Sempre bello tornare a parlare di Crusader Kings 3, quello che a mio parere è uno dei più grandi videogiochi mai realizzati. Criptico e complesso, questo sì, come anche in grado di offrire un'esperienza che non ha eguali (è un gestionale, è uno strategico ma soprattutto è il più incredibile dei GDR), quest'ultimo Crusader Kings continua ad arricchirsi attraverso un iniezione di contenuti che oramai ha una cadenza precisa di tre DLC di grandezza variabile all'anno. Paradox li chiama "Capitoli" e se nel primo le cose non sono andate sempre bene, se Royal Court rimane un'entità piacevole ma disgiunta, il secondo e il terzo capitolo hanno progressivamente raddrizzato la mira.
Un'ottima annata
Il 2024 è partito con Legends of the Dead che ha introdotto sia le leggende, ovvero la possibilità di commissionarie storie sul mondo circostante o sulla propria famiglia in cambio di soddisfazioni e privilegi, che le pestilenze, vere e proprie epidemie come la peste nera che nascono e si muovono sulla mappa causando morte e distruzione. Non male, per iniziare, ma il meglio è arrivato con il secondo DLC a pagamento intitolato Road to Power che strizza un occhio all'impero bizantino introducendo costumi della zona e una nuova forma di governo amministrativo che dà accesso, tra le altre cose, alle truppe imperiali, oltre ad introdurre una gestione dei vassalli più sfaccettata e intrigante. Se poi il vassallo in questione è proprio il vostro personaggio, assisterete a un cambio di gameplay piuttosto marcato e divertente.
Capisco che queste novità appaiano poco interessanti da leggere, ma vi assicuro che non lo sono da giocare. Fa sicuramente più rumore l'introduzione dei nobili senza terra: se fino a Road to Power perdendo proprietà e titoli il gioco terminava bruscamente, ora è possibile continuare intraprendendo nuovi stili di vita, o inoltre iniziare una nuova partita già con questo inedito status sociale. Senza terre si può svolgere lavori diplomatici, fondare e organizzare la propria banda di cavalieri pronti a risolvere ogni contenzioso in cambio di danaro, trasformarsi in profeti impegnati a portare il proprio credo ovunque nel mondo e molto altro ancora.
È naturalmente permesso visitare castelli e città, come anche creare un vero e proprio esercito che potremo mettere al servizio dei nobili che lo richiederanno, e a cui poi chiedere grossi favori in cambio. Con intelligenza, perseveranza e anche un pizzico di fortuna, un personaggio senza terre ne potrà ottenere una e da lì iniziare una nuova emozionante scalata al potere.
Sempre se sarà questo il suo e vostro obiettivo di vita perché la cosa bella di Crusader Kings 3 è proprio la libertà di fare quel che si vuole.
Quali DLC comprare?
Una persona saggia e parsimoniosa sceglierebbe i DLC che più gli interessano, mentre per quel che mi riguarda quando si tratta di Crusader Kings 3 non guardo in faccia a nessuno e prendo tutto. È una questione di possibilità e opportunità: anche se qualcosa non mi attira direttamente serve comunque a rendere il gioco più grande e soprattutto più imprevedibile di quanto non lo sarebbe senza.
La corte reale, per esempio, si attiva solo quando sei re o imperatore, non è un grande affare perché si usa poco, ma quando ci diventi è troppo bello poter avere una sala del trono che permetta di interagire con i propri sudditi e che aggiunga un po' di gameplay in più, oltretutto specifico di uno status che non sempre si raggiunge ed è anche difficile da mantenere.
Davanti a una scelta, consiglierei di saltare tutti i DLC del primo anno per concentrare la spesa su Tours & Tournament, l'espansione più importante del Capitolo II, e gli ultimi due del Capitolo III che dopo Road to Power si è concluso soltanto pochi giorni fa con il debutto di Wandering Nobles. Quest'ultimo DLC del 2024 è piccolo soltanto nel prezzo visto che con cinque Euro dà accesso a un nuovo e irresistibile stile di vita votato all'esplorazione con tutto quel che ne consegue: nuovi eventi, nuove interazioni, un nuovo albero abilità, nuove specializzazioni e altro ancora.
Troppo GDR?
Tutte queste espansioni hanno portato grossi benefici anche a chi si è fermato al gioco base. La porzione più interessante di Legends of the Dead, quella relativa alle epidemie, è in larga parte accessibile anche senza acquistare l'espansione; senza contare tutti i cambiamenti fatti all'interfaccia e al funzionamento di alcune meccaniche come quelle legate agli intrighi di cui possono beneficiare tutti. Crusader Kings 3 è diventato anche più bello da vedere e la mappa di gioco è stata resa nel tempo più dettagliata, vivida.
Se in questi primi tre anni Paradox si è concentrata sull'aspetto più ruolistico, andando prevalentemente a segno pur abusando del sistema ad eventi, urge ora un ribilanciamento della difficoltà che vada ad approfondire soprattutto i gangli economici di un impero, approfittandone magari per implementare di nuovo le repubbliche mercantili che tantissimi hanno apprezzato in Crusader Kings 2. La verità è che con un gioco come Crusader Kings 3 puoi davvero muoverti in ogni direzione: estendere la mappa ad oriente per esempio, implementare la via della seta, caratterizzare meglio i popoli che oggi altro sono ancora una semplice reskin di quelli europei, stravolgere completamente il sistema di combattimento e il regolamento di base come amano fare nel team di Stellaris, il capolavoro spaziale di Paradox.
Il medioevo del futuro
La direzione intrapresa fino ad ora da Crusader Kings 3 può piacere o meno, ma senza alcun dubbio oggi ci troviamo davanti a un gioco migliore di quello che uscì il primo settembre del 2020. Un gioco, ricordiamo, che propone un'esperienza unica nel suo genere. Non esistono giochi come Crusader Kings 3, in grado di farti vivere l'epopea di un'intera dinastia così da vicino, trascinandoti in avventure che attraverso immagini prevalentemente statiche riescono a farti vivere storie che non pensavi nemmeno fossero possibili in un videogioco. Da un certo punto di vista è come Football Manager: è difficile spiegare le emozioni che riescono a darti tutte quelle liste di nomi e numeri eppure, chi sa di cosa sto parlando in questo momento avrà sicuramente un ghigno di piacere sul volto. Allo stesso modo è difficile farsi prendere sul serio quando si cerca di spiegare il perché Crusader Kings 3 è tra le altre cose uno dei migliori giochi di ruolo mai realizzati.
Se poi vi piace sperimentare, lato Mod potete già trovare due total conversion che sostituiscono brillantemente il rigoroso medioevo del gioco base con l'ambientazione di The Elder Scrolls e di Game of Thrones. Crusader Kings 3 è disponibile anche su console e la conversione è ottima nonostante il sistema di controllo che, per quanto ben pensato, in questo specifico caso non può in nessun modo competere con mouse e tastiera. Ma l'aspetto negativo di giocare a Crusader Kings 3 su console è soprattutto la mancanza di aggiornamenti: la versione Xbox e PlayStation è infatti rimasta ferma ai contenuti del primo capitolo.
Vi ricordiamo che la versione Steam e buona parte dei DLC sono al momento in sconto.