Dopo lo sfolgorante successo di Homeworld e del primo Company of Heroes, Relic Entertainment si è trovata proiettata nell'Olimpo dei grossi nomi dell'industria. Erano il team che stava ridando lustro al genere degli strategici in tempo reale e lo stavano facendo trattando con cura e rispetto un argomento comunque molto delicato come quello della Seconda Guerra Mondiale.
Complici il tracollo di THQ e qualche passo falso come Warhammer 40,000: Space Marine, lo studio di Vancouver sembra aver perso lo smalto di un tempo. Con Company of Heroes 3, Relic vuole provare a recuperare il terreno perduto in questi anni, portando sul mercato un gioco che riesca a combinare una ricostruzione accurata degli scenari e delle unità che hanno partecipato alla guerra, con quelle necessità emerse dialogando con i fan del gioco, una costante fonte di feedback e consigli sulla strada da intraprendere con il terzo capitolo.
Noi siamo volati a Londra per provare le novità di Company of Heroes 3 e per confrontarci con gli sviluppatori di Relic Entertainment, oltre che coi colleghi, sul futuro della serie.
Tempo di guerra
Anche se, sfortunatamente, c'è sempre un qualche conflitto in atto, non possiamo negare che quello che sta succedendo in Ucraina, per noi Occidentali, sia un qualcosa che ci colpisce profondamente, un po' per la vicinanza del fronte di guerra, un po' per l'impatto economico e sociale che sta avendo sulle nostre vite. Per questo motivo non sorprende che il team di sviluppo abbia voluto iniziare dicendo che, nonostante si tratti inequivocabilmente di un gioco di guerra, con questa operazione Relic non vuole sicuramente mitizzare il conflitto, ma provare, anzi, a raccontare gli orrori e i problemi che la gente comune vive in queste situazioni.
Poi è ovvio che durante le missioni emergano la tattica, le unità e le azioni militari, ma si proverà sempre a dar loro una lettura più moderna, lontana dai toni un po' propagandistici di certi film americani. Company of Heroes 3 cercherà, quindi, di raccontare sia lo sbarco degli Alleati in Sicilia, sia il conflitto in Nord Africa in maniera un po' più personale e delicata.
Si proverà persino a provare a raccontare il conflitto dal punto di vista del nemico, anche in questo caso senza l'intenzione di giustificare o esaltare, ma per mostrare come la guerra sia orribile da qualunque parte lo si guardi. Per cercare di non incorrere in problemi e trattare questi argomenti con il tatto necessario il team si sta avvalendo di esperti culturali, così da evitare banalizzazioni o ancora meglio di offendere qualcuno.
Più grande e migliore
Dopo questa doverosa premessa il team di sviluppo si è concentrato nel provare a spiegare tutto il lavoro che è stato svolto nel dietro le quinte per provare a rendere il lancio di Company of Heroes 3, che ricordiamo è al momento programmato per il 23 febbraio 2023, un successo. Quindi attenzione al gameplay, ma anche un grande lavoro sui contenuti, in modo da arrivare sul mercato con un'esperienza di impatto, in grado di reggere il confronto con un gioco con ormai diversi anni di supporto alle spalle. Se andiamo, però, a paragonare Company of Heroes 3 col suo predecessore scopriamo come il nuovo gioco sarà decisamente più ricco. Le campagne single player saranno due, contro la singola di CoH2, ci sarà una mappa multiplayer in più e quattro fazioni al posto di due. Sarà sulla varietà, però, che si noteranno le differenze: ci saranno 41 missioni uniche per la campagna che terrà occupati per più di 40 ore (15 ore e 14 missioni per il secondo capitolo) e vedrà scendere in campo 120 unità differenti, contro le 42 di Company of Heroes 2.
A tutto questo vanno aggiunti gli strumenti di modding disponibili al lancio, una cosa che sicuramente consentirà al gioco di espandersi enormemente sin dal principio. Relic è ovviamente molto curiosa di sapere come i modder più talentuosi sfrutteranno gli strumenti messi loro a disposizione, anche perché il rapporto instaurato con la community rende il dialogo tra giocatori e sviluppatori molto intenso e proficuo, con un continuo scambio di idee, alcune delle quali raggiungono persino il gioco ufficiale.
Gameplay
Quantità, però, non sempre fa rima con qualità. Per questo motivo Relic ci ha messo a disposizione dei PC per testare la campagna italiana di Company of Heroes 3. Sono bastate poche ore in compagnia del gioco per individuare due grandi differenze rispetto al passato. La prima è la pausa tattica, perlomeno durante la campagna in singolo giocatore, un elemento che stravolge completamente la percezione del gioco. Anche perché, banalmente, toglie Company of Heroes 3 dagli strategici in tempo reale puri.
Grazie alla pausa tattica, però, gli sviluppatori di Relic hanno la possibilità di far splendere le qualità tattiche del loro gioco. Gli RTS puri, infatti, oltre a uno spiccato senso strategico richiedono anche una grande rapidità di esecuzione per spostare diverse unità contemporaneamente, gestire la parte di costruzione e reagire alle mosse del nemico. Con la pausa tattica, invece, i giocatori possono concentrarsi maggiormente sulla pianificazione della strategia, comandare ogni unità in maniera precisa e dedicarsi alla gestione delle risorse senza avere l'affanno del tempo che passa e la situazione sul campo di battaglia che muta.
Si tratta di un cambiamento profondo, che stravolge il ritmo e il modo in cui si affrontano le missioni, ma non tradisce l'anima della serie, che è sempre stata quella di gestire e sfruttare al meglio ogni singola unità, posizionandola nel modo ideale per provare a sfruttare sia il territorio, sia i punti di forza e le debolezze di ogni unità. Company of Heroes, infatti, non è mai stata una serie basata sull'accumulo di unità, quanto sulla micro gestione delle stesse, sulla strategia e sul posizionamento.
Per spingere ancora di più i giocatori ad analizzare ogni singola unità e scenario, Relic ha aggiunto nuove opzioni tattiche, come la possibilità di infliggere maggiori danni ai veicoli colpiti di lato o alla possibilità di presidiare campanili e altri edifici elevati così da avere una maggiore visuale sul campo di battaglia, anche al prezzo di essere facilmente individuabili.
La Campagna dinamica
La seconda, grande novità è rappresentata dalla Campagna dinamica. Disegnata a immagine e somiglianza di quanto visto nei Total War, la Campagna dinamica di Company of Heroes 3 rende più personale e interattiva l'avanzata degli Alleati in Italia. Al posto di una classica successione delle missioni, intervallate da filmati, nel gioco si potrà intervenire sulla gestione delle risorse, sui bivi così dai scegliere come avanzare e sul dispiegamento delle forze.
Ad ogni turno, infatti, potremo muovere le truppe sulla mappa, gestire la marina e i suoi bombardamenti e tentare assalti alle principali città. Gli scontri coi battaglioni nemici saranno principalmente di due tipi: quelli predefiniti, ovvero le missioni fondamentali per procedere con la storia, ambientate in scenari standard, e quelli più casuali con le truppe che si spostano per la mappa, risolti attraverso le regole delle skirmish.
Con questa mossa Relic si è garantita un avanzamento della campagna più personale e unico, che potrebbe aprire le porte alla rigiocabilità, dato che appoggiando una fazione specifica, o scegliendo una battaglia al posto di un'altra si avrà uno sviluppo del conflitto piuttosto differente.
Il Nord Africa
Più classica nella struttura, ma comunque degna di nota sarà la Campagna del Nord Africa. Si tratta di uno scenario spesso sottovalutato, ma chiave per l'esito della guerra. In questo caso il giocatore prenderà il comando delle Deutsches Afrikakorps, i corpi militari tedeschi comandati da Rommel, la Volpe del Deserto.
Tra una missione e l'altra gli sviluppatori hanno voluto raccontare la storia di Izem, un ebreo Berbero che combatte al fianco dei britannici, e le conseguenze che lui e la sua famiglia stanno subendo per colpa dei tedeschi. Con questa campagna Relic vuole provare a raccontare battaglie fondamentali, ma meno celebri come l'assedio di Tobruk e la battaglia di El-Alamein.
L'aver incluso due differenti scenari ha consentito a Relic di rappresentare soldati e unità provenienti da diverse parti del mondo, come quelle italiane, indiane e australiane, oltre alle classiche truppe naziste, statunitensi e britanniche. Ovviamente dopo il lancio ne saranno aggiunte ulteriori.
Multiplayer
Nonostante il cambio di genere nel single player, una volta che Company of Heroes 3 affronta la questione multigiocatore le sue origini tornano a galla. Sia che giochiate contro o con altri giocatori, infatti, l'esperienza di Relic tornerà ad essere un RTS puro.
Al lancio saranno disponibili 14 mappe e 4 fazioni differenti, ognuna caratterizzata da una moltitudine di unità e alberi della tecnologia differenti. Un impianto piuttosto classico, che però beneficerà delle novità a livello di gameplay come la verticalità e la possibilità di colpire ai fianchi i mezzi, per garantire un ulteriore strato tattico.
Un gioco unico
Una delle cose che più ci ha colpito di Company of Heroes 3 è la sua unicità. Il gioco di Relic si controlla e gestisce come nessun altro, con la telecamera comandata solamente dalle frecce e una gestione della coda delle azioni piuttosto diversa dalle altre.
Anche il layout dei comandi e lo stile grafico sono immediatamente riconoscibili. Non possiamo dire di esserci trovati davanti al miglior gioco sotto il profilo tecnologico sul mercato, ma la grafica di CoH3 è facilmente leggibile e il tutto sembra muoversi senza grossi problemi.
Nella Campagna Dinamica si notano dei valori produttivi non certo stellari e una modernizzazione del layout di gioco a nostro avviso sarebbe benvenuta, ma mancano ancora diversi mesi al lancio, chissà che Relic, avendo finito il gioco ed essendo in fase di rifinitura, non trovi il tempo per migliorare anche questi aspetti.
Company of Heroes 3 è il gioco che ti aspetti, divertente, profondo, ricco di cose da fare. La pausa tattica consente di assaporare con più calma la profondità strategica delle missioni, mentre la Campagna dinamica aggiunge rigiocabilità e personalizzazione all'esperienza. gli strumenti per il modding e il multiplayer sono le classiche ciliegine sulla torta, in modo da accontentare davvero tutti i fan della serie. Gli ingredienti, quindi, sembrano esserci tutti, vediamo se Relic troverà l'amalgama giusta in tempo per la recensione.
CERTEZZE
- Ricchissimo di contenuti
- La pausa tattica è adatta a nuovi e vecchi giocatori
- Fa sempre effetto un gioco ambientato in Italia
DUBBI
- Valori produttivi non stellari
- Layout dei comandi non intuitivo