Dell'intricata metaserie nota come Compilation of Final Fantasy VII, Crisis Core è il gioco che occupa un posto speciale nel cuore dei fan, se non altro perché è sicuramente il migliore. E dire che non sarebbe dovuto neppure esistere: il director Hajime Tabata era stato incaricato di convertire il mediocre Before Crisis da mobile a PSP, ma alla fine si decise di impiegare ogni risorsa nello sviluppo di un prequel incentrato sui retroscena che Kazushige Nojima e Tetsuya Nomura avevano immaginato, ma che non avevano integrato nella complicata narrativa di Final Fantasy VII.
Ora che Final Fantasy VII Remake è una realtà, e che Final Fantasy VII Rebirth si avvicina sempre di più, era solo questione di tempo prima che Square Enix tornasse a lavorare su Crisis Core, ma il Crisis Core -Final Fantasy VII- Reunion che stiamo provando da qualche giorno non è una pigra remastered, ma neanche un vero e proprio remake.
Cosa c'entra il Remake?
È una domanda alla quale è difficile rispondere senza anticipare nulla a chi non ha mai giocato Final Fantasy VII, il Remake o lo stesso Crisis Core, ma ci proveremo lo stesso, fermo restando che non abbiamo ancora completato questa versione Reunion e non sappiamo se ci sia qualche sorpresa dopo i titoli di coda, ma tanto non potremmo dirvelo lo stesso perché Square Enix, giustamente, vuole che il gioco sia una sorpresa anche e soprattutto per chi si è avvicinato a Final Fantasy VII solo negli ultimi anni.
Ridendo e scherzando, Final Fantasy VII ha compiuto 25 anni e, sebbene sia stato riproposto più e più volte, nelle generazioni recenti ha fatto breccia proprio col chiacchieratissimo Remake del 2020. Che ci crediate o no, esistono giocatori che non sanno ancora come finiva la storia del 1997, e che potrebbero non saperlo mai perché il Remake l'ha cambiata, prendendo una strada tutta sua che proseguirà nel prossimo episodio di quella che ora è una trilogia.
Crisis Core, tuttavia, resta l'antefatto di quella storia, un punto di partenza che alla sua pubblicazione originale andava a espandere l'universo di Final Fantasy VII, ma che ora potrebbe influenzare in modo importante la trilogia Remake con personaggi e sottotrame che fino a qualche anno fa sembravano destinati a restare confinati per sempre nella Compilation. Quella storia, tuttavia, non è cambiata di una virgola. Proprio come promesso da Kitase in una recente intervista, Square Enix non ha toccato la trama di Crisis Core, che si svolge esattamente come nell'originale.
Per noi italiani c'è qualche differenza, perché Reunion impiega un adattamento tutto nuovo, presumibilmente basato sullo script giapponese piuttosto che su quello inglese, come succede spesso di recente. Si percepiscono delle discrepanze tra il parlato in lingua inglese e i sottotitoli italiani, che comunque ci sono apparsi molto più scorrevoli e puliti rispetto alla traduzione del 2008.
È comunque possibile impostare il doppiaggio in giapponese, fermo restando che Square Enix si è preso la briga di ridoppiare l'intero gioco, dando inedita voce anche ai comuni PNG che incontreremo e a quei dialoghi che nella versione PSP non erano stati recitati. Lo sviluppatore nipponico ha coinvolto tutti i nuovi attori - giapponesi e americani - che hanno doppiato Final Fantasy VII Remake e che presumiamo stiano doppiando Final Fantasy VII Rebirth, proprio per mantenere un senso di continuità all'interno del progetto. Yoshinori Kitase, dopotutto, ha affermato che giocare Crisis Core adesso, tra Remake e Rebirth, aiuterà i fan vecchi e nuovi a capire meglio alcuni aspetti della storia inedita che si dipanerà nel secondo volume della trilogia, sebbene il prequel rimanga una vicenda del tutto contenuta e giocabile a sé stante.
Ed è sempre in soluzione di continuità che si è ritoccata anche la grafica, sulla quale torneremo in sede di recensione. Qui vi diremo che gli artisti di Square Enix hanno praticamente rifatto il trucco a Crisis Core con gli asset di Final Fantasy VII Remake, sicché i personaggi appaiono non solo maggiormente dettagliati, ma anche molto più realistici che in passato. Il protagonista Zack Fair, ad esempio, è ora molto più vicino alla sua controparte in computer grafica che compare brevemente anche in Remake - oppure in Final Fantasy VII: Advent Children, se preferite - mentre nella versione originale per PSP aveva un look molto più cartoonesco in stile Kingdom Hearts.
Come abbiamo detto, Square Enix ha compiuto un rifacimento a tutto tondo, in questo senso, e ha ritoccato non solo i comprimari più importanti - compresa una certa ninja adolescente di nostra conoscenza - ma anche i personaggi che nel Remake non sono (ancora?) comparsi, tipo Angeal Hewley e il famigerato Genesis Rhapsodos, che sembra ancora più... Gackt di prima, se possibile. Questo restyling interessa bene o male tutto il gioco, dai mostri alle armi più importanti, come la Spada Potens che sfoggia i dettagli della sua versione Remake, passando per alcune evocazioni, come Ifrit, che ora hanno lo stesso aspetto ammirato in Final Fantasy VII Remake.
Al di là della risoluzione maggiorata, del frame rate a sessanta fotogrammi su PlayStation 5, dell'effettistica rinnovata e dell'interfaccia ridisegnata da zero, insomma, Crisis Core: Final Fantasy VII Reunion è stato pensato anche e soprattutto per fare da prequel alla trilogia cominciata col Remake, e probabilmente per introdurre nell'immaginario dei nuovi fan certi personaggi che è sempre più certo rincontreremo da Rebirth in poi.
Cosa aspettarsi dal gameplay
Se vi state tuffando nel mondo di Crisis Core a occhi chiusi, e proprio non sapete come funzioni, nelle prossime righe faremo un corso super accelerato sul sistema di combattimento. Faremo le nostre valutazioni tra qualche giorno, in sede di recensione, ma ora possiamo già dirvi che Square Enix ha lavorato sui controlli, l'interfaccia e le dinamiche di gioco per migliorare i suoi aspetti più negativi, e il risultato fino a questo momento ci ha pienamente convinto.
No, questo non significa che sia sparito il controverso sistema OMD, che sta per Onda Mentale Digitale: una sorta di slot machine a schermo che determina una serie di funzionalità quasi completamente randomiche nel corso dello scontro. Alle combinazioni dei ritratti e dei numeri nell'OMD corrispondono bonus temporanei, abilità speciali, evocazioni, persino il level up di Zack: a molti giocatori questa componente casuale - motivata dalla passione di Kitase e Nomura per i pachinko, pensate! - non era andata giù ai tempi della versione PSP e l'edizione Reunion non sembrerebbe averla ritoccata affatto. A noi sinceramente non ci aveva infastidito più di tanto, perciò la nostra opinione in merito resta abbastanza neutra.
I comandi sono stati rimaneggiati, invece, per garantire il totale controllo della visuale, che era effettivamente terribile nella versione originale per PSP, e per consentire un maggior numero di scorciatoie cui associare la Materia che Zack può equipaggiare e con le quali può scagliare incantesimi - consumando PM - o usare attacchi speciali, che consumano PA.
Il sistema di combattimento è totalmente action: i nemici aspettano Zack in punti prefissati delle mappe che può esplorare e gli scontri si svolgono nello stesso scenario. Parare o schivare al momento giusto con l'apposita capriola è quasi più importante che inanellare combo di spadate, poiché i nemici non scherzano e accerchiano Zack di continuo. Square Enix ha persino introdotto una nuova dinamica sotto forma di indicatore che ci avverte quando un nemico sta preparando un attacco particolarmente pericoloso: colpendo ripetutamente il bersaglio si ridurrà l'indicatore e, insieme ad esso, la potenza dell'attacco, fino ad annullarlo del tutto se si ricorre con tempismo alle vulnerabilità elementali.
Dal punto di vista contenutistico, insomma, Crisis Core Reunion sembra esattamente come ce lo ricordavamo. Adrenalinico, divertente, ricco di missioni secondarie da completare, ma insieme ai pregi dell'edizione PSP questo rifacimento eredita anche i suoi difetti, cominciando dalla ripetitività del gameplay - che a tratti ricorda le sue limitanti origini mobile - per passare alla narrativa breve e strampalata, che si appoggia più a un protagonista riuscito che a un intreccio sensato. Non si può dire che Reunion non sia una trasposizione fedele, insomma, e forse è esattamente ciò di cui avevano bisogno i fan del Crisis Core originale. E tutti gli altri?
Chi aspettava da tempo la possibilità di giocare o rigiocare Final Fantasy VII: Crisis Core si prepari ad aprire il portafoglio, perché Square Enix sembrerebbe aver fatto davvero un ottimo lavoro, intervenendo soprattutto sul comparto audiovisivo per assicurare una continuità con l'operazione Remake in corso. L'avventura di Zack si porta sulle spalle le limitazioni delle sue origini PSP, e tra qualche giorno vi diremo se i sensibili miglioramenti apportati saranno bastati a modernizzarla.
CERTEZZE
- È fedele alla storia e al gameplay dell'originale per PSP
DUBBI
- Sarà davvero importante per la trilogia Remake o sono solo slogan?