazioni, oltre alla quantità, fa moltissimo la differenza.

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Chivalry II, a distanza di nove anni primo capitolo, si presenta come un prodotto più rifinito e che ha visto molto lavoro soprattutto sull'animazione del personaggio, andando a eliminare il famoso effetto ballerina dell'originale. Adesso è più sentita la sensazione di trovarsi davvero nei panni di un soldato medievale, gettato sul campo e pronto a fare di tutto per sopravvivere. La varietà di classi permette diversi approcci allo scontro ma l'estensione delle battaglie stesse, l'inevitabile caos che si genera, non ci ha permesso di sfruttare appieno la profondità del sistema di combattimento limitando spesso le mosse alle solite due o tre. Dall'altro lato, la possibilità di utilizzare gli oggetti più improbabili come armi lascia ampio spazio all'improvvisazione e aumenta il fattore divertimento. Delle tre modalità a disposizione, la giostra medievale, il deathmatch e l'assedio, abbiamo trovato quest'ultimo più coinvolgente e volto a incentivare il lavoro di squadra senza il quale la sconfitta è assicurata. Rimane da vedere quali e quante ambientazioni verranno proposte al lancio, essendo la varietà importantissima per non scadere troppo in fretta nella monotonia.

CERTEZZE

  • Imprevedibile e divertente
  • Gli assedi incentivano il lavoro di squadra
  • Le animazioni del personaggio sono state perfezionate
  • Un sistema di combattimento dal potenziale interessante...

DUBBI

  • ... che tuttavia non riesce a essere sfruttato appieno nel caos dello scontro
  • Deathmatch e giostra medievale non risultano particolarmente accattivanti