Oggi è il grande giorno e per gli utenti PC è arrivato il momento di installare Monster Hunter World e mettersi a cacciare i mostri che gli utenti PlayStation 4 e Xbox One hanno affettato negli ultimi sei mesi. Non tutti, però, si catapulteranno nel Nuovo Mondo di Capcom. Alcuni non hanno un PC adatto a fare girare il titolo dello sviluppatore nipponico, altri invece sono semplicemente diffidenti perché questo è il primo Monster Hunter ad arrivare ufficialmente sui sistemi occidentali, escludendo per l'appunto i Monster Hunter Frontier mai usciti dal Giappone o il Monster Hunter Online cinese di Tencent. Monster Hunter World è un gioco che fa genere a sé, praticamente, e per alcuni rappresenta veramente un primo approccio. Abbiamo quindi pensato a una serie di titoli che possiedono almeno un po' lo spirito del brand Capcom, anche perché alcuni di essi sono nati proprio come imitazioni. Se li avete giocati, allora bene o male dovreste sapere a cosa andate incontro e i nostri esempi dovrebbero aiutarvi a farvi un'idea più precisa del tipo di esperienza che vuole essere Monster Hunter World. Bando alle ciance...
Dauntless
Impossibile non cominciare questo excursus con Dauntless, titolo indipendente in closed beta che dovrebbe uscire nel corso del prossimo autunno. Lo abbiamo provato qualche mese fa e abbiamo constatato le ovvie somiglianze con Monster Hunter: non c'è nulla di strano, lo sviluppatore Phoenix Labs ha affermato la propria intenzione di affrontare il colosso Capcom testa a testa. C'è indubbiamente molta buona volontà, ma il gioco è ancora piuttosto acerbo, anche se Phoenix Labs intende sfruttare un modello free to play a microtransazioni. Dauntless, però, ricorda davvero Monster Hunter sotto molti aspetti, a cominciare dalla struttura: i giocatori scelgono le missioni e gli obiettivi, quindi impugnano vari tipi di armi e vanno a caccia in squadre da quattro giocatori. Poi, dopo aver sconfitto i mostri nelle location di turno, tornano a casa coi pezzi necessari a fabbricare nuove armi e armature e ricominciano il ciclo da capo. Phoenix Labs ha scelto tuttavia una direzione artistica molto più cartoonesca che ricorda molto World of Warcraft e WildStar: i mostri sono coloratissimi e attaccano con abilità pirotecniche e spettacolari, costringendo i giocatori a calcolare attentamente animazioni e movimenti se li vogliono sconfiggere.
Toukiden 2
La serie nata dalla collaborazione di Koei Tecmo e Omega Force si è chiaramente ispirata a Monster Hunter in un periodo peraltro abbastanza sospetto, ma il secondo episodio ha tentato la strada dell'innovazione ancor prima di Monster Hunter World, puntando non solo su una campagna story driven, ma anche su un'ambientazione open world che purtroppo avrebbe dovuto essere curata meglio. Toukiden 2 funziona più o meno come Monster Hunter - le missioni ci danno degli obiettivi da cercare e sconfiggere - ma il contesto è completamente diverso: nel titolo Koei Tecmo si combattono gli Oni della mitologia nipponica. La storia si svolge infatti nel Giappone feudale e il giocatore impersona un cacciatore di Oni alle prese con un'invasione demoniaca. Le armi a disposizione sono numerose e molto originali, ed è inoltre possibile collezionare degli spiriti che conferiscono ai cacciatori di Oni poteri e incantesimi diversi, ma il sistema di combattimento prende le distanze da quello di Monster Hunter, essendo molto più frenetico e caotico, decisione che purtroppo non si rivela sempre azzeccata. Consigliato soprattutto a chi ama le esperienze single player.
God Eater 2 Rage Burst
Questa serie targata Bandai Namco si ispira chiaramente a Monster Hunter, ma porta tutto su un piano molto più cartoonesco, e infatti esistono diversi manga e anime ambientati nel mondo post apocalittico di God Eater. Le premesse sono abbastanza originali: nel futuro, il mondo è nelle grinfie dei giganteschi e micidiali Aragami. L'organizzazione Fenrir si occupa di sterminarli con l'aiuto dei God Eater, individui con poteri speciali che possono brandire le armi costruite con le cellule degli Aragami, meglio note come God Arc. Il sistema di combattimento, vero fiore all'occhiello della serie, è estremamente frenetico e spettacolare, ma bisogna tenere presente che God Eater 2 Rage Burst è la conversione rimasterizzata di un titolo uscito originariamente per PlayStation Vita e quindi non esattamente un ritrovato dell'ultima tecnologia. Nonostante ciò, la lunga campagna, ricca di scene d'intermezzo e personaggi pittoreschi, unita a tante missioni secondarie che i giocatori possono affrontare da soli o in compagnia, rendono l'offerta una delle più valide alternative allo strapotere di Monster Hunter World.
Dragon's Dogma: Dark Arisen
Potrebbe sembrare una scelta strana, ma chiunque abbia giocato Dragon's Dogma e Monster Hunter avrà notato qualche similitudine tra i due. A parte il fatto che sono stati sviluppati entrambi da Capcom, Dragon's Dogma sembra essere stato pensato come una specie di incrocio tra Monster Hunter e un gioco di ruolo in stile The Elder Scrolls. In realtà, dapprincipio Dragon's Dogma dà l'impressione di non avere proprio nulla a che spartire con l'altro franchise, a cominciare dal fatto che il giocatore controlla un avatar - al quale hanno strappato il cuore - e viaggia per l'open world di Gransys insieme a un gruppo formato da mercenari anonimi che può personalizzare. Nel gioco si esplorano antri e caverne, si trovano nuovi equipaggiamenti nei forzieri e si affrontano nemici che sembrano uscire da un manuale di Dungeons & Dragons. E quindi che c'entra Monster Hunter? Be', il sistema di combattimento, pur essendo molto diverso, si basa molto sulla preparazione e la precisione. Quando si combattono certi boss, basta un movimento sbagliato per fare una brutta fine: Dragon's Dogma punisce severamente la disattenzione, ma ricompensa i giocatori che sanno sfruttare al meglio le armi e le loro abilità per salire in groppa ai mostri e tranciare le loro appendici per mettere le mani su materiali rari e preziosi. E questo ci ricorda proprio Monster Hunter World.