Per capire bene il senso di CrossfireX, di cui abbiamo provato la demo pubblicata in anteprima, alla vigilia dell'avvio della beta pubblica, bisogna inquadrarlo nel suo contesto. Si tratta di una nuova versione di Crossfire, sparatutto multiplayer online a squadre che esiste in Corea (e in Asia in generale) dal "lontano" 2008 e che ha raggiunto negli anni una grande popolarità in tale continente. Quello che sembra un parvenu nell'ambito shooter, oltretutto con una caratterizzazione che non aiuta decisamente ad emergere in mezzo alla quantità dei concorrenti nello stesso genere, è dunque in verità un brand ormai ben consolidato in altre parti del mondo, che ha deciso di effettuare il grande salto verso l'occidente proprio all'alba della nuova generazione.
Scelta azzardata? Forse sì, considerando come nel trambusto generale che emergerà nei prossimi mesi probabilmente in pochi concederanno grande attenzione a quello che sembra un emulo a metà tra Call of Duty, Rainbow Six: Siege e Counter-Strike, ma ben lontano dalla spettacolarità e ricchezza grafica di altri titoli simili. Tuttavia, si farebbe un errore a sottovalutare CrossfireX e liquidarlo come un'imitazione trascurabile. È vero che non punta propriamente a rivoluzionare lo sparatutto in soggettiva, per usare un eufemismo, ma ha dalla sua delle caratteristiche molto interessanti: dev'essere questo il motivo che ha spinto anche Remedy a imbarcarsi in questo progetto piuttosto strano per l'etichetta finlandese, che fornirà al gioco in versione definitiva una Campagna in single player che immaginiamo sfrutti anche le grandi capacità narrative, tecniche e registiche del team. Quello che abbiamo potuto provare, in ogni caso, era il solo comparto multiplayer, che d'altra parte rappresenta la vera anima di Crossfire e già in questo ambito sono emersi degli elementi molto interessanti, che potrebbero far presa sul pubblico anche grazie alla distribuzione free-to-play del gioco (almeno per quanto riguarda la parte multiplayer).
Molta tradizione
La demo di CrossfireX si concentra esclusivamente sul multiplayer e consente di provare tre varianti di questa, corrispondenti ad altrettante mappe diverse, tanto per dare un'idea delle caratteristiche di base del gioco. Gli stessi contenuti dovrebbero essere messi a disposizione, a partire dal 25 giugno, anche a tutti gli utenti attraverso la beta pubblica che avrà luogo nei prossimi giorni, dunque ci sarà modo di testare ulteriormente il titolo anche con una quantità di giocatori più ampia, visto che in questa prima prova il matchmaking non era proprio velocissimo. A prima vista, si fa davvero fatica a trovare qualche elemento caratterizzante che possa far risaltare il gioco rispetto agli agguerriti concorrenti che si sono già ben stabiliti sul mercato, ma iniziando a giocare e capendo alcuni meccanismi si comprende che questo titolo ha in qualche modo una sua anima piuttosto definita, anche se per quanto abbiamo visto finora si tratta solo di interessanti variazioni su un canone estremamente rigido. La versione di prova consente di cimentarsi in tre mappe con altrettante opzioni di gioco: Classic, Spectre e Modern mode, che condensano probabilmente gli elementi fondanti dell'esperienza multiplayer di CrossfireX.
Cominciamo con la modalità più standard, non per nulla definita "Classica" e legata, in questa demo, esclusivamente alla mappa Black Widow, che riproduce una solare ambientazione che ricorda una cittadina costiera italiana. In questa modalità non ci sono sprint né abilità speciali, con una tipologia di scontro impostato sul team deathmatch a obiettivi: la squadra in attacco deve cercare di piazzare una bomba in uno dei due punti di interesse della mappa, mentre l'altra in difesa deve proteggere le zone. Nulla di nuovo, sostanzialmente, visto che abbiamo a che fare con una tipologia di gioco che ricorda ampiamente Counter-Strike, soprattutto in questa versione che aderisce al canone anche in termini di movimento e azioni di gioco, con loadout classici e progressivi in base alle armi sbloccate e al grado raggiunto dal personaggio. L'equipaggiamento può essere selezionato all'inizio di ogni partita e al momento non è noto se vi sia un sistema economico alla base della scelta delle armi, anche se non sembra sia il caso. Le armi della demo non sono molte ma offrono già un buon assortimento di possibilità diverse in termini di potenza, precisione e rinculo per scegliere ciò che si adatta maggiormente al proprio stile di fuoco.
Qualche particolarità
Nonostante il nome, la modalità Modern è forse quella più simile agli standard a cui siamo abituati con gli sparatutto su console. La definizione deriva probabilmente dalla concessione che la tradizione di Crossfire ha fatto proprio alle nuove tendenze dello sparatutto, perché in questa tipologia di gioco, che nella demo è collegata alla mappa Tower, ritroviamo un po' le caratteristiche di titoli noti come Call of Duty e Battlefield, uscendo dunque dal seminato dello stile Counter-Strike. In questo caso possiamo utilizzare lo sprint e le abilità speciali, oltre allo zoom quando si attivano i mirini a lungo e medio raggio, tutti elementi mappati precisamente sui tasti che ci aspetteremmo normalmente negli altri giochi noti. La modalità si basa sulla conquista dei punti di controllo sulla mappa e il dinamismo di questa crea un ottimo flusso di gioco: si tratta di una sorta di grande centro commerciale o hotel che si sviluppa su più livelli e offre dunque spunti di verticalità, oltre a zone particolarmente ampie che consentono l'uso dei fucili di precisione. È la modalità con cui ci si trova più facilmente a proprio agio se si ha esperienza con gli shooter console più noti ma anche quella meno caratteristica del pacchetto, per quanto visto finora, sebbene funzioni piuttosto bene.
L'opzione di gioco più particolare risulta dunque la Spectre, che è sostanzialmente un'evoluzione della Classic ma con qualche caratteristica peculiare che ne modifica l'esperienza di gioco. Nella demo può essere sperimentata con la mappa Laboratory, che presenta un misterioso complesso nel quale una sorta di base scientifica è stata ricavata all'interno di un edificio classicheggiante, creando un interessante mix che rimanda a suggestioni quasi da 007. Anche in questo caso il team in attacco deve piazzare una bomba in uno dei due punti d'interesse, mentre quelli in difesa si occupano di proteggere le zone ed eliminare le minacce, ma la differenza è che gli attaccanti possono usare solo le armi bianche per il corpo a corpo (coltelli da combattimento o accette) oltre a esplosivi e fumogeni. Come equilibrare una situazione del genere? Rendendo gli attaccanti invisibili: il team che deve infiltrarsi sfrutta una sorta di mimetizzazione ottica che rende difficile scorgere i personaggi, facendoli diventare completamente invisibili se restano fermi e sempre meno nascosti in base a quanto si muovono, ma con un vantaggio tattico notevole. Si tratta di una soluzione semplice ma che riesce a creare un ottimo equilibrio nel match, oltre a costruire quell'alchimia particolare che riesce a farla emergere come un gameplay praticamente nuovo, nonostante si basi su elementi ben noti.
Prospettive
Il problema maggiore di CrossfireX è chiaramente una certa mancanza di originalità che investe tutto il gioco, dalla caratterizzazione al design delle mappe, fino alla struttura del gameplay. Bisogna però considerare la sua distribuzione come free-to-play e in questo caso si distingue per dei valori produttivi più alti di quello che solitamente vediamo nei giochi con questo modello di business, salvo alcune eccezioni. Già in questa demo sono però emersi alcuni elementi piuttosto caratteristici che potrebbero fare la differenza sulla distanza, come la modalità Spectre che presenta effettivamente qualcosa di nuovo e coinvolgente da subito. La forza del gioco Smilegate potrebbe però risiedere nella velocità degli scontri e nel gunplay senza troppi artifici: in sostanza, si tratta a tutti gli effetti di un Counter-Strike per console e già questo è un elemento d'interesse non da poco, considerando che il gioco Valve si è consolidato da anni ormai ma rimanendo confinato quasi esclusivamente all'ambito PC.
Con le sue modalità e mappe presentate così nettamente suddivise nella demo non è facile scorgere una visione d'insieme per CrossfireX, considerando che anche il single player avrà poi un notevole peso visto che è stato affidato a Remedy con una collaborazione non proprio di basso profilo. Quanto visto finora è una composizione di diverse anime che cercano di esplorare varie interpretazioni dello sparatutto in soggettiva, da una parte presentando concessioni nei confronti delle serie moderne grazie alle abilità speciali e ai per sbloccabili con l'aumento del livello di esperienza, dall'altra rimanendo fortemente legato alla tradizione di Counter-Strike con lo scontro veloce e affidato soprattutto all'abilità dei giocatori, oltre a digressioni molto interessanti come la modalità Spectre. Risultano piuttosto convincenti da subito il gunplay e anche il level design, dunque resta una grande curiosità di provare il pacchetto completo.
La demo di CrossfireX ha riservato qualche particolarità interessante in un gioco che sembrava tutto fuorché sorprendente. Non è certamente nulla di rivoluzionario ma proprio la sua aderenza ai canoni dello sparatutto in stile Counter-Strike potrebbe fargli trovare una sua nicchia nell'offerta console, visto che il titolo Valve si è espanso soprattutto su PC. Oltre al gunplay classico e veloce, basato molto sull'abilità del giocatore, sono presenti anche alcune variazioni sul tema tra le quali la più convincente è sicuramente Spectre, che potrebbe fare facilmente breccia nel pubblico. Aspettiamo ovviamente di vedere il pacchetto completo, compresa la modalità single player a cura di Remedy che incuriosisce molto.
CERTEZZE
- Buon ritmo e scontri che richiedono una certa abilità
- La modalità Spectre è divertente
- È fondamentalmente gratis
- Il single player targato Remedy desta curiosità
DUBBI
- C'è veramente poco di nuovo
- Tecnicamente non eccezionale
- L'economia di gioco è da scoprire