Bigmoon Studios ha dovuto fare un sacco di gavetta prima di guadagnarsi l'opportunità di sviluppare Dakar 18: il team portoghese ha lavorato a lungo su diversi progetti, tra cui alcuni di Milestone, svolgendo il ruolo del comprimario, aiutando nella creazione dei modelli tridimensionali, prima, e poi pian piano arrivando sempre più vicino alla realizzazione di un gioco completo. Nel curriculum ci sono diverse esperienze nel mondo dei racing quindi, da WRC a Moto GP, ma anche qualche excursus al di fuori di questo recinto, come Lichdome Battlemage. Avere un'idea di come si sviluppi un titolo non strettamente corsistico deve aver aiutato parecchio i ragazzi di Porto perché, come abbiamo avuto modo di scoprire durante la nostra recente visita, quella che stanno tentando è un'impresa diversa dal solito, la realizzazione di un gioco di corse che rompa con la tradizione e abbracci le peculiarità di una delle competizioni più complesse, pericolose ma anche affascinanti al mondo. Dakar 18 uscirà il prossimo 11 settembre su PC, PS4 e Xbox One, ma ci è stata data l'opportunità di giocarlo in anteprima per qualche ora.
Un gameplay estremo, come La Dakar
Dakar 18 si svolgerà tra gli sterrati di Perù, Bolivia e Argentina, esattamente come la competizione di cui detiene la licenza che si è tenuta il gennaio scorso. Qui per i non iniziati è necessaria una premessa: quella che una volta era la Parigi - Dakar, nel tempo si è trasformata in una competizione globale che non vede più la partenza nella capitale francese e l'arrivo in quella del Senegal, piuttosto cambia di anno in anno percorso e location. Ragioni di sicurezza (il percorso classico si svolgerebbe in alcune delle aree più pericolose del pianeta, come la Mauritania) e di espansione del brand hanno nel tempo suggerito un allargamento della gara ad altre zone, con l'edizione 2019 che si terrà nella sola Bolivia e quella successiva che probabilmente vedrà lo sbarco per la prima volta in Asia. A noi tutto questo interessa relativamente, comunque, visto che Dakar 18 si limita, si fa per dire, a riprodurre le gare di quest'anno all'interno di una sterminata mappa di Perù, Bolivia e Argentina, dividendo la gara in tappe, esattamente come l'originale, e cercando soprattutto di riprodurre all'interno di un videogioco le peculiarità di una corsa unica.
Il gameplay di Dakar 18 non chiede infatti di partire da un punto A per arrivare a un punto B, come accade di norma nei giochi di rally. Piuttosto quello che bisogna fare è orientarsi in mappe completamente aperte all'interno di ambienti con pochissimi punti di riferimento, passando attraverso i diversi checkpoint sfruttato l'unico aiuto del roadbook. Questo è una sorta di guida passo passo della gara che indica ogni quanti chilometri bisogna sterzare in una data direzione, dando qualche indicazione di massima sull'ambiente circostante. Immaginate di partire dal bivacco dove è stato posizionato il primo checkpoint: il vostro roadbook vi dirà di proseguire per un chilometro dritti, quindi di svoltare in direzione 200 (la bussola utilizza una notazione speciale per essere il più precisa possibile) e proseguire per altri tre chilometri. E così via. Il problema, come se seguire queste coordinate non fosse sufficientemente complesso, è che spesso ci sono ostacoli o passaggi troppo pericolosi che suggeriscono di fare delle deviazioni, imponendo al giocatore di togliere dal suo contachilometri il percorso fatto in eccesso, rimettersi nella direzione corretta e sperare di non perdersi dei pezzi.
Le tre difficoltà pensate da Bigmoon Studios prevedono solo nella prima delle frecce che ci possano accompagnare in questa impresa, mentre quella di mezzo dà modo di tornare per un massimo di tre volte al checkpoint precedente e la più complessa ci mette in condizioni simili a quelle dei piloti veri, con il rischio di perdersi e dover spendere parecchio tempo in cerca di una soluzione. In realtà un ulteriore set di livelli di difficoltà è dato dalla presenza di mezzi di categorie differenti: auto, camion, SxS, moto e quad sono tutti e cinque presenti in Dakar 18, con i primi tre che prevedono la presenza di un co-pilota (o navigatore, come viene chiamato nella competizione) e gli ultimi due che invece ci impongono di far avanzare manualmente il roadbook ad ogni passaggio completato. Il livello di concentrazione richiesto per guidare stando attenti a non ammazzarsi giù da una duna o su qualche roccia, controllare il roadbook e verificare di andare nella direzione giusta, è piuttosto alto e rende l'esperienza di gioco inaspettatamente estrema. Un punto a favore del progetto che potrebbe limitarne l'interesse negli utenti meno appassionati, è vero, ma che darà agli altri una sfida nuova e interessante.
Grafica e modello di guida
Come facilmente intuibile, Dakar 18 non vuole essere realistico unicamente nella simulazione delle regole di gara, ma anche del modello di guida. Per farlo Bigmoon Studios è partita dai mezzi ufficiali della competizione, ricreandoli virtualmente così che siano il più fedeli possibili alla realtà. Le diverse trazioni, la potenza e le peculiarità di ciascuna classe di veicoli si percepisce chiaramente, così come la progressiva perdita di controllo qualora si subissero dei danni (solo funzionali e non estetici per ragioni di licenze) mentre ancora c'è qualcosa da mettere a posto in termini di resa delle diverse superfici. Riprodurre in maniera corretta diversi tipi di sabbia, fango, terra battuta e in più in generale la complessità del fuoristrada di Bolivia, Perù e Argentina non è affatto un'impresa semplice e sembra che in alcune situazione il risultato non sia quello che ci si aspetterebbe. Ad ogni modo da qui a settembre lunghe giornate di test e di bilanciamenti sul modello di guida potrebbero dare la spinta necessaria a sistemare le problematiche rimaste. A livello di grafica Dakar 18 si divide tra modelli dei veicoli convincenti e dettagli, come i piloti all'interno degli abitacoli, un po' grezzi. Nel complesso però il colpo d'occhio è piacevole e, soprattutto, funzionale allo scopo di simulare un territorio sconfinato, lasciandoci soli al suo interno. Una sorta di avventura che potrà anche essere giocata in multiplayer, fino a 8 persone, con alcune meccaniche interessanti come quella che prevede di aiutare o essere aiutati qualora si resti impantanati oppure di uscire dall'abitacolo o scendere dalla sella per cercare di risolvere problemi legati agli ostacoli naturali disseminati per le mappe.
Dakar 18 pone un obiettivo molto ambizioso: riprodurre in maniera realistica una delle competizioni più complesse, dure e affascinanti del mondo. Per farlo tenta la strada dell'originalità realizzando un gioco di guida difficile e che all'inizio spiazza un po', ma che proprio nelle sue peculiarità trova degli innegabili punti di forza. Ci sono da sistemare alcune sbavature e a livello grafico lascia qualcosa per strada rispetto ai titoli di Codemasters oppure ai vari Forza, ma qualora tutti i tasselli andassero al loro posto è probabile che riesca a ritagliarsi una fetta nutrita di curiosi e appassionati.
CERTEZZE
- Esperienza di guida unica nel suo genere
- Mappe sterminate
- Gameplay complesso e affascinante
DUBBI
- Ancora qualche sbavatura nel modello di guida
- Graficamente non sempre al top